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Kobane Calling di Zerocalcare fra i 10 libri più venduti da Amazon nel 2016

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Amazon ha stilato la classifica dei libri più venduti in Italia del 2016 sul proprio shop e, fra questi, al 7° posto trova spazio Kobane Calling di Zerocalcare, il fumetto edito da Bao Publishing che vi abbiamo recensito qui.

Di seguito, la classifica completa:

1. Harry Potter e la maledizione dell’erede, di J. K. Rowling e John Tiffany
2. Il Piccolo Principe, di Antoine de Saint-Exupéry
3. La dieta del dottor Mozzi. Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari, di Pietro Mozzi e Martino Mozzi
4. Io prima di te, di Jojo Moyes
5. La dieta della longevità. Dallo scienziato che ha rivoluzionato la ricerca su staminali e invecchiamento, la dieta mima-digiuno per vivere sani fino a 110 anni, di Valter Longo
6. Succhi freschi di frutta e verdura, di Norman Walker
7. Kobane calling, di Zerocalcare
8. Sette brevi lezioni di fisica, di Carlo Rovelli
9. Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita, di Marie Kondo
10. L’amica geniale, di Elena Ferrante

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Fight Club 2

Bao Publishing porta in Italia il sequel ufficiale della famosa opera di Chuck Palahniuk, Fight Club. L’autore cambia mezzo e approda nell’universo comics e lo fa con la sua opera più famosa, vuoi per esigenze personali (volersi scrollare il peso di un personaggio che è al di sopra di tutto e di tutti e che ha influenzato due generazioni) vuoi per sfruttare l’opportunità presentatosi, il controverso Chuck decide che il fumetto è il modo migliore per raccontare le vicende. Gli eventi si svolgono 10 anni dopo quelli del libro (sì è il sequel del libro e non del film come lui stesso ci tiene a precisare). Scopriamo già dalla prima tavola il fantomatico nome del protagonista mai pronunciato fin ora: Sebastian. Vive con Marla Singer e il loro figlio. Tyler ormai è scomparso nella sua psiche grazie a farmaci inibitori, ma le cose non sono così rose e fiori. La prima a risentire della sua mancanza è la stessa Marla che rivuole indietro l’uomo di cui si è innamorata (Sebastian/Tyler?) e inizia il suo piano di riacquisizione. Abbassa e sostituisce i dosaggi delle pillole così che il protagonista inizia ad avere i primi sintomi di dissociazione. Il mondo anche è andato avanti, ma il piano mayhem è andato oltre ormai (divenendo Rize or Die), Tyler è un dio venerato e il suo manifesto e propaganda si sono diffusi in tutto il pianeta. Da qui parte l’intreccio creato dall’autore che si svolgerà su diversi piani, nel senso che verrà abbattuto il concetto di meta-narrazione per passare ad una sovra-meta-narrazione. L’idea è geniale, la strutturazione un po’ meno. I capitoli iniziali filano liscio ma da metà opera inizia una fase un po’ confusionale. L’intreccio metanarrativo risente poco di problematiche fino a quando iniziano i riferimenti sovra-meta-narrativi. Lì è il caos o volendo esagerare meno, un po’ caotico.

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Spieghiamo meglio. Oltre ad una narrazione sulla narrazione, si inserisce la narrazione del narratore che narra della narrazione nella narrazione. Sembra uno scioglilingua ma la strutturazione è questa. In poche parole l’autore crea un parallelismo tra la narrazione nel romanzo e quella sul romanzo ovvero il fenomeno culturale che ha scatenato. Una creatura sfuggita al suo autore divenuta ormai un’entità alla mercé e controllo dei suoi fan. Tyler Durden ormai è un prodotto delle persone, una proprietà della cultura, non sottostà più al suo creatore. La mossa di Palahniuk è stata inaspettata, quasi a voler riprendersi quel potere ormai perso. La realtà però è che i suoi personaggi sembrano ormai irrimediabilmente sfuggiti al suo controllo.

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Superato lo scoglio centrale inizia ad essere chiaro l’intento dell’autore. Il problema però è qui. Lo stile sincopato di Palahniuk lo si riconosce ma si nota che è un approccio narrativo più da romanzo che da fumetto. La sua inesperienza con una sceneggiatura da comics purtroppo è palese. Non che sia grave nel senso che pur essendo la sua prima opera fumettistica, pur affrontando un onere di quel genere essendo un'opera cult non da poco, fa il suo dovere meglio di parecchie opere in circolazione. Ha una core story buona ma tessuta non al massimo della sua potenzialità. Le vicende di Marla in Africa hanno senso all'interno del racconto (come Palahniuk stesso dice in modo intelligente ma strutturato non in maniera del tutto geniale) solo come aiuto alla sottotrama dove l'autore sfonda la quarta parete.

Buona parte del merito dell’opera va a Cameron Stewart che con le sue tavole rende un più agevole benvenuto ai comics a Chuck. Stewart sa come fare il suo mestiere e lo fa in maniera egregia. Tavole che mandano in tilt con vignette semicoperte da petali o pillole quasi come se fossero effetti con realtà aumentata. Scelta che rende bene l’idea della metanarrazione dai toni distopici. Altre finezze sono i baloon con sovralettering, che rende la lettura di parole e frasi impossibile, ovviamente tutto è voluto e fatto in maniera perfetta, per dare l’idea della confusione e del caos della mente dei personaggi. Le illustrazioni di David Mack sono puro spettacolo. Sintetizzano perfettamente ogni capitolo con un’immagine ad hoc che esalta lo spirito un po’ confusionario della trama. Solo le sue cover valgono l’intero volume.

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L’edizione di Bao è curatissima sotto ogni punto di vista. Un cartonato sia regular che variant (solo per Feltrinelli e a tiratura limitata) che esalta perfettamente la portata dell’opera.
Fight Club 2 è un’opera necessaria ai lettori accaniti di Palahniuk e godibile per gli amanti sia del genere che di storie metanarrative. Non all’altezza di esperti in materia quali Grant Morrison e Alan Moore ma di esempio per come la tecnica sia importante (e purtroppo a Palahniuk manca ancora) per costruire una trama metanarrativa di spessore, indipendentemente dall’idea geniale o meno.

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Bao Publishing: Tokyo Ghost di Remender & Murphy a gennaio, annunciato nuovo lavoro di Toni Bruno

  • Pubblicato in News

Apprendiamo direttamente dalla pagina Facebook ufficiale della casa editrice Bao Publishing che a partire dal 26 gennaio 2017 sarà disponibile il primo volume della serie Image Comics Tokyo Ghost, scritta da Rick Remender su disegni di Sean Murphy e colori di Matt Hollingsworth, iniziata nel settembre del 2015 e conclusasi, almeno per ora, recentemente con il #10.
Qui di seguito il post originale, mentre successivamente trovate anche la preview del volume.

Altra novità annunciata è quella riguardante il nuovo lavoro di Toni Bruno, che ha realizzato recentemente Da quassù la Terra è bellissima, che vi abbiamo recensito qui. Si tratta di un lavoro di cui ancora non si sa nulla, se non che "l'ambientazione sarà fredda", ma qui di seguito potete vedere il logo della casa editrice rivisitata dall'autore. 

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Sex Criminals 3

Jon e Suzie hanno un dono particolare, riescono a fermare il tempo. E fino a qui, per chi legge fumetti, ma anche per i sassi, di novità non ce ne sono.
La novità è nel modo in cui lo fanno, perché loro fermano il tempo nell'istante in cui raggiungono l'orgasmo. Questo dono l'hanno affinato singolarmente fin dalle prime volte in cui si sono trovati alle prese con le gioie del sesso e, una volta incontratisi, decidono di mettere a frutto il loro dono. Come? Rapinando banche! (Sì, ma per una buona causa...).
Quanto riportato sopra è la premessa di Sex Criminals, serie sorprendente e innovativa che ha fatto scoprire quanto possono essere pericolosi e disarmanti insieme Matt Fraction e Chip Zdarsky.

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Le vicende, sviluppatesi nel primo e secondo volume, seguono il filo conduttore dei protagonisti e dei personaggi di contorno, evolvendo sempre più il "mondo" colorato, colorito, psichedelico e assurdamente divertente di questi criminali sessuali.
Sebbene a conti fatti, a livello di trama principale, anche in questo tomo non accada (come per il secondo brossurato) poi molto, si capisce che i due autori puntano a delineare sempre più la mitologia della serie e i temi, molto spesso non facili da gestire per il media fumettistico mainstream statunitense.
In questo terzo volume vengono approfondite la psicologia dei comprimari e i loro rapporti personali, degli "avversari" che Jon e Suzie si trovano ad affrontare e naturalmente allo stesso tempo si introducono nuove forze, che però solo nel proseguo delle prossime uscite capiremo come si comporteranno.
Forse, se vogliamo, l'allontanarsi dallo spirito e dall'adrenalina del primo capitolo è l'unica pecca di questo nuovo atto, il lasciare il lettore un po' in sospeso, dando quasi la sensazione di tirare un po' per la lunghe la trama, ma, conoscendo poi l'abilità dei due autori, a conti fatti scopriremo che così non sarà. Tutto è abilmente dosato.

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Fraction e Zdarsky si divertono un sacco con questa serie, prendendo in giro tutto e tutti, anche loro stessi, ad esempio nelle sequenze dove, passando la parete della quarta dimensione (come il Marvelliano Deadpool abitualmente fa) entrano a loro volta nella vicenda, in un modo totalmente esilarante.
Tutto questo è reso visivamente in maniera intelligente e abile da Zdarsky, che realizza tavole con un layout sempre mirato all’efficacia narrativa ma comunque pieno di spunti e di trovate grafiche davvero geniali. Gli argomenti della serie, spesso scomodi, sono riportati sulla pagina senza mai urtare il lettore, ma anzi, coinvolgendolo. Di ciò, va dato grande merito alla follia artistica del divertente cartoonist canadese.

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