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Dylan Dog #391 - Il sangue della terra (-9 alla meteora!), recensione

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Con questo Dylan Dog numero 390, intitolato Il sangue della terra, il conto alla rovescia per l’arrivo dell’ormai nota (e letale) meteora proveniente dallo spazio profondo raggiunge pericolosamente la cifra singola: solo nove numeri ci separano, infatti, dalla catastrofe planetaria prevista per il #400 che promette di non lasciare nulla com’era prima.

E lo spazio ritorna, sebbene per altri motivi e con altre forme, in questo numero scritto da Paola Barbato (già all’opera nel precedente DD #390): motore delle peripezie dell’Indagatore dell’Incubo in questo numero è, infatti, il magnate russo Oleg Volkov che, per scampare all’apocalisse imminente, ha scelto di lasciare la Terra e rifugiarsi sul suo personale satellite in orbita attorno al pianeta. La sua fuga nello spazio, però, ha lasciato una serie di questioni irrisolte, questioni che toccherà al nostro Dylan risolvere e che riguardano un patto concluso anni prima con una strega perennemente affamata di carne umana.

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È sorprendente come Paola Barbato riesca a costruire con pochi elementi in forte dissonanza fra loro una storia che, dietro lo spazio, il sovrannaturale, l’orrore e tanto, tanto sangue, mostra in realtà il dramma familiare di una coppia in crisi, di cui ognuna delle due parti ha la sua versione da raccontare: se per Volkov la moglie è (letteralmente!) una strega, e in quanto tale deve essere eliminata, la donna, dal canto suo, non può che ribadire che il vero mostro, fra i due, sia proprio l’avido e insensibile Volkov, pronto a fuggire non appena la situazione si fa difficile. Che il mostro sia meno "mostruoso" dell’essere umano non è un’idea nuova, specie sulle pagine di Dylan Dog, ma in questo caso la Barbato sovrappone a questo vecchio stilema le dinamiche del rapporto di coppia, con esiti particolarmente interessanti (si pensi, ad esempio, al magico legame di sangue fra Volkov e la strega, trattato come se fosse un vincolo matrimoniale di natura emotiva).

Al centro di questa crisi di coppia non può che capitare, naturalmente, Dylan Dog, in questo numero più in veste di spettatore di una tragedia di cui non può fermare la conclusione che vero e proprio attore, unica pecca di una sceneggiatura che, privilegiando la descrizione del rapporto fra Volkov e la strega e del loro passato, rischia di accantonare in un angolo il nostro Indagatore dell’Incubo (tranne quando utilizza un lanciafiamme che strizza l’occhio a quello commercializzato un paio di anni fa da Elon Musk, ma è poca cosa).

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Per quanto riguarda la storyline della meteora, in questo numero incontriamo l’ex-ispettore Bloch e Jenkins. Sebbene non vi siano grosse novità rispetto a quanto già anticipato nei numeri precedenti, questo albo introduce un piccolo elemento che suggerisce un piccolo barlume di speranza per l’umanità e che qui non vi spoileriamo.

Le matite sono affidate a Werther Dell’Edera, il cui tratto sottile e luminoso funziona bene nella resa delle ambientazioni, quasi tutte diurne (con l’eccezione, forse, degli interni del satellite artificiale di Volkov), e in quella dei personaggi (notevoli alcune espressioni facciali) e accompagna fedelmente la narrazione senza grosse trovate grafiche a livello di impostazione della tavola. Piacevoli e ben riuscite, inoltre, la carratterizzazione della strega nelle sue diverse manifestazioni e la gestione di alcune onomatopee.
La copertina, affidata a Gigi Cavenago, gioca su poche tonalità (il rosso-l’arancio e il grigio-nero) con risultati, come sempre, ottimi.

Dati del volume

  • Editore: Sergio Bonelli Editore
  • Autori: Testi di Paola Barbato, disegni di Werther Dell'Edera
  • Genere: Horror
  • Formato: 17x26, 98 pp., B., b/n
  • Prezzo: 3,50€
  • Voto della redazione: 7,5
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