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Le streghe anomale di Snyder e Jock, la recensione di Wytches

A leggere Wytches, si ha l'impressione corroborante che l'horror sia, per le arti visive e narrative, il genere atavico e immortale capace di veicolare sempre, se sostenuto da buone idee e sconfinato affetto per i suoi codici, riflessioni e inquietudini attuali. Che il segreto stia nell'implicito accordo fra chi racconta e chi fruisce, di immedesimazione totale e incondizionata, nel rinnovare l'immaginario infantile o nell'amplificare paure attraverso metafore della spaventosa quotidianità, quest'ultima opera di Scott Snyder e Jock è un bignamino d'amore, nostalgico eppure modernissimo, verso tutto un genere di storie che parte da Stephen King e arriva fino La Casa di Sam Raimi. Snyder nelle note dice di essersi grandemente ispirato alle estati trascorse nei boschi della Pennsylvania per costruire l'ambientazione e le atmosfere di questa storia. Le streghe “anomale” del titolo e il corollario di elementi classici che le circonda – i sacrifici, il patto, il calderone, i boschi, ecc...- sono quindi  rivisitate con freschezza e mestiere,  offrendo molto – The Walking Dead docet – proprio in quanto mettono in comunicazione le paure “fantastiche” dell'infanzia con quelle attuali  delle sfide evolutive e familiari.

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La trama è questa: c'è una ragazzina insicura che soffre e un padre che la deve proteggere a tutti i costi. Semplice, essenziale, ma qui Snyder ti inchioda e ti coinvolge. C'è sensibilità nel tratteggiare i personaggi in modo credibile, approfondito e originale e una grande cura nel farli muovere in uno scenario sottilmente inquietante, dove i particolari più orrorifici, dosati, preparati e poi presentati con misura e senso del ritmo, si fondono con un'atmosfera che si fa via via più opprimente: persone normali, le cui normali paure sono croce e risorsa alla stesso tempo, ma che si muovono in un mondo irrazionale e spietato più grande di loro. Il mondo adolescenziale di insicurezze, sogni e immaginazione, ma in qualche modo puro, che si contrappone al mondo adulto corrotto dall'opportunismo e dall'avidità non è un'idea certo nuova, ma viene sposata da Snyder in modo così candido, autentico e convinto che il lettore dopo poche pagine è naturalmente costretto ad un approccio partecipe verso Sailor Rooks e la sua famiglia e a immedesimarsi con i loro dubbi, senso di impotenza e sofferenza.

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I confini labili, l'ambiguità dei personaggi, la fatica a tenere insieme i pezzi della loro vita, si traspongono in tavole-quadro dalla forma estremamente libera in cui trovano posto semplici vignette rettangolari, spesso dall'angolazione inusuale, e distribuite a mo' di patchwork, in cui corpi e volti dei personaggi faticano quasi a entrare e che fanno progredire la storia attraverso dialoghi che, anche quando prolissi (vedi gli ultimi capitoli), risultano sempre comunque funzionali alla narrazione: mai di troppo, mai superflui.
La potenza e complessità delle immagini è infatti elemento di fascino ulteriore e decisivo: le matite sottili e nervose di Jock, il cui tratto “sporco” che fa ampio uso di neri fa da contraltare visivo, in termini di essenzialità e “oscurità”, alla sceneggiatura di Snyder, è arricchito dall'ottimo lavoro di colorazione di Matt Hollingsworth che alle tecniche classiche sovrappone quella “a spruzzo” con acquerelli e acrilici, restituendo un effetto globale di cupa e onirica surrealtà, molto adatto alla storia poiché permette di mostrare e celare al contempo, confondendo lettore e personaggi su ciò che è vero, ciò che potrebbe e ciò che non lo è.

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Lettura piacevolissima, avvincente e scorrevole questo Wytches, ci si ritrova alla fine della storia in un attimo e poi a ri-scorrere le tavole per il puro piacere di riempirsi gli occhi. In attesa del seguito che, visto il risultato di questa mini-serie, sarebbe quanto mai gradito.

Dati del volume

  • Editore: RW Edizioni
  • Autori: Testi di Scott Snyder, disegni di Jock, colori di Matt Hollingsworth
  • Genere: Horror
  • Formato: 16,8x25,6, B, col., 192 pp
  • Prezzo: 16,95€
  • ISBN: 9788893514194
  • Voto della redazione: 7
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