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Judge 1

Judge è la seconda opera scritta dal Yoshiki Tonogai dopo il grande successo di Doubt e rappresenta proprio un’ideale continuazione di questo fortunato manga. La serie si è conclusa in patria con un totale di 6 tankobon  e viene pubblicata in Italia da J-Pop, la stessa casa editrice di Doubt.

La storia narrata in questo manga vede come protagonisti  9 persone che vengono rapite e rinchiuse in un vecchio tribunale; apparentemente non vi è alcun collegamento tra di esse ma viene rivelato che tutte si sono macchiate di qualche particolare peccato che ha avuto gravi ripercussioni sulla vita di qualcun altro.
I protagonisti indossano delle strane maschere zoomorfe ma, a differenza di Doubt, queste maschere non rappresentato tutte dei conigli ma sono raffigurative di diversi animali a simboleggiare il tipo di peccato commesso dal possessore: per esempio, il gatto rappresenta la lussuria, il leone la superbia, il maiale la gola, lo scoiattolo l’avarizia
Ed è proprio questo il punto che differenzia Judge dalla precedente opera di Tonogai; in Doubt il gioco al massacro era condotto da una persona che, ricoprendo il ruolo del Lupo, uccideva uno alla volta i Coniglietti partecipanti in una violenta versione di un gioco infantile nipponico simile al nostro guardie e ladri, in Judge invece i protagonisti sono chiamati a giudicare a vicenda i propri peccati, scegliendo chi far morire tramite una votazione a maggioranza ogni 12 ore. Se tutte le persone non si saranno ritrovate entro lo scadere del tempo nella stanza delle votazioni e non avranno espresso il loro voto, pagheranno tutti con la vita.
I personaggi vengono messi  di fronte a una duplice scelta; essendo stati giudicati peccatori da terzi, si ritrovano a dover scegliere se morire espiando in questo modo i peccati di cui sono tacciati oppure uccidere gli altri protagonisti e sopravvivere, commettendo così un ulteriore peccato.

Yoshiki Tonogai cerca di trasmettere l’ansia, il clima di incertezza e la paranoia di una situazione al limite dell’estremo, dove vige una lotta sfrenata tra il conatus sese conservandi e l’ostinato tentativo di perpetrare uno sfocato senso di umanità che sbiadisce sempre più con lo scadere del tempo concesso ai protagonisti.
Purtroppo i personaggi rimangono comunque abbastanza piatti, privi di quel particolare spessore psicologico che avrebbe apportato l’effetto desiderato alla storia; questa pecca, molto più presente in Doubt, viene solo leggermente limata in quest’opera, non riuscendo a trasmettere al lettore un senso di ansia opprimente che scaturisce dall'impossibilità di prevedere un eventuale tradimento di uno dei personaggi che causerebbe la morte di uno di loro.

Per quanto riguarda i disegni, gli sfondi sono molto dettagliati e ben realizzati, tuttavia le figure umane, in particolare i volti, risultano forse un po’ troppo semplici e poco espressivi.
Il ritmo della storia è abbastanza dinamico ma questo lascia ben poco spazio all'introspezione dei personaggi; l’intreccio è strutturato in maniera solida con flashback ben integrati e concisi che non spezzano troppo la narrazione, anche se la storia non spicca per originalità, soprattutto se si considerano opere di simil genere.

In conclusione Judge eredita moltissimo da Doubt, forse troppo. La storia sa di già visto e non coinvolge moltissimo il lettore, soprattutto se ha già letto la precedente fatica del maestro Yoshiki Tonogai. Rimane comunque un lavoro valido e leggibile, che potrà piacere a chi ama il survival spietato, ma solo come lettura riempitiva, che non lascerà certamente il segno.

Dati del volume

  • Editore: J-Pop
  • Autori: Testi e disegni di Yoshiki Tonogai
  • Formato: 208 pp., B/N, 12×18, brossurato con sovraccoperta
  • Prezzo: 5.90 €
  • Voto della redazione: 5
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