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Che

Che (Rizzoli, brossurato, 128 pagine in b/n, € 14,90) testi di Hèctor Oesterheld, disegni di Alberto e Enrique Breccia

CheErnesto Rafael Guevara De la Serna, meglio noto come Che Guevara, è una delle figure più importanti dello scorso secolo. Nato in Argentina, ha passato l’intera vita a lottare da rivoluzionario, morendo per un’ideale, credendoci fino in fondo, fino alla fine. Assunto dalla sinistra radicale come simbolo dei propri ideali, al di là delle convinzioni politiche di ognuno, la vita di quest’uomo affascina intellettuali, politicanti e persone d’ogni genere.

Indipendentemente dal valore che il singolo lettore può attribuire alla figura di Ernesto Che Guevara, mitizzandola o deturpandola, mettendo in risalto luci o ombre della sua personalità e della sua esperienza, Che, di Hèctor Oesterheld e di Alberto ed Enrique Breccia, è un’opera imprescindibile, un capolavoro del fumetto da avere assolutamente, senza mezzi termini.
I motivi di questa affermazione sono molteplici.

L’opera, che rimane ancora oggi uno dei più importanti lavori sulla figura di Che Guevara, è un documento storico molto importante. Viene scritto a “caldo”, subito dopo la morte del Che. Gli autori propongono una biografia sentita, viva, una piena adesione morale ai suoi ideali, come giustamente sottolineato nell’introduzione.
La straordinarietà dei testi di Oesterheld, che alterna la narrazione dell’ultima spedizione in Bolivia del Che all’intera sua vita, risalta in maniera poetica ma cruda gli avvenimenti raccontati.
Alberto e Enrique Breccia danno qui una prova straordinaria grazie ad un uso del nero sensazionale. Il “presente” boliviano è reso sempre più oscuro con l’avvicinarsi alla sua morte, grazie ad un contrasto nettissimo fra il nero e un bianco che delinea leggermente pochi tratti mentre, nella narrazione dei fatti antecedenti, l’uso del nero è più regolare ed equilibrato, il tratto più particolareggiato.

Anche la storia che si nasconde dietro questo fumetto è lunga, e contribuisce a renderlo un oggetto prezioso. Uscito in Argentina nel 1968, un anno dopo la morte del Che, divenne ben presto un libro di culto presso i seguaci del rivoluzionario argentino ma, dopo il golpe operato da Jorge Rafael Videla, venne messo all’indice dalla repressione militare. Alberto e Enrique Breccia dovettero, dopo varie minacce, eliminare tutte le copie del libro, tranne una che seppellirono in giardino. Hèctor Oesterheld verrà, invece, ucciso nel 1977, il suo nome è ora nella lista dei desaparecidos.
Fu proprio grazie a quell’unica copia sepolta in giardino che, nel 1987, il libro fu stampato in Spagna riprendendo, una volta tornato alla luce, la sua vita editoriale.

L’unica edizione italiana, fino ad oggi, fu messa in commercio nel 1995 dalla Topolin Edizioni.
Grazie alla Rizzoli, all’interno della collana 24/7, l’opera sud-americana è nuovamente disponibile nel nostro Paese in un’edizione degna di nota che si avvale di un’ottima introduzione ad opera di Goffredo Fofi.

Un’operazione di recupero molto importante per un fumetto da avere.



Gennaro Costanzo
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