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Batman - Un anno dopo

ATTENZIONE! Questa recensione potrebbe contenere anticipazioni sugli eventi di Crisi Infinita

Batman – Un anno dopo (Planeta DeAgostini, brossurato, 192 pagine a colori, € 12,95) testi di James Robinson, disegni di Don Kramer e Leonard Kirk

È passato un anno dalla fine della Crisi Infinita. Gotham City è colpita da una nuova minaccia: un assassino sta uccidendo con lo stesso metodo una serie di criminali che agiscono nella città. I sospetti si incentrano su Harvey Dent, al quale Batman ha affidato il compito di vigilare sulla città durante la sua lunga assenza da Gotham, ma la soluzione del caso sarà più complessa di quello che sembra.

Costruita come un vero e proprio thriller di stampo investigativo, la storia sceneggiata da James Robinson ha il merito di riportare in scena un villain da lungo tempo assente, di introdurre nuovi comprimari come l’agente Harper ed il detective privato Jason Bard e di mettere di nuovo al centro delle scene un Robin ben caratterizzato.

Però, malgrado la narrazione scorra piacevole e senza intoppi, la storia non colpisce particolarmente e lascia un senso di forte deja-vu. Pesa, soprattutto, il fatto di rappresentare la saga d’inizio dopo gli eventi di Crisi Infinita e, per essere contrassegnata dal marchio 1 anno dopo, di non introdurre significativi elementi di novità nello status quo del Cavaliere Oscuro (a differenza di quanto accaduto, ad esempio, nelle testate dedicate a Freccia Verde ed ai Giovani Titani).

Probabilmente ciò è dovuto più a scelte della DC Comics che a limiti di Robinson (sceneggiatore di grandissima qualità come ha dimostrato qualche anni fa con l’eccellente lavoro su Starman). Evidentemente, il vero rilancio di Batman è quello che si avrà con i numeri di Batman e Detective Comics immediatamente successivi a quelli pubblicati in questo volume, che vedranno l’esordio dei nuovi team creativi guidati da Grant Morrison e Paul Dini.

Quanto alla parte grafica, buoni i disegni plastici di Don Kramer e Leonard Kirk che in certi momenti ricordano molto lo stile di Alan Davis e raffigurano un Batman efficace e a tratti piuttosto “adamsiano”.
Una menzione speciale, infine, per le splendide copertine in bianco e nero con piccoli tocchi di rosso dipinte dal un Simone Bianchi in stato di grazia.



Luca Caputo
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