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American Virgin

American Virgin (Planeta DeAgostini, brossurato, 112 pagine a colori, € 9,50) testi di Steven T. Seagle, disegni di Becky Cloonan

Adam Chamberlain è solo un ventunenne. Frequenta ancora il college, ma è già un personaggio pubblico. Nelle vesti di un convinto e carismatico sostenitore dell’astinenza sessuale pre-matrimoniale, Adam prosegue la propria opera di persuasione tra gli adolescenti. Autore del best seller “Verginità e felicità”, il ragazzo è ormai prossimo alle nozze con la graziosa Cassie, sua fidanzata da diversi anni. Adam afferma di aver udito la voce di Dio, e che sarebbe stato proprio lui a indicargli il vero amore, facendogli comprendere l’importanza dell’attesa. Ma Cassie viene uccisa da un gruppo di terroristi durante la sua missione di pace in Mozambico, e per il giovane inizia un viaggio alla ricerca della verità. O della vendetta, forse.

American Virgin punta il dito contro il bigottismo a sfondo sessuale di un paese invaso e pervaso da sette e congregazioni evangeliche. Il coraggioso lavoro del bravo Steven T. Seagle getta una luce amara e sarcastica verso alcuni dogmi di un certo fondamentalismo di matrice cristiana, spesso amplificato da una risonanza mediatica che rende il tutto ancora più squallido.

Il risultato è qualcosa che va oltre lo status di un semplice fumetto d’intrattenimento: senza cadere in squallidi intellettualismi, esso rappresenta un fin troppo educato atto di accusa verso l’impianto ideologico dell’America più conservatrice e allo stesso tempo ipocrita.

Il fatto che non si riesca ancora a capire dove lo sceneggiatore voglia andare a parare aggiunge quel tocco di gradita imprevedibilità a una serie dalla sceneggiatura fluida, il cui merito più grande è quello di destare una certa curiosità riguardo agli sviluppi della trama.

Ai buoni propositi narrativi si affiancano i disegni della brava Becky Cloonan. Accompagnato da una colorazione assolutamente funzionale allo stile adottato, il suo tratto contribuisce a sdrammatizzare una storia capace di aggredire ma che non si prende mai troppo sul serio.

Alla Planeta DeAgostini va un plauso particolare per aver arricchito il volume con materiale extra davvero divertente, oltre che per non aver dimenticato di inserire le splendide copertine di Frank Quitely e Joshua Middleton.



Simone Celli
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