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Dago Ristampa 29, 30 e 31

Dago Ristampa” nn. 29–30–31 (Eura Editoriale, brossurato, 100 pagine cad., b/n, € 2,60 cad.) Testi di RObin Wood, disegni di Carloz Gomez

Anno Domini 1527, Dago combatte sulle mura di Roma durante l’assedio dei lanzichenecchi tedeschi inviati da Carlo V di Spagna per punire la "condotta" politica del papa.
Al suo fianco c’è Benvenuto Cellini, giovane cesellatore, orafo, donnaiolo e avventuriero destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia artistica e letteraria del tardo Rinascimento italiano.
L’impegno eroico del giannizzero nero e del suo illustre compagno si rivelerà però inutile: l’Urbe Eterna capitolerà di fronte alle forze d’invasione e subirà un terribile saccheggio che verrà ricordato per i secoli a venire.
La collana “Dago Ristampa”, licenziata dall’Eura Editoriale dopo anni di richieste da parte dei lettori, giunge a riproporre finalmente quel ciclo di storie che ha segnato la rinascita definitiva del personaggio creato all’inizio degli anni Ottanta da Robin Wood e dal compianto Alberto Salinas.
L’innesto del disegnatore Carlos Gomez – chiamato dapprima a coadiuvare il lavoro del maestro – diventerà, a partire da questo momento, sempre più determinante: col suo personalissimo stile prenderà possesso del mondo di Dago, iniettandovi una vitalità e un’attenzione alla recitazione dei personaggi e al dettaglio tali da oscurare in certi casi persino il lavoro di Salinas.
Le avvisaglie già erano più che evidenti nei bellissimi episodi ruotanti intorno alla battaglia di Pavia (“Dago Ristampa” n. 23 dell’aprile 2004) ma è con le tavole dell’assedio di Roma che Gomez mostra di aver acquisito piena autonomia e consapevolezza della propria arte.
Ed è a partire da questo punto che Robin Wood incomincia a insistere sempre di più sulle interconnessioni tra Dago e la realtà storico-sociale della prima metà del Cinquecento: dopo aver ideato la tormentata love story tra Margherita di Angouleme, sorella del re Francesco I, e il giannizzero d’origine veneziana; dopo aver introdotto la tragica figura di Nostradamus (“Dago Ristampa” n. 26 del luglio 2004); dopo aver narrato il trionfo dell’imperatore Carlo V nel conflitto tra Spagna e Francia, lo sceneggiatore sud-americano si esalterà nello scagliare in maniera spregiudicata il suo personaggio nel pieno delle contese territoriali e politiche dell’epoca.
E’ l’inizio di un periodo magico: Gomez interpreterà con meticoloso puntiglio e verve sempre più documentaristica – intrecciando linee eleganti e corpose – le sceneggiature di Wood, dando respiro a storie avvincenti e a tratti addirittura sorprendenti per la loro umanità.
La descrizione del sacco di Roma costituisce un esempio di abilità registica innata. La città messa a ferro e fuoco, le stragi indiscriminate, le scene di stupro, il martirio di cattolici fatti a pezzi da soldati infervorati dagli esiti della Riforma: sequenze sconvolgenti e a tratti insostenibili che Gomez illustra con pietà e commozione. Uno spettacolo tragico che il lettore è costretto a vivere anche attraverso gli occhi e le emozioni di un Dago mai così partecipe e umanamente coinvolto.
A partire dal mese di ottobre del 2004 “Dago Ristampa” è davvero diventata, insomma, una lettura irrinunciabile, destinata a diventare sempre più ricca ed esaltante.


Alessandro di Nocera
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