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Formerly Known as the Justice League

Formerly Known as the Justice League (pubblicato su DC Universe 1-6, Play Press, 5 euro), testi di Keith Giffen e J. M. De Matteis, disegni di Kevin Maguire VOTO 7,5/10

Prima di Friends, prima di Seinfeld, prima di Ally McBeal. Prima che l'ondata di nuovi show televisivi anni '90 come quelli citati rivoluzionasse il modo di rapportarsi e di concepire il prodotto d'intrattenimento seriale comico o "leggero". Prima di tutto questo, c'era la Justice League International di Keith Giffen, John Marc DeMatteis e Kevin Maguire.

Fortunata (negli States, un po' meno in Italia) serie supereroistica nata nel 1987 (e che ebbe anche uno spin-off, Justice League Europe, disegnato da Bart Sears) che per certi versi ha anticipato (coincidenza?) molte intuizioni che si ritrovano oggi in show televisivi di qualità e successo: battute a ripetizione, evoluzione dei rapporti interpersonali tra i protagonisti/personaggi, dialoghi graffianti e botta-e-risposta irresistibili, giusta commistione di comico (preponderante) ed epico/tragico (per i momenti clou).

Ebbene si, Justice League International era una sit-com su carta, e per questo bellissima e geniale, grazie ai plot stralunati di Giffen e ai dialoghi di un DeMatteis solare e lontano anni luce dalle depressioni pesudo-psicologiche del suo Amazing Spider-Man. E grazie anche ai disegni di un Kevin Maguire sempre in stato di grazia nel ritrarre espressioni e smorfie dei personaggi (ehi, ma recitano davvero! Proprio come in tv!).

L'ultimo numero di Justice League del trio Giffen-DeMatteis-Maguire è datato Maggio 1992, dopodichè un lungo periodo grigio per i Leaguers, in attesa di un rilancio serio della testata con alle redini Grant Morrison.

Adesso, dodici anni dopo, la vecchia Justice League torna sotto forma di miniserie di sei albi, quasi uno special commemorativo, come si confà a qualsiasi sit-com che si rispetti. Difficile dire quanta parte della magia della serie degli anni '80 si sia conservata, e quanta invece si sia irrimediabilmente persa nei meandri dello spazio-tempo: sicuramente rimangono gli sketch del duo comico per eccellenza dei comics, Blue Beetle e Booster Gold, veri e propri mattatori della League adesso come quindici anni fa, rimangono l'atmosfera scanzonata di fondo e le assurde situazioni in cui il mecenate storico del gruppo, Maxwell Lord, riesce anche questa volta a cacciare i suoi sottoposti. Rimane, insomma, la sensazione di aver incontrato dei vecchi amici che non vedevi da tempo.

Si è persa, forse, l'attitudine per le sottotrame e per l'epica che era propria della JLI anni '80, ma è un fatto pienamente comprensibile, dato l'esiguo numero di pagine della mini (anche se si bisserà a breve, visto il buon successo in madrepatria). Dagli autori che già nel primo numero della mini si autodefiniscono scherzosamente "relitti impolverati degli anni '80", forse, non si poteva chiedere di più.

Formerly Known as the Justice League è in definitiva un buon fumetto, che si rifà totalmente (a partire dalla sfiziosa citazione della gloriosa copertina del vecchio n°1, già ampiamente omaggiata nel corso degli anni da altre incarnazioni della League e non solo) e volontariamente al suo illustre predecessore, senza però arrivare a raggiungere le vette di genialità umoristica (e non) del suo antesignano.

Pazienza, il celebre trio ci riproverà con I can't believe it's the Justice League.


Giovanni Agozzino
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