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CartaigienicaMAG #4

Cartaigienica MAG (spillato, b/n, Ass. Cult. Subacqueo, 2,50 €) testi e disegni di AA.VV. Voto 6

A chi tocca dare spazio ai giovani autori? Chi ha l’arduo compito di proporre il formato delle strips ad un prezzo abbordabile? Chi deve essere in grado di rinunciare alle gabbie del politically correct? Se nessuna rivista di fumetti in Italia (sempre che ce ne siano) è in grado di farlo, tocca all’underground. All’underground in senso anche di autoproduzione, di coraggiosa imposizione sul mercato senza perdere i contatti con la realtà di base dei fan del freeware. CartaigienicaMAG, infatti, coerentemente, propone sul web quanto proposto nella rivista cartacea. Allora perché sostenere CartaigienicaMAG? Proprio per i motivi elencati nelle domande qui sopra.
A CMAG manca giusto poco per essere chiamata rivista a tutti gli effetti, per allontanarsi dalle piccole pecche e ingenuità tipiche dell’autoproduzione che rischiano di relegarla a una immeritata scarsa visibilità. Alcune delle strisce presentate, in effetti, sono firmate da autori in piena maturità stilistica: le strips di Lele Corvi, “ESU”, “Raptus”, “White & Disturbed”, lo spassoso “Animal House” e l’eccellente “Platypus” di Gabriele Montingelli, che non può che ricordare Walt Kelly e Shultz per la plasticità del disegno e l’intelligente genuinità dei protagonisti. Altri fumetti presentati promettono bene (“Cinico Show” su tutti) e sono ad un passo dal raggiungere l’elenco suddetto. Ci auguriamo che in futuro oltre alle strips (è già meritevole e in controtendenza dare loro tanto spazio) vengano pubblicate ancora più frequentemente storie brevi come quella di Giuseppe Pica in questo numero, che sebbene accusa alcuni difetti pare più dovuti a ingenuità che a scelte di stile, almeno non manca di atmosfera.
Eccellenti le illustrazioni di Raffaele Marinetti, forse il più professionale di tutto l’albo, a corredo di alcuni pezzi. La parte redazionale pecca solo di povertà nella grafica e disomogeneità nell’impaginazione.
Proprio una maggiore attenzione alla grafica, evitando innanzitutto le sgranature nelle immagini e rendendola più accattivante, darebbe un look maggiormente professionale al magazine, che può vantare anche un prezzo concorrenziale.



Marco Rizzo
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