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Il Mitico Thor 59

Il Mitico Thor 59 (spillato, 48 pagine a colori, 2,25 €, Panini Comics).

Thor Vol. II n. 62: Vortice terza parte, “Fiamme di Passione”.
Episodio di passaggio, concentrato sui punti di vista dei mortali riguardo le azioni di Thor. La storia procede su tre binari paralleli: il professore di liceo Howser e altri due colleghi insegnanti thoriani chiedono al preside di ottenere il Giovedì (Thursday) festivo, giorno dedicato a Thor dalle antiche popolazioni nordiche, in rispetto alla religione loro e di circa metà degli studenti, cosi come gli ebrei hanno il Sabato e i cristiani la Domenica. Ottengono invece il licenziamento, e la conseguenza di un atto vandalico quando alcuni studenti danno fuoco alla scuola per protesta; lo speaker radiofonico Mike Alexander denuncia le conseguenze delle azioni di Thor nella società umana, che stanno privando i terrestri dello spirito di iniziativa e impossibilitandoli a crescere ed evolversi imparando dai propri errori, delegando di fatto responsabilità e scelte politiche ad Asgard. Viene ucciso in diretta da un seguace thoriano; la giornalista Shelly si introduce con un espediente ad Asgard per un servizio sugli dei, e trova la morte bevendo un “elisir di saggezza” trovato in un antro alchemico, letale per la fisiologia umana. Le apparenti buone azioni di Thor cominciano insomma ad avere ripercussioni drammatiche un po’ ovunque. Il messaggio di Dan Jurgens è chiaro ed ha due chiavi di lettura: è giusto delegare ad una potenza superiore la risoluzione dei problemi umani, delegando di fatto la sovranità sul pianeta agli asgardiani, in cambio di pace e prosperità imposte? Ed è giusto per una razza di super-esseri prendere in mano i destini degli uomini, migliorando la loro condizione ma privandoli del libero arbitrio? Ogni riferimento a superpotenze realmente esistenti e alla loro politica estera è puramente voluto (si potrebbero parafrasare questi concetti con “è possibile esportare o imporre la democrazia?”). I fratelli Lai forniscono una prova dignitosa, non eccezionale ma efficace, pur essendo il loro stile grafico meno spettacolare di altri illustratori che hanno affiancato e che affiancheranno Jurgens su questo titolo. Questa saga potrebbe alla lunga rivelarsi la miglior prova della carriera di Jurgens insieme alla morte di Superman, senz’altro la più profonda e inquietante.
Voto: 8/10

Avengers Vol. 3 n. 66: Zona Rossa II parte, “Contagio”
Continua la bella saga di Geoff Johns dove una squadra di Vendicatori guidata da Capitan America investiga (contro i voleri dell’amministrazione americana, essendo gli Avengers ora alle dipendenze dirette dell‘ONU e non del governo U.S.) sulla strana nebbia rossa che infesta i dintorni del monte Rushmore, infettando chiunque vi entri in contatto con un terribile e apparentemente incurabile virus che divora la carne stessa dei soggetti infettati. Mentre la squadra del Capitano continua le investigazioni sul posto, Iron Man e Pantera Nera vengono messi a conoscenza del fatto che il virus è in realtà un’arma biologica e che gli Stati Uniti sono sottoposti al peggior attacco bio-terroristico della loro storia. Molto interessante come sempre l’accento posto da Johns sulle relazioni personali tra i Vendicatori, in particolare in questo caso quella tra Stark e la Pantera, quest’ultima dipinta in maniera simile al Batman più cinico e manipolatore, caratteristiche che senz’altro gli si addicono, come la sua ottima serie personale aveva già ampiamente dimostrato. Interessante la reazione della Visione davanti a tanta morte, dove il Vendicatore più invulnerabile di tutti, di solito freddo, analitico e distaccato, risulta seriamente preoccupato per le sorti dell’umanità se il virus dovesse propagarsi, prospettando un mondo dove il sintezoide resterebbe solo. L’episodio si conclude con l’ennesimo colpo di scena: la Nebbia Rossa sembra essere scaturita da un laboratorio per la creazione e sperimentazione di armi biologiche posto alle pendici del monte Rushmore, di proprietà del governo degli Stati Uniti. Johns propone una saga moderna e terribile che non avrebbe sfigurato sulla testata degli Ultimates, con coerenza, perizia ed estrema attenzione ai rapporti personali tra i protagonisti. Un piccolo manuale su come scrivere di super-eroi nel XXI secolo. Un Coipel immenso impreziosisce il tutto con la consueta classe e gusto moderno che lo contraddistingue.
Voto: 8,5/10

Recensione di Fausto Colasanti


Fausto Ruffolo
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