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Transmetropolitan TP11 - dritto all'inferno.

brossurato, 148 pp. colore, €. 12,50, Play Press, scritto da Warren Ellis – disegnato da Darick Robertson

voto: 10 / 10 e aggiungo anche la lode!

E' arrivato il momento dell'ultima edizione. In questo volume sono pubblicate le vicende conclusive (56-60) del nostro giornalista d'assalto preferito. Per chi non conoscesse la storia (peggio per voi!) sarà impossibile godersi questo finale.
Transmetropolitan è una avventura in un universo immaginario terribilmente verosimile a quello in cui viviamo, spesso sono portato a pensare che si tratta di uno dei nostri futuri alternativi. La Città è il regno incontrastato della corruzione, delle droghe, dei culti religiosi più strani … c'è veramente posto per tutti: uomini, transienti (ibridi alieni) e nuove forme di vita. Molte malattie sono state debellate e dimenticate, ma non vengono mai presentati individui imbattibili o eterni, semplicemente la morte è diventata una fase transitoria, non fa paura a nessuno ... non fa paura al nostro giornalista.
Il protagonista incontrastato di Transmetropolitan è Spider Jerusalem, schietto, cinico e nervosamente lucido, adesso è costretto a farsi vedere poco per strada, ma è sempre scortato dalle sue "schifose assistenti" e accompagnato dall'adorabile gatta.
La sua arma preferita è "la verità", i suoi pezzi hanno messo a dura prova la stabilità di un intero
paese facendo vacillare il governo del Presidente Callahan “Smiler”. Non è neanche troppo velato il riferimento agli scandali a luci rosse, degli ultimi tempi (o forse dovrei parlare direttamente di luci rosse e bianche con piccole stelle bianche su sfondo blu).
Il volume si apre con un ciclo (tre numeri) il cui titolo vuole e riesce a catapultarci nella frenesia della situazione: "a capofitto". Non desidero togliervi alcuna sorpresa, quindi vi dico solo che
ogni bravo scrittore conserva sempre gli articoli migliori per i tempi più bui (in questo caso il sito “the hole” diffonderà un'intervista).
"Dritto all'inferno" è una storia piena di vittime e rivelazioni. Il dado è tratto, gli eserciti sono schierati ... a noi resta il compito di non rimanere indifferenti. Questo è un fumetto politico.
"La fine del lungo giorno" è la tanto attesa sfida finale fra Spider e il presidente Callahan. Non voglio dire altro.
"Ancora una volta" ovvero i saluti finali. Qualche colpo di scena, ma anche un sorriso beffardo di congedo anzi uno smiley a tre occhi.

Le ultime due pagine ospitano i ringraziamenti degli autori. Vere lettere indirizzate ad amici e a tutti noi “bastardi” lettori. La conferma, se fosse ancora necessario, che Spider ha preso tutto da papà Ellis (o forse è vero il contrario), ma nessuno avrebbe potuto renderlo graficamente migliore delle matite di Robertson. Sessanta numeri senza mai perdere di vista quanto di bello stavano creando insieme. Per quanto mi riguarda è la più bella serie pubblicata dalla Play Press negli ultimi anni. Quanti scriveranno in futuro fumetti a puntate dovranno fare i conti con Transmet.

Gianluca Basile
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