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Noi siamo Occhi di Gatto, recensione: la saga di Tsukasa Hojo in volume da libreria

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Ci sono serie e personaggi cementificati nella nostra memoria, complici anche gli innumerevoli passaggi televisivi che ci hanno accompagnato nei lunghi pomeriggi della nostra gioventù. Le tre sorelle Kisugi, ovvero Hitomi, Rui e Ai (Sheila, Kelli e Tati Tashikel nell’edizione italiana dell’anime) ne fanno sicuramente parte. Così come rimbomba ancora il ritornello “Oh Oh Oh Occhi di gatto” cantato da Cristina D’Avena in una delle sue più celebri performance per le sigle dei cartoni in onda su Mediaset. È inutile negare che tutto ciò è uno dei motivi, se non il principale, che spinge all’acquisto del volume Noi siamo Occhi di Gatto edito da Panini Comics.

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Un’operazione, quella dell’editore modenese, molto intelligente e apprezzabile, replicata anche per altri titoli come le uscite in contemporanea di Io sono Lupin e Io sono City Hunter. Così come avviene già per i volumi targati Marvel che sbandierano lo stesso titolo (ad esempio Io sono Spider-Man), ci troviamo davanti a una selezione delle migliori storie della serie racchiuse in un unico volume da libreria. Iniziativa lodevole e abbastanza insolita se applicata ai manga, spesso per loro stessa natura, ma proprio per questo vincente. Raccogliere le storie più significative di una serie è sia ottimo per i lettori occasionali - che magari non hanno voglia di acquistare l’intera serie - sia per quelli più fedeli che bramano un’edizione libraria  del loro manga preferito.

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Per l’occasione, dunque, Panini opta per una selezione ragionata che intende mostrare i momenti salienti della saga, quelli in cui avvengono le principali svolte narrative, tralasciando dunque episodi auto-conclusivi. Nella lettura delle storie presentate si potrà magari avvertire qualche piccolo salto narrativo, ma in generale i lettori possono apprezzare l’evoluzione della trama portante, soprattutto riguardo la storia d’amore fra Toshio e Hitomi.

La trama della serie creata da Tsukasa Hōjō per Shōnen Jump dalla Shūeisha, pubblicata dal 1981 al 1985, vede le tre sorelle, che gestiscono un bar chiamato “Cat’s Eye”, compiere furti di notte - proprio con lo stesso nome del locale - per recuperare la collezione d’arte appartenuta al padre misteriosamente scomparso. A mettersi sulle loro tracce è proprio Toshio Utsumi, ispettore di polizia che le stesse sorelle sfruttano per carpire informazioni sui propri furti grazie alla sua relazione con Hitomi.

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La selezione fatta da Panini ci mostra, come anticipato, le avventure fondamentali per l’evolversi della trama principale, per questo motivo le storie presenti nel volume tendono ad avere caratteristiche più da romance e da comedy che d’azione e da poliziesco. Una scelta apprezzabile, comunque, tanto per gli appassionati che per i neofiti che avranno così comodamente a disposizione alcune delle storie più importanti della saga. Chi non ha mai letto il manga di Cat’s Eye, troverà un po’ di differenze rispetto all’anime, non solo per i nomi originali, ma di sicuro si troverà subito a proprio agio. Le storie, nonostante gli anni alle spalle, sono assolutamente godibili e moderne, grazie anche al tratto pulito di Hōjō che tende a un realismo non forzato. Inoltre, seguendo l’ordine cronologico proposto, è interessante scoprire l’evoluzione del tratto dell’autore.
Un must have per chi ha amato le vicende delle sorelle Kisugi. Speriamo, inoltre, che il successo di questa iniziativa porterà Panini (e gli altri editori) a moltiplicare la nascita di antologie manga dedicate alle serie più celebri.

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