Una degna erede, la recensione de La nuovissima Wolverine 1: Le quattro sorelle
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“- Sei la persona giusta per sostituire Logan.”
“- Parecchia gente non è d’accordo… specie dei tizi su internet. Ma non lo sto sostituendo. Anzi, in realtà non so neanche io cosa faccio. So solo che finché indosserò questo costume lui non se ne sarà andato del tutto. E neanche io. Sono Laura Kinney. Sono X-23. E sono Wolverine.”
Questo dialogo molto meta-fumettistico che hanno nell’albo numero 4 della serie All New Wolverine Laura Kinner e il Dottor Strange, porta con sé molte verità. La prima è che si tratta di una risposta dello sceneggiatore Tom Taylor alle numerose critiche sul web sulla diversificazione degli eroi Marvel degli ultimi anni che ha visto, fra le altre cose, personaggi come Thor e Wolverine assumere nuove identità con alter-ego donna. La seconda, è che Laura è davvero degna di essere Wolverine, non solo perché un bel personaggio con un ottimo background ma perché questo tema rappresenta il fulcro della run di Taylor.
La sua storia la conosciamo: nata in laboratorio partendo dal DNA di Wolverine e della dottoressa Sarah Kinney, Laura è stata creata per essere un'arma letale ed è stara utilizzata come tale finché proprio Logan non la prese sotto la sua ala protettrice, trasformandola nell’eroina che è oggi.
La giovane ora si trova invischiata in una faccenda alquanto insolita: la Alchemax Genetics contatta la nuova Wolverine perché quattro ragazze, create geneticamente dal suo DNA per scopi di protezione e sicurezza, sono scappate provocando un incidente in cui sono morte diverse persone. Il compito di Wolverine è trovare le “sorelle” potenzialmente pericolose per la società; tuttavia le cose non sono semplici come sembrano e per questo Laura decide di aiutare le ragazze cercando in un primo momento una mediazione con la Alchemax Genetics. La giovane eroina rivede in quelle ragazze se stessa e vuole perciò dar loro fiducia e farà di tutto per aiutarle, ma nulla sarà scontato e l’impresa si rivelerà naturalmente piena di imprevisti.
La trama ordita da Tom Taylor offre numerosi spunti interessanti che l’autore sa ben sviluppare, in particolare interrogandosi sul ruolo non semplice della protagonista e sulla sua eredità: il percorso che ha scelto la vede mettere da parte la rabbia e la repressione causatele dal suo triste passato con un atteggiamento di speranza sicuramente costruttivo più che distruttivo. Da qui la maturazione che l'ha portata dall'essere vittima e arma ad allieva e ora a guida morale. Un percorso coerente che porta il personaggio a essere un Wolverine degno del suo successore ma anche la dimostrazione che editorialmente gli eroi possono crescere e maturare col tempo. Ben vengano, dunque, queste aperture della Marvel a nuovi personaggi che mettono sotto nuova luce anche una "vecchia maschera" come Wolverine.
Ma, più di tutto, conta leggere una serie dall'artigliato valida e solida che propone un intrattenimento intelligente e divertente grazie ad una sceneggiatura dall'alto ritmo che si avvale di personaggi ottimamente caratterizzati: non solo Laura, dunque, ma anche le varie “sorelle” co-protagoniste della saga e dell’intera serie. La loro personalità è tale che fin da subito emergono dalla storia e questo ci rende curiosi di seguire il loro cammino. Inoltre, la presenza di guest star come Dottor Strange e Wasp sono assolutamente piacevoli e non risultano per nulla superflue.
Tutti questi pregi vengono impreziositi dal reparto artistico, a cominciare dalle matite del talentuoso David Lopez capace di sfornare tavole spettacolari sia nelle scene d’azioni, con un layout ricco e variegato, che in quelle in cui prevalgono i dialoghi dove la recitazione dei personaggi diventa fondamentale. I colori di Nathan Fairbairn contribuiscono a rendere visivamente accattivanti le tavole. Non ci stupiremmo se la Marvel dovesse dunque puntare su Lopez per qualche grosso progetto in futuro.
All New Wolverine è una serie divertente, fresca e moderna. Una delle sorprese del nuovo corso Marvel Comics. Guai a sottovalutarla.