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Il fumettista Rob Rogers licenziato per le sue vignette anti-Trump

  • Pubblicato in News
Rob Rogers, editorial cartoonist del Post-Gazette, ha annunciato che, dopo un conflitto di una settimana con i suoi editor per quanto riguarda dei fumetti anti-Trump non pubblicati, è stato licenziato dal giornale.

Secondo TribLive, il problema è iniziato quando sei vignette di Rogers sono state respinte a fine maggio e all'inizio di giugno, dopo il quale è andato in congedo prolungato dalla pagina editoriale del Post-Gazette. Quando il suo caso è stato esaminato dalla Columbia Journalism Review, si scoprì che 19 vignette di Rogers o delle idee di pre-pubblicazione erano state lasciate inedite o rifiutate. Tra queste ce ne sono diverse che Rogers ha pubblicato su Twitter, una delle quali ritrae il presidente Trump che stringe la mano a Kim Jong Un in cima a una pila di teschi.

L'editore del post-Gazette John Robinson Block ha detto al Washington Post poco prima di licenziare il fumettista che la disputa con Rogers era "una questione interna, personale, che stiamo lavorando duramente per risolvere. Ha poco a che fare con la politica, l'ideologia o Donald Trump. Ha principalmente a che fare con il lavoro insieme e il processo di editing."

La mossa è stata criticata da Michael Fuoco, presidente del sindacato che rappresenta i giornalisti del Post-Gazette.
"Riconosco a malapena questo posto", ha scritto Fucco. "Rob è un talentuoso, meraviglioso collega la cui unica trasgressione è che fa il suo lavoro. Cosa è successo al mercato delle idee che dovremmo fornire? "

The Newspaper Guild di Pittsburgh ha rilasciato una dichiarazione ufficiale riguardante il licenziamento di Rogers:
"Non c'è mai stato un problema prima, ma con il nuovo ordine delle pagine editoriali del Post-Gazette, sembra che coloro che non seguono l'ortodossia pro-Trump, pro-conservatore dell'editore e direttore editoriale non siano utili".

Il licenziamento di Rogers, se si pensa anche alle recenti dichiarazioni del presidente Trump per cui i media sono "il più grande nemico del nostro Paese", è stato indicato da molti come preoccupante in un momento in cui la libertà di parola e la stampa sono più importanti che mai.

(Via CBR)

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