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Amazing Spider-Man #1 All New Marvel Now!

Amazing Spider-Man #1 All New Marvel Now! segna il ritorno del vero Peter Parker, mente e corpo, nei panni dell’amichevole Uomo Ragno di quartiere dopo che, nell'ultimo periodo, il Dottor Octopus aveva controllato la mente del supereroe dando vita alla parentesi Superior Spider-Man. Finalmente, per i fan del personaggio, si ritorna alla “normalità”, sebbene Peter, rimasto assente per un bel po’, dovrà fare i conti con una normalità completamente differente da quella lasciata in occasione della sua morte nel numero 600 della collana il 29 agosto 2013. Vita per certi versi migliore, per altri decisamente più incasinata.

Ma analizziamo nel dettagli l’albo e i suoi contenuti: tre storie per un totale di 80 pagine. Troviamo infatti Lucky to be Alive Parte 1, storia principale dell’albo per quanto riguarda la continuity, un breve racconto autoconclusivo ma dai futuri sviluppi incentrato sulla figura di Electro intitolato Recapturing That Old Spark e la lunga The Black Lodge.

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Partiamo innanzitutto proprio da quella Lucky to be Alive di Dan Slott che ristabilisce lo status quo del ragno. La vita di Peter è ora completamente scombussolata, non necessariamente in accezione negativa però: si è finalmente laureato, ha fondato le Parker Industries, si è fidanzato con Anna Maria Marconi e progettava di sposarla, Zia May è ritornata a camminare e la sua reputazione nel mondo dei supereroi è cambiata radicalmente. Sebbene in queste poche pagine vengano solo presentati i problemi che il Nostro dovrà affrontare nel corso di questo nuovo arco narrativo, già si intuisce il potenziale della serie e l’entità del difficoltoso percorso che porterà Spider-Man a rimettere in sesto la sua esistenza.
Piacevole la narrazione della voglia di Peter di ritornare ad indossare la maschera e ad essere di nuovo il supereroe di un tempo, l’amichevole Uomo Ragno di quartiere che abbiamo imparato ad apprezzare fin dagli albori.

Questa storia è poi introdotta da due paginette, disegnate in uno stile completamente diverso dai colori sgargianti e dalle figure e pose plastiche che vediamo nel resto del racconto, che ripercorrono il celeberrimo incidente di tredici anni prima che ha segnato la nascita di Spider-Man ma in cui vediamo qualcosa di molto interessante e che lascia aperte le porte per l’introduzione di un nuovo personaggio che farà la sua comparsa a partire da gennaio su Secret Origins. Si tratta infatti di una seconda persona, una ragazza (la futura Silk), morsa dallo stesso ragno radioattivo che ha mutato Peter e che subirà una trasformazione analoga a quella del ragazzo.
Spassosa poi la gag della mutanda di tela che è costretto a crearsi l’Arrampicamuri per proteggere la sua nudità dagli obiettivi indiscreti dei giornalisti durante la sua prima battaglia del nuovo corso. Anche se questo non basterà a evitare di svelare la sua identità ad una certa persona…
Disegni ben realizzati dalle matite di Humberto Ramos anche se a volte l’anatomia passa in secondo piano rispetto alla posa cinematografica assunta dal modello. I colori di Edgar Delgado sono molto appariscenti e spesso irrealistici ma non risulatno per questo meno apprezzabili.

Stile grafico completamente diverso da quello leggermente retrò che troviamo nella seconda mini storia dell’albo incentrata su Electro e scritta da Slott insieme a Christos Cage per le matite e i colori di Javier Rodriguez. Poche pagine in cui la tavolozza è principalmente dominata dalle sfumature del blu in netto contrasto con verdi acidi. Vediamo quindi Electro fare i conti con la sua reputazione decaduta e cercare di risollevarla perdendo però il controllo per via del chip installatogli nel cervello da Superior Spider-Man nei numeri precedenti e causando un massacro che avrà non poche ripercussioni nei numeri seguenti.

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Ultima storia, quella più corposa, è The Black Lodge, originariamente sperata in due parti che qui vengono presentate una dietro l’altra. Racconto particolare, che fatica ad essere inserito nella continuity, che si origina da uno scontro tra Spider-Man e Firebrand che termina con il nostro eroe vittima di ustioni di terzo grado sull'80% del corpo. Entra quindi in scena la Loggia Nera, una società specializzata nella cura dei supercriminali che recupererà entrambi i malcapitati, non riconoscendo Peter per via delle ustioni, e li porterà nella clinica segreta dove eseguono le loro operazioni sanitarie. Qui il nostro ragno entrerà in riabilitazione e verrà curato dagli espertissimi e abilissimi medici della struttura che però non ci metteranno molto a scoprirne l’identità. Ma il nostro eroe non è l’unico ospite della clinica al momento e gli altri supercriminali ricoverati non saranno troppo felici di scoprire con chi condividono l’area relax.
Disegni qui molto in stile hard-boiled, molto underground e sporchi, con colori cupi, tetri e terrosi; una storia “gritty” anche a sottolineare il clima di tensione che la percorre ritmato dai dialoghi di Joe Casey per le matite di Timothy Green II.

Dan Slott mette parecchia carne al fuoco nel primo numero, dà il via a molte trame secondarie che si intrecceranno più volte nel corso dei prossimi numeri e introducendo così parecchi appigli narrativi e punti di inizio per uno story arc di ampio raggio che avrà ripercussioni anche nei prossimi anni, scelta sempre più prediletta dalla Casa delle Idee.

Amazing Spider-Man #1 All New Marvel Now! segna quindi l’inizio del nuovo corso delle avventure dell'Arrampicamuri prospettando degli interessanti sviluppi di trama oltre che la rivelazione di una scioccante verità a lungo celata e che si intravede dalle prime due pagine dell’albo. Segna, inoltre, anche il cambio di periodicità della collana che diventerà quindicinale a partire da dicembre. Come al solito molto ben curato il reparto redazionale al termine dell'albo.

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The Massive 1-6

The Massive è una maxiserie di una dozzina di numeri che, a metà strada tra avventura, ecologismo e fantascienza post-olocaustica, è un progetto creator-owned di Brian Wood, sceneggiatore famoso per tanti archi narrativi su Conan, X-Men, Star Wars e Ultimate X-Men. Pubblicata in America dalla Dark Horse, in Italia ci è stata invece proposta nell’arco degli ultimi 12 mesi dalla Panini Comics, tramite 6 albi bimestrali, riuniti ad ottobre in un pack raccolta. Il titolo è in realtà il nome di una nave misteriosamente scomparsa, appartenente al gruppo di ambientalisti chiamato Ninth Wave. I loro compagni, a bordo della Kapital, hanno il duplice obiettivo di setacciare gli oceani alla ricerca della Massive e al tempo stesso sopravvivere in un mondo che non è più quello che conosciamo. Dopo infatti una lunga serie di eventi catastrofici provocati dai cambiamenti climatici, la terra è diventato un pianeta più ostico per gli esseri umani: il livello degli oceani si è alzato sommergendo una buona parte di terre e città, con pensanti conseguenze geofisiche e politiche di fronte alle quali l’uomo non può fare altro che adattarsi e sopravvivere.

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Con The Massive Brian Wood torna alle tematiche fanta-sociologiche della sua serie più apprezzata, ovvero DMZ, pubblicata anni fa per la Vertigo/DC comics. La serie parte da un presupposto catastrofico, già esplorato anni fa dal film Waterworld interpretato da Kevin Costner, ma si discosta ben presto dall’impronta prettamente fantascientifica per assumere la forma di un’avventura eco-thriller mescolata a dramma esistenziale e riflessioni antropologiche. Una storia peculiare per forma e sostanza, caratterizzata da una cronaca realistica degli eventi unita a un timbro intimista nell’affrontare il viaggio senza apparente meta del capitano della Kapital, Callum Israel, e del suo equipaggio; un viaggio, non solo materiale ma anche esistenziale, alla ricerca tanto dei compagni quanto della propria identità, in un mondo apparentemente condannato alla rovina. L’intreccio ideato da Wood è composto da una narrazione di ampio respiro e di forte contenuto politico, che si alterna all’introspezione dei personaggi. Da un lato ci viene descritto un mondo dove l’economia globale è crollata così come i governi, con le divisioni sociali che non esistono più e il ruolo del danaro cancellato di fronte ad altri valori legati a beni di sussistenza come cibo, acqua potabile, carburante, armi e pezzi di ricambio sempre più rari. Dall’altro lato, invece, ci viene raccontato come gli esseri umani possono sopravvivere a tutto ciò. La chiave di volta dell’intera operazione non è però il ritratto globale cataclismatico, ma il gruppetto di protagonisti che, interagendo sia tra di loro che con l’ambiente circostante, non si limitano ad essere semplici “interpreti” della storia bensì, con le proprie azioni, il loro passato e i loro segreti, portano dinamiche ed elementi che danno direzione narrativa alla saga.

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Questa maxiserie è composta da mini cicli che vanno dai 2 ai 4 episodi, raccontando ciascuno un differente aspetto del mondo di The Massive, alla cui realizzazione hanno partecipato diversi disegnatori che si sono alternati tra di loro. Kristian Donaldson, autore dei primi due episodi, si presenta come un artista dallo stile molto realistico e dettagliato, titolare di tavole che sembrano composizioni fotografiche. A lui poi subentra, nel secondo ciclo narrativo, un Garry Brown dallo storytelling meno statico e più naturale, con un timbro visivo più sporco e noir, disegnando il maggior numero di episodi per poi essere sostituito dalla coppia Declan Shalvey e Danijel Zezelj; i due realizzano un lavoro dignitoso ma caratterizzato da una resa visiva inferiore a livello qualitativo nonché di personalità rispetto ai precedenti colleghi, riuscendo però a garantire una certa coerenza grafica all’intera opera. The Massive è un fumetto anomalo per tematiche, ambientazione e stile narrativo decompresso, ma come per tanti altri prodotti targati Dark Horse, è un’interessante opera d’autore che merita di essere letta.

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La Notte dei Deadpool viventi

Deadpool è un personaggio che in questo periodo sta avendo un certo successo e le iniziative che lo vedono coinvolto si moltiplicano a vista d'occhio. Il personaggio già in passato aveva avuto a che fare con degli zombie, arrivando perfino ad avere, per un breve periodo, la testa della sua versione zombie come membro di una squadra di Deadpool provenienti dal Multiverso Marvel (Headpool nei Deadpool Corps). La Notte dei Deadpool Viventi, però, non ha nulla a che fare né con Headpool o con i Deadpool Corps e né tantomeno con l’universo “classico” dei Marvel Zombies. 

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La storia è ambientata in un universo in cui un virus zombie inarrestabile ha infettato l’intera popolazione mondiale causando la morte di tutti gli eroi… tranne Deadpool che è stato messo k.o. da una fortuita abbuffata fuori programma e che si risveglia in un mondo ormai in mano ai non morti.
L’intera vicenda sembra essere un tributo al filone horror che vede protagonisti gli zombie, partendo dal bianco e nero che sembra avvolgere il mondo, classico riferimento a La Notte dei Morti Viventi del regista George A. Romero, ma che risparmia proprio il Mercenario Chiacchierone e pochi altri elementi che sembrano volerci ricordare come quello sia solo un altro dei numerosi universi Marvel. In tutto ciò sono anche presenti alcuni particolari molto apprezzabili: innanzitutto i riferimenti al genere horror non si fermano a Romero (e neanche alle citazioni che lo stesso Deadpool, come sempre, fa) ma continuano con altri piccoli, quanto significativi, rimandi a colossi del genere (L’Alba dei Morti Viventi, L’alba dei Morti Dementi, The Walking Dead, Benvenuti A Zombieland) o ancora ad alcune pietre angolari della cultura pop (lo zombie di Michael Jackson in Thriller). In secondo luogo è da considerare con un certo interesse come, per quanto la storia raccontata nel volume sia stata pensata per valorizzare i film sugli zombie, riesce comunque a non essere troppo prevedibile e neanche a lasciarsi scappare l’occasione di fare qualche battuta riguardo ai classici colpi di scena a cui gli Z-movie ci hanno abituato fin troppo bene, ed è capace di mostrarci degli zombie diversi dal solito, impedendoci in questo modo di etichettarla come il classico scontro "Supereroe vs Orda Zombie". Un altro punto di forza, inserito nella storia, che però è davvero utile a capire perché, tra tanti eroi, proprio Deadpool sia adatto a fronteggiare questa minaccia che è riemersa dalla tomba, non è solo la svolta finale che non è così prevedibile come invece un certo andamento sembra suggerire, ma anche e soprattutto l’idea, che Cullen Bunn riesce ad insinuare con forse non troppa abilità, che come al solito il peggior nemico di Wade Wilson e dei suoi compagni è proprio Wade Wilson.

A controbilanciare delle idee abbastanza stuzzicanti, e le buone tavole di Ramon Rosanas, ci sono però alcuni altri aspetti negativi. Innanzitutto i personaggi secondari che Bunn ha affiancato al Mercenario non vengono presentati come si dovrebbe né hanno a disposizione lo spazio che meriterebbero, facendo forse presagire sin da subito come la loro non sarà una comparizione abbastanza lunga. Inoltre, in coda alla saga nello stesso albo, troviamo una storia breve scritta da Rick Spears con i disegni di James Callahan, con protagoniste Tabitha Smith ed Elsa Bloodstone. Un'avventura che, per quanto divertente e veloce, è ormai vecchia di quattro anni e non si sposa affatto con l’atmosfera della storia principale.

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Deadpool di La notte dei Deadpool Viventi, non è esattamente il Wade Wilson a cui i suoi sostenitori sono abituati ma riesce comunque a muoversi con la sua solita irruenza in un ambiente molto diverso da quello a cui il personaggio è abituato, il risultato è però godibile, divertente ed emozionante quando necessario. Consigliato non solo agli appassionati del Mercenario Chiacchierone, ma anche a chi volesse leggere qualcosa d’intrigante ma di non troppo impegnativo.

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Rocket Raccoon & Il Leggendario Star-Lord 1

Dell'incredibile successo dei Guardiani della Galassia ve ne abbiamo parlato a lungo. Da fumetto "secondario" nel parco testate Marvel, la serie ha cominciato a farsi strada nel 2008 prima grazie a Dan Abnett e Andy Lanning, con un ciclo di storie molto belle raccolte nel consigliatissimo volume pubblicato da Panini Comics, e poi grazie alla scia mediatica conseguente all'annuncio del film da parte dei Marvel Studios. Ed ecco quindi che sono iniziate tutta una serie di produzioni principali e secondarie relative al franchise. Tra queste la Panini ci propone in un albo a cadenza bimestrale due fortunate serie come Legendary Star Lord e Rocket Raccoon, particolarmente apprezzate in patria e che sono l'esempio più lampante proprio del proverbiale "cavalcare l'onda", in cui la Marvel si è sempre dimostrata abile.

Il che non significa unicamente cercare di trarre profitto da una situazione vantaggiosa ma anche proporre ai lettori proprio quello che desiderano: maggiore spazio dedicato ai loro beniamini. Considerando poi che il taglio delle storie dei Guardiani è sempre particolarmente dominato dall'ironia e dalla comicità, mantenendo alto il livello di entertainment e azione forniti con scontri spaziali e una trama avvincente, viene da sé che la lettura risulti piacevole e rilassante.
Solo che l'alchimia sinergica che scaturisce dai Guardiani riuniti non è quella che i singoli separati possono sperare di ottenere. Ciò non vuol dire assolutamente che siano serie di scarso livello, dato che spesso e volentieri dalle "costole" di serie madri dalla nomea importante prendono vita delle diramazioni di incredibile pregio soprattutto in casa Marvel.

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Per quanto riguarda Rocket Raccoon, di cui troviamo due storie in questo primo numero, vediamo nella prima, tratta da Rocket Raccoon (Vol.2) 1 e scritta e disegnata dall'eccellente Skottie Young, il nostro procione spaziale alle prese con un mandato intergalattico di cattura per omicidi multipli che lui stesso nega di aver commesso. Ci sono infatti altri esponenti della sua razza in giro nella spazio profondo molto meno eroici e nobili del Nostro e tutti assoldati al solo scopo di screditarlo e infine eliminarlo. Il che ci riporta a quanto detto da un personaggio secondario in Speciale Guardiani della Galassia #0, dove per la prima volta si era introdotta la non unicità di Rocket.
Questo è solo il numero uno che getta l’incipit dello story-arc, tuttavia alcune scelte narrative risultano un po’ banali ma il risultato è comunque gradevole. Un ottimo intrattenimento lineare, semplice e divertente che non punta troppo in alto.

Il tutto impreziosito dal bel comparto grafico. Vediamo infatti esaltato lo stile artistico cartoonesco e quasi chibi caratteristico di Young che si sposa alla perfezione con un personaggio fantastico e, se vogliamo dirlo con un termine inglese, intrinsecamente "fluffy" come Rocket. La narrazione è fluida e in linea con la caratterizzazione del character introdotta da Abnett, e che ne ha fatto la fortuna, ma può essere letta anche senza la conoscenza del passato del personaggio.

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La seconda storia, scritta da Joe Caramagna su disegni di Adam Archer, invece è uno one shot pubblicato in occasione del Free Comic Book Day 2014 che vede Rocket alle prese con l'ennesimo salvataggio di una principessa in pericolo, vero e proprio cliché fiabesco riadattato alla personalità e alla figura del procione. E proprio in quest'ultimo aspetto si lega molto bene con la storia precedente in cui vediamo le conseguenze dei continui salvataggi cavallereschi operati da Rocket.

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Ultima storia è invece Legendary Star Lord #1 di Sam Humphries e Paco Medina. Solido inizio per la nuova run incentrata su Peter Quill che getta le basi per uno story-arc interessante e ricco di colpi di scena, a partire da quello presente nell’ultima pagina. Anche qui ci troviamo di fronte a nulla di sconvolgente ma semplicemente a una storia ben concepita e articolata in modo tale da coinvolgere il lettore e dar maggio risalto ad un personaggio che sta godendo di ottima popolarità. Menzione speciale per i bei colori di David Curiel che rendono l’albo estremamente sci-fi e molto cinematografico, con tinte quasi laccate, glossy e ricche di effetti luminosi “stellari” perfettamente adatti alla serie.

Rocket Raccoon & Il Leggendario Star-Lord 1 è quindi un promettente punto di inizio per storie divertenti, ben realizzate ma non troppo pretenziose. Punto di inizio ideale per nuovi lettori che non conoscono il background dei personaggi e che vogliono approcciarsi ai Guardiani dopo l’enorme successo cinematografico e mediatico del franchise. Edizione Panini dal prezzo particolarmente abbordabile ed edizione spillata classica, in linea con i mensili da edicola della casa editrice.

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