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Tutte le storie di Miele di Milo Manara in un volume Panini 9L

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Sulle pagine di Anteprima #312, è stata annunciata la raccolta Miele, in uscita per Panini 9L, che raccoglierà le storie con protagonista l'omonima eroina erotica creata da Milo Manara. Il volume conterrà quindi le storie Il Profumo dell’Invisibile 1 e 2 e Candid Camera, per un totale di 160 pagine a colori in edizione cartonata.
Due saranno le versioni pubblicate: la regular a 19,90€, 23,5x31,5 cm, e la Artist Edition a 99€, in sole 999 copie, formato 29x38 cm, con una litografia esclusiva firmata dall'autore.

Di seguito la pagina presa direttamente dalla rivista, disponibile qui. Cliccate per ingrandirla.

miele manara

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Panini pubblica Corpi Sonori di Julie Maroh, autrice de Il blu è un colore caldo

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Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo il successo de Il blu è un colore caldo, Julie Maroh torna con la graphic novel Corpi Sonori

Modena, agosto 2017 - Panini Comics pubblicherà Corpi Sonori, nuova graphic novel di Julie Maroh, autrice de Il Blu è un Colore Caldo, fumetto vincitore del Premio del Pubblico al Festival di Angoulême da cui è stato tratto il film Palma d’Oro a Cannes La vita di Adele.

Il libro sarà presentato in anteprima dall’autrice nell’ambito della prossima edizione del Festival GenderBender e a Lucca Comics & Games 2017.

Una storia sulle relazioni, sul sesso e, in ultima analisi, sull’amore che arriverà in libreriaa novembre .

Ambientata in una Montréal che diventa palcoscenico ideale per raccontare l’intero spettro dei rapporti di coppia, Corpi Sonori propone una visione lucida, ma al tempo stesso appassionata del più complesso tra i sentimenti umani.

<<Volevo rendere omaggio alla molteplicità di relazioni personali esistenti e ai tipi di corpi che vengono sottorappresentati o addirittura soffocati dalle norme e dagli stereotipi.” -  ha dichiarato l’autrice -  “Anche se ogni piccola storia del libro rappresenta personaggi diversi, tutti hanno in comune due cose: la società in cui viviamo e i suoi giudizi. E hanno ovviamente Montréal in comune, come se la città fosse il palcoscenico di un’opera teatrale. Mi piaceva l'idea di creare un legame tra i labirinti amorosi e la rete urbana.>>

L’edizione italiana della graphic novel, pubblicata nella collana Panini 9L, sarà co-tradotta dalla stessa Maroh:<<Tradurre è un atto appassionante e tradurre il proprio lavoro è una nuova maniera per esplorare la narrazione e le intenzioni che si celano tra il linguaggio verbale e il "non detto". Mi sento molto fortunata di aver avuto l'opportunità di mettere il mio lavoro così alla prova.>>

corpi sonori

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La paradossale space-opera di Taddei e Angelini, la recensione di Malloy - Gabelliere Spaziale

Dopo il successo di critica ottenuto da Anubi (vincitore di numerosi premi), l’affiatato due composto da Marco Taddei e Simone Angelini era atteso alla prova del fuoco dovendo confermare tutte le proprie doti. Piuttosto che rifugiarsi nel sicuro e mettersi al lavoro su un progetto sulla falsariga del precedente, i due autori giocano al rilancio alzando la posta in palio proponendo per Panini Comics Malloy - Gabelliere spaziale, fumetto atipico che mescola avventura e fantascienza a tematiche sociali in salsa allegorica.

Di Malloy ne avevamo già sentito parlare quando i due fumettisti realizzarono un’avventura breve (16 pagine) sul volume antologico B Comics – Fucilate a strisce nel 2014. Storia poi ristampata come antipasto al nuovo lavoro per la scorsa Lucca Comics da Panini Comics in un albo (ma col senno di poi la si poteva inserire nel volume uscito poche settimane fa). Gli autori riprendono il personaggio per un’avventura questa volta di ampio respiro, divisa in tre capitoli, proposta dall’editore modenese in un’elegante cartonato della linea 9L.

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La vicenda è ambientata in un futuro lontano in cui tutti i pianeti appartenenti alla fratellanza galattica devono pagare una tassa all’impero, gestito da una figura denominata Imperatore del Paravatz che, nonostante l’altisonante nome, è in tutto e per tutto un mero contabile dalla esile figura. A riscuotere questi tributi ci sono i gabellieri spaziali, sorta di esattori/avventurieri con arsenali in grado di fronteggiare qualsiasi nemico. Il cinico e spericolato Malloy, il più in gamba di tutti, si troverà per un intrigo ordito da entità misteriose ad andare sulla Terra a discutere un'ingente somma. Per antichi patti stabiliti, infatti, la Terra non versava più le gabelle all’impero in quanto tutelata dal fatto di essere l’unica democrazia esistente nel cosmo. La realtà appare però diversa. Quando Malloy giunge sul nostro pianeta, guida un gruppo di demotivati e inoffensivi ribelli fino al parlamento dove risiede il presidente eletto che altri non è che un mero banchiere. Gli abitanti della Terra vivono in pace accettando un governo che soddisfa ogni loro desiderio ordinandolo comodamente online. Merce di scambio per sostenere il governo è… la merda prodotta da ogni cittadino che, successivamente, un grosso maiale sotterraneo trasforma in oro, materiale prezioso che si trova quasi esclusivamente sulla Terra.

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Qui ci fermiamo con la descrizione della trama evitando di aggiungere altri elementi o di proseguire, sebbene un’attenta analisi non può prescindere dallo sviscerare per filo e per segno gli elementi raccontati da Taddei e Angelini. Se in un primo momento, infatti, il graphic novel mostra fieramente la sua appartenenza al filone fantascientifico, con un occhio di riguardo sia a serie moderne e surreali come Futurama e Rick and Morty, che a opere come La guida galattica per autostoppisti, la seconda parte mostra tutta la sua componente sociale e critica, decisamente più complessa e stratificata, nonché sorprendente e acuta. Analisi sociale, dunque, allegorica e anche filosofica dell’attuale società in cui si antepone il benessere individuale in una struttura societaria che è simile a una grande Amazon. Il cittadino ha l’illusione del controllo della propria vita mentre sovrastrutture complesse e impalpabili manovrano i fili e giocano con l’esistenza stessa. Avvicinarsi alla verità è impossibile, rinchiusa in una sorta di paradossale gioco delle scatole in cui lo stesso Malloy, quasi impazzendo, non riesce a venirne a capo. Non siamo artefici del nostro destino, ma marionette in un grande teatro. Una deriva, dunque, anche esistenzialista che però sembra conciliarsi in un apparente happy end.

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Il lavoro compiuto da Marco Taddei ai testi è lodevole nell’intento di costruire una vicenda grossa e complessa senza mai perdere la bussola, mantenendo la trama sempre chiara e comprensibile. Il fumetto, a un certo punto, si sovraccarica di avvenimenti, idee e chiavi di lettura alcune più evidenti, altre più celate, tuttavia senza mai perdere la quadratura del cerchio o senza che risultino superflue. L’assurda vicenda messa su carta si avvale di termini spesso aulici e desueti e dialoghi sopra le righe, il tutto per accentuare quell’eccentricità che viene tradotta visivamente da Simone Angelini.
Se si volesse identificare un possibile difetto, si potrebbe evidenziare come la parte avventurosa iniziale e quella più riflessiva finale si sarebbero potute bilanciare con maggiore armonia, ma il risultato complessivo appare comunque ben dosato.

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Riguardo ad Angelini, l’artista adopera una gabbia tendenzialmente composta da 9 vignette, infrante all’occorrenza per i più svariati scopi, e si avvale di un tratto vicino all’underground americano, con linee nette, figure marcate dalle fisionomie leggermente caricaturali e una colorazione netta e satura. Angelini crea un universo ricco e credibile per un personaggio che ci piacerebbe rivedere in futuro. Malloy - Gabelliere spaziale, insomma, è una scommessa vinta e sarebbe un peccato non rigiocare questa carta.

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Tetris. Incastri internazionali

Non bisogna essere dei cultori del retrogaming per conoscere e apprezzare Tetris, uno dei giochi più famosi e venduti della storia dei videogame. Questo non solo perché ancora oggi la sua prima versione per il pubblico, uscita nel 1984, è godibile come all’epoca, ma perché nuove release ufficiali continuano a uscire per le più disparate piattaforme. E tutti, almeno una volta nella vita, hanno giocato a una sua versione o a uno dei suoi innumerevoli cloni.

Le motivazioni del successo di Tetris sono molteplici: dalla semplicità all’immediatezza del gioco, fino a ragioni più complesse ben illustrate nel nuovo libro di Box Brown. La dipendenza che il gioco crea è tanta che Nintendo stessa lo scelse come killer-application da allegare al neonato Game Boy nel 1989.  Un successo così immenso e trasversale da meritarsi un’esposizione permanente al Museo di Arte Moderna di New York.

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Brown, già autore di André The Giant (che vi abbiamo recensito qui), perfettamente a suo agio nel narrare biografie e a trattare miti generazionali, dà vita a un racconto di estremo interesse, sia per il suo intreccio, sia per il fatto che si tratta di eventi realmente accaduti e di certo non noti a tutti. Nel raccontare la storia del Tetris l’autore parte dal 1984, anno in cui l’informatico russo Aleksej Pazhitnov inizia il suo sviluppo basandosi su alcuni giochi da tavolo. Il successo è tale che il gioco inizia a girare da floppy a floppy per le università russe fino ad arrivare in Ucraina dove verrà notato da Robert Stein, proprietario dell’Andromeda Software che lo farà conoscere poi al resto del mondo. L’intreccio che inizia da questo punto in poi diventa complesso e ricco in quanto Pazhitnov è generalmente poco interessato all’aspetto economico, anche perché nella Russia comunista è lo stesso stato a impostare e determinare le trattative economiche. Inoltre, i soggetti in gara per accaparrarsi il gioco inizieranno ad aumentare e la situazione inizierà a sfuggire di mano ai più fra accordi siglati e non siglati, settori di mercato da coprire (il contratto principale con Stein, infatti, prevedeva solo gli home pc e non le console e i portatili), processi e intricate situazioni politiche.

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Box Brown riesce a far convergere tutti i vari elementi della storia, dallo sviluppo del videogame, agli aspetti sociali, a quelli politici, nonché interessanti digressioni sul ruolo del gioco e sul suo sviluppo e sulla storia della Nintendo. La sceneggiatura si attiene ai fatti ma riesce ad avere un’ottima componente romanzata che rende piacevole la lettura, oltre che interessante. In effetti, leggere Tetris è appagante sia sul piano dell’intrattenimento che su quello dell’apprendimento.

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Lo stile grafico di Brown è molto cartoonesco con linee molto tondeggianti. Le tavole sono molto varie nella loro composizione ma altrettanto essenziali per quello che mostrano, l’artista non indugia nell’illustrare una gran mole di dettagli, gli sfondi sono spesso spogli, tutto ciò che non serve non viene mostrato perché sarebbe un’inutile distrazione. A dare vivacità al tutto ci pensa la tricromia che vede nel giallo una piacevole e funzionale aggiunta al bianco e al nero consueti.
L’edizione Panini 9L viene presentata in un comodo e maneggevole brossurato dal prezzo invitante. Tetris è un’opera caldamente consigliata agli appassionati di videogame e non solo. Un regalo natalizio perfetto, vista anche la recente ondata di revival anni ’80 con opere sul periodo e operazioni nostalgia come la versione mini dell’originale NES proposta da Nintendo (e andata a ruba).

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