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Il ritratto generazionale di Michael Cho, la recensione di Piccoli furti

Il canadese (originario della Corea del Sud) Michael Cho è stato a lungo sotto i riflettori lo scorso anno grazie alle variant cover realizzate per l’iniziativa All-New, All-Different Marvel Universe. Il suo stile pop-retrò, esaltato da colori saturi e da contrasti netti, l’ha fatto amare e conoscere dal grande pubblico. Come autore di fumetti, attualmente, l’unico suo lavoro consiste nel graphic novel Piccoli Furti, uscito da pochi giorni per Rizzoli Lizard.

Shoplifter, questo il titolo originale dell’opera, che letteralmente significa “taccheggiatrice”, ha per protagonista Corrina, una ragazza laureata in lettere ma che lavora ormai da 5 anni in un’agenzia pubblicitaria. Un posto come un altro per mantenersi, che può essere considerato addirittura dignitoso, eppure creare slogan per profumi rivolti a bambine di 9 anni non rappresenta per nulla la sua ispirazione. Trasferitasi da un piccolo paese di provincia nella grande città, Corrina ha ormai rotto i rapporti con tutti i suoi vecchi amici e le conoscenze attuali si limitano a quelle lavorative, escluso il suo gatto che forse la odia pure. Il vuoto che lei sente dentro di sé la porta a vivere una vita apatica e monotona tanto da farle preferire di star chiusa in casa piuttosto che uscire e fare nuovi incontri.

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In questa costante tediosità, una solo piccola e insignificante trasgressione la fa sentire viva: rubare un magazine, accortamente nascosto in un quotidiano, dalla catena di market in cui è solita far la spesa. Un gesto fatto non per cattiveria o come conseguenza di un’indole criminosa, ma un atto di ribellione alla gabbia esistenziale che sembra intrappolarla. Ma forse non è tardi per rimettersi in discussione e rimettersi in gioco, forse si può ancora incidere sul proprio destino e sperare in un futuro migliore o, quantomeno, più incline alle proprie aspirazioni.

Nel descrivere Piccoli Furti a Comicus, Michael Cho ci ha detto in un’intervista: “(…) i 5 anni di vita nell'agenzia pubblicitaria, l'hanno portata ad un bivio - lei non ha scritto nulla, se non degli slogan pubblicitari ed è sempre più insoddisfatta della sua vita. Lei sfoga questa frustrazione con episodi occasionali di taccheggio. Per me, Shoplifter è la storia di una persona che è sufficientemente intelligente e istruita per criticare, ma, per un qualsivoglia motivo, è incapace di creare. È una situazione che so che blocca diverse persone.” In effetti, l’opera è una descrizione precisa e perfetta della classica crisi esistenziale che colpisce molti trentenni al giorno d’oggi, persone sospese fra aspirazioni, sogni e il duro impatto con la realtà. Un ritratto generazionale che magari, anche per poco, ha toccato tutti noi. Corrina non è diversa da molti suoi coetanei, ma la rassegnazione e una scarsa forza di volontà sono in realtà i suoi nemici peggiori più che la società stessa. La sua vita è sì insoddisfacente, ma per colpe principalmente sue, per il suo immobilismo. Bisogna affrontare prima se stessi per poi far fronte al mondo intero.

Un altro aspetto fortemente sottolineato da Cho è quello dei rapporti interpersonali. La protagonista è apatica e solitaria, e fatica a mettersi in carreggiata in un mondo in cui i legami sembrano costruirsi su interazioni virtuali vuote e superficiali. E non appena decide di aprirsi, la delusione è lì dietro l’angolo. Eppure, alla fine sarà proprio un inatteso gesto di calore umano e d’affetto a determinare il suo desiderio di riscatto, a ridonarle la speranza e la fiducia. L’autore, dunque, ci tiene a ribadire come l’umanità è la nostra eterna ancora di salvezza.

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Il ritratto generazionale e la descrizione dell’attuale società da parte di Cho sono perfetti, il personaggio di Corinna e il contesto in cui si muove sono descritti con gran naturalezza e veridicità. La protagonista e i comprimari risultano tutti ben caratterizzati, i dialoghi e la narrazione perfettamente dosati: il ritratto di vita che ne esce è talmente preciso e familiare da sembrare una finestra aperta sulla realtà. A controbilanciare tutto ciò però, ci sono da un lato un tema come quella della crisi generazione già trattato in moltissime opere, dall’altro uno sviluppo della trama non proprio originale e privo di particolari svolte narrative capaci di sorprendere il lettore.

Graficamente abbiamo già accennato in apertura allo stile pop-retrò di Cho che, nel caso di Piccoli Furti, è accompagnato da una deliziosa colorazione bicromatica che al nero (e naturalmente al bianco) abbina un rosa fragola il cui scopo è dare corposità alle forme, colorare abiti e sfondi e creare le ombre. La linea dell’artista è morbida e spesso aperta come per i volti dei protagonisti che spesso non hanno linea di demarcazione e si fondono con il bianco dello sfondo. Sicuramente il punto forte del fumettista sono le espressioni e la recitazione dei personaggi sempre molto naturale e spontanea. Il layout delle tavole, invece, è particolarmente classico e funzionale alla narrazione. Decisamente di ottima fattura anche l’edizione italiana curata da Rizzoli Lizard, con carta spessa ed elegante cartonatura, seppur risulti rigida nella fruizione del volume.

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Tra Canada, eroi e vite rubate, intervista a Michael Cho

Italian/English version

Il canadese Michael Cho si è recentemente fatto notare grazie alle variant cover della linea Marvel All-New, All Different stampate anche dalla Panini Comics in Italia in versione metallizata. Il suo tratto pop è riuscito a far emergere in pieno l'iconicità dei personaggi raffigurati e l'apprezzamento ricevuto ha messo il suo nome sotto i riflettori (qui potete vedere la nostra puntata di Portfolio a lui dedicata). Ma Cho non è solo un illustratore ma anche autore, molto apprezzato infatti è stato in patria il suo graphic novel Shoplifter che, come egli stesso ci ha confessato, verrà presto stampato in Italia per Rizzoli Lizard. Abbiamo colto l'occasione per intervistare l'artista in una interessante chicchierata in cui ci svela anche quali sono i suoi artisti italiani preferiti.

Intervista di Gennaro Costanzo. Traduzione di Gennaro Costanzo e Giorgio Parma.

Ciao Michael. Benvenuto su Comicus!
Hai realizzato, di recente, le variant cover per i numeri i degli albi All-New, All-Different Marvel Universe, presentate anche in Italia. Le abbiamo apprezzate molto in quanto riescono a esprimere molto bene l'iconicità di questi personaggi, nonostante un forte tratto personale. Come ti sei approcciato a questo lavoro?

Sono stato contattato da Tom Brevoort della Marvel Comics, che mi ha chiesto di realizzare un mese di variant cover per tutta la linea di fumetti. Mi ha dato totale libertà di lavorare nel modo che ritenessi più opportuno, il che è stato davvero lusinghiero. Dopo aver buttato giù qualche idea iniziale, ho capito che il modo migliore di procedere era quello di creare immagini estremamente essenziali di questi personaggi iconici, sottolineandone la chiarezza e il design. È stato molto divertente trovare le giuste idee per le copertine, soprattutto per la libertà assoluta nel design di ogni cosa, compresi i loghi ecc. Ho passato circa 3 mesi a lavorare su quelle copertine, facendone quasi 7 al mese. Alcuni dipinti sono stati realizzati su tavola con inchiostri colorati, mentre altri sono stati realizzati in digitale. È stata un'esperienza molto piacevole, ma mi ha mostrato quanto fossero cambiati i personaggi dei fumetti, quanta poca familiarità avessi con questi nuovi character design. Anche personaggi che conoscevo fin dall'infanzia come Hawkeye o Iron Man hanno cambiato parecchio il loro aspetto!

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Parlaci della realizzazione dei tuoi lavori, delle fasi che portano al risultato finale. Quale tecniche utilizzi maggiormente? Realizzi i disegni a matita o su tavoletta grafica?

Parto sempre dalla carta. Di solito faccio piccoli schizzi in miniatura, dando forma ad alcune idee per una cover. Mi capita spesso di disegnarli con pennarelli a punta grossa, evitando del tutto l'uso della matita, in modo da essere più sciolto e meno preciso, impedendomi così di concentrarmi sui piccoli dettagli come si farebbe utilizzando una matita appuntita. Di solito disegno un sacco di schizzi a colore prima di fissarmi su di una idea.
Una volta che ho l'idea, faccio uno sketch a colori più grande, a volte completamente su carta, a volte combinando digitale con metodi tradizionali. Questa versione è quella che invio per l'approvazione prima di procedere alla fase finale.
Per quest'ultima fase, faccio spesso un lavoro tradizionale a matita e poi lo inchiostro e lo coloro su carta, prima di scansionarlo e aggiustare tutto il colore in modo digitale. A volte un'idea funziona meglio con un trattamento digitale e quindi disegno il tutto in digitale per la versione finale. Mi è stato insegnato a lavorare sulla carta, ma io mi trovo altrettanto bene a lavorare con un Cintiq. Mi piace molto avere un lavoro ultimato su carta che posso tenere in mano, ma mi piace anche essere in grado di annullare gli errori facilmente lavorando col digitale.

Nella tua formazione, quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato?

Questa domanda è troppo ampia per avere una risposta concisa. Sono influenzato da qualunque espressione artistica - dai fumetti all'illustrazione, dalle belle arti alla pittura contemporanea, dai film etc. Alcuni artisti che mi hanno influenzato sono: Alex Katz, Edward Hopper, Noel Sickles, Jaime Hernandez e Frank Robbins, ma ce ne sono molti, molti altri.

Parliamo di Shoplifter, il tuo graphic novel pubblicato nel 2014 da Pantheon Graphic Novels che speriamo di vedere presto anche in Italia. Presentala ai nostri lettori.

Shoplifter è la storia di Corrina Park, una donna ventenne che lavora in un'agenzia pubblicitaria come copywriter. Si è laureata al college in letteratura inglese e la sua ambizione era diventare una scrittrice di romanzi. Tuttavia, i 5 anni di vita nell'agenzia pubblicitaria, l'hanno portata ad un bivio - lei non ha scritto nulla, se non degli slogan pubblicitari ed è sempre più insoddisfatta della sua vita. Lei sfoga questa frustrazione con episodi occasionali di taccheggio. Per me, Shoplifter è la storia di una persona che è sufficientemente intelligente e istruita per criticare, ma, per un qualsivoglia motivo, è incapace di creare. È una situazione che so che blocca diverse persone.
Inoltre, sì, ci sarà una edizione italiana di Shoplifter. Dovrebbe uscire quest'anno per Rizzoli-Lizard.

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La protagonista Corrina è un ritratto dell'attuale generazione che cerca di trovare il proprio posto nel mondo, la propria pozione di felicità nella società dei nostri giorni. Intravedi una luce in fondo al tunnel per i giovani, le future generazioni o sarà sempre più difficile per loro?

Penso che la situazione sia la stessa, a prescindere dalla generazione. Non credo che questa generazione sia più agevolata o più ostacolata rispetto a quelle precedenti. È il conflitto tra sicurezza e auto-realizzazione. Dipende dal singolo individuo, quindi non posso parlare in generale.

Alcuni anni fa hai lavorato a un un libro di illustrazioni intitolato Back Alleys and Urban Landscapes, pubblicato da Drawn and Quarterly, in cui raffiguravi i paesaggi urbani di Toronto, la città in cui vivi. Che cosa rende questa città così speciale per te?

Toronto è la mia casa. Sono nato in un'altra città, ma ho vissuto qui più che altrove. Toronto è abbastanza grande da essere una città internazionale, ricca di diversità, ma ha anche la cortesia canadese, dove tutti vanno d'accordo - ancora di più rispetto ad altre città canadesi, in realtà. Ad esempio, mentre cercavo e scattavo foto per i disegni del mio libro, ho camminato in giro per un sacco di vicoli alle 2 del mattino e nessuno che ho incontrato ha mai protestato contro questo strano uomo che scattava foto dei loro cortili di casa a quell'ora di notte.

Conosci artisti o personaggi di fumetti italiani?

Qualcuno. Adoro i grandi maestri Hugo Pratt e Attilio Micheluzzi. Ho apprezzato anche artisti come Paolo Serpieri e Sergio Toppi dalle ristampe pubblicate su riviste americane come Heavy Metal. Sono un grande fan dell'artista contemporaneo Matteo Scalera - i suoi lavori sono semplicemente fantastici.

Su cosa stai lavorando attualmente?

In questo momento sto finendo una serie di variant cover per Marvel e DC e spero di tornare a lavorare sul mio secondo graphic novel... un "follow-up" di Shoplifter. È una storia completamente diversa con un diverso cast di personaggi, ma segue lo stesso "stile" di fiction. È molto più lungo, e ho avuto un sacco di interruzioni, così mi sta dando un bel po' da fare.


English version

Hi, Michael. Welcome to Comicus!
Recently you worked on a series of variant covers designed for each new #1 issue of the All-New, All- Different relaunch of the Marvel Comics Universe. These artworks have been really appreciated especially because the can express the iconicity of the characters they are portraying, even though your strong personal style still emerges in a quite unique way. What was tout approach to this experience?

I was contacted by Tom Brevoort at Marvel Comics, who asked me to do a month of variant covers across the entire line.  He gave me total freedom to do as I saw fit, which was really flattering.  After some initial thought, I realized the best way was to create iconic character images in a very stripped-down fashion, emphasizing clarity and design.  It was great fun working out ideas for the covers, especially with that freedom to design everything including the logos etc. I spent around 3 months working on those covers, doing about 7 covers a month.  Some were painted on board in coloured inks, while others were drawn digitally. 
It was a very enjoyable experience, but it showed me how much had changed in comics as I was unfamiliar with so many of the new character designs.  Even the characters I knew from childhood like Hawkeye or Iron Man had changed their look quite a bit!

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Could you tell us something about your art and your working methods? Which techniques do you use the most? Do you usually draw with pencil or you start directly with a digital drawing pad?

I always start with paper. Usually I do tiny thumbnail sketches, working out a bunch of ideas for a cover.  I often draw those with fat markers, avoiding pencil altogether as it keeps me loose and prevents me from focusing on tiny details like I would with a sharp pencil.  I usually draw a lot of thumbnails in colour before nailing down an idea.
Once I have the idea, I do a larger colour rough, sometimes fully on paper, and sometimes combining digital with traditional methods.  That’s what I submit for approval before proceeding to final.
For the final art, I often do a traditional pencil job and then ink and colour it on paper before scanning and tweaking all the colour digitally.  Sometimes an idea works better with a digital treatment and then I draw the whole thing digitally in the final.  I was trained to work on paper, but I’m just as comfortable working with a cintiq.  I really enjoy having a final piece of art on paper that I can hold, but I also like being able to undo mistakes easily by working digitally.

What artists influenced you the most?

That’s too big a question to answer.  I’m influenced by all kinds of art - comics, illustration, fine arts, contemporary painting, film, etc.  A few major influences are: Alex Katz, Edward Hopper, Noel Sickles, Jaime Hernandez, and Frank Robbins among many, many others.

Let's talk about Shoplifter, your graphic novel published in 2014 by Pantheon Graphic Novels, that we hope to read soon also in Italian. Could you tell our readers something about it?

Shoplifter is the story of Corrina Park, a twenty-something woman who works at an ad agency as a copywriter.  She graduated college with an English Literature degree, and had aspirations to become a novelist.  However, 5 years into ad-agency life, she’s at a crossroads - she hasn’t written anything but ad copy and is increasingly dissatisfied with her life.  She works out her frustrations with the occasional bout of shoplifting. To me, Shoplifter is a story about someone who is smart enough and well educated enough to critique but, for whatever reason, is uable to create.  It’s a situation I know many people are stuck in. 
Also, yes, there will be an italian edition of Shoplifter. It should be coming out this year from Rizzoli-Lizard

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Corrina, the main character of the book, is a kind of portrait of the current generation that struggles to find a place in the world, their own glee in the actual society. Do you see a sort of light at the end of the tunnel for this young generation? Will it be harder and harder for the generations to come to find their place?

I think the situation is the same, regardless of generation. I don’t think this generation has it easier or harder than previous ones.  It’s the conflict between security and self-actualization.  It depends on the individual, so I can’t speak on it collectively.

Some years ago you worked on a illustration book called Back Alleys and Urban Landscapes published by Drawn and Quarterly depicting urban landscapes of Toronto, the city where you live. What does it make this city so special to you?

Toronto is my home.  I was born elsewhere, but I’ve lived here longer than anywhere else.  Toronto is large enough to be an international city, full of diversity but it also has that Canadian politeness where everyone kind of gets along -- even more so than other Canadian cities, actually.  For example, while researching and taking photos for the drawings in that book, I walked around a lot of back alleys at 2am in the morning and nobody I met seemed to mind or protest at this strange man taking photos of their back yard at that time of night.

Do you know any Italian artists or comic book characters of our culture?

A few. I absolutely love the the great masters, Pratt and Micheluzzi. I also appreciated artists like Serpieri and Toppi from reprints of their work in places like the american Heavy Metal magazines.   I’m a big fan of the contemporary artist Matteo Scalera - his stuff is just great. 

Are you working on something at the moment? Could you tell us something about it?

Right now, I am finishing up a string of variant cover assignments for Marvel and DC and am hoping to get back to working on my second graphic novel... a followup to Shoplifter.  It’s a completely different story with a different cast of characters, but it follows in the same “style” of fiction.  It’s a lot longer, and I’ve had a lot of interruptions, so it’s taking me quite a while to do.

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Shoplifter di Michael Cho in Italia per Rizzoli Lizard

  • Pubblicato in News

Di Michael Cho, noto per le variant cover della linea All-New, All-Different Marvel proposte in Italia da Panini Comics, vi abbiamo già parlato in una recente puntata di Portfolio. Ora, nel corso di un'intervista, che pubblicheremo domani, l'artista canadese ha svelato a noi di Comicus che il suo graphic novel Shoplifter arriverà in Italia entro l'anno per Rizzoli Lizard.

Shoplifter è la storia di Corrina Park, una ventenne frustrata che lavora in un'agenzia pubblicitaria come copywriter, laureata in letteratura inglese, e con il sogno di diventare una scrittrice di romanzi.

Non conosciamo ulteriori dettagli sull'edizione italiana, né la data di uscita esatta, tuttavia il titolo italiano dovrebbe essere Vite rubate e il prezzo di circa 18€.

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Portfolio: Il pop rétro di Michael Cho

  • Pubblicato in Focus

Il canadese Michael Cho è attualmente alla ribalta grazie alle variant cover realizzate per il rilancio Marvel della linea All-New, All-Different. In Italia, Panini Comics proprio oggi ha messo in vendita i primi albi ANAD con le copertine realizzate da Cho. Le trovate tutte nella gallery in basso, insieme ad altri suoi lavori per la DC, locandine o semplici omaggi a film, ad artisti e a sportivi. L'iconicità del suo tratto pop rétro lo hanno reso subito famoso, ma Cho è anche sceneggiatore, suoi infatti il webcomic Papercut e il graphic novel Shoplifter.

Qui trovate il suo blog, qui il suo profilo Twitter. Buona visione!

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