Montana, 1908: un cavaliere emerge dall’orizzonte. E’ Ken Parker, ha il viso segnato dalle rughe, si vede che ne ha passate tante in sessant’anni. Scorge una casa di coloni. Si ferma: vede quel che resta di un uomo ucciso barbaramente. Cercando di capire, trova la foto di una famiglia della quale sembra non esserci più traccia. Poi i ricordi lo travolgono.

Il cinquantesimo e conclusivo volume della collana Ken Paker si intitola: “Fin dove arriva il mattino”. È l’episodio conclusivo che tirerà le fila del lungo cammino di Ken Parker. Un punto fermo che darà la certezza che quel rapporto di passione e di fantasia iniziato quattro decenni fa non si è mai spezzato.

Il volume è in distribuzione nelle edicole, fumetterie, librerie ed on-line dal 10 Aprile 2015, nel formato 21 x 26 cm con una foliazione di 144 pagine al prezzo di € 7,99.

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Questa imponente opera, che ha fatto la storia del fumetto italiano, volge quindi al termine.
Un’opera che ci auguriamo abbia dato ai lettori di vecchia e nuova generazione l’esperienza narrativa di un capolavoro inossidabile.

Non vogliamo anticipare nulla di questo imperdibile episodio. Lasciamo che a descriverlo siano le parole di Giancarlo Berardi – nell’intervista rilasciata al preziosissimo Luca Raffaelli, curatore della collana, nell’introduzione del volume.

“Mi sono arrovellato molto per capire quale fosse la continuazione giusta per una saga interrotta vent’anni fa, e per una persona – non riesco a pensare a Ken come a un personaggio – che esce di galera con un inevitabile bagaglio di sofferenza, violenza e disperazione. Naturalmente, c’erano tante cose da dire, tanti comprimari da ritrovare, però avevo una sola storia da svolgere, così mi sono concentrato sul protagonista: un sessantenne, con i limiti fisici dell’età, ancora deciso ad affermare i propri valori e a lasciare una piccola dignitosa traccia del proprio passaggio in questo mondo”.
“La famiglia di Ken ha cambiato la mia vita e l’ha resa più calda di affetto e di amicizia. Vorrei stringervi tutti in un abbraccio, augurandovi di realizzare i vostri sogni come io ho realizzato i miei. Grazie. Ci vediamo da qualche parte, in una qualche prateria. So long.” (Giancarlo Berardi)

“L’aver esaurito questo percorso mi permette oggi di continuare la mia strada, intrapresa nel 2004, verso idee e incontri nuovi che mi aiutino a perseverare nel provare stimoli ed emozioni per questo straordinario lavoro.” (Ivo Milazzo)

E – come scrive Luca Raffaelli nella sua introduzione al volume – ora ci siamo. Ora andiamo a vedere quanto l’esperienza della prigione sta cambiando il loro personaggio, nell’avventura che attendevamo da un po’ meno di vent’anni. E’ una grande emozione. Il cuore batte. So long.