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Anteprima di International Iron Man #1

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Dopo il primo sguardo di qualche settimana fa, ecco l'anteprima letterata di International Iron Man #1, l'albo scritto da Brian Michael Bendis e disegnato da Alex Maleev. Nella gallery in basso potete ammirare le prime tavole della serie diffuse da CBR, con le cover di Alex Maleev, Gabriele Dell'Otto, Skottie Young, John Tyler Christopher e Marco D'Alfonso.

Questo marzo, chiedetevi: chi è davvero Tony Stark? È lui il super eroe conosciuto come Iron Man? È lui il genio miliardario filantropo? O è qualcosa di più? Ora è il momento di scoprire ciò che la sua eredità è veramente, un viaggio che porterà Tony in nuove direzioni, come un uomo e come eroe. Viaggiando per il globo, Iron Man scoprirà nuove cose sul Marvel Universe di cui ignorava l'esistenza. Nuovi amici, nuovi nemici e un lato del Marvel Universe che non hai mai visto.

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Primo sguardo a Iron Man International #1

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Come vi avevamo già detto, l'ater ego di tony Stark avrà una seconda serie regolare, scritta da Brian Michael Bendis e disegnata da Alex Maleev, dal titolo Iron Man International.

Questo marzo, chiedetevi: chi è davvero Tony Stark? È lui il super eroe conosciuto come Iron Man? È lui il genio miliardario filantropo? O è qualcosa di più? Ora è il momento di scoprire ciò che la sua eredità è veramente, un viaggio che porterà Tony in nuove direzioni, come un uomo e come eroe. Viaggiando per il globo, Iron Man scoprirà nuove cose sul Marvel Universe di cui ignorava l'esistenza. Nuovi amici, nuovi nemici e un lato del Marvel Universe che non hai mai visto.

Iron Man International uscirà il prossimo 16 marzo. Nella gallery in basso potete vedere le prime tavole non letterate e le cover di Alex Maleev, Gabriele Dell'Otto, Skottie Young, John Tyler Christopher e Marco D'Alfonso.

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Nuovi dettagli sullo scontro Iron Man-Captain Marvel su Civil War II

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A breve uscirà nelle sale cinematografiche Captain America: Civil War, basato a grandi linee sulla Civil War di Mark Millar e Steve McNiven, ma all'orizzonte c'è già un'altra guerra civile alle porte, la seconda per dirla tutta. In Civil War II, di Brian Michael Bendis e David Marquez, ad affrontarsi saranno Carol Danvers, l'attuale Captain Marvel, e ancora una volta Iron Man. Ma ora l'Editor-in-Chief della Marvel Comics Axel Alonso ha rivelato qualche dettaglio in più su questo scontro, in cui giocheranno un ruolo importante anche Captain America, anche se non si è detto espressamente se il back in action Steve Rogers o Sam Wilson, e James "Rhodey" Rhodes. Di seguito potrebbero essere contenuti SPOILER per i lettori italiani.

"C'è un motivo per cui Carol si oppone ad Iron Man. Non ha solo a che vedere con il suo personaggio, ma anche con il ruolo che lei ormai ricopre nel MU. Lei è a capo di Alpha Flight, la prima linea difensiva della Terra da qualunque minaccia esterna. Ad ora lei è una figura molto potente ed autoritaria del MU", ha detto Alonso al The Washington Post, per cui ha "perfettamente senso" che a scrivere tale evento sia Bendis, che ha già in mano le redini della serie in solitaria di Tony Stark.

Ma non crediate che alla Casa delle Idee si pensasse da molto di realizzare una sorta di seguito all'evento che nel 2006 scombussolò l'universo Marvel.
“Non è stato come per la prima Civil War o per Secret Wars, che avevamo programmato con anni di anticipo. Questo evento lo abbiamo progettato in 3, massimo 4 mesi".

Ricordiamo che Civil War #0, albo che getterà le basi dello scontro, arriverà a maggio nelle fumetterie americane, mentre il #1 è previsto per giugno.
Di seguito la cover del #1 realizzata da Marko Djurdjevic.

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Jessica Jones: Alias #1

Quando uscì il primo numero di Alias in America nel lontano 2001 inaugurando l’etichetta MAX della Marvel Comics, terminato poi nel 2004 con il #28 numero, il fumetto mainstream supereroistico subì una forte scossa. Brian Michael Bendis non aveva ancora tutta la fama che ha ora, tant’è che i primi premi prestigiosi che vincerà lo scrittore saranno proprio per quest’opera, due Eisner Award nel 2002 e 2003, ma la potenza espressiva e visiva di Alias era tale da rappresentare un netto distacco dalla tradizione del fumetto “generalista” degli anni ’90. Oltre che rappresentare una delle più grandi vette della carriera autoriale di Bendis stesso.

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Alias ha come protagonista la ex supereroina Jessica Jones che, appeso il costume di Jewel al chiodo, si è sottratta alla luce dei riflettori per condurre una vita solitaria come investigatrice privata, in condizioni economiche precarie; seguendo la vita quotidiana di Jessica il lettore comincerà a fare conoscenza con il torbido passato che la assilla, cercando di metabolizzarlo assieme alla stessa protagonista, non ancora in grado di fare i conti con esso e superare questo ostacolo psicologico. E già da questa breve introduzione della trama si capisce subito perché non sia una ordinaria storia a fumetti della Casa delle Idee. Perché la profondità con cui vengono trattati i personaggi, con cui vengono sondati gli abissi della psiche degli stessi, il linguaggio e i dialoghi che vengono utilizzati, lo stile narrativo incalzante ma opprimente, straziante e asfissiante, sono solo alcuni degli aspetti che rendono Alias un viaggio unico e affascinante, ma tutto fuorché piacevole.

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Eh già, perché al Bendis di Alias non importa nulla di dare al lettore quello che il lettore cerca, non vuole produrre fan-service né tanto meno realizzare qualcosa di scontato, di scadente, in linea con molta della produzione fumettistica del decennio appena conclusosi. Bendis vi pugnalerà alle schiena non appena poserete lo sguardo sul primo balloon della storia, e non vi mollerà più, fino alla fine del 28° capitolo, fino a che non terminerete questo stillicidio di cui siete le vittime. Soffrirete come soffriranno i personaggi che verranno magistralmente torturati dal sadico deus ex machina che è l’autore in questo frangente. Eppure non sarete mai paghi del dolore, del vedere come in una finzione letteraria fin troppo calata nella realtà, potrete vivere intensamente, rapiti dai toni cupi e oscuri, “gritty”, di Michael Gaydos, che perfettamente si sposano con una narrazione sferzante, rapida, furente, vivida, imprevedibile, tartassante e martoriante. E fidatevi che quando le cose sembreranno mettersi per il meglio, non vedrete arrivare il colpo letale, quello che nell’ultimo arco narrativo scoprirà definitivamente le carte in tavola, riportando a galla traumi e ferite necrotizzate, da troppo tempo lasciate a sé stesse, che dovranno essere affrontate come un proverbiale nodo gordiano.

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Esemplare è la scena presente in questo primo volume in cui Jessica viene interrogata da un poliziotto, in una classica scena come ne abbiamo viste tante in TV. La tortura verbale, la pressione ingiustificata e eccessiva che l’agente riversa sulla inerme Jones, portandola alla disperazione, facendola a pezzi in un crescendo ansiogeno e ritmato e persistente che viene interrotto solo dall’arrivo di Matt Murdock al culmine di una verticalissima e palpitante ascesa di tensione che Bendis spezza di botto, il tutto meno di 6 pagine, è semplicemente impressionante. Soprattutto se poi si considera il layout di tavola di Gaydos che scandisce le vignette con una sorta di accelerazione visiva, sullo sfondo nerissimo delle pagine, rendendo ancora più palpabile questa sensazione, lasciando concitato il lettore.

E la forte alchimia e sincronia tra la penna di Bendis e la matita di Gaydos è di certo uno dei punti chiave della forza di quest’opera. I disegni urbani e duri dell’artista sono contornati da linee forti, spesse, e spigoli vivi, che si accordano alla perfezione con la dura vita narrata nell’opera. Le composizioni sono scenografiche e fortemente noir. I colori sono prevalentemente scuri, domina il nero e i contrasti netti, non sfumati, campiture piene e precise, giochi di luci e ombre in cui le ultime sembrano sempre avere il sopravvento. Molto spesso troviamo anche una forte ripetizione delle figure, nella stessa tavola o in tavole adiacenti, in cui il disegno viene semplicemente traslato, trasportato identico a sé stesso o con minime variazioni; una scelta che rispecchia un preciso metodo narrativo che punta a sottolineare l’evoluzione della scena non appena si manifesta un cambiamento, seguendo passo a passo ogni istante come una sorta di visione frame per frame di un video, facendo apprezzare al lettore ogni singolo istante descritto.

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Insomma c’è proprio poco da aggiungere: questo è un signor fumetto che rappresenta di certo uno dei capisaldi letterari della nona arte del nuovo millennio. Per non parlare delle splendide cover di David Mack che da sole sono fenomenali (qui le abbiamo raccolte tutte). Inutile dire che va assolutamente recuperato, soprattutto in questa nuova versione cartonata edita da Panini Comics che finalmente fornisce una veste lussuosa a questa bella opera, con un prezzo piuttosto ridotto. Se avete riscoperto o scoperto il personaggio con la serie Netflix appena uscita, qui la nostra recensione, non potete fare a meno di leggere i natali del personaggio in questa bellissima serie.

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