Menu

 

 

 

 

001 Edizioni annuncia The End of the Fucking World e Harem End

  • Pubblicato in News

Apprendiamo direttamente dalle pagine del Catalogo Mega #241 la notizia dell'annuncio da parte di 001 Edizioni della pubblicazioni nei prossimi mesi di The End of the Fucking World di Charles Forsman e Harem End di Shintaro Kago. Di seguito trovate maggiori informazioni; cliccando sulle immagini potete vederle più in grande.

The End of the Fucking World
di Charles Forsman
14x17, B, 208 pagine, bianco e nero, 13€

the end of the fucking world 001

Harem End
di Shintaro Kago
17x24, B, 240 pagine, bianco e nero, 18€

harem end 001

Leggi tutto...

Perramus

perramus

Un tradimento, la fuga nella notte, una bieca e imprevista collusione con i propri aguzzini e un cappotto rubato, il cui brand è opportunità di un secondo battesimo per il protagonista, senza più nome e memoria, e al contempo suo oggetto transizionale, attraverso il quale si (tra)veste e porta in giro la propria colpa, l'esigenza di dimenticare e di ritrovare comunque una propria identità.
È questo l'incipit de "Il pastrano dell'oblio", la prima delle quattro storie che compongono Perramus, opera seminale del fumetto argentino scritta da Juan Sasturain e disegnata da Alberto Breccia, ristampata finalmente in versione integrale e in un volume poderoso e prestigioso da 001 Edizioni.

Perramus è un anti-eroe che tenta di rimediare ad un suo peccato originale; per questo, per i suoi dubbi e le sue umanissime paure, forse ci si affeziona presto a lui: da complice diventerà protagonista di un'avventura “per aria, per mare e per terra”, una storia di opposizione e resistenza al regime dei Marescialli (chiaro riferimento alla dittatura argentina) rappresentato da militari dal volto di teschio. I suoi comprimari saranno il forzuto e pragmatico Canelones, operaio uruguaiano che incontra all'inizio dell'avventura; il Nemico, leale e malinconico pilota diventato suo malgrado strumento di propaganda per il regime; infine, lo scrittore J.L. Borges, che fungerà da guida e catalizzatore di progressive consapevolezze. Se il canone narrativo è quello dell'avventura classica, il percorso che si delinea pagina dopo pagina ne smonta però i tradizionali cliché; scritta quando la giunta militare argentina era, seppur morente, ancora in essere (1982), tutta questa prima parte è pervasa da un profondo senso di inquietudine: i personaggi sono trasportati loro malgrado dentro la storia, in un gioco complesso di sovrapposizioni fra verità e finzioni, fra ricerca di senso e enigmi da risolvere. La storia si chiude, paradossalmente, non chiudendosi affatto, ma anzi, facendo leva sul concetto di desiderio e di ritrovamento dopo uno smarrimento, apre le porte all'avventura successiva e in un certo senso alla vita.
Le altre tre storie che compongono il volume sono infatti il completamento del percorso descritto sopra e sono il riflesso, per così dire, della storia argentina post-dittatura, delle speranze, illusioni e disillusioni di un popolo intero che si riaffaccia alla democrazia e, forse, alla normalità: una volta ricostruito se stesso, ne "L'anima della città" (1984), Perramus con i suoi pards, va alla ricerca dell'identità collettiva di un popolo, concentrandosi sulle “piccola storia” dei quartieri di Santa Maria (una versione alternativa di Buenos Aires, presa a prestito dalla scrittore Juan Carlos Onetti); ne "L'Isola del Guano" la ricerca si estende, con spirito caustico e dissacrante, all'identità politica e morale del Paese; "Dente per dente" descrive infine un'ultima ipotesi di ricerca, la più difficile, quella della felicità. Anche in questi episodi la quest avventurosa viene smontata e sovrapposta al giallo “metafisico” (di cui Borges è maestro), all'allegoria, al racconto grottesco e farsesco, alla satira sociale e politica.

perramus-1

La sceneggiatura di Sasturain è scevra di didascalie e costruita su dialoghi colti, ironici, debordanti; propone costantemente al lettore un esercizio impegnativo e vitale fatto di riferimenti letterari, meta-narrazione e rimandi alla realtà storica del periodo: ad esempio, il già citato Borges, descritto in una versione più ideale che verosimile,  sopravvive a se stesso e si affianca nell'ultima storia ad un Gabriel Garcia Marquez oggetto e soggetto di narrazione e, al corpo del tanguero Carlos Gardel; e poi parodie/trasfigurazioni di Kissinger, di Frank Sinatra, di Fidel Castro e del cinema western. L'autore gioca così a rappresentare, decostruire e modificare miti della cultura argentina e americana quasi a suggerire che è attraverso la manipolazione del simbolico e del suo riappropriarsene che possiamo ritrovare significato e quindi speranza. Come nella migliore tradizione delle historietas poi la scrittura mostra grande naturalezza nell'incastrare gli stilemi della letteratura di genere con un naturale impegno e una critica sociale che non risparmiano nessuno: l'ottusità e la violenza dei militari, l'ingenuità e inerzia degli intellettuali, l'ingerenza degli americani; gli stessi protagonisti sono spesso, bonariamente, sbeffeggiati.

perramus-2

La versatilità di Alberto Breccia qui prende forma in uno stile espressionistico dove gli acquerelli in bianco e nero (e grigio) – colori della memoria, dei contrasti e dell'ambivalenza - producono tavole di grande potenza visiva. Le figure umane dei protagonisti emergono dai neri, tagliano il buio e le ombre per poi tornare a esserne parte, come la loro coscienza che emerge ed è poi sommersa nei paesaggi naturali e urbani, tratteggiati da grigi lividi. Questo è particolarmente evidente ne "L'anima della città": le architetture di Santa Maria richiamano  a volte Escher, a volte De Chirico, con il loro aspetto surreale, sghembo e gotico, compensato dal rigore geometrico di alcuni elementi simbolici della storia (banconote, carte da gioco, il quadrante di un orologio); ne "L'Isola del Guano" e in "Dente per Dente", che sono rispettivamente l'episodio più rocambolesco e quello più positivo fra quelli annoverati nel volume, trovano progressivamente spazio i toni più luminosi con una prevalenza del bianco e del grigio chiaro;  il nero conserva la sua eleganza con toni più pieni e meno sfumati, in alcune tavole ispiratissime dove Breccia contiene e dirige letteralmente il buio e la luce.
Le vignette, riempite da questo gioco di chiaroscuri, diventano una totalità ricca di particolari e sfumature e conservano grande equilibrio conferendo dinamicità alle angolazioni spesso insolite dei corpi (vedi le scene di azione) e sopratutto ai volti dei personaggi: essenziali, iperrealisti, come solcati dal tempo, quelli di Perramus, Borges e, in generale dei personaggi positivi, che conservano sempre una potente espressività, ai quali si contrappongono le figure grottesche e caricaturali di antagonisti e comprimari a segnalare la differenza fra la tensione morale dei protagonisti e l'ambiguità del contesto in cui si muovono.
 Si potrebbe andare avanti all'infinito: le immagini delle tavole del maestro argentino riempiono talmente gli occhi che si dovrebbe scrivere un saggio a parte.

perramus-3

L'edizione proposta dalla 001 per cura, pregevolezza e costo, (giustamente) ne fa un libro d'arte, più che un graphic novel, ed è corredata da un eccellente apparato editoriale che introduce l'opera con contributi degli esperti Angel de la Calle e Javier Coma e dello scrittore Osvaldo Soriano.
Ognuna della quattro parti è accompagnata poi da una breve descrizione, di Sasturain e Breccia, che la situa storicamente entro le traiettorie autobiografiche dei due autori e i passaggi storico-politici dell'Argentina degli anni '80, evidenziandone i temi principali.
L'avventura si chiude con Perramus che va “vedere cosa succede... a vedere come cambiano le cose, a vedere se tornano a essere come prima”; il senso non sta nel finale – risponde Borges a Perramus nell'ultima pagina, facendo riferimento al viaggio di Ulisse – ma nel “cammino da seguire, le esperienze vissute […] in ciò sta il senso”.
Atto di redenzione, esercizio di memoria e di resistenza intellettuale, Perramus è soprattutto questo: una vivida testimonianza della fiducia nella nona arte come strumento di codifica e decodifica dei significati della realtà, oltre che del potere salvifico delle storie.

Leggi tutto...

Il cane strabico

Fabien è un guardiano del Louvre, vive a Parigi e ha una relazione con la scostante ma affettuosa Mathilde,ragazza che proviene da una famiglia di provincia specializzata nella costruzioni di mobili. È proprio quando andrà a conoscere la famiglia della sua compagna che gli eccentrici familiari gli mostreranno un quadro sepolto in soffitta di un loro bisnonno. Una tela che rivela un tratto decisamente amatoriale e che raffigura un cane strabico. La richiesta della famiglia è quella di intercedere per una sua esposizione al Louvre.
Fabien, naturalmente, è imbarazzato per l’assurda proposta, tuttavia un anziano visitatore del museo, confrontandosi con l’uomo, scopre l’episodio e rivela di essere un appartenente alla Repubblica del Louvre, una sorta di associazione segreta che, incuriosita dalla tela, può farla esporre insieme alle altre opere.

castra0

Non sveliamo ulteriori particolari della vicenda narrata da Étienne Davodeau, ma vi basti dire che non tutto è come sembra. L’idea singolare, comunque, di esporre il “cane strabico” è quella di sovvertire i criteri di scelta di un museo e dare voce a tutti quegli artisti sconosciuti e immeritevoli di entrare nella storia dell’Arte ma dotati di tanta passione. Non solo, viene messo in evidenza anche l’importanza che un luogo così pieno di bellezza può avere sull’animo umano, poco importa se in maniera bizzarra e non convenzionale.

Di certo, la storia narrata dall’autore non presenta un intreccio narrativo particolarmente ricco e complesso,  Davodeau vuole principalmente suggerire riflessioni nel lettore, riuscendoci con garbo. Laddove riesce meglio è certamente nel tratteggiare i personaggi, tutti ben centrati e vivi con i propri difetti, i propri dubbi, le proprie eccentricità.

castra1

Étienne Davodeau utilizza per il suo lavoro quella che definiremo la classica gabbia bonelliana formata da sei vignette che all’occasione variano come quando, ad esempio, ci sono panoramiche (e quindi due vignette si uniscono in un’unica orizzontale) o quando, in visuali più ampie, si uniscono 4 vignette. Ad ogni modo, lo schema resta fisso e il fumettista non si perde in particolari virtuosismi grafici o compositivi, che risulterebbero del tutto superflui, ma crea una narrazione visiva funzionale al suo racconto. Il tratto sottile della sua matita viene riempito dai toni di grigio che servono principalmente a donare profondità alle tavole e alle figure.
Davodeau si esalta in particolare quando deve raffigurare le opere e l’architettura del Louvre, mentre spesso sui dialoghi dei personaggi lascia lo sfondo bianco.

castra2

In appendice al volume, alcune note che illustrano come il Louvre sceglie e valuta le nuove opere da esporre.
Il volume della 001 Edizione è, così come la stessa opera, valida e curata ma essenziale, senza particolari virtuosismi.

Leggi tutto...

001 Edizioni e l'annuncio su Watchmen

  • Pubblicato in News

Ieri è comparso sulla pagina Facebook ufficiale della casa editrice 001 Edizioni il post che trovate qui in basso, che ha creato non poca agitazione tra i lettori. L'annuncio, che rimane totalmente avvolto nel mistero, riguarda Watchmen, il celeberrimo capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons che ha completamente cambiato il volto della Nona Arte. Come ben sappiamo, i diritti dell'etichetta Vertigo Comics, così come quelli della casa editrice DC Comics, appartengono alla RW Lion. Di cosa potrebbe trattarsi, dunque?

Secondo la Redazione, dalle frasi "Stiamo preparando qualcosa per voi. Di grosso, di inaspettato, di monumentale. A novembre in libreria", emerge come l'annuncio sia strettamente vincolato all'opera di Moore e non coinvolga altro della DC. Di conseguenza, viene logico pensare che si tratti della Artifact Edition di Watchmen edita dalla IDW, di cui vi abbiamo parlato in passato qui. Ovviamente, si tratta solo di una nostra supposizione per il momento. Non resta che aspettare qualche mese per scoprire la verità.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS