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Alan Moore contro il mondo dell'editoria: "è un disastro"

Alan Moore non è certo un personaggio banale e, in tutte le sue uscite, conferma di avere sempre qualcosa di originale da comunicare.
In un video del 2011 registrato presso la St James Library, nella sua Northampton, in occasione del "Save our library day", un Moore molto sobrio e poco eccentrico interviene per sostenere la protesta contro la chiusura delle librerie locali.

Durante l'intervento, rivolgendosi ai giovani scrittori, l'autore di Watchmen, From Hell, The Killing Joke ecc.,  dispensa consigli e avvertimenti.
Scrivere ogni giorno, fare autocritica, non pensare al denaro durante il lavoro creativo.
Quindi entra duro sul mondo della grande editoria, sostenendo che molti autori "famosi e ben noti" non hanno nulla a che vedere con la scrittura. E gettando ombre su lavori molto popolari come quelli di Dan Brown.
È un disastro, "un pasticcio" dice perentorio riguardo l'industria editoriale. "Conosco autori brillanti che non riescono a farsi pubblicare" e ne individua la causa nella paura delle case editrici di rischiare sulla narrativa.
Pertanto il suo consiglio è "auto-pubblicatevi. Non fate affidamento su altre persone".

Quanto si tratti di autentica coscienza sociale e quanto, invece, queste dichiarazioni siano da inquadrare nel contesto della polemica che sarebbe divampata di lì a poco nei confronti della DC Comics per i diritti di Watchmen e la pubblicazione di Before Watchmen non possiamo saperlo.

Per quanto nelle ultime uscite stia ora prevalendo la vena eccentrica su quella sobria, Moore si conferma, comunque, unica voce di dissenso, tra gli artisti affermati e di successo, nei confronti dello status quo nel mondo dell'editoria americana.

(Via IO9.com)

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