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Amped e i Supereroi (diversamente) abili di Pasquale Qualano

Presentata in versione cartacea al Comicon di San Diego dopo un’anteprima distribuita online sotto forma di Pdf,  AMPED è una miniserie fantascientifico-supereroistica pubblicata dalla casa editrice Red Giant Entertainment e disegnata dall’italianissimo Pasquale Qualano, ormai professionista affermato nella scena editoriale statunitense, con all’attivo collaborazioni per Marvel, Aspen Comics e Zenescope Enterteinment. Anche la colorazione dell’albo è tutta italiana, firmata da Ylenia Di Napoli.

Titolo poco convenzionale, che ha destato molta curiosità  per tematiche e protagonisti, Amped racconta la sperimentazione su campo di un progetto tecnologico innovativo incentrato su ragazzi diversamente abili, collegati mentalmente ad avatar robotici: questi ultimi sono droidi antropomorfi, dotati di differenti capacità e armi, utilizzabili tanto per scopi militari quanto per missioni di pubblica utilità oppure di soccorso in situazioni di crisi. La scelta di usare ragazzi giovanissimi affetti da pesanti handicap fisici è dettata dall’enorme forza di volontà di quest’ultimi per superare i propri limiti e le proprie disfunzioni, rendendoli mentalmente capaci di reggere un hyperlink, cioè un collegamento neuronale dove la loro coscienza viene trasferita in remoto negli androidi, dalle fattezze umane e completi di divise.

La miniserie, che sarà in futuro ampliata in una seconda stagione, propone un mix di generi, tra avventura, thriller tecnologico e tematiche supereroistiche d’avanguardia. Firmata da uno sceneggiatore veterano come Brian Augustyn (Batman: Gotham by Gaslight , The Flash, Justice League, Painkiller Jane), Amped propone non solo una differente tipologia di supereroi digitali, nonché una declinazione alternativa del concetto di uomo/superuomo, ma persegue anche l’obiettivo di sensibilizzare i lettori nei confronti di ragazzi diversamente abili, spesso invisibili alla società o prigionieri di una gabbia di stereotipi e di pietismo.

Pasquale Qualano ha realizzato sia i disegni, improntati su una linea grafica cartoonistica, sia ha ideato personalmente l’intero character design dei personaggi, tanto umani quanto artificiali, nonché il look delle divise e della tecnologia usata nella storia. “Un lavoro molto complesso - ammette il disegnatore raggiunto al telefono - con un lunghissimo studio sull’aspetto e i movimenti dei ragazzi che dovevano essere credibili e realistici nelle proprie patologie, come nanismo, spina dorsale bifida, mancanza di arti come un braccio o gambe amputate a causa di un incidente e così via.”
Un lavoro che ha costretto il disegnatore napoletano ad una lunga documentazione su casi medici reali per arrivare all’aspetto finale dei protagonisti di Amped.
Ho avuto più problemi a definire i personaggi umani che non quelli artificiali - ci confida Qualano - mentre per l’aspetto degli avatar, l’idea iniziale era quella degli X-Men in versione Robocop, che poi si è trasformata in corso d’opera e progressivamente raffinata…
Secondo alcune stime iniziali, il primo numero di Amped, già disponibile nel circuito della gigantesca catena di giocattoli Toys "R" Us, ha già venduto diverse migliaia di copie tra versione cartacea, Pdf e albi presentati al Comicon.

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