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SUPERMAN - 65 anni più veloci di un proiettile Parte 3

LA FINE DEL SUPERMAN ORIGINALE

Superman faceva arrivare nelle casse della National dollari a palate e questo per la casa editrice voleva dire sfruttare il più possibile il suo nome e la sua immagine. In assenza dei suoi creatori impegnati al fronte, la futura DC affidò ad altri il compito di raccontare le gesta del più famoso eroe d’America, senza però che si raggiungesse il livello delle storie di Siegel e Shuster. I loro sostituti, tra l’altro, per sfruttare il più possibile il nome Superman, pensarono bene di aggiungere un nuovo elemento alla sua storia, Superboy, cioè Clark Kent prima di diventare Superman, pubblicandone le storie su MORE FUN COMICS (dal 101, 1945), ADVENTURE COMICS e poi in un albo dedicato a lui (SUPERBOY). Secondo la continuity del personaggio, tutto questo non aveva nessun senso, perché in ACTION COMICS 1 Siegel e Shuster avevano raccontato di come Clark fosse diventato Superman solo dopo la morte dei suoi genitori adottivi, da adulto. Il Ragazzo d’Acciaio, però, non entrò sin dall’inizio nella continuity ufficiale di Superman: in SUPERMAN 53 (1948), albo celebrativo dei primi 10 anni del personaggio, l’origine di Superman fu nuovamente raccontata, ma di Superboy non c’era traccia. Per poter vedere il Ragazzo d’Acciaio inserito nella continuity supermaniana, i lettori avrebbero dovuto aspettare ACTION COMICS 158 (1951).
Esiste una versione dei fatti per cui i due ideatori di Superman crearono Superboy dopo averlo proposto alle case editrici già nel 1938. Non è vero, perché l’idea delle avventure di Superman quando era giovanissimo fu dell’editor Jack Schiff e fu portata su carta da Don Cameron e Morton Weisinger. Siegel e Shuster furono indicati come autori della sua prima storia solamente per “legittimare” il personaggio.
Sebbene in contrasto con la storia originale dell’Uomo d’Acciaio, le avventure di Superboy, ambientate a Smallville, si segnalano come primo esempio di retro continuity, dato che contribuivano a dare nuovi particolari sulla vita del personaggio, come ad esempio le motivazioni dell’odio di Luthor nei confronti di Kal-El, colpevole di averlo reso calvo (ADVENTURE COMICS 271, 1960). Il Ragazzo d’Acciaio fu dotato anche di un compagno di giochi, il super cane Krypto, anch’esso proveniente da Krypton (ADVENTURE COMICS 210, 1955). Per dare un senso alla continuity di questo personaggio, gli autori stabilirono in seguito che il Superman originale e quello che da giovane era stato Superboy erano due personaggi diversi: il primo era il Superman di Terra-2, mondo parallelo in cui vivevano i personaggi della Golden Age, come Flash I (Jay Garrick) e Lanterna Verde I (Alan Scott), mentre il secondo era il Superman di Terra-1, quello ufficiale. I concetti di terra parallela e di Multiverso furono ufficialmente introdotti non in un fumetto di Superman, bensì in FLASH 123 (1960), in cui il Velocista Scarlatto incontrava il suo predecessore.
Superboy non fu la sola sorpresa che aspettava i due reduci: come scoprirono ben presto, la National guadagnava somme enormi grazie al loro eroe in costume; somme di cui non potevano usufruire, poiché fin dall’inizio avevano venduto ogni diritto alla Casa Editrice, ignari del successo che avrebbero incontrato. Anche per questo motivo nel 1947 i due creatori di Superman abbandonarono la loro creazione, lasciando così spazio a quella che sarebbe diventata la mente dietro le storie di Superman degli anni seguenti, Morton Weisinger. Dopo anni e anni di cause, solo nei ’70, quando la DC fu acquistata dalla Time Warner, ai due creatori di Superman spettò una ricca pensione, che certo non era niente in confronto ai guadagni che un personaggio come Superman permette. Inoltre, da allora, in ogni albo di Superman la DC indica i nomi di Siegel e Shuster nei credits.
Con l’avvento di Superboy e la partenza di Siegel e Shuster verso altri lidi editoriali si concluse la Golden Age di Superman e iniziò il periodo di intermezzo che precedeva la Silver Age, la cosiddetta Flux Age; periodo per certi versi molto meno “vitale” per il personaggio di quanto non lo fosse stata l’Epoca d’Oro, ma comunque portatore di novità storiche. Come dimenticare, ad esempio, che proprio in quegli anni avvenne il primo team up Superman/Batman, in cui i due eroi scoprirono le reciproche identità segrete (SUPERMAN 76, 1952) o l’introduzione nel cast dei comprimari di Lana Lang (SUPERBOY 10, 1950), amica di infanzia di Clark Kent a Smallville e innamorata di Superboy, del quale voleva conoscere l’identità?
Dal già citato SUPERMAN 53 Krypton (nominato per la prima volta nelle strisce sui giornali del 1939) e le sue vicende furono sempre più presenti nelle storie, e un anno dopo, in SUPERMAN 61, l’Uomo d’Acciaio scopriva il suo principale punto debole, la Kryptonite, frammenti radioattivi del suo pianeta di origine. La parte aliena del personaggio, dopo anni di storie urbane, stava diventando sempre più importante. Ancora in quegli anni, l’Uomo d’Acciaio cominciò ad utilizzare la prima di molte versioni della sua Fortezza della solitudine (SUPERMAN 58, 1949), rifugio in cui l’eroe custodisce i suoi trofei e si isola almeno per un momento da quel mondo che ha sempre più bisogno di lui.
Il 1948 fu l’anno del primo tentativo di portare Superman sul grande schermo con il volto di Kirk Alyn nel film Superman, seguito nel 1950 da Atom Man Vs. Superman.
Nel 1949 (e fino al 1951) Superman diventò protagonista di uno show radiofonico, che contribuì a consolidare il suo successo anche grazie a quelle che sarebbero diventate frasi storiche dei comic book, come: “E’ un uccello, è un aereo, è Superman!” e “Questo è un lavoro per Superman!”, pronunciate dall’indimenticabile Clayton Collier.



Proprio Collier fu il doppiatore di Superman nella serie animata dei fratelli Fleischer (1941/1943), un capolavoro dell’animazione che prendeva ispirazione dai comic book di Siegel e Shuster.
Ad aumentare ulteriormente la popolarità di Superman al di fuori dei fumetti venne la serie di telefilm The adventures of Superman interpretata da George Reeves. La serie fu trasmessa dal 1951 al 1957 e durò 104 episodi.


Francesco Vanagolli
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