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Alessandro Barbucci: la cronistoria

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Storie di paperi

Classe 1973, Alessandro Barbucci comincia la sua carriera da fumettista in Disney a soli 18 anni; "Paperino e i lavoretti a domicilio", disegnata basandosi su una sceneggiatura di Carlo Panaro, è solo la sua prima storia di una lunga serie, composta interamente da racconti di paperi. In poco tempo il suo disegno acquista una forte personalità e diventa facilmente riconoscibile, fino a quando Alessandro non entra a far parte di un progetto per sviluppare nuovi personaggi, parallelamente al suo inserimento tra le fila degli insegnanti all'Accademia Disney.
Su Topolino realizza diversi cicli di storie che si concentrano su alcuni personaggi approfondendone la caratterizzazione, come "La Banda Bassotti" o "Ok Paperino"; il ciclo più riuscito è "Paperino Paperotto" nel quale viene raccontata l'infanzia di Paperino, vissuta nel contesto rurale della fattoria di Nonna Papera. Il look accattivante e la simpatia della versione giovanile di Paperino ottengono subito il consenso dei lettori, rendendolo così protagonista di numerose storie a fumetti realizzate da più disegnatori oltre alla testata PP8, nella quale il paperotto e i suoi compagni di giochi vengono ricontestualizzati facendoli vivere in un'epoca contemporanea.
Tra i progetti di Barbucci di rinnovamento del cast disneyano figura anche una collaborazione per la rivoluzionaria testata Paperinik New Adventures, per la quale disegna le storie "Ritratto dell'eroe da giovane", "Time 0" (contenuta nello speciale "Missing") e "Carpe Diem", oltre alla miniserie umoristica di racconti brevi "Trip" incentrata sulle disavventure del figlio del Razziatore. Il suo lavoro è rimasto ben impresso nella mente dei fan di PKNA: tra le sue interpretazioni più riuscite c'è quella della papera-cyborg Lyla Lay, che sotto la matita barbucciana acquisisce due occhi profondi e forme sinuose in grado di farla considerare uno dei personaggi femminili più sensuali che si siano mai visti in un fumetto Disney.

Giovani streghe

Il successo di PKNA spinse la Disney a intraprendere altri progetti simili, rivolti a target differenti: se le avventure del papero mascherato erano destinate prevalentemente a un pubblico maschile, c'era bisogno di creare una testata affine in grado di attirare le lettrici pre-adolescenti.
Da un'idea di Elisabetta Gnone nel 2001 nasce W.I.T.C.H., fumetto che ricalca i supergruppi al femminile (in stile Sailor Moon) così come PKNA si ispirò ai comics supereroistici; si tratta di una serie originale nella quale non compaiono i tradizionali topi o paperi (evento piuttosto raro per una produzione fumettistica Disney) ma le protagoniste sono ragazze comuni che entrano in possesso di poteri sovrannaturali sfruttati per salvare un universo parallelo. Oltre alle vicende magiche, l'aspetto più interessante e approfondito di W.I.T.C.H. è la rappresentazione della vita quotidiana delle cinque ragazze, legate da una forte amicizia ma continuamente alle prese con problemi scolastici, familiari o le prime cotte. La coppia Alessandro Barbucci e Barbara Canepa crea l'aspetto visivo del magazine, ideandone lo stile grafico, il design e il look dei personaggi; Barbucci, oltre a diverse copertine e illustrazioni, realizza anche i disegni per quattro storie della prima stagione ("Halloween", "I dodici portali", "Il potere del fuoco" e "L'ultima lacrima") che gli valgono un secondo premio "Topolino d'oro" dopo quello ottenuto per la creazione di Paperino Paperotto.
W.I.T.C.H. è stato ristampato all'estero in diversi Paesi, tra cui la Francia che a partire dal 2004 ne ha prodotto una serie animata della durata di due stagioni, con una trama che prende le distanze rispetto alla versione cartacea.

Bambole meccaniche

Visto il successo ottenuto con W.I.T.C.H., la coppia Barbucci-Canepa decide di creare un nuovo fumetto rivolto a un pubblico più adulto, con una maggior cura per i dettagli, un formato e una serialità più affini al mercato dei bande dessinèe, dove la nuova opera incontrerà un incredibile riscontro di pubblico e critica.
Sky Doll è una serie fantascientifica, ambientata in un universo in cui ogni pianeta è fortemente influenzato dal potere religioso; su Papathea c'è un forte conflitto tra due fazioni di papesse, una vicina all'amore spirituale e una più affine all'amore carnale, e gli esseri umani non possono soddisfare gli istinti sessuali con i propri simili senza commettere peccato. Per ovviare a questo problema vengono create le Sky Doll, androidi con l'aspetto di avvenenti ragazze; la protagonista della vicenda è Noa, un esemplare di Sky Doll dal misterioso passato che sembra essere collegato al passato del pianeta…
Finora sono usciti tre volumi della serie principale (il quarto e il quinto sono in preparazione) e un albo-prequel che contiene anche bozzetti preparatori e studi dei personaggi; inoltre sono stati realizzati i due volumi Spaceship Collection e Lacrima Christi Collection che contengono storie brevi ed illustrazioni dei numerosi artisti di tutto il mondo che hanno voluto omaggiare la serie di Barbucci e Canepa.

Allergia ai mostri

Dopo essere riusciti a sfondare anche con la loro serie personale Sky Doll, Barbucci e Canepa tornano alla Disney per gettare le basi di un altro fumetto rivolto a un pubblico giovane ma non troppo, come avevano già fatto con successo con W.I.T.C.H.. La divisione "sperimentale" della Disney nel frattempo ha assunto il nome Buena Vista Comics e il soggetto di questo nuovo progetto è opera di Katja Centomo e Francesco Artibani, che puntano a un target più ampio possibile ideando due protagonisti, un maschio e una femmina: Zick è un ragazzo col potere di vedere i mostri, mentre Elena Patata è la sua nuova vivace amica che con entusiasmo vuole scoprire il più possibile su questo mondo sovrannaturale di cui non era a conoscenza. La serie ha una spiccata vena umoristica, soprattutto grazie ai buffi mostri che infestano la casa di Zick, ma viene parallelamente sviluppata una vicenda epica che porta i due protagonisti e i compagni incontrati nel tempo a fronteggiare temibili avversari e sventare complessi piani.
Monster Allergy può vantare uno stile grafico unico, perfetta fusione di influenze disneyane, manga e bande dessinèe (mentre Chosp qualche anno più tardi sarà sbilanciato verso i manga) e anche la trama propone storie interessanti, cavalcando la scia harrypotteriana dei ragazzi dotati di poteri straordinari pur fornendone una versione originale sufficientemente distante dai propri simili, in grado di appassionare anche qualche lettore più adulto.
Anche Monster Allergy è stato esportato all'estero e il marchio è stato promosso soprattutto grazie a una trasposizione animata in due stagioni, questa volta abbastanza fedele alla controparte cartacea, di discreto successo anche negli USA.
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