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Redazione Comicus

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Movie Comics: Fantastic Four, Spider-Man 3, X-Men 3, Superman Returns

Dopo oltre due mesi di assenza dovuti a impegni di studio, rieccomi di nuovo qui a riprendere le redini della rubrica gestita in queste settimane dall'amico Greenberg, che ringrazio nuovamente per la disponibilità e l'impegno profuso nell'informarvi sulle produzioni legate ai personaggi Marvel e Dc.
Movie Comics quindi ricomincia la sua corsa, e fra pochi giorni a questa rubrica ne sarà affiancata un altra totalmente nuova che si occuperà delle produzioni animate dedicate ai nostri amati supereroi. Bando alle ciance, e via con le news.


Fantastic Four: ottimi incassi, pessime critiche

Uscito venerdì in ben 3602 sale cinematografiche degli Stati Uniti, la pellicola dedicata al fantastico quartetto ha incassato nei primi tre giorni di programmazione ben 56 milioni di dollari, diventando il terzo più grande incasso del 2005 e il quinto più grande incasso di sempre nel mese di Luglio, superando le più rosee aspettative degli analisti del box office, che avevano predetto un incasso di 40 milioni di dollari, e dei dirigenti della Fox.
Se il risultato al botteghino è più che buono, lo stesso non si può certamente dire con le valutazioni date dalla critica, che non ha risparmiato alla pellicola diretta dal regista Tim Story pesanti stroncature, mentre i fan del quartetto nei vari forum presenti su internet si sono divisi sul giudizio da dare al film, è certo però che la discussione verta sulla questione del tono da commedia che Story avrebbe impresso alla pellicola, e che già da un anno animava le discussioni tra gli appassionati degli FQ.
Aspettando anche noi appassionati italiani di valutare il risultato il prossimo 16 settembre, regista e protagonisti discutono già del sequel di "Fantastic Four", in un intervista apparsa nell'edizione australiana della rivista Empire, il regista Tim Story ha parlato del probabile sequel: "Essendo un film sulle origini, vi è un illimitata possibilità di fare sequel - ha dichiarato Story - spero vivamente di tornare a girare un altro film sul quartetto, e anche se attualmente non abbiamo niente in mente su cosa narreremo nel seguito, l'unica cosa certa è che Reed e Sue si sposeranno nel numero 2".
In un intervista rilasciata al sito Comics Continuum, il produttore di "Fantastic Four" Ralph Winter si è detto contento del risultato ottenuto dalla pellicola nei primi tre giorni di programmazione: "Siamo felici del responso positivo che la pellicola ha avuto da parte del pubblico, è la dimostrazione più bella di quanto molte persone abbiano lavorato duramente a questo film".
Intanto, quelle che vedete qui accanto sono alcune delle foto scattate durante la premiere della pellicola, tenutasi il 6 Luglio presso Liberty Island, e in cui potete vedere i cinque protagonisti della pellicola, mentre un altra foto raffigura la bella Jessica Alba ospite del Tonight Show di Jay Leno, in cui ha parlato del film.



Spider-Man 3: novità

La rivista di spettacolo Variety ha annunciato che le riprese di "Spider-Man 3" inizieranno ufficialmente il 2 Gennaio 2006, nel frattempo nuove aggiunte al cast tecnico della pellicola che vedrà nuovamente alla regia Sam Raimi e come protagonista Tobey Maguire, il designer Harald Belker ("Spider-Man", Minority Report", "Stealth") è stato chiamato a realizzare i gadgets che compariranno nel terzo capitolo sull'arrampicamuri, lo ha annunciato lo stesso Belker sul suo sito ufficiale (www.haraldbelker.com), è da sottolineare che Belker aveva già collaborato con Raimi in "Spider-man", realizzando le bombe zucca utilizzate da Goblin nel primo film.
Altre aggiunte sono quelle dell'art director Chris Burian-Mohr ("Amistad", "L'ultimo samurai") dello scenic designer Zack Bunker, della coordinatrice degli effetti speciali Danielle Costa ("Matrix Reloaded", "Matrix Revolution", "Alexander") e di Rachelle Lewis ("Ghost Rider") entrate entrambe a far parte della squadra coordinata da Scott Stokdyk, mentre una conferma è quella dello Storyboard artist Ryan Woodward, che aveva già lavorato a "Spider-Man 2".
In un intervista al sito iesb.net, il compositore Danny Elfman ha ufficialmente confermato che non potrà realizzare le musiche di "Spider-Man 3", perchè impegnato nella stesura della colonna sonora del film "Charlotte's Web".

Superman Returns: novità

Continuano in Australia le riprese di "Superman Returns", nei giorni scorsi, e per la precisione il 9 Luglio, alcune sequenze sono state girate dalla seconda unità della troupe diretta da Dan Bradley, presso la cattedrale di St.Mary a Sidney con la presenza di molte comparse (nella foto). Alle riprese non erano presenti gli attori principali della pellicola. Nel frattempo la Warner Bros. ha reso noto che la lavorazione di "Superman Returns" termineranno ufficialmente alla fine di Settembre.



X-Men 3: novità

Il sito IGN Filmforce ha ufficialmente confermato l'indiscrezione trapelata nei giorni scorsi, e cioè che l'attrice Maggie Grace ha dovuto abbandonare il ruolo di Kitty Pride in "X-Men 3" per un conflitto di date con la ripresa della popolare serie televisiva "Lost", di cui la Grace è interprete, in alcune dichiarazioni apparse sulla message board del suo sito, il regista e sceneggiatore Joss Whedon, che fino a qualche settimana fa era in corsa per dirigere il terzo capitolo dei mutanti Marvel, ha rivelato che la giovane attrice Summer Glau, protagonista dell'ultimo film di Whedon, "Serenity", sarebbe entrata nel cast di "X-Men 3" in sostituzione della Grace.
Questa indiscrezione non è stata finora confermata ufficialmente dalla Fox. Sul resto del cast di "X-Men 3", in un intervista rilasciata nel week-end a margine dell'uscita di "Fantastic Four", Avi Arad ha reso noto che l'attore che interpreterà il ruolo di Angelo nel film è stato scelto, ma che un annuncio ufficiale sarà fatto alla Comic-Con di San Diego.
Nel frattempo, il sito xmenfilms.net ha reso noto che alcune riprese di "X-Men 3" dovrebbero iniziare con qualche settimana di anticipo a Hatley Castle (Royal Roads University), location già utilizzata nei primi due film come residenza della "Scuola Xavier per giovani dotati", e situata a Victoria (Canada), alla fine di questo mese. La notizia, non ancora confermata, si scontra con le indicazioni date in precedenza, e che indicavano nel 2 agosto la data ufficiale di inizio della lavorazione. Intanto, il giornale Honolulu Advisor ha reso noto che il coreografo Nito Larioza, che ha già lavorato con Halle Berry in "Catwoman", allenerà Kelsey Grammer per le evoluzioni animalesche della Bestia.

Brevissime

Alla sua quarta settimana di programmazione "Batman Begins" ha incassato nello scorso week-end altri 10.2 milioni di dollari portandosi a un totale di 172 milioni di dollari.

In un intervista a MTV l'attore Djimon Hounsou ha dichiarato che la Warner Bros. non lo ha ancora contattato per la ripresa del suo ruolo di Papa Midnite nel sequel di "Constantine", confermando però di essere ansioso di tornare in un sequel.

Avi Arad ha smentito le voci circolate alcuni giorni fa su internet che indicavano in David O. Russell il regista dell'adattamento cinematografico di Silver Surfer, "Questa è nuova per me", ha dichiarato Arad.

In un intervista a Sci Fi Wire l'attore Thomas Jane ha dichiarato di avere iniziato a prepararsi per il sequel di "The Punisher", le cui riprese, sempre secondo quanto detto da Jane, dovrebbero iniziare prima della fine dell'anno, per un uscita prevista nei cinema per l'autunno del 2006.

Carlo Coratelli

Speciale BATMAN BEGINS



Dopo anni di assenza, il cavaliere oscuro di Gotham City ricompare sul grande schermo, con il volto di Christian Bale, in un lungometraggio che, attraverso il talento del regista Christopher Nolan ne narrerà le origini, in un percorso che ci porterà nell’anima del giovane Bruce Wayne e nei tormenti che hanno dato vita all’uomo pipistrello














Un nuovo inizio

Nell’estate del 1997, l’uscita nei cinema di tutto il mondo del film “Batman & Robin” decretò quella che sembrava la conclusione definitiva della saga cinematografica dell’uomo pipistrello.
Ricreato per il grande schermo da Tim Burton, l’eroe creato da Bob Kane nel lontano 1939 non riuscì a sopravvivere alla deriva umoristica e fracassona orchestrata dal regista Joel Schumacher con il delittuoso contributo di Akiva Goldsman e del suo interprete, quel George Clooney che di lì a poco avrebbe ammesso pubblicamente di essere tra i principali responsabili della morte su celluloide di Batman.
Quel tracollo infatti, determinò una sorta di esilio della Dc Comics da Hollywood, e un silenzio tombale cadde sulle produzioni cinematografiche legate all’uomo pipistrello, un silenzio che in molti hanno cercato di rompere, i dirigenti della Warner Bros. infatti erano ancora convinti delle potenzialità e del fascino racchiusi nel personaggio di Batman, e intenzionati a dare un forte segnale di discontinuità con le pellicole precedenti, per anni hanno tentato in diversi modi di far rinascere dalle ceneri un nuovo capitolo della saga dell’eroe di Gotham.
Nel 2000 la major cinematografica commissiona infatti al talentuoso regista Darren Aronofsky l’adattamento cinematografico di “Batman Year One”, un progetto che purtroppo, a seguito dei continui rinvii dello stesso Aronofsky non vedrà mai la luce, e uguale sorte toccherà anche a “Batman Vs. Superman” di Wolfgang Petersen, naufragato dopo poche settimane.
Nel 2003 finalmente avviene la grande svolta, la Warner infatti sceglie il regista-culto di “Insomnia” Christopher Nolan, per narrare sullo schermo la pagina più avvincente e allo stesso tempo misteriosa della vita di Bruce Wayne: l’origine di Batman.




Un cast stellare


Con Nolan al timone, la questione primaria per la dirigenza della Warner Bros. e per lo stesso regista era quella di trovare un attore che sapesse, oltre a ridare nuova linfa al personaggio, trasmettere al pubblico i dolori e i dubbi di Bruce Wayne, una scelta infine caduta su Christian Bale, che molti ricorderanno ancora ragazzino in “L’impero del sole” di Steven Spielberg, e che negli ultimi anni si è fatto apprezzare come interprete di film quali “American Psycho” e soprattutto del recente e bellissimo “L’uomo senza sonno”, pellicole che hanno dimostrato in tutto e per tutto che l’attore aveva il fisico, l’attitudine e l’abilità di calarsi nei recessi più oscuri del lato umano, la persona adatta per disegnare sullo schermo la figura di un uomo spinto dalla rabbia e dal rancore per la morte dei genitori e ossessionato dal bruciante desiderio della vendetta, e che sapesse allo stesso tempo ricreare l’uomo pipistrello, esprimendo così i due volti, entrambi oscuri, dello stesso personaggio.
A differenziare ancora di più “Batman Begins” dalle precedenti pellicole è stata inoltre la composizione del resto del cast, ad affiancare Christian Bale infatti nomi illustri come quello del premio Oscar Michael Caine (“Le regole della casa del sidro”), che ricoprirà il ruolo del mitico maggiordomo Alfred, mentre Liam Neeson sarà Henri Ducard, mentore di Bruce Wayne e importante figura nel viaggio iniziatici intrapreso del protagonista, mentre Morgan Freeman, altro vincitore della famosa statuetta con “Million Dollar Baby”, comparirà nella parte di Lucius Fox, dirigente delle Industrie Wayne, altre presenze quella di Gary Oldman nel ruolo di un giovane tenente James Gordon, mentre la bella e brava Katie Holmes (“The Gift”) interpreterà Rachel Dawes, assistente del procuratore distrettuale nonché fiamma del giovane Bruce Wayne.
Ma cosa è un film sull’uomo pipistrello senza i proverbiali cattivi? A minacciare la tranquillità di Gotham City e del suo protettore saranno questa volta il letale Spaventapasseri, interpretato dal 29enne Cillian Murphy (“28 giorni dopo”), inizialmente proprio assieme a Bale uno dei candidati principali per la parte del protagonista, mentre Ken Watanabe (“L’ultimo samurai”) sarà Ra’s Al Ghul, nemesi principale di Batman.
Nomi importanti quindi che hanno dato fin da subito agli appassionati un segnale del cambiamento radicale, del letterale “ritorno alle origini” operato da Nolan assieme allo sceneggiatore David Goyer; un cast interessante, denso di veterani del cinema e di giovani talenti che potesse dare forza a una pellicola il cui primo intento è quello di entrare nel profondo dei personaggi, per dipingere un potente affresco capace di fare conoscere al pubblico più da vicino il mondo di Bruce Wayne.




Un eroe ossessionato

“Quando indossa il costume, Bruce diventa una creatura totalmente diversa, cessa di essere umano, e del resto per me era una necessità, perché mi sarei sentito un idiota a restare una persona normale con indosso il costume. Devi rimanere concentrato. Devi mantenere il controllo. Devi restare focalizzato. Su un ossessione, l’ossessione di Batman. Il quale è ossessionato da un evento accaduto vent’anni prima, ma ancora al centro dei suoi pensieri”.
Così Christian Bale, in una delle numerose interviste rilasciate negli ultimi mesi, ha descritto il suo personaggio, un uomo la cui vita ruota interamente attorno alla morte dei genitori (interpretati nel film dagli attori Linus Roache e Sara Stewart), l’evento che nella pellicola di Christopher Nolan sarà il motore principale del viaggio iniziatico intrapreso dal protagonista per scoprire non solo quale sia il suo destino, ma per trovare risposta anche alle sue paure più nascoste, ai suoi tormenti e ai suoi sensi di colpa, nascosti nel profondo del suo animo.
Un animo diviso e lacerato che Bale ha saputo rendere perfettamente sul grande schermo, dai trailer usciti in queste ultime settimane si coglie il conflitto interno e la disperazione muta e feroce che dilania Bruce Wayne, un conflitto che riguarda la sua stessa ossessione, in lui vi è sempre la lotta tra la spinta a prendere quella ossessione e trasformarla in qualcosa di buono e la voglia di spaccare ossa e quindi di vendicarsi.
Un viaggio psicologico quindi ma anche fisico, a cui il protagonista si è preparato riprendendo i 30 chili persi per “L’uomo senza sonno” ma anche aggiungendone altri al suo peso forma per calarsi nel ruolo del muscoloso supereroe della Dc Comics, addetrandosi anche nell’arte marziale della Keysi, una fra le più brutali e violente, a cui Bale si è preparato intensamente con ore e ore di allenamento e riguardando per interi giorni i filmati dei suoi allenamenti.
Una preparazione al ruolo non del tutto indolore come ha confessato lo stesso Bale in un intervista a Sci Fi Wire di qualche mese fa: “Ho terminato ‘L’uomo senza sonno’ nel luglio del 2003, e abbiamo comiciato a filmare‘Batman Begins’ alla fine di Febbraio del 2004. Mangiavo, mangiavo come un matto, solo nel tentativo di mettere su chili e chili. E sono andato un po’ oltre. Quando arrivai in Inghilterra, Chris (Nolan, n.d.r.) mi ha guardato sconvolto e mi ha detto ‘Oddio, sembri quasi un grizzly’. Mi ero presentato con capelli lunghi e barba, e la mia figura, per così dire, riempiva la stanza. All’epoca avevo preso una quarantina di chili dalla fine delle riprese di ‘L’uomo senza sonno’ all’arrivo in Inghilterra, in Gennaio. E non è stata una cosa molto salutare. Decisamente no. Potevo sollevare dei pesi, ma se mi avessi chiesto di correre per la stanza, sarei finito esausto. Quindi quando arrivai, fu il momento in cui dovetti cominciare sul serio ad allenarmi, fare molte corse e altre cose, e ho rimesso in sesto il mio peso.”
Per entrare nel personaggio inoltre Bale ha iniziato a leggere diverse storie a fumetti e graphic novel dell’uomo pipistrello, confessando di non essere mai stato un appassionato di fumetti, scoprendo però un eroe differente da quello che aveva sempre conosciuto dalla serie televisiva degli anni ’60 con Adam West e Burt Ward: “Quando Nolan mi ha coinvolto nel progetto ho iniziato a leggermi alcuni fumetti di Batman e ho avuto modo di scoprire qualcosa di completamente diverso dalla serie Tv, e anche dai film finora realizzati. In quelle pagine c’è un personaggio incredibile che finora nessuno ha mai saputo sfruttare. Ma noi ci abbiamo provato, abbiamo fatto un film in cui vi è la forza di quelle storie meravigliose, senza fare alcun riferimento ai film precedenti.”
E infatti “Batman Begins”, il cui budget si aggira intorno ai 140 milioni di dollari (4 milioni solo per la Bat-mobile, del peso di 2 tonnellate e completamente corazzata) è una pellicola differente, non è un sequel, non è un prequel, ma l’inizio.
“Ero molto interessato all’idea di creare un film di Batman – ha dichiarato Nolan - con quello che pensavo non fosse mai stato fatto, che in un certo senso ti saresti aspettato ci fosse stato nel primo film, ovvero la storia delle sue origini e il percorso del personaggio da una persona normale a Batman, e volevo creare una visione che fosse del tutto inedita e diversa”.
Un percorso che ha visto la troupe e il cast effettuare la lavorazione in gran parte del globo, prima in Islanda, nelle gelide location di Öræfasveit, Vatnajökuls e Svínafellsjökuls, in cui sono state girate alcune sequenze che si svolgono sul monte Himalaya e che vedono protagonisti Christian Bale assieme a Liam Neeson, per poi trasferirsi in Inghilterra, dove le riprese sono state effettuate in gran parte in un enorme hangardella seconda guerra mondiale a un paio di ore da Londra, dove Nolan e i suoi collaboratori, tra cui il direttore della scenografia Nathan Crowley, hanno ricreato diversi quartieri di Gotham City, inclusi palazzi di otto piani, oltre ai bassifondi di Gotham.
Una lavorazione che è continuata anche a Chicago, Tokyo e nei sobborghi di Hong Kong, il tutto per ricreare non solo l’ambiente in cui Bruce Wayne affina le sue tecniche per divenire l’uomo pipistrello, ma anche per riportare sullo schermo una Gotham City oscura come nei precedenti film, ma allo stesso tempo completamente diversa, circondata da strade e linee della metropolitana, e da vecchi e tetri quartieri, atmosfera adatta per le nuove avventure dell’uomo pipistrello, che dal 15 Giugno finalmente rinascerà.




Il regista: Christopher Nolan

Christopher Nolan nasce a Londra il 30 giugno del 1970 e poco più che ragazzino inizia già a realizzare brevi film amatoriali con la super 8 del padre.
Dopo aver trascorso tre anni a Chicago con la famiglia, Christopher torna in Inghilterra per frequentare l'University College di Londra ed è proprio in questo periodo (la metà degli anni Novanta) che inizia a muovere i primi passi nel mondo del cinema.
Realizza infatti due cortometraggi molto interessanti, “Lanceny” e “Doodlebug”, e poi debutta nel lungometraggio con “Following” (1999), inquietante noir che cattura immediatamente l'interesse del pubblico e della critica, e di cui Nolan firma, oltre che la regia, anche la sceneggiatura, la fotografia e il montaggio.
Nel 2000 il regista ottiene un discreto successo grazie a “Memento”, film dall'originale costruzione a ritroso, che ottiene diversi riconoscimenti, nonché una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Due anni dopo il successo di “Memento”, Nolan torna dietro la macchina da presa con il thriller “Insomnia”, remake dell'omonimo film norvegese diretto da Erik Skjoldberg, con Al Pacino e Robin Williams nei ruoli principali. “Batman Begins” è la sua prima produzione ad alto budget.





























Il cast:



Christian Bale

Per leggere l'intervista a Christian Bale clicca qui.

Christian Morgan Bale è nato a Pembrokeshire, in Galles, il 30 gennaio 1974, ed è cresciuto in Inghilterra, Portogallo e Stati Uniti. Il padre era un pilota civile e la madre lavorava in un circo come ballerina e clown.
Christian ha fatto il suo esordio in teatro all'età di dieci anni, con l'attore inglese Rowan Atkinson (meglio noto come Mr. Bean), e nel 1986 ha debuttato in televisione nella miniserie 'Anastasia: The Mystery of Anna'. In seguito, Christian Bale è scelto tra oltre quattromila ragazzi per impersonare Jim Graham, il figlio di un diplomatico inglese internato in un campo di prigionia giapponese durante la seconda guerra mondiale, nel film che Spielberg ha tratto dal romanzo autobiografico di James G. Ballard “L'impero del sole”.
Lo stesso anno, Bale è protagonista del film svedese “Mio min Mio” (1987), mentre nel 1989 appare nell' ”Enrico V” diretto ed interpretato da Kenneth Branagh. L'anno dopo è Jim Hawkins in L'isola del tesoro (1990), un film girato per la televisione, con Charlton Heston nel ruolo di Long John Silver.
Nel 1992, Christian Bale è protagonista del musical di Kenny Ortega “Gli strilloni”, prodotto dalla Disney, e l'anno successivo è con Robert Sean Leonard e Kenneth Branagh in “Swing Kids - Giovani ribelli” (1993), per la regia di Thomas Carter.
Poi, Bale è nel cast del film di Gilliam Armstrong “Piccole donne” (1994), con Winona Ryder, in seguito ha un piccolo ruolo in “Ritratto di signora” (1996), di Jane Campion, ed è il protagonista di “Metroland” (1997), di Philip Saville.
Dopo “Velvet Goldmine” (1998) e “All the Little Animals” (1998), Christian Bale è stato Demetrius in “Sogno di una notte di mezza estate” (1999), accanto a Kevin Kline, Michelle Pfeiffer e Rupert Everett. Nel 2000, Bale ha interpretato Patrick Bateman nel film di Mary Harron “American Psycho”, ed è stato a fianco di Samuel L. Jackson nel remake di “Shaft”.
Christian Bale è vegetariano e ha l'abitudine di adottare tutti gli animali abbandonati che incontra,è un sostenitore di molte organizzazioni come Greenpeace, il WWF e il Dian Fossey Gorilla Fund.
Dal 29 gennaio del 2000 è sposato con Sibi Blazic.



Katie Holmes

Nata il 18 Dicembre 1978 a Toledo (Ohio), Katherine Noelle Holmes è' la più giovane dei cinque figli di Marty (avvocato) e Kathleen (casalinga) Holmes. Inizia a recitare negli spettacoli allestiti dalla sua scuola, la Notre Dame Academy (un istituto femminile cattolico) e contemporaneamente frequenta la Margaret O'Brien's Modeling School. Nell'estate del '95 partecipa all'annuale convention "Hooray for Hollywood" a New York, dove viene notata da un talent scout che le propone di andare a Los Angeles per tentare la carriera di attrice.
La prima apparizione è per il grande schermo in "Tempesta di ghiaccio" (1997) di Ang Lee. Successivamente viene scelta per il ruolo principale della serie TV "Buffy, l'ammazzavampiri" ma decide di rifiutare per prendere il diploma e torna nella natia Toledo per l'ultimo anno di scuola. Venuta a conoscenza delle audizioni per un nuovo serial, insieme alla madre realizza una videocassetta che manda come provino al regista Kevin Williamson. Questi ne rimane impressionato e decide di affidarle il ruolo di Joey Potter nella serie "Dawson's Creek" anche se deve aspettare la fine dell'estate per averla sul set, poiché Katie è la protagonista dello spettacolo di fine anno scolastico "Damn yankies" e non se la sente di abbandonare i suoi compagni fino alla fine delle esibizioni estive. Grazie al fortunato telefilm, il suo volto diventa ben presto molto noto ai telespettatori di tutto il mondo e viene chiamata a recitare nei film "Generazione perfetta" (1998) di David Nutter, "Go - Una notte da dimenticare" (1999) di Doug Liman, "Killing Mrs. Tingle" (1999) di Kevin Williamson, "Wonderboys" (2000) di Curtis Hanson e "The Gift" (2000) di Sam Raimi, in seguito compare come protagonista in “Abandon – misteriosi omicidi” (2002), mentre nello stesso anno è accanto a Colin Farrell in “In lina con l’assassiono” per la regia di Joel Schumacher, mentre recentemente ha preso parte alla commedia sentimentale “Firts Daughter” (ancora inedito in Italia).
Dopo essere stata legata sentimentalmente all’attore Chris Klein, è da pochi mesi la nuova compagna di Tom Cruise.



Michael Caine

Nato a Bermondsey (Londra, Inghilterra) il 14 Marzo 1933, Maurice Joseph Micklewhite è figlio di un pescivendolo e di una casalinga. A quindici anni lascia gli studi, va a lavorare e in seguito si arruola nell'esercito britannico e va a combattere in Korea. Inserito nella classificadi Forbes, tra le 50 star di tutti i tempi, sceglie di chiamarsi Caine a 21 anni perchè affascinato dal film "L'ammutinamento del Caine", con Humphrey Bogart. Calca i più importanti palcoscenici teatrali inglesi (il suo autore preferito è Shakespeare) e nel 1957 debutta sul grande schermo, non accreditato, con il film "Sailor Beware!" di Gordon Parry. Ma è nel 1966, con il film "Alfie", interpretato dopo alcune produzioni televisive, che si fa conoscere dal grande pubblico conquistando una candidatura all'Oscar e il premio della critica cinematografica di New York. Attore poliedrico, in grado di recitare commedie brillanti e film d'azione, raggiunge la popolarità negli Stati Uniti con il film d'avventura "L'uomo che volle farsi re" (1975), diretto da John Huston, e recitato con Sean Connery. Vincitore del premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 1987 con il film "Anna e le sue sorelle" (1986) di Woody Allen, è un attore che ha investito i propri guadagni (derivanti da oltre 100 film all'attivo) in produzioni cinematografiche e in ristoranti (ne possiede 5 in Inghilterra e uno a Miami).
Nel 2000, grazie all'interpretazione nel film "Le regole della casa del sidro" (1999) di Lasse Hallström, vince il secondo Oscar come migliore attore non protagonista. Nel 2003 riceve la sesta candidatura (quarta come miglior attore protagonista) agli Academy Awards grazie al ruolo del giornalista Thomas Fowler in "The Quiet American" (2002) di Phillip Noyce.
Nel 1958 divorzia dall'attrice Patricia Haines (sposata nel '55, da cui ha avuto la figlia Dominique) e nel 1973 sposa Shakira Baksh (Miss Guyana 1967), da cui ha avuto la figlia Natasha.
Nel 1992 scala le classifiche americane editoriali con la sua autobiografia in cui rivela particolari della sua infanzia povera e difficile.
Nel 2000 è stato insignito dalla regina d'Inghilterra del titolo di cavaliere.


Gary Oldman

Nato a New Cross (Londra, Inghilterra) il 21 Marzo 1958, Gary Leonard Oldman è figlio di Leonard e Kathleen Oldman, dopo l'abbandono della famiglia da parte del padre - lui ha solo sette anni - cresce con la madre e le due sorelle (una delle quali è anch'essa attrice con lo pseudonimo di Laila Morse, anagramma di 'mia sorella' in italiano). A diciassette anni abbandona gli studi e dopo un primo amore per la musica - deciso a diventare pianista, impara da autodidatta a suonare il pianoforte - grazie all'incontro con Roger Williams si appassiona alla recitazione. Fallito il tentativo di entrare alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra, frequenta icorsi di Williams al Greenwich Young People Theatre. Ottenuta una borsa di studio per il Rose Bruford College of Speech and Drama, si diploma nel 1979. Dopo essersi messo in evidenza come uno dei più dotati attori del panorama teatrale britannico - ha recitato anche con la compagnia del Royal Court Theatre e con la prestigiosa Royal Shakespeare Company - e per l'interpretazione dello skinhead Coxy nel film tv "Meantime" (1981) di Mike Leigh, nel 1986 debutta al cinema con "Sid e Nancy", film biografico sull'ex leader del gruppo punk dei Sex Pistols, diretto da Alex Cox. Abile nel trasformare sia il suo corpo che il suo accento, dà vita sullo schermo a una vasta serie di personaggi, molti dei quali particolarmente 'cattivi': Lee Harvey Oswald in "JFK - un caso ancora aperto" (1991) di Oliver Stone, il Conte Dracula (1992) nel film di Francis Ford Coppola, il poliziotto corrotto e tossicomane Norman Stansfield in "Léon" (1994) di Luc Besson, Ludwig Van Beethoven in "Amata immortale" (1994) di Bernard Rose (sul set è scoccata la scintilla con Isabella Rossellini), il perfido Zorg in "Il quinto elemento" (1997) ancora una volta diretto da Besson, il capo dei terroristi Ivan Korshunov in "Air Force One" (1997) di Wolfgang Petersen. Gli anni '90 lo vedono protagonista non solo in veste di attore ma anche di produttore e regista. Fondata con Douglas Urbanski la casa di produzione SE8 Group (il nome deriva dal codice di avviamento postale della cittadina natale di Oldman) nel 1998 produce il suo film d'esordio come regista e sceneggiatore "Niente per bocca", presentato al Festival di Cannes.
I successi sul lavoro non vanno però di pari passo con la vita privata. Dedito all'abuso di alcolici (vizio 'ereditato' dal padre), a metà degli anni '90 si sottopone a una cura disintossicante e conosce la fotografa Donya Fiorentino. I due si sposano nel '97, anno in cui nasce anche il loro primogenito Gulliver Flynn, mentre nel 1999 nasce il secondo figlio Charles John. L'attore è al terzo matrimonio dopo quello con le attrici Lesley Manville, da cui ha avuto il figlio Alfie, e Uma Thurman, sposata nel '90 e da cui ha divorziato due anni dopo. In entrambi i casi la rottura pare sia legata proprio ai suoi problemi con alcool, così come il divorzio dalla Fiorentino, avvenuto nell'aprile 2001.



Morgan Freeman

Nato a Memphis (Tennesse, Stati Uniti) il 1 Giugno 1937, Morgan Freeman durante gli anni '40, si trasferisce con i suoi genitori a Chicago, e Morgan cresce con i nonni a Charleston. Si diploma in un liceo di Greenwood, Mississipi. Il cinema è un suo grande amore fin da ragazzo, ma poiché anche l'idea di volare lo aveva sempre ammaliato, a 18 anni si arruola nell'aviazione. Rimane nelle forze armate cinque anni, trascorsi in gran parte chiuso in un ufficio. Deluso, decide allora ditentare la carriera di attore. Senza arte né parte, si trasferisce a Los Angeles, dove comincia a studiare recitazione. Nel 1967 fa il suo debutto a Broadway, in una versione di "Hello Dolly!" in cui recitano da protagonisti Pearl Bailey e Cab Calloway. Poco tempo dopo, si apre per lui la strada della televisione: entra a far parte del popolare show educativo per bambini "The Electric Company" in cui crea il personaggio di 'Easy Reader'. Durante gli anni '70 e per buona parte degli '80, continua a barcamenarsi tra teatro, televisione e marginali ruoli cinematografici ("Brubacker", "Teachers", "Harry & Son"). Poi, nell'87, gli viene offerto in "Street Smart" di Jerry Schatzberg il ruolo di Fast Black, un protettore violento e senza scrupoli, e quel ruolo, che lo porta alla sua prima nomination all'Oscar (come attore non protagonista), basta a far sembrare lontanissimi i tempi grami dei programmi per bambini. Comincia a trovare con facilità parti più importanti, come quella che due anni dopo ottiene in "A spasso con Daisy": quella di Hoke, l'autista saggio e paziente di una inizialmente scontrosa e prevenuta Jessica Tandy, della quale si conquisterà tuttavia rispetto e simpatia. "A spasso con Daisy", un film che gli vale la seconda nomination all'Oscar (stavolta come migliore attore) e che di Oscar ne ha vinti quattro, dà a Freeman una fama che non aveva mai conosciuto prima. Ne approfitta per lasciare la sua impronta in vari film di grande successo, come in "Robin Hood principe dei ladri" (con Kevin Costner) o come in un altro film vincitore di Oscar, "Gli spietati", di Clint Eastwood. Nel 1993, si cimenta anche nella regia con "Bopha!", ambientato nel Sudafrica dell'apartheid. L'anno dopo, ne "Le ali della libertà", è Red, compagno di prigionia di Tim Robbins in un dramma carcerario a lieto fine, tratto da un racconto di Stephen King: è la terza nomination all'Oscar (ancora come migliore attore). Seguono nel '95 "Seven" - in cui è un detective alle prese con un serial killer che uccide ispirandosi ai sette peccati capitali - e nel '97 "Amistad", di Steven Spielberg. Nel 1998, in "Deep Impact", Freeman si è tolto la soddisfazione di vestire i panni del presidente degli Stati Uniti (benché in un film di fantascienza), in quella che è stata la prima volta in cui questo ruolo, come ruolo principale, è stato affidato ad un attore afro-americano. Un'ulteriore conferma, per lui, di appartenere ormai a quella ristretta cerchia di attori neri che Hollywood ha davvero accettato all'interno del suo star-system.



Liam Neeson

William John Neeson è nato a Ballymena (Irlanda del Nord) il 7 Giugno 1952, Fisico possente (è alto più di 1 metro e 90) prima di fare l'attore ha lavorato nella fabbrica della Guinness, come autista di camion e senza mai trascurare la sua passione per la boxe che ha praticato a livello amatoriale.
Diplomatosi al Queens College di Belfast, nel '76 inizia la sua carriera di attore teatrale al Lyric Players Theatre della città e due anni dopo si trasferisce a Dublino, all'Abbey Theatre, dedicandosi ai classici.
Notato da John Boorman, viene scelto per "Excalibur" nel 1981 che rappresenta l'esordio sul grande schermo per l'attore britannico. Seguono una lunga serie di film per la televisione e soltanto nove anni dopo arriva il suo primo ruolo da protagonista in "Darkman" di Sam Raimi; nel '92 ha il suo primo "approccio" con il fascismo in "Vite sospese" con Michael Douglas e Melanie Griffith e l'anno dopo entra di diritto nel gotha di Hollywood grazie alla sua interpretazione in "Schindler's List" che gli valela nomination all'Oscar.
Lo stesso anno debutta a Broadway in "Anna Christie" al fianco di Natasha Richardson ottenendo la nomination per il Tony Award e l'anno dopo sposa proprio la Richardson nonostante la sua fama di autentico dongiovanni (gli sono stati attribuiti flirt con Helen Mirren, Julia Roberts, Brooke Shields, Barbra Streisand e la cantante Sinead O'Connor) e dalla quale ha avuto due figli.
Dopo arrivano altri film di successo come "Nell", e ruoli da eroe come lo scozzese "Rob Roy" e l'irlandese rivoluzionario "Michael Collins", mentre tra i suoi film più recenti ricordiamo "Guerre stellari: Episodio I - La minaccia fantasma", "Haunting - Presenze", "Gun shy", “Kelsey” e “Le Crociate” di Ridely Scott, accanto a Orlando Bloom.




Carlo Coratelli - Testi

Paolo Pugliese - Immagini & Download














Carlo Coratelli

Speciale Sin City

a cura di Giorgio Venturati

La guida turistica

Se state leggendo queste righe, è probabile che conosciate già piuttosto bene i vicoli di Sin City.
Vi siete già nascosti nelle sue ombre, il sangue di qualche teppista sfigato è già schizzato sul vostro viso ed avete già respirato il profumo seducente delle donne di Old Town.
Se invece questa è la vostra prima visita qui, ci sono soltanto alcune cose che dovete sapere, prima di mettervi in viaggio. Il resto è giusto che lo scopriate da voi, sfogliando sullo schermo le storie dicrome della Città del Peccato e prestando ascolto alle voci roche dei loro protagonisti.
Un killer senza nome, che uccide semplicemente perché una donna l’ha pagato per farlo e, come recita il titolo italiano dell’episodio ispiratore, “Il cliente ha sempre ragione”.
Un bestione dal cervello in pappa ed il grugno stilizzato, che uccide perché l’unica donna che abbia mai dato un senso alla sua vita viene assassinata mentre dorme accanto a lui.
Un ex-fotografo ricercato che dovrebbe star lontano dai guai e che invece uccide perché le prostitute di Sin City possano continuare ad esercitare il mestiere più vecchio del mondo senza essere massacrate in un bagno di sangue.
Un poliziotto dal cuore a pezzi (in tutti i sensi), che uccide perché una bambina possa crescere senza essere stuprata ed uccisa da un intoccabile bastardo.
A Sin City, gli uomini (i duri) uccidono per le donne (le pupe).
E’ romanticamente maschilista, o forse grossolanamente femminista, fate voi. E’, in ogni caso, molto semplice, almeno quanto il contrasto tra il bianco e il nero.


La messa in scena
Dal punto di vista prettamente visivo, il film si conferma un capolavoro.
Rodriguez pianta la sua bandiera un miglio più in là rispetto agli standard di regia attuali e aspetta che il mondo del cinema lo raggiunga, lo studi ed infine lo replichi.
In Sin City, il computer assolve la stessa funzione svolta, nei film di cinquant’anni fa, dai fondali disegnati e dalle vecchie scenografie di cartone. Gli attori sono posti al centro di un palcoscenico vuoto, costretti a fare esclusivo ricorso alla propria capacità di finzione e d’immedesimazione, obbligati ad offrire (e a mettere a nudo) ogni dote recitativa e direttamente coinvolti nel quotidiano processo di pura creazione. Un riferimento (una porta, una finestra, un volante), e nulla più. Nessuno degli spazi bianchi e neri in cui entrano ed escono i protagonisti è reale (se si eccettua l’interno del Kadie’s) e, nonostante tutto, la coordinazione dei movimenti risulta semplicemente perfetta.
Il ruolo della tecnica digitale è ormai sovvertito: non le si chiede più di inserire elementi fittizi in un contesto reale, ma di creare, al contrario, un contesto (reale e fittizio al tempo stesso) al quale sovrapporre gli attori quali unici elementi materiali indispensabili.
Non è sbagliato sostenere che ci si trovi al cospetto di una vera e propria evoluzione in codice binario dell’espressionismo. Forse il cerchio si sta chiudendo ed è ora che il cinema ricominci da dove è partito, risorgendo da nuove ceneri fatte di pixel.


La fedeltà al fumetto

L’aderenza all’opera originale di Frank Miller è assoluta, nel bene e nel male.
Le inquadrature riprendono nel minimo dettaglio la composizione delle vignette, per il sublime appagamento dei fan del fumetto. Basta pensare alle scorribande di Marv in cerca di informazioni, al volo di Miho sul tetto della macchina di Jackie Boy o alla prima apparizione del Bastardo Giallo.
In alcune circostanze si ha addirittura la sensazione che lo schermo amplifichi la suggestività di certe tavole, come in occasione del lungo primo piano insistito sul viso di Dwight, mentre tiene la testa di Jackie Boy nel water. Quattro pagine che, se possono essere sfogliate distrattamente su carta, riacquistano su schermo tutta la loro silenziosa potenza.
Anche i momenti più crudi trovano la stessa edulcorazione cartoonistica del fumetto: mentre il sangue che schizza da fuori campo all’interno dell’inquadratura (quale mera conseguenza di una violenza che non vediamo) è rosso, liquido e realistico, ogni qualvolta sullo schermo la morte viene inscenata contestualmente alla sua causa, il sangue diviene bianco, denso e grottesco come quello disegnato (si pensi alla mano mozzata di Jackie Boy, o alla canna di pistola che gli si conficca nella fronte), e gli attori vengono trasformati in silhouette bianche, in grado di neutralizzare la brutalità di ciò che mimano (il suicidio di Hartigan).
Gli inserti di colore, sebbene più frequenti rispetto all’originale, sono comunque ispirati dalla medesima poetica del fumetto, portando spesso in evidenza quei dettagli femminili, seducenti e magnetici, che fanno da presagio e da motore alla violenza maschile: gli occhi della donna sul balcone, durante il prologo, si tingono di vita per un istante prima di essere chiusi per sempre; l’azzurro glaciale degli occhi di Becky anticipa l’abbuffata di morte che sta per scatenarsi su Jackie Boy e la sua gang, mentre la luce emanata dai capelli e dalla pelle di Goldie illumina la schermo con un candore celestiale di breve durata, di cui Marv può tornare a godere solo al compimento del suo percorso di vendetta.


Gli interpreti

Nonostante la strumentalità dei loro volti e delle loro performances, gli attori di Sin City riescono ad infondere un’anima ai propri personaggi, regalando (globalmente) prove di ottima recitazione.
C’era il rischio concreto che l’entusiasmante operazione di casting potesse risolversi in una vacua ricerca dell’impersonificazione fine a sé stessa, destinata a soddisfare soltanto il piacere estetico della rassomiglianza e a precludere ogni prospettiva di reale interpretazione.
Il risultato finale, al contrario, appare particolarmente apprezzabile: pur nella totale aderenza visiva e letterale alle caratterizzazioni del fumetto originale, è possibile cogliere il sottile contributo di ogni attore alla materializzazione del proprio personaggio.
Mickey Rourke è Marv, letteralmente. I suoi occhi, l’unica cosa che veramente gli appartiene in quel muso deforme, tradiscono la spontaneità di chi sembra semplicemente recitare se stesso.
Clive Owen è, probabilmente, la sorpresa più piacevole: senza tradire l’essenza estetica di Dwight, riesce a corredare il proprio character di una espressività nuova ed ulteriore rispetto all’intrinseca staticità del fumetto. E ciò vale a renderlo uno dei personaggi del film più accattivanti in assoluto. I suoi sguardi e la sua mimica accompagnano il fluire dei suoi monologhi con perfetta complementarietà, seducendo lo spettatore grazie ad alcune sequenze indimenticabili (una per tutte, la conversazione surreale in auto in compagnia di Benicio Del Toro).
Un altro plauso speciale lo merita proprio l’interprete dell’odioso Jackie Boy, personaggio non memorabile nel fumetto (almeno sino alla sua morte), trasformato qui in un viscido perdente, reso arrogante solo dal proprio distintivo. Il make up apre gli occhi normalmente fatti ed assonnati di Del Toro, per dare risalto a due pupille nere e imprevedibili come quelle di un squalo disorientato dalla cattività.
Indecifrabile, invece, la prova di Bruce Willis: il suo Hartigan appare monocorde, stanco e privo di vitalità (come richiesto dalla parte), ma a tratti si ha come l’impressione che a soffrire dei medesimi difetti sia la sua stessa recitazione. Si tratta certamente di un’interpretazione meno appariscente delle altre, più contrita ed introflessa, ed è per questo che non deve essere fraintesa, meritando l’approfondimento di una seconda visione in grado di renderle (eventualmente) giustizia.
Tra gli altri interpreti maschili, spicca la breve apparizione di un invecchiatissimo Rutger Hauer, capace di offrire un intenso Cardinale Roark, mentre scorre via senza lasciare particolari tracce l’esibizione di Michael Clarke Duncan nel ruolo dell’armadio Manute.
Colpiscono nel segno i due veri villains del film: Kevin il cannibale, sinuosamente interpretato da Elijah Wood, ma soprattutto il Bastardo Giallo, il cui fisico ripugnante viene perfettamente rimodellato sul corpo e sul viso di Nick Stahl.
Se al primo bastano pochi sguardi per incutere un freddo e sgradevole senso di disagio, grazie al bianco accecante delle sue lenti o all’azzurro asettico dei suoi occhi inumani, il secondo impone la sua presenza aberrante come fosse una massa putrescente, disturbando la vista dello spettatore con un giallo malsano capace di corrompere la purezza ed il rigore del bianco e del nero. Si ha quasi la sensazione che quella pelle e quel sangue denso puzzino davvero di marcio, ammorbando la sala cinematografica.
Sul fronte femminile, l’interpretazione più efficace è sicuramente quella di Rosario Dawson, che si aggira per i vicoli e sui tetti della città come una pantera seducente e pericolosa, con un sorriso bianco e feroce da mettere soggezione.
La bella Brittany Murphy spalanca gli occhioni da cerbiatta e stropiccia le labbra con fare sensuale, aggiungendo interesse e simpatia ad un personaggio (la cameriera Shellie) poco più che comprimario.
Probabilmente un po’ sprecata la bellezza di Jessica Alba, sulla cui esibizioni al Kadie’s ci si sofferma forse troppo poco per permetterle di conquistare la scena e di togliere completamente il fiato al cliente/spettatore.
Perfettamente aderenti ai loro personaggi la Goldie/Wendy di Jaime King e la Lucille di Carla Cugino, mentre stupisce l’interpretazione di Alexis Bledel, che, grazie ai bellissimi occhi blu con cui attira in trappola Benicio Del Toro, riesce ad esaltare l’espressività della Becky fumettistica (si veda, ad esempio, lo sguardo di finta sorpresa e di compassione con la quale guarda Jackie Boy estrarre la propria pistola).


La regia

Nonostante la compresenza di Frank Miller dietro la camera digitale, e nonostante la dichiarata volontà di Robert Rodriguez di limitarsi a realizzare un’ossequiosa traduzione dell’opera originale, sarebbe ingiusto e limitativo affermare che il regista tex-mex abbia messo da parte per l’occasione ogni traccia del proprio stile, sacrificandola in nome del suo stesso rigore.
Tanto più che si rivela quanto mai difficile ricondurre forzatamente i suoi precedenti lavori ad un unico, ben definito, stile. Ciò che accomuna El Mariachi, C’era una volta in Messico e Spy Kids, infatti, non è tanto un particolare movimento di camera o un determinato uso del montaggio: ciò che li lega è il gusto per la sperimentazione totale, la tensione pionieristica verso la scoperta di nuovi modi di fare cinema, l’uso creativo dei mezzi a propria disposizione.
Benchè Sin City sia senza dubbio la sua opera meno personale, e che meno lo ha impegnato nel processo creativo iniziale, Rodriguez non si lascia imprigionare dalla meccanica della clonazione e riesce ad intridere tutto il film con il proprio talento e la propria versatilità, dimostrando per l’ennesima volta di essere molto di più che un semplice director di attori.
La traduzione cinematografica di Sin City, per come è stata concepita e realizzata, rappresenta, semmai, l’apoteosi di Rodriguez come film maker a tutto tondo. Nessun altro regista al mondo sarebbe stato in grado di produrre questo film. Forse qualcun altro avrebbe tratto dal fumetto di Miller uno script più compatto, ricavandone un ottimo adattamento. Ma non sarebbe giunto a questo risultato. Il Sin City “di Frank Miller” è, in realtà, figlio altrettanto legittimo del genio di Rodriguez, rappresentandone allo stesso tempo la gloriosa coronazione ed il supremo banco di prova. Le conoscenze e le invenzioni accumulate nei dieci anni di una carriera votata alla costante ricerca sono qui integralmente messe al servizio della storia da raccontare; vengono esaltate dalla loro applicazione sempre funzionale e mai gratuita.
Degno di nota il piccolo contributo di Quentin Tarantino, nella scena (incidentalmente tra le migliori) in cui Dwight conversa col cadavere di Jackie Boy. C’è un certo non so che, nelle luci, nelle riprese e in un paio di zoom in primo piano, che lascia trasparire la presenza di un’altra mano esperta sulla camera. Un bel segno di personalità, per cinque minuti fissi su due passeggeri di un’auto.


I difetti

Un’opera sperimentale non può essere esente da imperfezioni e Sin City non fa eccezioni.
Se, dal punto di vista prettamente visivo, i movimenti degli attori all’interno delle inquadrature non sembrano in alcun modo essere ingabbiati dalla riproposizione pedissequa della costruzione delle vignette, è la scansione ritmica delle stesse a riflettersi, a tratti, sul buon andamento del film, imponendogli accelerazioni che possono apparire stonate e disarmoniche.
Un altro elemento che condiziona (forse in maniera più evidente) il ritmo della narrazione è costituito dalla presenza dei lunghi monologhi fuori campo recitati dai quattro protagonisti maschili, nella maggior parte dei casi ripresi in forma integrale dalle pagine dei fumetti. Se quella prosa secca ed evocativa funziona perfettamente alla lettura, vi sono sequenze (benché non frequenti) in cui il film risulta eccessivamente appesantito da un fluire di pensieri ridondante e tedioso, mentre la camera indugia troppo a lungo su certe inquadrature, magari al solo scopo di consentire all’Io narrante di terminare la propria frase.
E’ certo il ritmo, nella sua irregolarità, ad essere il vero punto debole di Sin City (ma non lo è forse in tutti i film di Rodriguez?). Anche il montaggio, che pure avrebbe potuto soccorrere, si rivela inefficace: laddove ci si sarebbe potuti aspettare (anche sulla base delle dichiarazioni degli autori) un più auspicabile intersecarsi delle tre storie, capace di tenere costantemente sollecitato l’interesse dello spettatore, ci si ritrova invece con una costruzione ad episodi assai canonica, in cui la tensione è costretta a seguire una andamento sinusoidale anziché parabolico. Manca, in ogni caso, la circolarità d’insieme di Pulp Fiction, nonostante il tentativo scoperto (e non particolarmente riuscito) di chiudere il film con il ritorno del killer iniziale, nell’unica scena originale scritta appositamente per l’occasione.


Giorgio Venturati


Francesco Farru

X3,Superman Returns,Dick Tracy,Spiderman 3,Sky High

Benvenuti ad un nuovo appuntamento di MovieComics: allacciate le cinture di sicurezza e proseguite con la lettura perché le notizie sono tante e variegate.



X-MEN 3: MATTEW VAUGHN ABBANDONA IL FILM


Raffica di novità a riguardo della produzione di “X-Men 3”.
Iniziamo da quella meno piacevole che è recentemente esplosa come una bomba: a nove settimane dall'inizio delle riprese, il regista Masttew Vaughn abbandona la produzione di "X-Men 3" per motivi personali. Da un primo comunicato, infatti, Vaughn non se l'è proprio sentita di stare lontano dalla famiglia (che vive in Inghilterra) per un intero anno ed ha deciso di dare forfait. Non si sa ancora quale regista prenderà il suo posto.
Intanto, per quanto riguarda il cast, dopo Vinnie Jones (nel ruolo de Il Fenomeno), è stato reclutato anche l’attore Kelsey Grammer [nella foto a destra] per il ruolo del dottor Henry McCoy, alias La Bestia. Grammer, che molti di voi ricorderete come attore comico in sit-com quali “Cin Cin” e lo spin off “Seinfeld”, interpreterà truccato dalla testa ai piedi (con protasi pelose) il ruolo dello scienziato mutante, ruolo che non sarà “d’azione”. Intanto, la giovane Maggie Grace [nella seconda foto], protagonista del serial televisivo di culto “Lost”, è in trattative per il ruolo di Kitty Pride.
Per quanto riguarda gli aspetti invece più specifici della produzione di “X3”, la costumista Judianna Makovsky (la quale ha lavorato a film come “Big”, “Harry Potter e la Pietra Filosofale“, “L’Avvocato del Diavolo”, “Seabiscuit”) sta lavorando al design dei nuovi costumi degli X-Men, mentre sono stati recentemente assunti Elen Jarvis come Art Director e John Bruno come supervisore agli effetti speciali. Il nome di Bruno costituisce in sé una garanzia di qualità, visto che è stato a lungocollaboratore del regista James Cameron e nel suo curriculum figurano la responsabilità degli effetti visivi di film come “Alien vs Predator”, “Batman Returns”, “Terminator 2”, “The Abyss” e “True Lies”.
Infine, in un’intervista al giornale Calgary Sun, Shawn Ashmore ha dichiarato che con molte probabilità dovrebbe tornare ad interpretare il personaggio de L’Uomo Ghiaccio ma di non saperlo con tutta certezza: il giovane attore, ha dichiarato che a riguardo di “X3” conosce solo la data di inizio delle riprese e nessun altro particolare. Ashmore, tra l’altro, dovrebbe interpretare un film per la televisione prodotto dalla Fox e poi, con molta probabilità, tornare sul set di X3. Le riprese del terzo film degli X-Men partiranno il 2 Agosto e proseguiranno fino al 15 Dicembre, nei teatri di posa allestiti ai Vancouver Film Studios.






SUPERMAN RETURNS: EFFETTI SPECIALI E RIPRESE A LOS ANGELES


Sarà la società di SFX The Orphanage a curare gli effetti speciali del film “Superman Returns” diretto da Bryan Singer [nella foto a destra] e la notizia è estremamente promettente. Fondata nel 1999 da alcuni giovani tecnici informatici, la Orphanage –con due sedi a Los Angeles e San Francisco- è un laboratorio che ha sviluppato straordinari ed avanzatissimi effetti speciali digitali ed animazioni in CGI, lavorando con risultati visivi straordinari in film come “Hellboy”, “Day after Tomorrow”, “Sin City” e “Sky Captain and the World of Tomorrow”. Richiestissima dal mondo del cinema e della pubblicità, i tecnici della Orphanage hanno firmato numerose campagne pubblicitarie ed hanno dato il loro apporto SFX a nuovi film come “Aeon Flux”, “Harry Potter and the Goblet of Fire” e, naturalmente, “Superman Returns”. Intanto, le riprese del film si sono spostate proprio a Los Angeles con alcune sequenze [vedi foto sotto] girate al Dodger Stadium -lo stadio della città- aventi per oggetto una partita di baseball e la cui lavorazione ha impegnato la troupe per alcuni giorni.






























THE FANTASTIC FOUR: IL NUOVO (E GUSTOSO) TRAILER

La Paramount ha lanciato in rete un nuovissimo trailer del film “The Fantastic Four”, la cui distribuzione è imminente negli USA (l’ 8 Luglio) mentre in Italia dovremmo aspettare, come noto, fino al 9 Settembre. Il trailer presenta molte immagini inedite e delinea l’incipit centrale del film, cioè la narrazione delle origini del quartetto, la scoperta dei loro poteri e la minaccia di Destino, alias il loro quinto compagno di una missione spaziale. Nel trailer si possono vedere maggiori particolari della genesi dei quattro, soprattutto della prima parte del film, con l’astronave e soprattutto gli interni della base spaziale orbitante intorno alla terra, investita poi dalla tempesta dei raggi cosmici. Seguono scene con protagonista Susan Storm che emette in laboratorio violenti campi di forza ed il fratello Johnny che si accorge di poter controllare il fuoco, prima generando una fiammella con uno schiocco di dita e poi infiammandosi durante una esibizione acrobatica di moto cross, di cui nel film, appare pilota esperto. A scene che vedono Johnny diventare famoso come una rockstar si contrappongono quelle con Ben Grimm che si trasforma in un mostro roccioso e si isola dal mondo, arrivando quasi alla decisione di suicidarsi buttandosi da un ponte ma finendo poi per salvare un’autopompa dei vigili del fuoco da un terribile incidente stradale. Il trailer prosegue con altre scene a confronto, con Reed Richards che sperimenta anche lui i propri poteri e studia le modifiche genetiche subite mentre d’altro canto assistiamo alla trasformazione di Victor Von Doom nel pericoloso Destino. Seguono poi alcune brevi sequenze di scontro tra Destino ed i quattro: a riguardo, Destino pare essere tratteggiato come un terrorista più che un supercriminale sui generis, il quale non si limita solo all’uso dei propri, devastanti poteri energetici (le cui scariche scagliano lontano la Cosa), ma utilizza anche armi ad alta tecnologia come bombe e missili teleguidati: la Torcia Umana, infatti, si ritroverà inseguito in volo da uno di essi, sparato da Destino contro il Baxter Building e deviato da Johhnny che si butta dal grattacielo, infiammandosi, ed attirando con il proprio calore il missile. Chiudono il corposissimo trailer, una sequenza in cui Destino scatena i suoi poteri in una strada di New York e l’inizio di uno scontro tra lui e Susan, estremamente risoluta e potente. Potete vedere il trailer in questione al seguente indirizzo: ...
In basso, 5 nuovi poster promozionali con i nostri beniamini.


































CAPTAIN ZOOM & SKY HIGH

L’attore comico Chevy Chase (“Spie come noi”, “National Lapoon’s”, “Fletch”) si è unito al cast di “Zoom”, commedia di genere fantasy/supereroistico diretta da Pete Hewitt ed interpretata da Tim Allen (“Galaxy Quest”, “Da Giungla a Giungla”, “Santa Claus”) e Courteney Cox (il serial “Friends”). Nel film Tim Allen interpreta Capitan Zoom, un vecchio supereroe in pensione che torna in azione alla guida di un gruppo di giovanissimi supereroi adolescenti per salvare il mondo dalla minaccia impersonata da Chevy Chase che sarà il supercriminale nemesi di Zoom. Il film è basato sulla Graphic Novel (inedita in Italia) di Jason Lethcoe "Zoom's Academy for the Super Gifted".
Non è tratto invece da nessun fumetto ma propone una storia dello stesso genere “Sky High”, il film –commedia d’azione- della Disney che sta per essere lanciato nei cinema USA a partire dal prossimo 29 Giugno: in un mondo popolato da supereroi e supercriminali, assistiamo alle peripezie dell’ adolescente Will (Michael Angarano), figlio di una coppia di paladini dlla giustizia (Kurt Russell e Kelly Preston), che entra nel liceo speciale Sky High in cui si insegna a gestire capacità sovrumane e divenire supereroi con tanto di diploma. Nel cast anche Linda Carter, la bellissima Wonder Woman televisiva degli anni ’70, nel ruolo della preside della Sky High e Bruce Campbell, l’irresistibile Ash della trilogia de “La Casa” di Sam Raimi, nel ruolo del coach della scuola.























SIN CITY 2

L’autore di comics nonché sceneggiatore Frank Miller ha cominciato già a lavorare alla sceneggiatura del film “Sin City 2” che il regista Robert Rodriguez comincerà a girare il prossimo anno dopo aver completato la realizzazione del nuovo “King Conan: the Claws of Iron”. Prodotto congiuntamente dalla Disney e dalla Weinstein Company, “Sin City 2” vedrà un aumento corposo del proprio budget, alzato dalla cifra di 40 milioni di dollari del primo a ben 72 milioni. I nomi degli attori già confermati nel cast del sequel sono quelli di Mickey Rourke, Benicio Del Toro, Jessica Alba, Michael Madsen e Brittany Murphy. La Weinstein Company ha reso noto che la data di uscita di “Sin City 2” è programmata per il l'estate 2006.



SPIDERMAN 3: AGGIUNTE AL CAST E DATA DI INIZIO DI RIPRESE


Il regista Sam Raimi e la produttrice Laura Ziskincast, durante una recente conferenza stampa, hanno annunciato che agli attori già confermati per “Spiderman 3” quali Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Rosemary Harris ed il nuovo acquisto Thomas Haden Church si aggiungerà anche il giovane attore Topher Grace [nella foto], per un ruolo non ancora rivelato. Grace è un attore emergente che, a dispetto della sua giovane età, ha già un curriculum professionale estremamente interessante: da sette anni è uno dei protagonisti del serial televisivo di culto “That ‘70s Show”, ha poi recentemente interpretato la commedia “In Good Company” accanto a Scarlett Johanson (“Lost in Traslation”) e Dennis Quaid (“L’Alba del Giorno Dopo”) oltre ad aver recitato in altri film come “Traffic”, “Ocean’s Twelve” e “Mona Lisa Smile” accanto a Julia Roberts. Raimi ha poi parlato di alcuni temi che vorrebbe inserire nel nuovo film, incentrati soprattutto sugli sviluppi della relazione sentimentale tra Peter Parker e Mary Jane, con i quali il regista vorrebbe esplorare le complicazioni di un rapporto tra due persone delle quali una rischia la vita ogni giorno ed il suo patner deve fare i conti con una situazione certo non facile. Il regista ha poi confermato che gli effetti speciali che riguarderanno il nuovo nemico dell’Uomo Ragno saranno realizzati con una tecnica mista di riprese e trucchi meccanici dal vivo ed un lavoro postumo in CGI, come è successo anche per il personaggio del dottor Octopus in “Spiderman 2”. Ricordiamo che la data di uscita di "Spiderman 3" è programmata per il 4 Maggio del 2007.


LE STORIE DI NEAL ADAMS AL CINEMA

Neal Adams, il celebre disegnatore americano attivo soprattutto negli anni ’60 e ’70, il quale ha firmato molte pagine di celebri fumetti come Uncanny X-Men, Green Lantern and Green Arrow e Batman, vedrà in futuro l’adattamento cinematografico di molti suoi lavori. Adams è in trattative con ben due società di produzione cinematografica per realizzare alcuni progetti per il piccolo e grande schermo basati sulle sue creazioni a fumetti. La Pterodactyl Productions dei produttori Ivan e Barney Cohen e lo studio cinematografico di Gabriel Grunfeld stanno lavorando infatti per realizzare 13 titoli di lungometraggi con un totale di 200 personaggi inventati da Adams che avranno la propria versione dal vivo.



IL RITORNO DI DICK TRACY


I produttori Lorenzo Di Bonaventura, Bobby Newmyer e Scott Strauss della Outlaw Productions stanno lavorando ad un progetto insieme alla major Tribune Co. Per realizzare una serie televisiva incentrata su Dick Tracy, il granitico poliziotto degli anni ’30 portato sul grande schermo dall’attore e regista Warren Beatty in un film del 1990 con Al Pacino e Madonna. Il serial, nelle intenzioni dei suoi produttori, dovrebbe avere un tocco contemporaneo, con una narrazione delle origini del personaggio simile a quella del telefilm “Smallville” inerente l’adolescenza di Superman.





WITCH GIRLS: GIOVANI STREGHE AL CINEMA


“Witch Girls Tales" è una pluripremiata serie a fumetti pubblicata dalla Manga Graphix Productions che sta riscuotendo un grosso successo di pubblico tra i lettori americani: protagoniste della serie, le due sorelle Jeanette e Annabelle Deville, giovani streghe che frequentano la Coventry School, ovvero un’accademia per imparare le arti della magia e divenire fattucchiere. Basato su questo fumetto è in preparazione un film per il grande schermo, interpretato dalla giovane attrice Brooke Horn, le cui riprese inizieranno il prossimo Luglio.




BREVISSIME


E’ recentemente morto, all’età di 78 anni, Frank Gorshin: attore caratterista con centinaia di apparizioni in film e serie televisive ma famoso soprattutto per aver interpretato il personaggio del supercriminale The Riddler (L’Enigmista) nel celebre telefilm “Batman” con Adam West e Burt Ward, dal 1966 al 1969. L’ultima apparizione di Gorshin è costituita da una performance in una puntata del serial “C.S.I.”.

Alexi Hawley, lo sceneggiatore del film "Exorcist: The Beginning", sta curando l’adattamento cinematografico del fumetto fanta-spionistico Interman, scritto ed autoprodotto dal cartoonist Jeff Parker. Protagonista del fumetto, un ragazzo che scopre di essere stato creato in laboratorio -tramite clonazione- da parte dei servizi segreti governativi ed alterato a livello genetico per diventare un killer dalle capacità fisiche superiori ai parametri umani.

Il regista e sceneggiatore Joss Whedon, attualmente impegnato con la sua serie televisiva fantasy “Serenity”, ha dichiarato di stare lavorando al soggetto della sceneggiatura del film su Wonder Woman. Whedon intende narrare la storia dell’amazzone partendo dalle sue origini del fumetto: il film dovrebbe essere ambientato durante Seconda Guerra Mondiale e tratteggiare il personaggio non come una supereroina ma come una regina guerriera.

Lo studio cinematografico Universal Pictures ed il produttore Marc Platt hanno annunciato il prossimo adattamento cinematografico del fumetto (inedito in Italia) Precious Little Life di Scott Pilgrim, pubblicato dalla Oni Press: il fumetto narra una storia romantica e di azione con, protagonista del titolo, un ragazzo che -nell’ imparare le arti del Kung Fu- trova sé stesso ed anche l’amore. In trattative per dirigere il film c’è Edgar Wright, il regista-sceneggiatore della commedia horror "Shaun of the Dead".

L’illustratore di story board cinematografici David Lloyd, impegnato nella realizzazione del film “V for Vendetta”, ha dichiarato che sarà un ottimo esempio di thriller d’azione con un tocco di fantapolitica ma che, fondamentalmente, sarà molto diverso dal fumetto da cui è stato tratto. Queste dichiarazioni collimano con la recente presa di posizione dell’autore del fumetto Alan Moore che ha preso le distanze dalla produzione del film.

Roger Kass e Josh Braun, produttori esecutivi del film di David Cronenberg “A History of Violence” tratto da una storia a fumetti di John Wagner, hanno reso noto di stare attualmente lavorando su un adattamento cinematografico di un’altra graphic novel di Wagner: “Button Man: The Killing Game”.

Il film “Elektra” di Rob Bowman avrà in futuro una nuova edizione in Dvd con la dicitura “Director's Cut”, completa di un nuovo montaggio che comprenderà svariati minuti di scene inedite sull’onda della precedente, simile, operazione del dvd “Daredevil: Director’s Cut”. La nuova versione di “Elektra” sarà distribuita il prossimo Novembre.

E’ stata recentemente lanciata la colonna sonora del film “Batman Begins”, distribuita dalla Warner in tutti i negozi di dischi nonché discount americani ed europei in occasione dell’imminente lancio del film. “The Batman Begins Soundtrack” conterrà alcune canzoni di artisti vari insieme alla colonna sonora del film firmata dai due compositori Hans Zimmer e James Newton Howard. Qui sotto, un'immagine promozionale del film.



























































Paolo Pugliese (testi e traduzioni)
Valeria Marinaccio (download ed ottimizzazione grafica)

Potete trovare il nostro sito OCCHI SUL CINEMA
al seguente indirizzo: http://xoomer.virgilio.it/occhisulcinema


Carlo Coratelli
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