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I numeri di Napoli Comicon 2015 e le date della prossima edizione

  • Pubblicato in News

Comunicato stampa: 

Una festa per 100.000 al Napoli Comicon 2015
Molto apprezzate le mostre e i nuovi spazi all’aperto
Dal 22 al 25 aprile 2016 l’appuntamento con Fumetto e televisione

Sono stati quattro giorni di festa per migliaia di giovani e giovanissimi che hanno dato sfogo alla loro creatività, travestendosi come gli eroi dei fumetti e giocando ai videogames e ai giochi più vari nella sezione Gamecon, quest'anno ulteriormente ampliata e arricchita dalla partnership sul programma culturale col portale Multiplayer.it. In totale l'area "occupata" da Comicon alla Mostra d'Oltremare è stata di oltre 50.000 mq., con oltre 100.000 presenze distribuite  nel corso della quattro giornate: già sabato 2 maggio è stato annunciato il "tutto esaurito". Soddisfatto il direttore di Comicon Claudio Curcio: "L'idea di contingentare il numero dei biglietti – ha detto - ha fatto aumentare di molto la prevendita. Era un obiettivo che ci siamo prefissi per snellire le code all'esterno della Mostra d'Oltremare, rendendo anche meglio fruibili tutti gli spazi di Comicon. C'è stato un bagno di folla senza che mai ci fosse un momento di sovraffollamento: per noi è una priorità per garantire, soprattutto ai giovanissimi appassionati di Comicon, di potersi godere la manifestazione con serenità".    

Molto apprezzato anche il percorso delle mostre, quest'anno all'insegna del legame tra fumetto e la carta stampata:  filo conduttore che ha inaugurato un triennio tematico dedicato alla relazione tra il Fumetto e il sistema dei Media. A dare "l'impronta" alle mostre la figura del “Magister”, un’icona di riferimento tra i grandi autori di fumetto, che quest'anno non poteva che essere Milo Manara, protagonista di una grande "personale" a lui dedicata al Pan. Ma gli appassionati di fumetto a Comicon hanno avuto la possibilità di incontrare e farsi autografare libri da grandi star italiane e internazionali, da Tanino Liberatore a Leo Ortolani, dagli statunitensi Mike Mckone e Kaare Andrews fino ai giapponesi Yoshiki Tonogai e Ryuhei Tamura. L'enorme successo di pubblico è stato raggiunto anche grazie all'attenzione di Napoli COMICON nel seguire l'evolversi dei gusti dei giovani, come testimoniano le migliaia di ragazzi che hanno gremito l'auditorium del Teatro Mediterraneo per gli incontri con gli youtubers e le nuove star del web: alcuni già già di casa, come  Nirkiop, Claudio di Biagio, The Pills, altri invece ospiti per la prima volta come i milanesi Terzo Segreto di Satira, che hanno portato la satira politica sul web. Seguitissimi anche gli incontri con personaggi "trasversali", come il regista Gabriele Salvatores che con il suo ultimo film "il ragazzo invisibile" ha dato vita ad un'operazione cross mediale tra cinema, fumetto e musica e a Comicon ha annunciato che il film avrà un sequel; o ancora Maccio Capatonda che dopo gli esordi sul web si è cimentato con successo anche nel cinema.

Come da tradizione a dare una nota di colore alla manifestazione le migliaia di cosplayers che hanno affollato la Mostra d'Oltremare. Oltre 300 quelli che si sono esibiti sul palco esterno nel Comicon Cosplay Challange che porterà il vincitore in Giappone.

Ma Napoli COMICON sta anche "formando" una nuova generazione di pubblico alla fruizione del fumetto, come testimoniano le sale sempre gremite per gli incontri con gli autori o quelli tematici, per esempio quello dedicato ai 50 anni della rivista Linus, o la presentazione della graphic novel "Eluana: 6233giorni" dedicata al caso Englaro. 

L'appuntamento con Napoli COMICON è dal 22 al 25 aprile 2016  con la XVIII edizione che sarà dedicato al rapporto tra Fumetto e Televisione. "Nel corso di questa edizione - spiega Luca Boschi, direttore artistico di Napoli COMICON - abbiamo gettato, con il tema legato alla carta stampata, le basi del lavoro culturale che proseguirà nei prossimi due anni, in cui il festival si impegnerà sul tema del rapporto tra fumetti e media anche con ladigitalizzazione di personaggi, autori, pubblicazioni del fumetto italiano. Il nostro obiettivo è di costituire in seno a Napoli COMICON un database della storia del fumetto,in modo da rendere accessibile a studiosi e appassionati fumetti rari, illustrazioni e storie che fanno ormai parte del nostro patrimonio culturale".

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Napoli Comicon 2015: Kleiner Flug, intervista a Filippo Rossi

Al Comicon di Napoli abbiamo avuto l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con Filippo Rossi, editor e sceneggiatore per la Kleiner Flug. Per l'occasione, Filippo ci ha presentato le novità della casa editrice e svelato la filosofia che la guida.

Ciao, Filippo e benvenuto su Comicus!
La Kleiner Flug è una casa editrice che è nata da poco più di un anno, qual è la vostra identità all'interno del panorama fumettistico italiano?

Siamo partiti, naturalmente, da una grossa passione per il fumetto. Questo penso sia inevitabile, anche se non è una cosa così comune. L'idea iniziale è stata molto particolare. Parto specificando che siamo in due in questa avventura: il mio socio, Alessio D'Uva, che è anche il presidente e colui che ha lanciato il progetto, una sera passeggiando vicino agli Uffizi, alla galleria dei personaggi famosi, si è reso conto che c'erano 28 state di personaggi illustri, di toscani illustri. E quindi lui inizialmente ha pensato di fare un libro a fumetti per ognuno di questi personaggi. Poi la cosa si è trasformata e ha preso un'organicità diversa.

Se non erro, Alessio ebbe questa idea vari anni fa (almeno 5) giusto?
Esatto, poi c'è voluto un po' di incubazione e si è trasformata in un progetto editoriale vero e proprio. Al progetto iniziale, si sono aggiunti adattamenti di romanzi e di opere teatrali.

Dunque, c'è una particolare attenzione verso i temi dell'arte e della letteratura. È una vostra specificità o è semplicemente un punto di partenza?
Sì, è una specificità. La chiave di questo progetto è che il fumetto può rappresentare un ponte con le arti maggiori attraverso un linguaggio che sa essere semplice e che può arrivare anche a lettori meno esperti. Può far passare sia temi dei grandi romanzi, della grande letteratura, sia i temi della storia dell'arte.

Tu hai sceneggiato il volume dedicato a Francesco Petrarca. Come mai? È stata una scelta voluta dovuta a una passione per il personaggio?
Sì, naturalmente all'inizio del tutto abbiamo cercato di assegnare i vari personaggi a un gruppo di autori. Io ero già in rapporti professionali e di amicizia con Alessio e ho proprio scelto Petrarca. Lo studiai a scuola, e al di là dello studio scolastico che mi aveva annoiato, come immagino un po' a tutti, ci avevo letto qualcosa dietro, qualcosa anche di personale, trascendendo anche la santità del personaggio che spesso appare un po' freddo e poco raggiungibile. Però alle spalle c'è una grossa umanità e una grossa sensibilità, l'ho trovato sempre affine insomma.

copertinapetrarca

In che modo viene trattato il racconto? È un'opera narrativa o didattica?
In generale la nostra idea è quella di fare opere narrative, che hanno sicuramente una componetene didattica, ma non didascalica. Attraverso episodi del vissuto, più o meno reali, riuscire a trarne fuori una forma di umanità. Nello specifico Petrarca è stato costruito mettendo insieme parti di tutti i suoi viaggi. Lui era sempre in movimento, sempre in viaggio, non molto avventurosi, ma in ognuno di essi c'era qualcosa, o amicizie fortissime, o solitudine, o la sua grande diplomazia che derivava dal suo grande impatto umano. Quindi ho radunato alcuni dei viaggi in un unico che va da Avignone a Roma, ed io racconto solo la parte che va da Genova ad Arezzo. Quindi, dal suo rientro in Italia fino ad Arezzo dove c'è la casa del padre e quindi, in tutto e per tutto, alle sue origini.

Quali sono le novità che avete presentato al Comicon di Napoli?
A Napoli abbiamo presentato il volume su Farinata degli Uberti, grande condottiero fiorentino, e la Maschera della Morte Rossa. Sono i volumi scritti e disegnati dagli autori più giovani tra tutti quelli con cui abbiamo collaborato e questo per noi è una forma di vanto.

Sono tutti toscani gli autori?
Toscani anche un po' per caso. Giuseppe Dell'Olio e Pierpaolo Putignano, ad esempio, sono entrambi pugliesi, il punto di aggregazione è la scuola di Comics di Firenze. Noi tendiamo a far fare volumi ad autori che sono usciti da lì. Le cifre del mercato italiano danno poca possibilità di investire su esordienti, noi ce lo siamo prefissati quasi come obiettivo. Naturalmente, facciamo un grande lavoro di editing su di loro, in modo da farli crescere ancora e fargli fare quel salto che nella scuola non succede.

Quali sono i progetti che avete in lavorazione?
In lavorazione ci sono alcuni libri della quarta collana, che riguarda le opere teatrali, dunque la Locandiera di Goldoni, L'importanza di chiamarsi Ernesto di Wilde. Poi, per le altre collane, abbiamo un volume su Galileo e La Linea d'ombra di Conrad. Insomma, un po' di carne al fuoco.

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Napoli Comicon 2015: Bao, Il Porto Proibito: intervista a Teresa Radice e Stefano Turconi

Fra le varie novità presentate al Comicon di Napoli, ci ha subito colpiti l'opera Il Porto Proibito, scritto da Teresa Radice e disegnato da Stefano Turconi per la Bao Publishing. La coppia di autori, nota principalmente per le loro storie su Topolino, come la saga di Pippo Reporter (recentemente ristampata in volume nella collana Definitive Collection), si cimenta ancora una volta con una storia di mare dopo il recente adattamento de L'Isola del tesoro presentata sulle pagine del settimanale Disney. Approfondiamo l'argomento grazie a un'intervista gentilmente concessaci.

portoproibito1Salve Teresa, salve Stefano e bentornati su Comicus.
Parlateci de Il Porto Proibito, com'è nata l'idea per questo volume e come si è sviluppata?

Teresa: È un'idea che viene da lontano, nel senso che è una storia che vogliamo raccontare da tanto. Ma per trovare il modo, il posto giusto e lo stile giusto per raccontarla c'è voluto parecchio. Dunque, è da molto che ci ronza in testa, ma di lavoro effettivo ci sono voluti un paio di anni. Tutti e due siamo appassionati di storie di mare...

Come per l'Isola del Tesoro, la riduzione del romanzo di Louis Stevenson fatta per Topolino uscita poche settimane fa.
Stefano: Esatto!
Teresa: Tra l'altro le due storie sono state sviluppate in contemporanea, Il Porto Proibito è stata sceneggiata subito dopo e disegnata contemporaneamente.

Magari utilizzando gli stessi sfondi, lo stesso lavoro di ricerca, gli abbigliamenti...
Stefano: Sì, l'ambientazione è molto simile, il lavoro di ricerca per uno vale anche per l'altro.
Teresa: C'è un lavoro di ricerca e di documentazione lunghissimo.

In che epoca è ambientato il racconto?
Teresa: All'inizio dell'800, un filino più avanti rispetto all'Isola del Tesoro. Abbiamo fatto due viaggi in Inghilterra per raccogliere materiale per raccontare la storia. Siamo stati due settimane a Plymouth, il posto dove è ambientato il libro. Anche per decidere dove piazzare una locanda...
Stefano: Infatti, moltissime vignette sono prese dalla fotografie che abbiamo fatto lì, abbiamo usato tanta documentazione presa sul posto.

Ci potete descrive la storia?
Teresa: È una storia di mare, ma anche una storia di viaggio non solo esteriore ma anche interiore. Il protagonista principale è un ragazzino che si ritrova senza memoria e quindi è alla ricerca di sé stesso, e nel cercare sé stesso incappa in indizi che gli fanno scoprire una verità più grande, che riguarda non solo lui ma anche le persone che lo circondano. Ad esempio, c'è una locanda con tre sorelle in cui passa del tempo, scopre delle cose su queste tre sorelle. E la sua guida in questo cammino alla ricerca di sé stesso è Rebecca che è la tenutaria del bordello di Plymouth.

Per quanto riguardo lo stile delle tavole, ho notato un tratto meno definito rispetto a quello Disney, più stilizzato...
Stefano: Il disegno Disney è più infantile, più legato al disegno umoristico. Qui, invece, non c'è un disegno realistico perché non amo particolarmente il realismo esasperato, ma cerco di andare più in quella direzione. Ho usato le matite, è tutto fatta a matite, ho usato 6-7 diverse gradazioni, dalla 2H alla 4B.

Senza chine, giusto?
Stefano: Senza china, avevo fatto delle prove anche con la china però mi trovo più a mio agio con la matita che non con il pennello e con la china, quindi ho preferito utilizzare questa tecnica. Anche perché dovevo cercare il bianco e nero per forza di cose, 300 tavole a colori diventavano un lavoro abnorme. E comunque, il bianco e nero si prestava al tipo di storia e al tipo di ambientazione. E poi cercavo una tecnica che fosse relativamente veloce, in un modo da non metterci troppo tempo. Comunque, sì. Lo stile è più graffiato, alcuni sembrano quasi dei bozzetti. Ho cercato di essere più libero possibile.

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Per quanto riguarda la costruzione delle tavole, anche lì hai fatto un lavoro diverso rispetto a quello che fai di solito alla Disney?
Stefano: Beh, Topolino classico ha una costruzione delle tavole abbastanza schematica. Ovvero, le 6 vignette classiche. Io cerco già di muoverle abbastanza per quanto possibile. Però, chiaramente, Topolino è un fumetto principalmente per un pubblico di bambini/ragazzini ed è giusto che abbia una narrazione più semplice. Qui, invece, si tratta di un fumetto un pochettino più adulto quindi ci può essere una gabbia più libera.

Passando all'Isola del Tesoro, che tipo di lavoro è stato fatto? Immagino sia stato innanzitutto un lavoro di sottrazione rispetto al romanzo. Come hai deciso cosa narrare e in che modo? E sopratutto i ruoli dei personaggi, sono venuti in maniera abbastanza naturale?
Teresa: Credo che i ruoli siano la prima cosa che mi sia venuta. Silver prima di tutti e quindi, di rimando, un Topolino ragazzino che però voleva essere più scapigliato, più spettinato e rocambolesco rispetto al Topolino normale, quindi un pelo più giovane, col ciuffetto... Tutto il resto è venuto un po' di rimando, in realtà ho cercato di essere il più fedele possibile al romanzo. Infatti, più che una parodia la vedo più come un adattamento in realtà. Ho cercato di cambiare il meno possibile e di togliere quelle cose che davvero erano in più e che comunque non avrebbero danneggiato la storia se tolte. Per il resto, ho proprio seguito l romanzo di Stevenson, a parte quelle cose che non erano prettamente disneyane e che quindi in qualche modo andavano tolte.

Per quanto riguarda invece Pippo Reporter, so che gli ultimi due episodi della saga sono già pronti. Cosa potete anticiparci a riguardo?
Teresa: Che la serie chiude col 15, questo lo sapete (ride). Che il penultimo episodio è una storia su una poesia, siccome alla fine ogni puntata di Pippo Reporter racconta un po' una parte di quel mondo, io sono appassionata di Macchia Nera e quindi torna anche un pochino qualcosa di lui, del suo aspetto meno "cattivone". L'ultima è proprio una super-chiusura, sarà una puntata in due tempi che invece ha per protagonista l'opera. Chiusura, dunque, in grande stile con teatro.

Naturalmente chiuderà tutte le vicende della serie.
Teresa: Sì, chiuderà tutto quello che c'è da chiudere.

Una domanda per Stefano: mi confermi che la tua fonte d'ispirazione per Pippo sia quello dell'animazione dei vecchi cartoon?
Stefano: La mia ispirazione è il Pippo dell'animazione. Ai tempi dell'accademia avevo guardato molti cortometraggi di Pippo - che sono bellissimi - e per me Pippo è quello lì. Io non riesco a immaginare Pippo in nessun altro modo se non quello dell'animazione e cerco dunque, per quanto possibile, di metterlo nel Pippo del fumetto. Mi ero studiato le posizioni dei personaggi di quel Pippo, l'avevo disegnato tantissimo. Quindi la mia ispirazione è quella lì.

Un'ultima domanda, quella classica: progetti per il futuro? Sia Disney che non.
Teresa: Per Disney abbiamo in ballo varie cose. Una è già avviata ed è una miniserie ambientata negli anni '70 con i paperi. Le storie le ho scritte quasi tutte, mi manca l'ultima.
Stefano: E io ho iniziato a disegnarle.
Teresa: Speriamo che sia, anche visivamente, diversa dal solito. Poi, siamo al lavoro su un'altra opera d'adattamento di un romanzo ottocentesco però aspetto a dirtelo perché siamo ancora in fase di progetto, stiamo preparando i materiali da inviare in questi giorni.

Extra Disney, invece?
Teresa: Extra Disney, abbiamo qualcosa per quanto riguarda i libri illustrati, invece. Però, per ora, è qualcosa che probabilmente partirà solo in Spagna. E poi, dopo Il Porto Proibito abbiamo bisogno di prenderci un po' di tempo perché è stata una storia molto intensa anche dal punto di vista emotivo.

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