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Edizioni Inkiostro pubblica Liscio Assassino, il graphic novel di Antonio Serra

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La casa editrice abruzzese Edizioni Inkiostro annuncia la pubblicazione di un graphic novel scritto da Antonio Serra, co-creatore e sceneggiatore di Nathan Never, Gregory Hunter e Greystorm per la Sergio Bonelli Editore, che firmerà così uno dei suoi pochi lavori al di fuori della casa editrice milanese. Nata da un’idea di Daniele Manini, la storia si intitolerà Liscio assassino. Attualmente non è ancora noto l’artista che realizzerà le tavole del volume.

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La recensione di Charles Manson – Figlio dell’uomo: l’estate dell’orrore

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Che Charles Manson sia stato uno dei più feroci criminali della storia americana è un dato di fatto, così come lo è che sia diventata un’icona negativa dell’immaginario culturale: film, serie televisive, musica, sono numerosi i prodotti che lo vedono protagonista, coprotagonista oppure ombra dietro le quinte. Il medium fumetto non ne può rimanere, ovviamente, escluso.
Ci pensa la Edizioni Inkiostro con il volume cartonato della collana The Cannibal Family – The Real Cannibal a trattare del discusso e discutibile personaggio: Charles Manson – Figlio dell’uomo, scritto da Andrea Cavaletto e disegnato da Giuseppe Candita coadiuvato da Rossano Piccioni.

In poco più di novanta tavole viene raccontata l’evoluzione del mostro Manson e della sua family: il piccolo Charles maltrattato in età infantile, è passato da adolescente problematico a leader carismatico, capace di attrarre a sé menti influenzabili e tutt'altro che psicologicamente equilibrate. Il fumetto non vuole raccontare una vera e propria “trama”, e non ha velleità di ricostruzione storica: partendo dall'anno 1969, attraverso i flashback vengono narrati gli eventi principali della vita del guru folle, quelli che hanno determinato o contribuito a renderlo ciò che è stato, tra cui spicca, per l’efferatezza, l’omicidio di Sharon Tate, moglie incinta del regista Roman Polanski.

La sceneggiatura di Cavaletto opera su un registro estremamente crudo: ciò che ha realizzato Manson e la sua "famiglia" ha scioccato l’America e il mondo intero; ha svelato al mondo la malvagità e la progettualità criminosa del "quinto Beatles" (come, follemente, si autodichiarava). Dopotutto era l’America della liberazione sociale, l’abbandono delle pastoie culturali imposte, l’esplosione delle contestazioni giovanili e la nascita del fenomeno degli Hippie. Non si pensava certo, che quella fosse anche l’America degli orrori.

Attraverso poche e ferme parole, Cavaletto descrive quegli anni attraverso la loro declinazione più deviata. E lo fa senza fronzoli o artifici retorici, ma con una lucida brutalità quasi documentaristica. Se Piccioni realizza le prime due tavole introduttive al volume con il suo tratto nervoso e dal grande impatto visivo, Candita tratteggia il racconto attraverso un ottundente uso delle ombre. L’atmosfera dei testi e del racconto vuole opprimere il lettore, farlo precipitare della follia e il disegno si allinea con tale volontà: la notte, momento che dagli albori è popolato dai mostri, è la dimensione temporale che fa da alleata ideale per le nefandezze della Manson’s Family.

La lucida corsa nella follia orchestrata da Cavaletto e Candita, a dispetto dell’immagine pop che ha acquisito Manson negli anni, non fa del protagonista un personaggio con cui empatizzare, ma costantemente riesce a mantenere a distanza il lettore, spettatore discreto ed impotente delle violenze fisiche e piscologiche perpetrare dalla Manson Family.

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Fuck, recensione: il futuro distopico di Crippa e Santucci

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Quali sono le caratteristiche più evidenti dell'era del digitale e della post informazione in cui l'umanità vive oggi? La risposta più ovvia è il relativismo della Verità, manipolata nel contesto di un'informazione di massa e popolare, fatta per il popolo, ma soprattutto, fatta dal popolo. Proprio una visione negativa della super informazione è quella che fornisce Fuck, l'opera di Alex Crippa e Giorgio Santucci per Edizioni Inkiostro che, partendo da questo presupposto di “non-verità”, descrive un futuro vicinissimo e violento, popolato da figure stereotipate e grottesche di ciò che l'attualità presenta ogni giorno; si tratta di una visione dell'avvenire condensata di quelle paure che oggi la fanno da padrone tra le discussioni del popolo della rete: disoccupazione alle stelle, istituzioni inefficienti e inaffidabili, media sotto controllo, immigrazione selvaggia, bande armate, neo fascisti e illegalità diffusa. Un'immagine iperbolica di ciò che il mondo reale, estremizzandolo, già è. Crippa gioca proprio a raccogliere una ad una queste tematiche per denunciare la società di oggi, in una trama del tutto semplice e lineare, ma interessante negli avvenimenti che si sviluppano lungo la linea retta del percorso dei personaggi.

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La città protagonista della vicende è preda di problemi di ordine pubblico, tra quartieri ghetto e senza legge controllati dalle bande, guidata da un sindaco accondiscendete che non riesce a mantenere l'ordine. A lui si oppone un altro candidato che nelle elezioni, oramai prossime, si erge a difensore dell'ordine attraverso la violenza, contro barboni, stranieri e gang. In questa scalata alla poltrona di primo cittadino, il nuovo candidato Max si avvale però di quegli stessi criminali che afferma di volere fermare, per diffondere il terrore in modo da apparire l'uomo forte necessario alla cittadinanza. Ma esiste un video che lo incastra. Come poter diffondere questo documento senza però incappare nella censura dei media e del web? Tutti i mezzi d'informazione sono controllati da Max stesso, mentre su internet un algoritmo detto “Muro” cancella ciò che non è gradito ai piani alti.

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Da qui parte il viaggio di tre amici, il fratello di uno dei quali ha girato il video, attraverso la città e alla ricerca di una leggendaria stazione radio clandestina; tutto mentre sono braccati dagli uomini di Max, tra neo nazisti, suore armate, bande di motocicliste lesbiche, barboni cannibali e tanto altro. Si tratta di tre personaggi ai margini della società, uno sfigato, una muscolosissima africana e un nerd; mediocri persone, con nulla di speciale, che si ritrovano catapultati nel turbine degli eventi, reagendo per avere salva la vita, prima ancora che per cerare di mostrare la Verità.

Dal lato visivo Santucci produce un lavoro di spessore, con un bianco e nero deciso, carico, fatto di grandi contrasti tra i due colori. L'aggressività che il disegno trasmette è resa più marcata dai tratti dell'illustratore, duri e taglienti, che a volte sembrano essere ancora incompleti, con segni tuttora visibili della matita usata per la costruzione preventiva della pagina. Lo stile di Santucci si presta parecchio alla violenza e alla dinamicità che la storia presenta, alternando illustrazioni molto particolareggiate, ad altre più libere, in cui il nero si dimostra sempre un fattore importante nel circondare i personaggi nella scena; quando al contrario è il bianco il colore dominante sullo sfondo, non è raro che le figure, invece di essere circondate da una spessa linea di contorno, vengano presentate in negativo. Le pagine di questo libro presentano però una dinamicità in sé stesse grazie all'abbandono della tipica griglia italiana, in favore di una tavola libera e a volte di splash-page.

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Il viaggio on the road di questi eroi per caso è un veicolo che permette a Crippa di analizzare la società digitalizzata all'estremo di quel mondo che serve da monito a alla nostra realtà. Ma la storia di Fuck non presenta una soluzione ai problemi della città, i protagonisti non trovano un pulsante con cui liberare i cittadini dalla tirannide del Muro, o le strade dalla violenza. L'autore punta a generare nel lettore il senso di identificazione tra quello che legge e quello che vede accadere intorno a sé, attraverso un'estremizzazione volontaria di ciò che descrive. E ci riesce facilmente.

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Edizioni Inkiostro: Alessandro Giordano copertinista ufficiale de La Iena dal #8

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Edizioni Inkiostro ha reso noto che a partire dal numero 8 della testata La Iena, in uscita a Cartoomics 2018, le copertine regolari verranno realizzate dall’artista Alessandro Giordano, già al lavoro per Sergio Bonelli Editore su Dylan Dog e su Xamu per la collana Le Storie.

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