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La sensualità del male: intervista a Paolo Massagli

Paolo Massagli è uno dei fumettisti più peculiari del panorama artistico italiano, capace di dare vita a mistici connubi di splendida bellezza femminile e atmosfere horror. Tra i suoi lavori troviamo rivisitazioni autoprodotte di classici senza tempo della letteratura dai titoli Alice nel paese degli Orrori e O.Z., mentre per la casa editrice Hollow Press ha pubblicato di recente Toxic Psycho Killer, che vi abbiamo recensito qui, e compare assieme ad altri artisti tra cui Ratigher sulle pagine di U.D.W.F.G., aperiodica raccolta di storie dal sapore fortemente underground, con il suo lavoro Hell.
Molto apprezzato negli States, questo autore sconvolge il classico canone fumettistico da parecchi anni ormai, e noi di Comicus abbiamo ritenuto opportuno fare quattro chiacchiere con lui. Qui di seguito trovare la nostra intervista.

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Innanzitutto, benvenuto su Comicus!

Grazie a voi.

Cominciamo con una domanda di rito: da dove nasce la tua passione per il fumetto e quale formazione artistica hai conseguito?

La mia passione per il fumetto e per il disegno nasce sin da piccolo, quando disegnavo riempiendo quaderni interi, poi da adulto sono entrato a far parte del mondo dei fanzinari dove i ragazzi si ritrovavano e si confrontavano tra di loro.
C'era chi disegnava e chi scriveva storie, io ho imparato molto da quel mondo, dato che sono un autodidatta, ho osservato e appreso da disegnatori e sceneggiatori bravi, che poi sono entrati a far parte di grandi testate editoriali.

Si nota molto nel tuo stile un'influenza orrorifica e mistica, quasi esoterica a tratti, che ricorda molto le ambientazioni di H. P. Lovecraft o l'immaginifico di H. R. Giger, oltre ad essere presenti molti omaggi ad Alan Moore. Queste atmosfere sono tipiche della tua cifra stilistica. Cosa ti ispira di tutto ciò? Quali sono gli autori e le opere che più ti hanno influenzato?

Sono un lettore onnivoro, leggo di tutto, libri e fumetti, ma come si vede prediligo l'horror. Autori che mi hanno colpito molto sono Clive Barker e il suo Hellraiser e nel fumetto Mike Mignola con Hellboy. Ci sarebbero altre influenze artistiche ma la lista sarebbe troppo lunga.

I tuoi lavori sono pubblicati in lingua inglese e forse questo ha a che vedere con il fatto che la tua notorietà sia maggiore in America. Come mai questa scelta di lingua e perché credi che negli States tu sia riuscito a fare breccia più che nel nostro Paese?

La scelta della lingua inglese è una scelta editoriale della Hollow Press, che punta più ad un mercato estero. Invece sul fatto che piaccio più in America non so spiegarmelo, ma se dovessi tirare ad indovinare direi che laggiù guardano più all'originalità e meno al fatto di essere conosciuto o meno o se ti porti dietro tanti like come in altri paesi.

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Parlando della figura femminile, invece, che ricopre un ruolo centrale in molti dei tuoi lavori, abbiamo apprezzato la tua estrema ricercatezza compositiva, quasi musiva, la minuziosità dei dettagli e il fascino conturbante che ne deriva, che lascia trasparire un significato recondito. Cosa rappresenta per te la figura della donna?

La figura femminile per me rappresenta bellezza estetica e sensualità, ma anche il lato mistico e esoterico. È il soggetto migliore per rappresentare le mie storie e, cosa non meno importante, mi diverto a disegnarle.

La tua "devozione" alla figura femminile ti è valsa un paragone con il Maestro Milo Manara. Che cosa ne pensi della sua arte e in cosa la vostra visione della figura femminile differisce?

Manara è un grande artista, chi vuole disegnare una figura femminile non può che prenderlo come esempio e per me è stato un onore essere paragonato a lui. La differenza della visione femminile secondo me sta nell'approccio: mentre Manara disegna donne molto sensuali ed erotiche, esaltandone queste caratteristiche, io mi diverto a deturparle con cicatrici e deformità per far vedere che anche un corpo bellissimo con cicatrici rimane sempre un corpo bellissimo, ma da anche un senso d'inquietudine.

In Toxic Psycho Killer, il tuo più recente lavoro edito da Hollow Press, troviamo una forte critica verso la distruzione sprezzante e lo sfruttamento sfrenato di un pianeta da parte di una forma di vita aliena. La "punizione divina" per così dire, che ne consegue è l'annientamento. Possiamo vederla come una critica ambientalista nei confronti della nostra società, come in parte si può percepire dall'ultima vignetta?

È una critica ambientalista spinta all'estremo, non dico che ce lo meritiamo ma bisognerebbe rispettare di più il nostro pianeta e tutti gli esseri viventi. Credo che vivremmo meglio anche noi.

Nei tuoi lavori pubblicati precedentemente, alcuni dei quali autoprodotti, vediamo delle rivisitazioni originali di storie come Alice nel Paese delle Meraviglie e Il mago di Oz. Cosa ti ha colpito di queste storie e cosa invece ti ha spinto a volerle riportare in vita nella tua personale chiave narrativa?

Mi piacciono molto le favole, a volte sono horror e anche splatter, il mio è puro divertimento rivisitarle. Parto seguendo la storia e poi devio su una strada molto diversa usando personaggi insoliti: in Alice nel paese degli orrori la protagonista Alice era raffigurata con una cuffia da nuoto, un walkman e coperta di cerotti, più strana di così.

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Parlando invece dei lavori da te postati in rete tramite la tua pagina Facebook, non si può non citare un tuo recente lavoro che omaggia la figura di David Bowie, in particolare del nuovo album, e della canzone omonima, Black Star. Quale è stato il tuo rapporto con la sua musica e con il suo personaggio, sempre molto elaborato e cangiante?

Mia personale visione di Blackstar ;)

Pubblicato da Paolo Ppunto Massagli su Lunedì 1 febbraio 2016

La morte di David Bowie mi ha toccato molto e allora, di getto, ho deciso di omaggiarlo con questo microfumetto prendendo come spunto la canzone Black Star, immaginando come l'avrei rappresentata se fossi stato il regista del videoclip. Ne è uscita questa storia free di 5 tavole e spero che anche lui l'avrebbe apprezzata, essendo un artista poliedrico e di grande talento.
Con la musica di Bowie ci sono cresciuto e il suo continuo trasformismo mi ha sempre affascinato. Posso citare Space Oddity e l'album Ziggy Stardust tra i miei favoriti, ma in realtà apprezzo tutta la sua musica.

Sempre rimanendo in tema, puoi parlarci un po' del "progetto defunto" di cui ogni tanto posti qualche tavola? Non ci sono speranze di vederlo ripreso e concluso? Come è nata e come purtroppo è terminata la sua gestazione?

Per ora no, salvo qualche ripensamento, non credo che lo riproporrò. L'idea era nata dalla volontà di fare sempre un fumetto visionario ma più noir, ma purtroppo non ha trovato un editore che ci abbia creduto, cose che capitano, l'importante è andare avanti e non guardarsi indietro.

Hai dei progetti futuri a cui stai lavorando, a parte Hell, la storia che realizzi per U.D.W.F.G. per Hollow Press?

Vorrei dire la frase classica che leggo spesso nelle interviste, “ho un progetto segreto di cui non posso parlare” ma per ora mi rivedrete solo su U.D.W.F.G.. Potrei dirvi cosa mi piacerebbe fare, ovvero cimentarmi su personaggi più mainstream oppure fare una storia bella e visionaria come Sandman Overture.

Potete seguire l'artista sulla sua pagina Facebook personale o su quella dedicata alla sua arte, mentre a questo indirizzo trovate il suo blog su cui viene postato O.Z..

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