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Inizia la caccia di Johnny Dynamic, intervista ad Andrea Dotta

Inizia la caccia di Johnny Dynamic, intervista ad Andrea Dotta

Andrea Dotta, giovane autore classe 1989, dopo aver conseguito un diploma in animazione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Chieri inizia la sua avventura nel mondo del fumetto collaborando con Studio Parlapà e Studio Arancia, lavorando su produzioni americane ed italiane come colorista e disegnatore. A queste collaborazioni se ne aggiungono altre, più o meno recenti, con altri editori come Renoir Comics, Eris Edizioni e Ragno Edizioni.
In occasione dell'uscita  del volume Johnny Dynamic, il suo ultimo lavoro edito da Manfont Edizioni, abbiamo colto l'occasione per intervistare l'autore di questa dinamica opera. Qui potete trovare la recensione.

Ciao Andrea e benvenuto su Comicus.
Partiamo da Johnny Dynamic, tuo primo libro a fumetti edito da Manfont Edizioni, presentato recentemente a Lucca Comics & Games. Come è nata l’idea dietro quest’opera e quanto tempo di lavorazione ha richiesto? Converrai con noi che un dito galattico e una mucca meccanico sono una strana coppia: hai preso spunto da qualche altra opera o hai semplicemente pensato alla cosa più strana che potesse venirti in mente?

Ciao Comicus! L'idea di Johnny Dynamic è nata nel 2011 quando stavo cercando la storia più matta da realizzare per l'albo No Comics di Eris Edizioni dove per la prima volta è apparso il nostro dito galattico. Dato che da quella storia ho riscontrato vari miei problemi di scrittura ho studiato e cercato di arrivare in due anni ad una qualità superiore. Arrivato al risultato voluto ho iniziato a gennaio 2013 la pubblicazione sul web delle prime storie delle migliaia che sono presenti nel mio taccuino. Ispirazioni? Doctor Who e Cartoon Network per storia e personaggi.

Ad eccezione dell'ultimo episodio in cui i disegni sono stati affidati a Simone Di Meo il resto del lavoro lo hai eseguito come autore completo: puoi parlarci dei pro e dei contro in cui ti sei imbattuto in entrambe le situazioni e di com'è stato vedere la tua creazione nelle mani di un altro disegnatore?
Sono una persona molto solitaria nel lavoro e poter lavorare su un mio progetto per intero mi permette di gestirlo e organizzarlo a mio modo. È positivo perché non devi litigare con nessuno e onori e fallimenti vanno a te.  È un bel rischio. Conoscendo questo mio limite ho scelto di lavorare con Simone di Meo per allenarmi fidandomi ciecamente del suo incredibile lavoro.

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Approfondiamo la tua partecipazione a Lucca Comics & Games 2014: il recente lavoro su Johnny Dynamic è nato come webcomic per poi trasferirsi su carta, come hai vissuto questo cambio di media e com'è stato l'incontro con i lettori con i quali eri abituato a rapportarti quasi esclusivamente sul web? Sei rimasto soddisfatto dall'avventura lucchese?
Soddisfatto è poco per dire quello che ho provato. Il web è un arma di distribuzione di massa molto efficace, ma il contatto umano non passa dalla rete e quindi l'incontro in fiera e su carta è necessario. Se rimanesse sul web rimarrebbe solo un bel gioco. I fan sono la benzina di questi prodotti e bisogna conoscerli!

In altre interviste hai fatto intendere che i webcomics sono l'ideale per i giovani autori esordienti per farsi conoscere. Com'è nata la tua avventura con Johnny Dynamic sulla rete? Vista la tua esperienza quali consigli potresti dare ad un giovane che vuole iniziare a pubblicare la sua creazione su internet?
Internet è potentissimo e può arrivare nella casa di chiunque nel mondo, ma c'è moltissima concorrenza e se si vuole spiccare dalla massa bisogna fare un prodotto impeccabile per non sprecare il proprio lavoro. I webcomics servono anche a questo, a dare prova della validità del proprio progetto, ma come prova del nove.

Leggendo Johnny Dynamic non si può fare a meno di notare una sequenza delle immagini e una caratteristica delle inquadrature tipicamente cinematografica. Osservando la tua formazione si può constatare che hai una specializzazione nel campo dell'animazione: quanto ha influito questo nella realizzazione del tuo lavoro? Non sono nuovi i casi in cui, ad esempio, alcuni autori sono stati chiamati a lavorare nel mondo del fumetto direttamente dal cinema o dalle produzioni di serie tv. Pensi che una poliedricità a livello di esperienze in diversi campi creativi possa dare un qualcosa in più al media fumetto?
Bisogna ammettere che ora come ora le immagini in movimento sono molto più attraenti del fumetto e dell'illustrazione. Il pubblico va seguito in piccola parte e la conoscenza di cinema e animazione di sicuro aiuta molto a comprendere il gusto attuale. Penso che il fumetto possa solo giovarne a prendere spunto da serie tv e serie animate.

Analizziamo ora l'aspetto più creativo che sta dietro alla realizzazione di un fumetto. In qualità di autore completo, qual è il fattore scatenante che ti fa iniziare a raccontare e disegnare una storia, in particolar modo per quanto riguarda Johnny Dynamic? Alcuni autori vogliono trasmettere un messaggio e creano una storia attorno a questo, altri partono da un'idea che può essere anche il finale e ci costruiscono una storia per arrivarci, altri ancora partono dal personaggio e poi ci creano un mondo attorno. Le vie del processo creativo sono innumerevoli e diversissime tra loro, potresti descriverci la tua?
Io per Johnny Dynamic sono partito dal personaggio, dal dito. Poi ho pensato all'ambientazione e al carattere che mi sarebbe piaciuto dare alla storia compreso lo stile grafico ed infine dopo tutto questo lavoro mi son chiesto: “Perché un lettore dovrebbe perdere tempo a leggere questo fumetto?”. E allora ho capito che non c'è storia se non c'è un messaggio da trasmettere, più è sincero il messaggio e più dovrebbe essere facile arrivare ai sentimenti di una persona che condivide il tuo stesso pensiero. Comunicare è il senso primario del fumetto e su questo ho basato il mio lavoro.

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Come ci hai appena detto la comunicazione in un fumetto è fondamentale e  leggendo Johnny Dynamic si può notare che si tratta di episodi autoconclusivi che seppur in modo ironico trattano diversi temi quali l'amore o la speranza e altro ancora: cerchi di trasmettere un messaggio impregnato da principi universali nelle tue creazioni?
Cerco di parlare di principi attuali e che io stesso in questo periodo storico provo. Alcuni come l'amore sono senza tempo, ma altri come la speranza penso siano molto attuali. Andando avanti vorrei cercare di basarmi sempre più su nevrosi della nostra società e problemi di cui tutti parlano... Ovviamente traviati dalla mia visione stramba.

Il primo volume di Johnny Dynamic è stato pubblicato: quali sono le tue aspettative per il futuro? Continuerai a farti conoscere sul web con questo personaggio o con altre creazioni, oppure l'obiettivo è quello di continuare a proporre le tue opere in cartaceo?
Penso che l'avventura con i webcomics pubblicati in rete sia stata un'ottima esperienza ed anche il pubblico si è mostrato entusiasta grazie anche a siti, blog e youtuber che ne hanno parlato. È la strada giusta per me e spero di ricominciare al più presto con nuove storie di Johnny Dynamic e altri progetti completamente diversi.

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