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Casty: Topolino e il mondo che verrà

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Ciao, Casty, bentornato su Comicus.

È appena uscita su Topolino, la penultima parte di "Topolino e il mondo che verrà", avventura in quattro capitoli scritta e disegnata da te. La storia sembra rimandare non solo alle vecchie strip di Walsh e Gottfredson, ma anche ad un filone cinematografico avventuroso e fantascientifico classico, che il film "Sky Captain and the World of Tomorrow" omaggiava. Considerata anche la similitudine del titolo, che dici, ci sono andato vicino?

Sì, "Il mondo che verrà" si rifà chiaramente alle atmosfere di quel film, il quale a sua volta rimanda a quella fantascienza anni '40 caratterizzata da giganteschi robot bullonati, macchinari "prodigiosi", eroi senza paura e… fidanzate in pericolo. Oh, e poi non dimentichiamo "Mickey Mouse and the World of Tomorrow", la stupenda storia di Walsh e Gottfredson (sempre loro!), in cui Topolino ha a che fare con un Gambadilegno particolarmente megalomane e con un proprio sosia-robot.
A ogni modo, l'idea di fare una storia del genere mi frullava per la testa da parecchi anni: avevo questa specie di… post-it, appiccicato sul cervello, in cui c'era disegnato un Topolino vestito da aviatore che incupito guardava un terribile e indefinito mondo futuro… Da quella singola immagine ha poi cominciato a prendere forma l'intera storia. C'è poi "'sta cosa" della denumeratropia, che mi è venuta in mente, come spesso accade, mentre ero al computer, giocherellando con un programma di modellazione 3D… Perché, in effetti, quando modelli non è che usi pale o picconi: semplicemente cambi dei parametri, e il paesaggio cambia. Da lì al pensare di poterlo fare nella vita reale il passo è stato breve…

Tecnicamente parlando, questa è di certo la storia più complessa che mi sia capitato di raccontare. Inoltre, visto il tema trattato (la distruzione del mondo!), è stato necessario mantenerla su un tono piuttosto "leggero", evitando però di scadere nella farsa, o nella parodia. È il solito discorso dei diversi livelli lettura: noi leggiamo e effettivamente vediamo Willis e Wallace che salutano e se ne vanno "a passeggiare senza meta tra i ghiacci", ma un adulto sa che, se questo fosse un film, quei due sarebbero stati belli che impallinati.
Stesso discorso per Gutenabend che ronfa: oh, lì mi ci è voluto un po' per evitare che la Spia gli scrocchiasse il collo…
Insomma, non è stato un lavoro semplice scriverla e disegnarla… e, già che ci sono, approfitto per ringraziare di cuore Michele Mazzon, che ha avuto la pazienza di inchiostrarla… e di sopportarmi.

Da parte tua è sempre presente la volontà di restituire a Topolino un parco comprimari degno di nota, non solo attraverso la creazione di nuovi personaggi, ma anche attraverso il ripescaggio di characters classici, che siano amici o nemici. In "Topolino e il mondo che verrà" fa il suo ritorno Rhyming Man, la Spia Poeta. Puoi parlarci del suo recupero e di come utilizzerai il personaggio?

Intendi in futuro? Uhm e ops: se rispondo… vi rovino il finale!
Riguardo il recupero: ho letto la storia originale di Walsh & Gottfredson circa quattro anni fa, e sono rimasto quasi… intimorito dalla cattiveria della Spia. Sul serio, l'Uomo delle Rime è… talmente cattivo che si mangia Pietro, Macchia e pure Doppioscherzo a colazione… d così cattivo che, nel disegnarlo, avevo quasi paura che potesse realmente fare del male a Minni: non ha sentimenti, né remora alcuna, si disfa dei complici con la stessa facilità con cui si disfa dei nemici… L'unica cosa che gli interessa è appagare il proprio ego: nella storia originale mirava addirittura a estinguere l'umanità, salvando solo sé stesso grazie all'atombrello, e l'unica persona di cui si fidava era il suo riflesso nello specchio. Questo tizio è un folle e… beh, sia io che Topolino ci auguriamo di non reincontrarlo mai più. È troppo cattivo!

A proposito dei comprimari, in quest'avventura appaiono anche Eta Beta, che hai già utilizzato in precedenza, e Minnie, che nelle tue avventure sembra avere un carattere più deciso del solito. Di loro che ci dici, invece?

Oh, in realtà sarebbe questo il "ritorno" di Eta Beta, poiché ho scritto "Il Mondo che verrà" ben prima de "La neve spazzastoria". Intendiamoci, non è che ci sia una continuity serrata tra le varie storie con Eta: mi piaceva però l'idea che Topolino lo ritrovasse in servizio al NISBA, vivesse assieme a lui una "avventurona", e poi ne avesse altre più o meno "urbane" e minori, come "La neve spazzastoria" e altre che spero seguiranno.
La Minni di questa storia è il "tipo di Minni" che preferisco e che avevo già utilizzato, per esempio, nella storia della Scherzelletta: non una vacua e lagnosa rompiscatole, ma piuttosto una compagna d'avventure… Magari un po' maldestra, ma disposta comunque a seguire e ad aiutare Topolino. Mi piace ogni tanto immaginare Topolino e Minni come una specie di Mulder e Scully, o anche come i coniugi Hart di "Cuore e batticuore"… La forza di questi bellissimi personaggi Disney è che sono quasi degli attori, ai quali puoi chiedere di "recitare", di volta in volta, la parte che ti serve per la storia: questa volta mi servivano Jude Law e Gwyneth Palthrow, e Topolino e Minni li hanno interpretati benissimo.

So che sei un fan di "Lost". Ti sei ispirato qualche modo anche al telefilm per questa storia?

Riguardo "Lost": no, pur essendo un fan della serie, non è stata quella l'ispirazione. "Lost" mi ha piuttosto ispirato un'altra storia, intitolata "Topolino e LO STrano isolotto", che però poi non ho mai realizzato.

Hai creato personaggi che il pubblico ha subito apprezzato. Quali rivedremo, per primi, in futuro?

Beh, c'è Euri che, assieme a Topolino e Pippo, sta ancora cercando Atlantide… e quindi immagino che prima o poi vedremo che cosa sta combinando. La storia è già stata disegnata, per cui è ipotizzabile che possa uscire entro l'anno.
Non sono previsti altri "ritorni", tanto più che Doppio, se ricordi, ha perso la memoria. Uh, vero è che gli sono rimasti i neo-libri scritti da se stesso: chissà, potrebbe ritornare con un ego ancor più smisurato…

In "Topolino e il mondo che verrà" ti vediamo in veste di autore unico. In precedenza è capitato più volte, invece, di trovarti ai soli testi, ma la scorsa settimana, invece, nella storia "Topolino e il tocco di fuoco" ti abbiamo visto in veste di disegnatore su testi non tuoi, ma di Carlo Panaro. Com'è stata quest'esperienza? In che modo tu e Panaro avete affrontato la storia?

Quando la redazione mi chiese se volevo disegnare "una storia di Carlo Panaro che sembra scritta apposta per Scarpa" ho subito accettato, perché ho una grande stima di Carlo il quale, secondo me, dà il suo meglio proprio nelle storie di un certo respiro. E "Il tocco di fuoco" era proprio una di quelle: un giallo molto bello, con dei bei guizzi depistanti, e che assume infine risvolti assolutamente imprevedibili.
Proprio una bella storia, di quelle che vorresti vedere ogni settimana su Topolino. Mi sono divertito un sacco a disegnarla, e spero che Carlo sia rimasto soddisfatto del risultato. Anzi, spero che prima o poi ne metta in cantiere un sequel… con magari un lavico cattivo e Topolino e Pippo che vanno nelle città sotterranee… penso che ne verrebbe fuori una bella avventura!

Grazie della chiacchierata, un saluto.
Grazie a voi, ciao!



Gennaro Costanzo
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