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Intervista a Chris Weston

Si tratta di uno dei più apprezzati artisti della scuola britannica, giunto in USA con la seconda ondata della British Invasion, ha legato il suo nome a quello di sceneggiatori del calibro di Garth Ennis, Warren Ellis e Grant Morrison. Chris Weston è attualmente lanciatissimo nel mercato dei supereroi, per i quali fornisce interpretazioni crude e realistiche, come nella sua versione di Batman per Legends of the Dark Knight e l'imminente Fantastic Four: First Family.
Impariamo a conoscerlo meglio con questa intervista a cura di Danilo Guarino e tradotta da Marco Rizzo e Carlo del Grande.




Come e perchè hai scelto di diventare un disegnatore di fumetti?

Sono stato cresciuto senza una televisione… e le mie forme di divertimento preferite erano sedermi a disegnare o a leggere fumetti. Col tempo ho iniziato a disegnare le mie strisce a fumetti amatoriali, così è sembrato un processo logico cercare di trasformare quel passatempo in una carriera.

Quali artisti ti hanno influenzato?

Quasi troppi da citare… ma lo farò! Innanzitutto, e primo in importanza, Don Lawrence (da cui ho fatto l’apprendistato). Dopo di lui, il gruppo di disegnatori che lavorava sui primi numeri di 2000AD ha avuto una grande influenza sui miei lavori: : in particolare Brian Bolland, Brendan McCarthy, Gary Leach e Dave Gibbons. In quel periodo scoprii Dan Dare e le opere di Frank Hampson, Don Harley e Keith Watson. Poi scoprii artisti del fumetto europeo come Moebius, Bilal, Boucq e Manara.

Hai cominciato lavorato sulla rivista 2000AD sul finire degli anni 80. Come valuti il tuo primo periodo di lavoro come disegnatore?

Era grandioso, perchè ero totalmente ignaro del fatto che stessi facendo della robaccia! Producevo felicemente pagine e pagine di brutti disegni in quantità e ritmi industriali, facendo un sacco di soldi. Poi, nei primi anni ’90, mi fu duramente fatto notare (da Don Lawrence!) che i miei disegni usavano un sacco di scappatoie, e mi resi conto che era vero: non potevo disegnare per salvare la mia vita. Avevo raggiunto un bivio. O mi impegnavo per migliorare, o lasciavo del tutto i fumetti.
Ero troppo spaventato di ammettere la sconfitta e cominciare una nuova carriera… e così decisi di prendere la strada difficile e vedere cosa avrei potuto fare per migliorare la mia abilità.

Dopo il tuo debutto in USA a metà anni ’90 su un numero di Swamp Thing hai lavorato tantissimo. Qual è lo scrittore con cui ti sei divertito di più?

Credo che Grant Morrison sia l’artista che mi abbia ispirato a produrre le mie opere migliori… ma esiterei a descrivere qualunque cosa su cui abbia lavorato come più infelice: Enemy Ace, Ministry of Space, la recente serie di Judge Dredd.

Com’è una tua giornata lavorativa tipo? Quando lavori ascolti musica? Se sì, di che tipo?

Solitamente i miei figli mi svegliano alle sei del mattino. Passo la prima parte del mattino con loro, e a vestirmi. Arrivo al mio studio verso le 10 e comincio a fissare il vuoto per un’ora, o a navigare sul web. Dopo, alle 11, il mio senso di colpa mi stuzzica e comincia a disegnare finché non supero le 8 o le 9 di sera. Prendo l’autobus fino a casa, ceno, e guardo stupida TV per il resto della notte. Solitamente sento tutto il giorno Radio 2, che offre sia una parlato che selezioni di musica pop da ogni decennio. Non lavoro nei fine settimana, a meno che scadenze strette non me lo impongono.

Dicci dei tuoi prossimi impegni: lavorerai ad uno story-arc di “Legends of the Dark Knight” con Will Pfeiffer ed a “Fantastic Four: First family” su testi di Joe Casey. Puoi svelarci qualche particolare di questi due progetti?

Prima di tutto c’è questa storia di Batman che apparirà su tre numeri di “Legends of the Dark Knight” (197-199). Sarà scritta da Will Pfeiffer: è una storia terrificante che vede Webber, il nemico di turno, accusare Batman di avergli provocato un cancro al cervello dopo averlo colpito con un Batarang. Lo scontro tra Batman e Webber sarà portato alle estreme conseguenze da quest’ultimo, con una serie di azioni di sempre maggiore violenza, per poi arrivare all’inevitabile scontro finale.
La storia mostra una parte delle conseguenze dell’attività di Batman e la possibilità che la gente possa essere seriamente ferita a causa della sua violenta crociata contro il crimine.
Attualmente sto disegnando “Fantastic Four: First family”, una storia che narra nuovamente le origini del Quartetto, ma in un modo che non ci si aspetterebbe. Mi ricorda “Batman: The killing joke”… spero che venga fuori qualcosa di bello come quella storia!

Ti vedremo collaborare ancora con Grant Morrison, in futuro?

Non c’è niente in programma, ma mi piacerebbe molto lavorare di nuovo con Grant! Magari potrebbe essere per un progetto un pò più commerciale rispetto ai nostri precedenti lavori: anche su un personaggio importante, come Superman, oppure qualcosa creator-owned che è meno “impegnativo” di The Filth o Invisibles.

Qual è il personaggio che avresti sempre voluto disegnare?

Dan Dare, senza dubbio! Ce ne sono un sacco: Superman, Bizarro, Batman, Doctor Strange, Arzach, Nathan Never, The Spider, The Steel Claw, Man-Bat, Flash Gordon, Robot Archie, Storm, Frankenstein, Dracula, Strontium Dog... la lista è infinita, ma Dan Dare è probabilmente quello che piacerebbe di più disegnare.

Progetti per il futuro, successivi a quelli su Batman e i Fantastici Quattro?

Nulla di preciso per adesso. Mi piace fare le cose con calma. Non voglio che la mia vita sia già tutta pianificata fin da ora!

Ringraziamo Chris per la disponibilità, e da parte di tutta la redazione, gli auguriamo un grosso in bocca al lupo!

Marco Rizzo
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