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Intervista a Andy Milanesio


COMICUS: Poco più di un anno fa la Dream Colours si è impegnata attivamente nella produzione di fumetti rilevando i diritti del CrossGen Universe, rimasti liberi dopo il disastroso fallimento della Lexy. Che cosa vi ha convinto a tentare questa impresa e perché avete deciso di iniziare proprio dalla produzione dell’universo del Sigillo?

Andy Milanesio: La qualità dei prodotti CrossGen. Molto semplicemente. Abbiamo attivato dei contatti, e prima di formalizzare l’accordo tra noi e la CrossGen abbiamo voluto che ci mandassero tutto il materiale da loro prodotto per esaminarlo. L’ho letto io, l’ha letto Alessandro, e l’ha letto Nicola Soressi, il responsabile Grafico. E tutti e tre ne siamo rimasti colpiti. Chiaro, a uno è piaciuta di più una serie a un altro un’altra. Alessandro avrebbe dato una chance a Lady Death, mentre io e Nicola non l’abbiamo ritenuta all’altezza. Quindi, volendo essere chiari e concisi: ci ha convinti la qualità complessiva della produzione CrossGen.
Perché dal Sigillo? E da che altro avremmo dovuto iniziare? Abbiamo voluto creare meno problemi possibili a chi già seguiva la CrossGen, riprendendo le serie da dove si erano interrotte, e soprattutto proseguendo TUTTE le serie interrotte. Anche quelle potenzialmente più deboli, ma che avevano un loro pubblico.

CUS: Che tipo di accoglienza hanno avuto gli albi prodotti dalla Dream Colours? Hanno replicato il successo di vendita raggiunto dalle serie edite dai vostri predecessori?

Andy Milanesio: Posso essere franco e schietto e togliermi qualche sassolino dalle scarpe?

CUS: DEVI esserlo!

Andy Milanesio: I lettori semplici, quelli che comprano un albo e lo leggono senza altri fini hanno apprezzato tutti indistintamente i nostri prodotti.
Ci sono state delle punzecchiature, questo sì. Ma credo non motivate dalla qualità dei nostri albi. E soprattutto NON da parte di lettori puri e semplici. Dire che Andrea di Vito, disegnatore del primo albo di First, non era capace di disegnare, o che la grafica degli albi era fatta da uno che non capiva granché di impaginazione sono affermazioni che si commentano da sole.

Il dato delle vendite invece è più complesso. Sinceramente la risposta è no. O meglio, gli albi CrossGen prodotti dalla Dream Colours in un regime di distribuzione non-esclusiva non raggiungono le cifre che a quel che ci avevano detto vendevano gli albi della precedenti gestione in regime di distribuzione esclusiva.
Forse il mercato in un anno è collassato più di quel che avevamo supposto, o forse no. Fatto sta che pur ripagandosi, le testate Dream Colours, dati i numeri che ci erano stati detti, vendono meno di prima. La cosa è strana perché la gran parte dei nostri lettori sono lettori nuovi, ossia che scoprono la Crossgen con noi. E allora resta una domanda a cui né io, né Alessandro riusciamo a trovare risposta… ma i lettori Lexy dove sono finiti o i dati fornitici erano errati????

CUS: Pochi mesi dopo l’uscita dei vostri primi albi dall’America sono iniziate a giungere voci poco rassicuranti … se da un lato si parlava, infatti, della ristrutturazione del parco testate e dell’accelerazione della story-line della guerra della Negazione - accelerazione dovuta alla volontà di svincolare le testate di maggior successo dai limiti di una continuità narrativa – dall’altro si assisteva alla chiusura di alcune collane (anche molto apprezzate) che terminavano senza una fine, o con un finale raccontato sul web … Come avete reagito quando queste notizie sono iniziate a rimbalzare dagli USA?

Andy Milanesio: Con calma e accortezza. Abbiamo chiesto di spedirci SUBITO il materiale di stampa di tutti gli albi che avevano prodotto fino a quel momento, dicendo che volevamo essere preparati ad affrontare due anni di pubblicazioni senza dover aspettare ogni mese i CD con gli impianti. Sinceramente era un rischio. Se avessero preso tempo e avessero detto “no” a marzo scorso noi avremmo chiuso baracca e burattini. Invece gli impianti sono arrivati, e quindi abbiamo potuto onorare il contratto e pubblicare le storie che avevamo preventivato.

Poi la situazione è precipitata nel giro di poche settimane e in un certo senso siamo rimasti solo noi a tenere alto il nome CrossGen in tutto il mondo.

CUS: Avete registrato un calo nelle vendite delle collane italiane al susseguirsi delle voci provenienti dagli Stati Uniti? Ed ora che le voci si sono rivelate una triste realtà?

Andy Milanesio: No. Nessun calo sensibile. Anzi, in certi casi ci sono stati degli aumenti. I lettori vogliono delle storie belle. Nella grande maggioranza dei casi questo è l’importante. Non se una serie sia chiusa o meno in America.

CUS: Ritenete che “l’affare” CrossGen alla lunga si sia rivelata una fregatura?

Andy Milanesio: Assolutamente no. Non lo è stata a livello economico, e non lo è stato per la casa editrice in senso generale. Ci ha fatto conoscere all’estero e ora la Dream Colours ha un’ottima fama. Infatti basta far vedere i nostri prodotti e gli editori esteri capiscono che non siamo dei pellegrini, come qualche amico ci aveva dipinto. Ci ha fatto incontrare autori che ora hanno deciso di lavorare con noi (e Chuck Dixon è solo il primo). Ci ha fatto conoscere agli autori italiani, che hanno visto che esiste una casa editrice disposta a investire in progetti validi. Insomma, tutto meno che una fregatura.

CUS: A Lucca, oltre ai tanti albi della CrossGen avete presentato anche un fumetto interamente realizzato in Italia: Niahm. E’ forse la scoperta di nuovi e giovani talenti la strada che la Dream Colours ha intenzione di percorrere per continuare a produrre buoni fumetti?

Andy Milanesio: Assolutamente si. Niahm proseguirà, e poi abbiamo in cantiere almeno altri tre progetti che vedranno la luce nel 2005. Di uno posso dire il titolo, “Golem”, mentre per gli altri nulla saccio….


CUS: Pochi giorni fa il bollettino di informazione statunitense “All the rage” ha rivelato che la Dream Colours ha messo sotto contratto Chuck Dixon per creare una specie di DixonVerse, un universo narrativo creato dallo scrittore e che ricorda quello CrossGen. Ovviamente confermate?

Andy Milanesio: Confermo e rilancio. Dixon non sarà l’unico nome di questa strategia editoriale Dream Colours. Va però detta una cosa. Non parlerei di “Dixonverso”. Non esiste ad oggi un universo organico in cui Dixon ambienterà le sue storie. Esistono invece diverse storie, belle aggiungerei, sempre narrate da Dixon.

CUS: come è nato il coinvolgimento di Dixon e perché avete deciso di percorrere una strada editoriale così rischiosa?
Andy Milanesio: E’ nato proprio dal lavoro con la CrossGen, e dal rispetto che Dixon ha visto nel nostro lavoro verso i fumetti. Riguardo al perché abbiamo deciso di farlo è semplice: perché non lo fa nessun altro.

CUS: Di quanti e quali titoli si occuperà Dixon?

Andy Milanesio: Saranno tre serie. Ognuna uscirà a se stante, in albi con cadenza ogni tre o quattro mesi. Saranno a colori, e formato comic book classico. Non usciranno solo in Italia, ma anche in Germania, molto probabilmente in Spagna, e negli Stati Uniti. Per i mercati europei il formato sarà 72 pagine, di cui 66 di fumetto, mentre per l’america il formato sarà quello classico comic book, ossia 32 pagine di cui 22 di storia.

I fumetti sono fumetti storici, sulla scia di El Cazador, perché Dixon vuole staccarsi il più possibile da quel che sono i super eroi. Spazieranno dall’Europa ai tempi della Prima Crociata, alla Cina della fine del XVIII secolo.

CUS: Avete già scelto i disegnatori? E per quando è prevista la pubblicazione?

Andy Milanesio: Per i disegnatori stiamo definendo gli ultimi dettagli in questi giorni. Se tutto va bene il primo numero debutterà a Lucca 2005, e se siete bravi magari qualche tavola di preview potrebbe apparire su un sito. Ne conoscete qualcuno?



Stefano Perullo
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