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Comic(US) Book #5: La fine di Absolute Power e l'inizio dell'All In e della linea Absolute

  • Pubblicato in Focus

Puntata quasi interamente dedicata alla più recente iniziativa editoriale della DC denominata All In, di cui l’Universo Absolute rappresenta la novità principale. Per l’occasione, recuperiamo anche il finale di Absolute Power, una sorta di prologo del nuovo corso della casa editrice californiana.

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DC Crossover 44
Absolute Power – Capitolo quattro: scontro finale
Partiamo per una volta dal versante artistico e diciamo subito che solo nel primo e nel terzo capitolo ci è parso di vedere il Dan Mora a piena potenza, che abbiamo spesso ammirato su Batman/Superman: i migliori del mondo. Non che in questa quarta e ultima parte del crossover manchino le scene d’impatto e i disegni sopra la media, tuttavia, l’impressione che i troppi progetti assegnatigli dalla DC abbiano indotto il giovane autore costaricano a semplificare il suo tratto, per rispettare le consegne, resta piuttosto forte.
Diverso il discorso da fare per Mark Waid. La resa dei conti con Amanda Waller non offre particolari spunti di interesse. Ma, d’altra parte, non potevamo aspettarci chissà quale trovata a effetto, dato che Absolute Power è sostanzialmente servito a preparare il terreno all’All In di cui dicevamo nell’introduzione. Lo scrittore americano, quindi, si limita a chiudere la vicenda con coerenza anche se, con molto mestiere, riesce pure a donarci qualche passaggio di un certo spessore.
Voto: 6,5
Absolute Power: origini – In gabbia
Anche John Ridley usa il mestiere per concludere il “preludio” ad Absolute Power. Ciononostante, ancora una volta, ogni fase del racconto sa troppo di déjà vu e, soprattutto, Ridley non è Waid.
Non aiutano, come già nei precedenti capitoli, i disegni legnosi e poco espressivi di Alitha Martinez.
Voto: 5,5

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DC Crossover 45
DC All In Special – Alfa
Il nuovo starting point della DC ci viene raccontato in questo flipbook, in cui la storia intitolata Alfa rappresenta la parte ambientata nell’universo canonico dell’editore californiano. Ai testi troviamo Scott Snyder (tornato in DC proprio per gettare le basi dell’iniziativa All In e dell’Universo Absolute in particolare) e Joshua Williamson, che riportano in scena la Justice League, dopo il suo scioglimento di diversi anni fa. Poche tavole di presentazione che lasciano intendere il clima che si respirerà nella nuova serie del supergruppo e, poi, subito spazio all’azione con un devastante Darkseid fuso con lo Spettro e Booster Gold insolito protagonista delle pagine finali. Ad abbellire il tutto, un Daniel Sampere sempre più bravo
Voto: 7
DC All In Special – Omega
Con Darkseid come antagonista, non poteva non esserci un capitolo intitolato Omega, che introduce l’Universo Absolute, più cupo e minaccioso rispetto a quello classico.
Storia ancora di Snyder e Williamson, ma con Wes Craig ai pennelli, il cui tratto sporco e irregolare ben si adatta all’oscurità che il sovrano di Apokolips porta sempre con sé.
Voto: 7

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Absolute Batman 1

Batman – Lo zoo, parte uno di cinque
Se la DC voleva sorprenderci con l’Universo Absolute, non poteva trovare un inizio migliore. Scott Snyder reinventa (letteralmente) la leggenda di Batman, presentandoci un Bruce Wayne molto giovane e lontano dall’essere un miliardario, che pare aver subito un trauma simile - ma non identico - a quello della sua controparte classica. Ancora più importanti le differenze nei comprimari, su tutti un Alfred Pennyworth trasformato in una sorta di agente segreto. Unica costante, la caccia ai cattivi vestito da pipistrello. Il buon Scott, tuttavia, immagina un Cavaliero Oscuro istintivo e brutale - benché non privo di una sua morale – che coinvolge in scontri così violenti, da risultare, a volte, un po’ troppo sopra le righe.
Nick Dragotta si adegua al taglio “muscolare” della sceneggiatura, mostrandoci un Batman possente e strabordante, riuscendo, però, a fare in modo che questa caratteristica non penalizzi l’estrema dinamicità delle inquadrature
Voto: 6,5

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Absolute Superman 1

Superman - L’ultima polvere di Krypton parte 1: faccia a terra
Che la distruzione di Krypton sia una metafora del dissennato utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo, già lo sappiamo, tuttavia, mai il messaggio è stato così chiaro e netto. Oltretutto, Jason Aaron non si ferma qui e in quella che appare come la serie Absolute più schierata politicamente, troviamo anche una critica feroce delle oligarchie e una severa condanna allo sfruttamento delle masse, a difesa delle quali si erge un Superman “proletario”, ancora segnato dall’emarginazione sociale vissuta sul suo pianeta. Come per Batman, non mancano le sorprese in questo Kal-El alternativo. Finora, però, ogni differenza ci è sembrata legittima e priva di forzature.
Rafa Sandoval si esprime con un tratto classico e senza fronzoli, benché sempre pronto a esplodere quando il tasso di drammaticità supera il livello di guardia.
Vedremo se i due autori saranno in grado di portare avanti la loro missione con la stessa intensità, ma l’inizio è decisamente promettente.
Voto:

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Absolute Wonder Woman 1

Wonder Woman – L’ultima amazzone
La serie più dark di quelle viste finora nell’Universo Absolute. Non solo per i colori spenti e dominati dal rosso, ma anche per le origini di questa nuova Wonder Woman, affidata alle cure della maga Circe e costretta a crescere in un ambiente duro e pieno di insidie. Kelly Thompson tratteggia una Diana indomabile, allo stesso tempo strega e guerriera, più simile a Red Sonja che alla principessa di Themyscira dell’universo classico.
Hayden Sherman, da par suo, sceglie spesso di rinunciare alla prospettiva, usando come riferimento iconografico sia l’arte greca antica, che il Berserk di Kentaro Miura (da cui arriva pure lo spadone brandito dall’eroina). Lo storytelling è magistrale tanto nei momenti intimi, quanto nelle rabbiose battaglie contro i demoni, raffigurati con un aspetto davvero terrificante e così invasivi da sembrare quasi pronti a fuoriuscire dalle pagine.
Voto: 7,5

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Justice League Unlimited 1
Justice League – Justice League Unlimited
La testata cardine dell’All In della DC non poteva che essere governata da coloro che, in questo momento, sono – assieme a Tom King – i suoi autori più rappresentativi, Mark Waid e l’instancabile Dan Mora. Anzi, forse sarebbe meglio dire, i più adeguati. In effetti, solo lo scrittore di Kingdom Come, da profondo conoscitore della League quale è, avrebbe potuto ideare un episodio introduttivo, senza farlo sembrare tale. La vicenda parte subito con i pesi massimi del team in azione in vari scenari e il problema di descrivere cosa aspettarsi dalla serie viene aggirato con un abile escamotage narrativo, in cui Flash fa da tutor alla nuova recluta Air Wave che, alla fine, come ogni debut story che si rispetti, diventa, inevitabilmente, anche il risolutore della crisi.
A proposito di Mora, invece, a dispetto della sua proverbiale velocità nel produrre pagine iper-dettagliate e stracolme di personaggi, le bellissime tavole realizzate per Justice League Unlimited (e - come vedremo - per Superman) probabilmente giustificano le parziali semplificazioni nel tratto prima menzionate in Absolute Power. Un ben piccolo sacrificio, tuttavia, se poi il livello sarà sempre tanto alto quanto in questo primo capitolo.
Voto: 7

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Superman 21
Superman – Le molte morti di Doomsday
Pure per Superman inizia il periodo All In e sulla testata americana che porta il suo nome ritroviamo ai testi Joshua Williamson, che abbiamo visto essere uno degli artefici del nuovo corso, ma - con Rafa Sandoval spostato sulla versione Absolute dell’Uomo d’Acciaio - ora affiancato dalla superstar Dan Mora, il quale non impiega molto a far vedere di che pasta è fatto. Anche perché l’opportunità di scatenarsi con le sue tavole spettacolari gli viene offerta dal ritorno di Doomsday (benché in una veste veramente inattesa). In verità, la trama cerca troppo spesso il colpo a effetto e introduce (o forse, in questo caso, sarebbe più giusto dire “reintroduce”) un’eroina con i superpoteri di cui non sentivamo affatto il bisogno, ma non possiamo negare di averla trovata piuttosto interessante.
Voto: 6,5
Superman – Immortale
Prosegue la storyline di Williamson legata alla ricomparsa di Doomsday, con un ritmo ancora più forsennato rispetto alla prima parte, che esalta un Mora assolutamente in forma. I misteri si infittiscono e questo contribuisce a rendere la vicenda decisamente avvincente.
Voto: 7

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Batman 114
Batman – Città morente parti uno e due
La gestione di Chip Zdarsky della testata americana Batman ha diviso critica e pubblico. Sappiamo, oltretutto, che a breve verrà sostituito da Matt Fraction (su Detective Comics, invece, ci sarà Tom Taylor). La nuova saga che comincia in questo numero però – inserita anch’essa nell’iniziativa All In – non dà affatto l’impressione di essere meno ambiziosa di quelle realizzate in precedenza. Colpi di scena a ripetizione (di cui uno che vi farà letteralmente sobbalzare sulla sedia), trama serrata e appassionante, intrighi di ogni genere e persino riferimenti neanche troppo velati all’attualità politica e sociale americana.
Senza considerare l’arte sopraffina di due fuoriclasse come Jorge Jiménez e Carmine Di Giandomenico. Cosa volere di più?
Voto: 7,5

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Wonder Woman 15
Wonder Woman – Che senso ha Steve Trevor?
L’All In per Wonder Woman coincide con il ritorno di Tom King alla storyline del Sovrano, inopinatamente interrotta dai dimenticabili (per quanto gradevoli) tie-in con Absolute Power, che hanno comunque avuto il merito di concedere allo scrittore americano il tempo necessario per cesellare un episodio inseribile a pieno titolo nel novero delle sue opere più riuscite (a cui hanno sicuramente contribuito anche i superbi disegni di Daniel Sampere). In quale altro modo potremmo definire una storia dove i tempi scenici sono calibrati alla perfezione, a dispetto di una narrazione volutamente discontinua, per insinuare nei lettori il dubbio che gli sconvolgenti eventi mostrati nelle prime pagine non siano reali? Quando, poi, il dramma si concretizza, il racconto perde parte della sua irregolarità, arrivando a picchi di lirismo inaspettati. L’autore statunitense ha più volte fatto capire di non avere alcun timore a osare l’inosabile, ma quello che avviene in questo numero va persino oltre l’immaginabile. La grandezza di King, tuttavia, si nota in particolare in ciò che succede in seguito, con una Diana mai così umana e fragile, eppure - contemporaneamente - fiera e risoluta. Passaggi in cui anche un personaggio bistrattato come Steve Trevor riesce a trovare il suo ruolo e che raggiungono il loro climax in una tavola finale che è già leggenda.
Voto: 8

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Fantastici Quattro 27 (461)
Fantastici Quattro – Segnati dal destino
Questo episodio del Favoloso Quartetto ci permette di chiarire meglio ciò che pensiamo di Ryan North. Non lo riteniamo assolutamente un autore poco dotato, semplicemente non è lo sceneggiatore adatto a portare avanti la serie della prima famiglia della Marvel. E non ci riferiamo al fatto che non perde occasione di mostrare un’incredibile superficialità nel mescolare stregoneria e tecnologia (vi pare accettabile descrivere la cupola metallica che avvolge Latveria come un costrutto magico e non come il frutto del genio scientifico del Dottor Destino?), ma al non volere minimamente provare a incidere nella storia dei personaggi. Si limita a realizzare tanti racconti, essenzialmente scollegati l’uno dall’altro, nei quali di tutto quello che abbiamo imparato in oltre sessant’anni della Cosa e soci non si scorge quasi nulla. Passi (si fa per dire) la mancanza di sense of wonder. Chiudiamo pure un occhio (anche se sarebbe meglio chiuderli entrambi) sullo stile da telefilm anni Settanta (un incrocio tra La famiglia Bradford e Ralph Supermaxieroe) della sua scrittura. Vedere, però, la testata dove sono nati gli Skrull, gli Inumani, Pantera Nera, Silver Surfer (e potremmo continuare ancora a lungo) ridotta a una sequenza infinita di fill-in (perché è ciò che sono di fatto) è davvero difficile da digerire.
Emblematico, dicevamo, questo numero, in cui non neghiamo la presenza di idee brillanti, dialoghi ben congegnati e passaggi commuoventi. Cosa c’entri, tuttavia, l’impossibile storia d’amore tra la Torcia Umana e una bizzarra creatura femminile non umanoide con i Fantastici Quattro, proprio non lo capiamo. Certo, abbiamo l’ennesima soluzione fantascientifica di Mister Fantastic a risolvere la vicenda. Ma è veramente troppo poco.
Ciononostante, per sottolineare che il nostro non è un atteggiamento pregiudiziale, valuteremo questo episodio facendo finta che si tratti realmente di un fill-in ben riuscito. Se, però, non vedremo cambiamenti sostanziali con l’inizio di One World Under Doom (sempre scritto da North) e l’arrivo di Humberto Ramos ai disegni, saremo sicuramente molto meno indulgenti.
Voto: 6,5

MWREV003ISBN 0
Wolverine: Vendetta 3

Wolverine – Vendetta parte 4 e conclusione
Lo avevamo già scritto per il primo capitolo e il resto della miniserie non ha cambiato il nostro giudizio di una virgola. Non basta unire due celebrità del fumetto americano come Jonathan Hickman e Greg Capullo per rendere una saga memorabile, in special modo quando l’intento è solo quello di creare un evento per vendere qualche copia in più. L’artista statunitense, oltretutto, si è pure vantato di aver adottato il famoso “metodo Marvel”, quindi, a quanto pare, non ha seguito una vera e propria sceneggiatura, prendendosi parecchie libertà nella realizzazione delle tavole. Ce lo vedete, però, un autore meticoloso e perfezionista come Hickman mettersi a scrivere dialoghi sulla base di disegni su cui non ha quasi avuto voce in capitolo? No, appunto. E il risultato è una storia insulsa, buona soltanto per dare a Capullo la possibilità di divertirsi con sbudellamenti ed efferatezze di ogni tipo.
Ancora peggio, poi, se degli albi è stata realizzata un’inutile versione red band, che di sicuro non vale i 2€ in più da pagare rispetto all’edizione standard.
Voto: 5

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Comic(US) Book #4: La fine dell'Amazing Spider-Man di Zeb Wells, l'inizio del Nuovissimo Venom e molto altro...

  • Pubblicato in Focus

Puntata un po’ più estesa del solito di Comic(US) Book, necessaria a presentare collane finora assenti da questa rubrica. Da segnalare, inoltre, l’addio di Zeb Wells come sceneggiatore di Amazing Spider-Man, l’arrivo di Ultimate Wolverine e l’inizio del nuovo ciclo di Venom.

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Iron Man 3 (138)

Iron Man – La guerra Stark-Roxxon parte 3: crimine organizzato
Non vogliamo dire che con il finale di questa prima minisaga ci siamo ricreduti sulle capacità di Spencer Ackerman, perché non è così, dato che i suoi testi si confermano intelligenti e pieni di spunti interessanti. Tuttavia, il coinvolgimento nella vicenda di Belasco (l’ex padrone del Limbo) e di altre non meglio precisate entità soprannaturali, ci è sembrata una scelta un po’ stravagante, che ha parzialmente indebolito il forte messaggio di denuncia contro il capitalismo amorale e senza scrupoli dei primi due numeri.
Il tratto di Julius Ohta, benché supportato da Jethro Morales su qualche pagina, continua a non entusiasmarci, ma all’autore brasiliano va almeno riconosciuto il merito di aver ideato graficamente la nuova affascinante armatura steampunk indossata da Tony Stark, con tanto di spada gigante (una recente moda dei comic book, visto che pure Magik ne brandisce una simile, così come la versione absolute di Wonder Woman, che presto vedremo anche in Italia).
Voto: 6,5

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L’immortale Thor 16 (306)
Thor – Il ritorno del re
Con le storie del Dio del Tuono, Al Ewing continua a mostrare una scrittura pericolosamente in bilico tra il ridicolo involontario e la narrazione epica di alto livello. Per fortuna, in questo numero a prevalere è la seconda, anche se, dopo una frettolosa chiusura della trama che ha visto il figlio di Odino confrontarsi con Nyx, Zeus e Loki, la vicenda si riduce a un ritorno ad Asgard del protagonista e a un ambiguo – e francamente poco funzionale - incontro di quest’ultimo con l’Incantatrice. Non sorprende, quindi, che il vero punto di forza dell’episodio siano gli inquietanti prodromi delle saghe a venire, con la ricomparsa di un avversario che pensavamo fuori gioco (almeno per un po’ di tempo).
Disegni di Jan Bazaldua più sciatti del solito.
Voto: 6

MHUDI122ISBN 0
L’incredibile Hulk 19 (122)
Hulk – La città degli idoli parte 1
Prosegue la serie dedicata alla Primogenita… Alt! Come dite? Il protagonista della testata è Hulk, non la Primogenita? Effettivamente avevamo notato un capellone muscoloso e dalla pelle verde saltellare in qualche vignetta e biascicare due o tre parole. Ci era sembrato, però, solo un semplice comprimario (per giunta neanche caratterizzato così bene).
Scusate l’ironia, ma onestamente, non sappiamo più cosa dire della conduzione di Phillip Kennedy Johnson che, oltre a deliziarci con un banalissimo accostamento di Las Vegas al paganesimo, ha reso il Gigante di Smeraldo sempre più marginale, in una saga horror dove, obbiettivamente, il suo ruolo potrebbe essere assegnato a un altro personaggio, senza scorgere alcuna differenza.
Unica nota positiva: il ritorno di Nic Klein ai disegni.
Voto: 5,5

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Gli incredibili X-Men 5 (423)
X-Men – Abbaiare
Jed MacKay mette momentaneamente da parte l’azione per concentrarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, molti dei quali – come nella miglior tradizione mutante – afflitti da vari tormenti. L’impressione che l’autore canadese abbia un debole per Temper (uno dei character con meno storia alle spalle e, quindi, più facile da gestire) sembra confermarsi in questo episodio, dove la giovane eroina, in compagnia di Magik, risponde alla richiesta di aiuto di una ragazzina che ha appena scoperto di essere un Homo Superior.
MacKay appare, invece, poco in sintonia con personaggi impegnativi come Magneto senza, però, che tale limite arrivi a penalizzare i suoi dialoghi, dotati di buona introspezione e profondità.
Netho Diaz risulta, al solito, rigido nella rappresentazione dei volti, ma la sua prova, rispetto ai numeri precedenti, è nel complesso soddisfacente.
Voto: 6,5
Gli incredibili X-Men – Onda rossa: finale
Gail Simone conclude il suo primo arco narrativo con un episodio dove mescola abilmente action, horror (quasi esclusivamente appannaggio della spaventosa Sarah Gaunt) e tanta commozione (impossibile rimanere indifferenti di fronte al piccolo Harvey X). Rogue sempre più leader del gruppo e figura a tutto tondo, a cui la fumettista americana ha restituito uno spessore che pareva aver perso negli ultimi anni.
David Marquez ai pennelli è una gioia per gli occhi.
Voto: 7
Gli incredibili X-Men – il cambiamento di noi stessi
Episodio di passaggio, utile ad approfondire le personalità dei giovani mutanti appena entrati a far parte del team, dei quali sappiamo ancora molto poco. Intanto comincia a manifestarsi il piano ordito dalla machiavellica Corina Ellis, le cui conseguenze saranno già evidenti nel prossimo numero.
La sceneggiatura della Simone merita meno elogi del solito, soprattutto per una rappresentazione di Wolverine non proprio convincente, ma è sempre da considerare oltre la media rispetto ad altre testate di pari importanza.
I disegni di Javier Garrón sono di qualità incostante, anche perché, a volte si ha l’impressione che l’artista spagnolo voglia provare a imitare, senza che ce ne sia realmente il bisogno, lo stile di Marquez, piuttosto differente dal suo.
Voto: 6,5

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Deadpool 5 (172)
Deadpool - La morte di Wade Wilson parte 3 e 4
Cody Ziglar e Alexis Quasarano sembrano davvero divertirsi molto a scrivere le storie del Mercenario Chiacchierone, mostrando pure di saper gestire con talento tutto l’eccentrico cast a contorno. In questa saga scherzano sull’ennesima morte del protagonista e il suo – ovviamente repentino – ritorno dall’aldilà. È, quindi, l’ironia a farla da padrona, con la conseguenza, però, di vedere alcuni character in una versione piuttosto distante da quella abituale. A partire da M.O.D.O.K. (che compare come villain di questo numero), ormai già trasformato da altri - inclusi gli sceneggiatori dei Marvel Studios - in una parodia di sé stesso, ma anche un cinico doppiogiochista come Taskmaster. A ogni modo, ciò che troviamo veramente fastidioso è il tentativo di ricorrere alla metanarrazione, pure quando del tutto inopportuna rispetto alla vicenda raccontata. Capiamo che sia un segno distintivo del titolare della testata, ma perché utilizzarla a sproposito e senza nessuna reale necessità? Fortunatamente si tratta di passaggi rapidi e (quasi) indolori, che non incidono sulla qualità delle storie.
Sul versante artistico, sia i disegni di Rogê Antônio che quelli di Andrea Di Vito appaiono in linea con i toni della serie.
Voto: 6,5

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Amazing Spider-Man 63 (863)
Spider-Man – Sbaglio mortale parte 4 e conclusione
Con una lunga saga in cinque parti, termina il travagliato ciclo di Zeb Wells, che nei proclami iniziali avrebbe dovuto rilanciare la testata del Tessiragnatele ma che, invece, verrà probabilmente considerato uno dei peggiori nella storia del personaggio. Frutto di tante decisioni dissennate (in particolare quelle riguardanti Mary Jane, improvvisamente legata sentimentalmente a un character insignificante come Paul Rabin e, successivamente, addirittura trasformata nella nuova Jackpot), svolte narrative annunciate come clamorose, poi rivelatesi totalmente irrilevanti (su tutte, la morte di Ms. Marvel, tornata in vita in un batter d’occhio) e un’assoluta incapacità di correggere gli errori dei suoi predecessori (vedi la mutazione di Ben Reilly in Chasm o Norman Osborn entrato definitivamente a far parte dei “buoni”). Fedele alle sue scelte, lo sceneggiatore americano ne rivendica con orgoglio la legittimità negli insipidi raccontini a corollario della vicenda principale, posti in fondo all’albo, ciononostante, in un raro momento di lucidità, riesce almeno a congedarsi portando a conclusione l’unica sottotrama degna di essere ricordata, quella relativa a Lapide e alla sua scalata al potere criminale di New York. Oltretutto, tolta qualche sbavatura, fino al penultimo capitolo - il primo dei due pubblicati in questo numero (albo a cui si riferisce il nostro giudizio e non al ciclo per intero, per il quale saremmo stati molto più severi) - il racconto è effettivamente avvincente e lascia non pochi rimpianti su cosa Wells sarebbe stato in grado di fare se avesse evitato di dedicare troppo spazio a trascurabili villain di sua creazione, di cui nessuno conservava memoria, sciocchezze come il Ragno-Goblin e altre amenità simili. Peccato, però, che proprio l’episodio finale della saga non si dimostri all’altezza dei precedenti, con colpi di scena dosati male e un epilogo buonista abbastanza prevedibile.
Ai disegni ritroviamo il titolare della serie John Romita Jr. il quale, forse non sarà più il grande autore di qualche anno fa, ma diversamente da tanti presunti “artisti” di oggi, è ancora capace di regalare parecchie emozioni.
Voto: 6

MVNOM095 0
Il nuovissimo Venom 1 (95)
Venom - Chi è il nuovo ospite? Parte 1
Inutile negare la difficoltà di giudicare questo numero cercando di ignorare le sconcertanti notizie arrivate dagli USA relative all’identità del nuovo ospite del simbionte, dopo la conclusione dell’aberrante Venom War. Anche perché Al Ewing (la cui qualità di scrittura - come visto pure nella serie di Thor - sta precipitando a livelli allarmanti), ancora ai testi in questa ripartenza della collana, invece di risolvere il mistero già nel primo episodio, decide di tirarla per le lunghe, forzando la narrazione in maniera alquanto discutibile, pur di confondere il lettore, senza preoccuparsi della trama dozzinale e per nulla appassionante, che ne deriva.
A rendere il tutto più sgradevole, ci pensano, poi, gli impersonali disegni di Carlos Gómez.
Voto: 4,5

MSMMM041 0
Miles Morales: Spider-Man 17 (41)
Miles Morales - Penne e piume parte 2 e 3
Non sappiamo se sia per l’assenza di Alexis Quasarano come coautore ai testi, ma le sceneggiature di Cody Ziglar per Miles Morales ci sembrano decisamente a un livello inferiore rispetto a quelle realizzate per Deadpool. Vuoi per tematiche e una rappresentazione dei personaggi troppo sbilanciata verso un target “young adult”, vuoi per scarso feeling con il protagonista (che, per chi non lo sapesse, è stato trasformato in un vampiro nell’ignobile maxievento Blood Hunt di qualche mese fa), sta di fatto che scovare spunti interessanti nella trama di questo numero è un’impresa quasi disperata. Se poi aggiungiamo un Avvoltoio piuttosto patetico e un Black Panther assolutamente irriconoscibile, comprimari di lusso (?) di una vicenda stracolma di luoghi comuni, trovare la voglia di acquistare l’albo successivo per vedere come va a finire diventa una mera illusione.
Non aiutano le tavole - dinamiche quanto si vuole, ma senz’anima - di Federico Vicentini, del quale proprio non riusciamo a digerire il modo in cui ritrae i volti dei vari character.
Voto: 5

MSPBO012ISBN 0
Spider-Boy 12
Spider-Boy – Il ragazzo senza paura capitolo 1: in debito con il Diavolo
Come confermato dallo sceneggiatore Dan Slott, il target dichiarato di questa serie sono i preadolescenti, pertanto ragazzini fino ai 12-13 anni d’età. Ma dato che la testata si piazza spesso e volentieri nella top 30 delle vendite USA è evidente che interessi anche a un buon numero di lettori più grandi. Come ciò sia possibile resta un mistero, considerando che le storie, benché godibili, hanno uno stile di scrittura che guarda in maniera palese a un pubblico di giovanissimi. Pure il tratto cartoonesco di Paco Medina è assolutamente in linea con i testi disimpegnati di Slott quindi, per quanto sconfortante sia un simile ragionamento, questo forse chiarisce come l’insulsa gestione di Ryan North per i Fantastici Quattro – caratterizzata da un registro narrativo vicino a quello di Spider-Boy - continui a raccogliere consensi anche da parte di parecchi adulti.
P.S.: La nostra valutazione tiene naturalmente conto solo dei lettori a cui la collana è rivolta.
Voto: 6,5

MUUWO001ISBN 0
Ultimate Wolverine 1
Wolverine - Uno
Dopo il prologo apparso in fondo a Ultimate Universe: Un anno dopo, inizia la maxiserie dedicata al Wolverine di Terra 6160. A scriverla è Chris Condon, noto soprattutto per That Texas Blood, un western dai toni noir parzialmente pubblicato in Italia dalla Cosmo, che in questo primo numero alterna l’azione serrata e violentissima della vicenda principale con vari flashback, utili ad alimentare il mistero sulla vera identità del protagonista. Lo sceneggiatore americano pare conoscere bene la storia “canonica” dei diversi personaggi coinvolti e la reinterpreta in maniera efficace, benché succeda ancora troppo poco per poter esprimere un giudizio definitivo sulla reale qualità della trama.
Discreti i disegni di Alessandro Cappuccio, per quanto il suo stile ricco di chiaroscuri e atmosfere rarefatte si adatti più a serie di ambientazione urbana come quelle intitolate a Moon Knight, il character che lo ha reso un beniamino dei lettori.
Voto: 6,5

MUUUL008ISBN 0
Ultimates 8
Ultimates - Otto
Peccato che Deniz Camp ogni tanto soffra di ansia da prestazione, lasciandosi andare a trovate sconclusionate come gli “iper-conquistatori” o la “super-diplomazia” messi in bocca alla versione Ultimate di Capitan Marvel, a sua volta portavoce dei Guardiani della Galassia di questo universo alternativo che, a seguito degli interventi nel flusso del tempo del Creatore, rischiano di essere cancellati dall’esistenza. Dicevamo peccato, perché nel complesso l’episodio è molto piacevole (persino i disegni di Juan Frigeri ci sembrano migliori del solito) vista la ricchezza di nuovi, seducenti personaggi, affascinanti paradossi spazio-temporali e gustose citazioni di varie saghe storiche, senza che ci sia bisogno di ricorrere a iperboli del tutto superflue all’economia del racconto.
A ogni modo, si tratta di piccole mancanze, giustificabili con la giovane età dell’autore. La serie resta la più interessante di quelle ambientate su Terra 6160.
Voto: 7

MUUSM013 0
Ultimate Spider-Man 13
Spider-Man – Tredici
Se Deniz Camp è una fucina creativa a pieno regime, Jonathan Hickman non è certo da meno. In questo numero gioca a reinterpretare Venom, la Terra Selvaggia (astutamente fusa con un altro classico luogo immaginario dell’universo Marvel tradizionale) e vari noti villain. Riguardo questi ultimi, la caratterizzazione di Kraven ci è parsa, in verità, un po’ manierata, ma aspettiamo di leggere il seguito prima di esprimere un giudizio definitivo. A ogni modo, arrivati al tredicesimo episodio, si ha l’impressione che lo sceneggiatore americano non sia completamente soddisfatto di tutte le sottotrame introdotte, quasi come se fosse ancora in pieno world building. L’inventiva di Hickman è notoriamente sbalorditiva, speriamo che - come successo talvolta in passato - questa sua qualità non gli si ritorca contro.
A illustrare il tutto, un Marco Checchetto davvero in gran forma.
Voto: 7

M1WOWO060ISBN 0
Wonder Woman 13
Wonder Woman – “Riunione”
Dopo aver preso le misure ad Absolute Power (di cui questo episodio è un tie-in), Tom King pare quasi tornato al suo consueto livello di scrittura, stemperando la drammaticità della vicenda con molta ironia e limitando il suo raggio d’azione a pochi personaggi, tra i quali un Damian Wayne ottimamente caratterizzato. La trama è forse un po’ leggerina, ma, d’altra parte, King sta solo gestendo la transizione dettata dal maxievento DC di questi mesi, in attesa di tornare alla storyline dei primi numeri.
Tony Daniel sembra mostrare una maggiore predisposizione nella rappresentazione delle figure femminili tuttavia, anche grazie ai colori di Leonardo Paciarotti, le sue tavole sono nel complesso adeguate al contesto
Voto: 6,5
Supersons – “Le origini segrete di Trinity, la figlia di Wonder Woman”
Gustosissima rilettura degli eventi narrati negli ultimi due albi, secondo la “visione” di Damian Wayne. A dispetto dei modesti disegni di Khary Randolph, un episodio spassoso, raccontato da King con evidente divertimento.
Voto: 7

M1DCSE028 0
Batman e Robin 12
Batman e Robin – Fino alla morte!
Seconda parte di un’avventura che vede Batman e Robin all’inseguimento di Bane, rifugiatosi sull’Isola dei Dinosauri, di cui in breve tempo è diventato il padrone assoluto.
Storia dai due volti: rievocando alcuni momenti importanti del suo passato in compagnia di Alfred Pennyworth, Joshua Williamson scava efficacemente nella psicologia di Damian Wayne mentre, contemporaneamente, nella vicenda principale dà libero sfogo a un’azione senza freni, dominata da personaggi un po’ troppo sopra le righe. L’insieme tende, in qualche passaggio, a sfiorare la parodia, ma il risultato finale è tutto sommato gradevole.
Juan Ferreyra è molto abile ad adattare il suo stile di disegno ai vari registri narrativi scelti da Williamson, ci piace, però, soprattutto nelle sequenze in cui può mettere in mostra il suo tratto estremamente cinetico.
Voto: 6,5

M1BTMA057ISBN 0
Batman/Superman: i migliori del mondo 26
Joker/Luthor - I peggiori del mondo
Se Mark Waid non fosse obbligato a lavorare controvoglia su Absolute Power, non ci sarebbe la necessità di parlare spesso di questa serie, anche solo per ricordare, a chi ha la memoria corta, le qualità di un veterano dei comic book come lui, autore in passato di saghe formidabili e tornato, da qualche anno, al suo abituale (altissimo) livello di scrittura. In questo numero, da profondo conoscitore della Silver Age del fumetto americano, si diletta a rivisitare il primo incontro tra Lex Luthor e il Joker, con la solita dose di ironia, un impagabile gusto citazionista e una trama imprevedibile (pur nella sua linearità). Con Dan Mora impegnato su altri fronti (il bravissimo artista costaricano si limita a illustrare il prologo della prossima avventura in compagnia di Mr. Mxyzptlk e Bat-Mito, che non vediamo l’ora di leggere) la parte grafica viene affidata a Steve Pugh, che dona alla storia un’efficace atmosfera vintage.
Voto: 7

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Comic(US) Book #3: Universo Ultimate, Venom War e Conan il Barbaro

  • Pubblicato in Focus

In questa nuova puntata di Comic(US) Book, ampio spazio per le serie Ultimate. Poi uno sguardo al crossover Venom War e a qualche altra uscita Marvel e DC. Infine, usciamo dall’alveo delle due major del fumetto americano per occuparci di Conan il Barbaro.

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Ultimate Spider-Man 12
Spider-Man - Dodici
Ultimate Spider-Man continua a mostrarci un Jonathan Hickman molto diverso dall’autore che abbiamo conosciuto finora. Amante delle trame cervellotiche e dei personaggi di portata cosmica, vederlo all’opera con ambienti domestici, rapporti umani e persone comuni, produce un effetto straniante. Tuttavia, per quanto rimaniamo convinti che una serie come questa non rientri propriamente nelle sue corde, la gestione dello scrittore americano non può certo dirsi inadeguata. Anche (o soprattutto) quando – come in questo numero - di vero e proprio supereroismo non vi è quasi traccia. Coerentemente allo spirito natalizio dell’albo, Hickman lascia spazio alle dinamiche familiari dei Parker/Watson, approfittandone pure per introdurre nuovi comprimari che, con ogni probabilità, acquisiranno un’importanza maggiore nelle storie a venire. E se lo “zucchero” sparso per gran parte delle pagine dovesse cominciare a risultare indigesto, ci pensano le inquietanti tavole finali a ricondurre la vicenda su binari più avventurosi.
Lo stesso dicasi per i disegni di Marco Checchetto, per nulla penalizzati dall’assenza di scene d’azione che, generalmente, rappresentano il vero punto di forza dell’artista veneto.
Voto: 7

MUUUL007ISBN 0

Ultimates 7
Ultimates - Sette
La serie più interessante del nuovo Universo Ultimate. Eravamo abbastanza scettici che lo sceneggiatore Deniz Camp fosse in grado di donare il giusto spessore agli “Avengers” di Terra 6160, ma ci siamo dovuti ricredere. Questo numero, in particolare, è probabilmente uno dei migliori della collana. Maggiormente a suo agio quando può approfondire la psicologia dei personaggi, o far emergere, con metafore più o meno scoperte, i temi politici e sociali di attualità, l’autore di origini filippine mostra come i diversi componenti del team reagiscono alle terribili conseguenze dello scontro con Bruce Banner, raccontato nell’episodio precedente, e alla percezione che ha di loro il resto della popolazione, in occasione dell’anniversario dell’attacco alle Stark Tower, che ha causato parecchie vittime civili.
Scrittura raffinata, scandita da dialoghi che si sposano alla perfezione alle caratteristiche dei vari protagonisti, tra i quali ci piace ricordare soprattutto Destino (una delle figure più affascinanti e sfaccettate degli ultimi anni), Occhio di Falco e She-Hulk.
Juan Frigeri, ai disegni, forse non è l’artista capace di valorizzare al meglio i testi di Camp, mancando a volte di espressività e dinamismo, ma tutto sommato la serie non ne risente più di tanto.
Voto: 7

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Ultimate Universe – Un anno dopo

Ancora Deniz Camp ai testi per questo one shot che segna il giro di boa per l’Universo Ultimate a un anno di distanza dalla chiusura della Città, a Latveria, in cui è rimasto prigioniero il Creatore. Facciamo la conoscenza dell’agenzia nota come H.A.N.D., che su Terra-6160 ha preso il posto dello S.C.H.I.E.L.D., diventando una sorta di polizia segreta al soldo della versione perversa di Reed Richards, incaricata di eliminare ogni potenziale minaccia al suo regime. A guidarla il Nick Fury di questo universo alternativo. Ma sarà davvero così?
Pur se meno convincente rispetto alla sua gestione degli Ultimates, Camp approfondisce le personalità e le ambizioni di molti dei villain che abbiamo imparato a conoscere nelle nuove testate Ultimate, benché, nonostante un colpo di scena ben calibrato, non aggiunga niente di significativo alle trame in corso. 
Piuttosto bruttini i disegni di Jonas Scharf.
Voto: 6

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Ultimate Black Panther 11
Pantera Nera - Undici
Serie un po’ sottovalutata che paga il fatto di non essere, per ora, direttamente collegata alle saghe più importanti del nuovo Universo Ultimate. Ciononostante, questo T’Challa alternativo è ben caratterizzato (lo stesso dicasi per i personaggi principali che gli ruotano attorno), sebbene – tolto il matrimonio con Okoye e poco altro - non si discosti in maniera rilevante dalla sua versione “originale”. Bryan Hill è bravo a mantenere il ritmo della narrazione su un buon livello, evitando che le varie sottotrame si intreccino in modo incongruente, oltreché a far sì che questo numero serva a preparare il terreno per lo scontro tra Pantera Nera e Khonshu, preannunciato fin dall’esordio della collana.
Sul versante grafico, Carlos Nieto concede una pausa a Stefano Caselli, riuscendo a conservare parte della vigoria del tratto di quest’ultimo, ma non la stessa accuratezza nelle anatomie e nella raffigurazione dei volti dei singoli character.
Voto: 6

MUUXM010ISBN 0

Ultimate X-Men 10
X-Men - Dieci
Questa è, in assoluto, la serie Ultimate più complicata da giudicare. Dobbiamo dire che l’idea di creare un vero e proprio manga, inserito a pieno titolo nelle vicende di Terra-6160 è in sé molto intrigante. Contemporaneamente, però, risulta inevitabile chiedersi quanto a lungo un simile esperimento possa durare. Comics e manga presentano caratteristiche e linguaggi sensibilmente diversi, pertanto, sebbene una contaminazione tra le due scuole fumettistiche sia sempre possibile, più difficile è pensare che queste riescano a convivere sotto lo stesso tetto per un tempo indefinito.
A ogni modo, se facciamo finta di considerare Ultimate X-Men un prodotto del Sol Levante, la maniera in cui Peach Momoko ha sfruttato i temi di fondo dei mutanti Marvel per ricavarne un fanta-horror inquietante e suggestivo, per ora non ci dispiace affatto.
Voto: 6,5

MFQUA459ISBN 0

Fantastici Quattro 25 (459)
Fantastici Quattro – La storia in cui Johnny Storm viene soffocato da un alieno
Saremmo tentati di liquidare questo numero scrivendo semplicemente che si tratta dell’ennesimo episodio che cerca di contaminare – malamente - il supereroismo fantascientifico dei Fab Four con i toni da family comedy di un serial TV americano degli anni Ottanta. Tuttavia, pur continuando a non capire come gli editor Martin Biro, Annalise Bissa e (un evidentemente “distratto”) Tom Brevoort possano pensare che questo sia il giusto indirizzo per la serie, vogliamo provare a essere costruttivi: dato che Ryan North sembra poco incline agli scenari drammatici, cercando costantemente di risolvere ogni vicenda con ironia e leggerezza, perché non sfruttare una simile “dote” su altri personaggi maggiormente in linea con tale impostazione ed evitare questo strazio alla prima, storica testata pubblicata dalla Marvel?
Voto: 4,5

MIRNA137ISBN 0

Iron Man 2 (137)
Iron Man – La Guerra Stark-Roxxon parte 2: muoviti velocemente e rompi le cose
A quanto pare ci avevamo visto giusto e la bella impressione che ci aveva lasciato il primo numero si è subito confermata in quello successivo. Anzi, a dirla tutta, la prosa di Spencer Ackerman appare persino salita di livello: dialoghi taglienti e incisivi, intrighi ben congegnati, personaggi tridimensionali e una buona scelta dei tempi narrativi.
Peccato per i disegni: Julius Ohta non dà proprio la sensazione di essere un autore in grado di aiutare la testata a crescere ulteriormente di qualità.
Voto: 7

MMMIN286 0

Marvel miniserie 286
Venom War 3
Una precisazione d’obbligo: noi riteniamo che Al Ewing sia uno scrittore di valore. Il problema è che, non di rado, gli capita di fare scelte a dir poco farneticanti, tanto da indurci a dubitare dei nostri convincimenti. L’intera saga Venom War, a riguardo, ne è probabilmente l’esempio più lampante. Già la premessa rasenta la demenzialità, con Eddie Brock e suo figlio Dylan che decidono di darsele di santa ragione su un ring, per stabilire chi dei due debba continuare a rimanere in simbiosi con Venom e scongiurare in questo modo un futuro distopico. Come se ciò non bastasse, abbiamo anche una sceneggiatura risibile, che serve solo a giustificare l’arrivo di quasi ogni altro simbionte conosciuto e amenità varie a contorno come i cadaveri avvolti da simbionti morti, definiti – non è uno scherzo! - zombionti.
Ciliegina sulla torta, i disegni di un Iban Coello mai visto così sotto tono.
Incommentabili le pagine finali di ogni capitolo dedicate a Cavallo Venom.
Voto: 4

wolverine vendetta 1

Wolverine: vendetta 1

Inizia l’attesa miniserie realizzata da Jonathan Hickman e Greg Capullo (quest’ultimo al suo rientro in Marvel dopo parecchi anni). La storia, ambientata in un possibile futuro, vede Wolverine impegnato in una missione per salvare quello che resta dell’Occidente, dopo che l’esplosione dell’asteroide M e la conseguente morte di Magneto, ha generato un EMP di inaudita potenza, che ha fatto precipitare nell’oscurità un’area molto vasta della Terra.
Una premessa intrigante, che però, per ora, pare il classico tentativo di creare un blockbuster a tavolino, senza la giusta convinzione da parte degli autori coinvolti. Hickman si limita a imbastire una trama in cui abbondano i colpi di scena e i personaggi di contorno (molti dei quali amati dai fan dell’artigliato canadese) che, tuttavia, procede per accumulo e non con una narrazione in grado di emozionare il lettore. Capullo, invece, forse penalizzato dalle chine di Tom Townsend, sembra piuttosto lontano dall’artista che abbiamo imparato ad apprezzare su Spawn e Batman.
Evitate l’edizione Red Band. Un po’ di sangue e qualche sbudellamento in più non valgono la maggiorazione di 2€ rispetto alla versione standard.
Voto: 5,5

MWOLV457ISBN 0

Wolverine 2 (457)
Wolverine – Sangue e debito
Rispetto all’episodio iniziale della sua gestione, Saladin Ahmed aggiunge un minimo di approfondimento psicologico ai personaggi, presentandoci una versione inedita della possente creatura cannibale Wendigo, nota per essere stata il primo avversario affrontato da Wolverine, quando esordì in una storia di Hulk negli anni Settanta.
Cionondimeno, abbiamo trovato ancora una volta ripetitivo l’accostamento dell’istinto animale del protagonista alla natura omicida del mostro, per giustificare la decisione di Logan di salvarlo dagli assalti delle forze speciali canadesi. Una scelta che appare come un (velleitario) tentativo da parte dello scrittore di Detroit di nascondere la mancanza di un’idea precisa dell’indirizzo da dare alle serie.
Inoltre, benché efficaci nelle scene d’azione, i disegni approssimativi di Martin Coccolo sembrano sempre meno adeguati a una testata di questa importanza.
Voto: 5,5

M1SUPM071ISBN 0

Superman 18
Super Son – Sogni veridici
"One shot long size" legato ad Absolute Power e dedicato a Jon Kent, che racconta il difficile tentativo delle amazzoni di liberare il figlio di Superman dal controllo di Brainiac Queen, dopo che quest’ultima lo aveva trasformato in un cyborg al suo servizio. Sina Grace e Nicole Maines imbastiscono una discreta trama a incastri, in cui volutamente confondono il lettore, che spesso non è in grado di capire se sta osservando la realtà o un parto mentale del protagonista. Un po’ troppo prevedibili gli intermezzi sentimentali, benché quelli in compagnia di Dreamer regalino qualche emozione in più.
Dei due disegnatori John Timms e Travis Mercer preferiamo sicuramente il primo. Il suo tratto forse eccede in spigolosità, ma ci piace la sua iperdinamicità e la sua ricchezza nei dettagli.
Voto: 6,5
Superman – “Odio la magia”
Altro tie-in di Absolute Power, in cui Joshua Williamson si diverte (i lettori meno) a impegnare Superman in una scorribanda con Zatanna in uno dei meandri magici del cosmo DC. Storia di passaggio, in attesa di tornare alle trame in sospeso. Scialbi disegni “computerizzati” di Jamal Campbell.
Voto: 5,5

MCOFU026 0

Conan il Barbaro 8 (26)
Conan - Gelida fede parte III: gli dei del Nord – Gelida fede parte IV: il mondo nascosto
Uno dei rari albi spillati rimasti in Italia che non ospita serie Marvel o DC, ma che può contare su un personaggio che proprio la Casa delle Idee ha reso popolare nei fumetti. Ora i diritti del Cimmero sono in mano alla Titan Comics, la quale ha arruolato una schiera di autori che paiono davvero a loro agio con gli scenari fantasy dell’era Hyboriana. A partire da Jim Zub, da cui – dobbiamo riconoscerlo - non ci saremmo mai aspettati una prosa così solenne e risolutamente mirata a esaltare l’eroismo del protagonista.
In questo numero si conclude la saga – ispirata al racconto di Robert E. Howard La figlia del gigante dei ghiacci - che ha portato un giovane Conan a combattere nel gelido Nordheim.
Da nostalgici di John Buscema, confessiamo di preferire ai disegni il titolare della serie Roberto De La Torre, erede artistico del grande autore italo-americano, dato che Doug Braithwaite, che ha realizzato entrambi gli episodi, ci sembra più bravo come copertinista che come illustratore delle pagine interne.
Voto: 7

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Comic(US) Book #2 - Iron Man #1, Absolute Power #2 e tanto altro...

  • Pubblicato in Focus

Seconda puntata per Comic(US) Book, che questa volta si focalizza su alcuni personaggi storici della Marvel. In casa DC, invece, continua a imperversare il crossover Absolute Power.

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Iron Man 1 (136)

Iron Man – La guerra Stark/Roxxon parte 1
Caduta Krakoa, anche per il Vendicatore Dorato è tempo di ripartire con nuovi autori, dopo che Gerry Duggan nella sua poco convincente gestione, aveva incrociato il destino del personaggio con quelli dei mutanti. Neo scrittore della serie è il premio Pulitzer Spencer Ackerman che imbastisce un ritorno alle origini in tutti i sensi. Tony Stark, infatti, pur avendo riottenuto il controllo della sua azienda, deve vedersela con alcuni storici nemici (la ricomparsa di alcuni dei quali, in verità, viene spiegata in maniera un po’ troppo frettolosa), che sono riusciti a trovare un appoggio nel consiglio di amministrazione delle industrie di famiglia e a ottenere il controllo delle sue armature. Per fronteggiarli, Tony è costretto ad assemblare una nuova armatura “analogica”, che reinterpreta con gusto contemporaneo quella realizzata nella prima avventura dell’eroe. Ackerman non nasconde la sua passione per il protagonista e benché i suoi testi siano ancora un po’ acerbi, riesce a mostrarci un efficace spaccato degli Stati Uniti di oggi. In primis, un capitalismo cinico e amorale disposto a un patto col diavolo pur di non perdere potere e ricchezza e poi l’estrema polarizzazione della società americana, impiegando metaforicamente il termine “woke” (spesso utilizzato a sproposito in Italia) come sinonimo di “difensore dei mutanti”.
Decisamente meno interessante il comparto grafico, dove i disegni del brasiliano Julius Ohta non destano particolari emozioni (al contrario della bella cover di Yasmine Putri).
Voto: 6,5

MFQUA458ISBN 0

Fantastici Quattro 24 (458)

Fantastici Quattro – Colui che trama & l’eternità di cinque secondi
Una volta la testata dei Fantastici Quattro si fregiava del titolo di The World’s Greatest Comics Magazine. Come sia possibile che la Marvel abbia permesso che precipitasse a un livello qualitativo così basso è una domanda che perseguita da parecchio tempo tutti i fan di lunga data dell’editore newyorkese. Speravamo che questo numero, che ospita un episodio fuoriserie collegato (si fa per dire!) alla saga Venom War, ci concedesse una pausa rigenerante dallo scempio che Ryan North sta portando avanti sulla collana regolare. E invece, Adam Warren (il noto autore americano che fu tra i primi a introdurre lo stile manga nei comic book) riesce a fare persino di peggio, immaginando una ridicola sfida tra Kang (o meglio una delle sue molteplici versioni che preferisce definirsi “Colui che trama”) e il Dottor Destino, per mano dei due simbionti Rascal e Flexo. Alla fine, arriverà ovviamente il Favoloso Quartetto a risolvere la situazione, ma nella maniera più scontata possibile. Il tutto condito da dialoghi che si perdono in paradossi temporali incomprensibili e un umorismo di bassissima lega (per tacere del pathos da cartoon per bambini e della caratterizzazione infantile dei protagonisti).
Stendiamo, infine, un velo pietoso sui raccapriccianti disegni di Joey Vazquez, per quanto i veri colpevoli da prendere di mira dovrebbero essere gli editor, che hanno giudicato il suo stile idoneo alla testata.
Voto: 3

MCAPI179ISBN 0

Capitan America 12 (179)
Capitan America – L’ultima difesa dell’Ingresso parte 1
Si avvia alla conclusione il ciclo di J. Michael Straczynski, che ha progressivamente coinvolto Capitan America in una strampalata saga mistico-filosofica, che avrebbe avuto più senso con il Dottor Strange come protagonista (l’ex Stregone Supremo invece compare fugacemente solo nei primi episodi). Steve Rogers sarà anche il portavoce di valori universali, ma come questo possa metterlo al centro dello scontro tra le incarnazioni della vita e della morte, per evitare l’annientamento dell’umanità, facciamo davvero fatica a capirlo. Eppure, a dispetto dell’implausibilità dell’assunto di base, la prosa dello scrittore americano – quando non eccede con citazioni cinematografiche assolutamente fuori luogo - si mantiene su buoni livelli, i personaggi sono ben caratterizzati e la trama viene sviluppata in maniera sorprendentemente interessante.
I disegni di Jesús Saiz a volte peccano di staticità, ma aiutati dagli evocativi colori di Matt Hollingsworth, funzionano da utile corollario ai testi di Straczynski.
Voto: 6,5

MHUDI121ISBN 0

L’incredibile Hulk 18 (121)

Hulk – Elegia per una corona caduta parte 2
Spiace scriverlo, ma la testata dedicata al Golia Verde è indicativa della superficialità con cui, attualmente, alcuni supervisori della Marvel continuano a non preoccuparsi di evitare che le collane principali si perdano in divagazioni superflue e, soprattutto, inadeguate a catturare l’interesse dei lettori. Già ci era sembrato discutibile da parte di Phillip Kennedy Johnson – l’autore dei testi - aumentare a dismisura la componente horror della serie, nell’evidente tentativo di riprendere tematiche e suggestioni dell’acclamato ciclo di Al Ewing (anche perché, quest’ultimo, avvicinandosi all’epilogo, si era perso in un guazzabuglio teologico, da cui era uscito in maniera poco convincente), ma appesantire la trama, introducendo un personaggio come la Primogenita, alla quale è stato progressivamente fornito un background sempre più complesso, con tanto di “spiegoni” di solo testo in fondo ad alcuni capitoli, è una scelta che ha determinato addirittura la progressiva scomparsa dalla vicenda di colui che dovrebbe esserne il protagonista.
Emblematico l’albo di questo mese, dove proseguono le vicende di Enkidu (il fantomatico primo Hulk, ideato da Alex Paknadel nell’albo The Immortal Hulk: Time of Monsters del maggio 2021) iniziate nel numero precedente, che si risolvono in un’insulsa scazzottata tra mostri, ambientata più di tremila anni fa nella città assira di Ninive. E quando non ci sono neppure i disegni di Nic Klein a rendere il tutto meno indigesto, bensì quelli del modestissimo Danny Earls, si fa davvero fatica a trovare la forza per arrivare fino all’ultima pagina.
Voto: 5

MAVES180 0

Avengers 18 (180)
Avengers – Un deserto e una tentazione
Sorta di preludio all’imminente maxievento One World Under Doom, l’episodio di questo numero sembra quasi una storia di passaggio. Non un vero e proprio fill-in, ma poco ci manca. Jed MacKay (a cui gioverebbe rinunciare a qualche impegno) abbozza non più di una sbrigativa e scontata celebrazione dei principi morali che muovono gli Avengers, se messi di fronte alla tentazione di poter guidare il mondo grazie ai loro poteri, inframezzata da brevi scene di dialogo, incentrate sulla difficoltà di Pantera Nera e Tempesta a convivere nello stesso gruppo. 
Ai disegni troviamo Farid Karami, che si alternerà con Valerio Schiti per qualche numero. Il confronto con l’artista romano è impari, tuttavia, il giovane autore turco promette bene. Se riesce a risolvere qualche incertezza nelle anatomie e nell’espressività dei volti, può diventare uno dei cartoonist di punta nell’immediato futuro.
Voto: 5,5

Avengers Uniti – Parte Due

Secondo episodio per gli AVENG.E.R.S., la nuova squadra assemblata e guidata da Steve Rogers, che viene coinvolta da Steve Orlando in un bizzarro mistery sovrannaturale (che nasconde, però, una denuncia contro la sperimentazione sugli animali), sinceramente poco interessante e con quasi nessun collegamento con le trame successive (speriamo ben più stimolanti), di cui si comincia a intravedere qualcosa.
Scot Eaton alle matite si conferma un illustratore modesto, che non riesce a essere valorizzato né dalle chine di Elisabetta D’Amico né, tanto meno, dai pesantissimi colori di Sonia Oback.
Voto: 5

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DC Crossover 42

Absolute Power capitolo 2: resistenza
Seconda parte per il crossover che ridefinirà - per l’ennesima volta - lo status quo del DC Universe. Come è ormai pratica comune (anche per la Marvel), se non si leggono contemporaneamente molti dei tie-in collegati all’evento, non è possibile avere una chiara idea della vicenda principale. Per cui, con simili presupposti, pure un bravissimo scrittore come Mark Waid, si trova in estrema difficoltà a rendere la trama coinvolgente, limitandosi a realizzare testi funzionali agli avvenimenti descritti. Persino Dan Mora ci è sembrato meno incisivo del solito, anche a causa dei freddi – e troppo invasivi - colori di Alejandro Sanchez.
Voto: 6

Absolute Power – Origins: lettera a coloro che dobbiamo ancora diventare
Inizia in questo numero la miniserie che ricostruisce le circostanze che hanno portato Amanda Waller a diventare la spietata nemesi dei supereroi degli ultimi mesi. La storia di John Ridley è poco avvincente: oltre a ripercorrere velocemente alcune tragedie familiari del passato del personaggio, già note, ci mostra la sua determinazione ad acquisire sempre più potere, ma con metodi prevedibili e obiettivi confusi.
Disegni dozzinali di Alitha Martinez (con chine di Norm Rapmund).
Voto: 5

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Wonder Woman 11

Wonder Woman – Il peggiore dei tempi
Questo episodio dell’amazzone di casa DC mostra in maniera inequivocabile come un crossover possa rovinare una serie che finora si era sempre mantenuta su livelli qualitativi molto alti. Il povero Tom King fa il possibile per evitare di creare una netta discontinuità con la trama da lui portata avanti nei numeri precedenti, ma invano. Fortunatamente, la sua professionalità mantiene la narrazione gradevole e discretamente appassionante.
Sul versante grafico, Tony S. Daniel conferma di essere un artista ancora affidabile, benché le sue tavole siano fortemente penalizzate dai colori piatti – e con troppi effetti digitali – di Jay David Ramos.
Voto: 6

I migliori del mondo parte 8
In appendice, continuano le simpatiche e leggere storielline del trio formato da Jon Kent, Damian Wayne e Lizzie Prince, che vedono sempre (un divertito) King ai testi, supportato dai disegni cartooneschi di Belén Ortega.
Voto: 7

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