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Hyperion: Chronocomix

Space Oddity

hyperioniLa testata "Hyperion: Odissea nel Fantastico" nasce come coraggiosa scommessa lanciata nel 1992, anno di boom editoriale, in cui le Edizioni Star Comics erano in piena fase di espansione.
Da 5 anni, infatti, l’editore perugino Giovanni Bovini mieteva successi nelle edicole, aggiudicandosi con la sua Star Comics tre importanti primati, che vale la pena ricordare: nel 1987 fu il primo editore a rilanciare in Italia le serie della Marvel Comics, assenti da ben 4 anni, pubblicandone i più importanti personaggi (L’Uomo Ragno, I Fantastici 4, Capitan America, X-Men, Devil e Hulk, I Vendicatori); in seguito, all’inizio degli anni ’90, iniziava ad importare massicciamente manga in Italia, dando inizio ad una vera e propria era editoriale; infine, nel 1993, si aggiudicava per primo i diritti di pubblicazione delle serie della neonata Image, che costituirono un fenomeno editoriale a sé.

Forte di questi successi e con una redazione rappresentata da professionisti affermati come i noti Marco M. Lupoi, Luca Scatasta, Sergio Cavallerin, Max Brighel, Pier Paolo Ronchetti, Riccardo Vinci e Giuseppe Guidi, la Star puntò su una proposta d’élite, che si distinguesse dalle sue pubblicazioni più mainstream con un percorso alternativo rappresentato da un genere di fumetto d’autore poco conosciuto ed indirizzato ad un pubblico più maturo e colto.
Probabilmente, oltre ad offrire materiale diversificato dalle testate di supereroi, l’obiettivo era quello di occupare quella nicchia di mercato di riviste patinate d’autore lasciata vuota dopo le chiusure delle varie "Metal Hurlant", "Gli Albi dell’Orient Express" e "Alter Linus", parzialmente rimpiazzate dalle riviste gemelle "L’Eternauta" e "Comic Art". A riguardo, Hyperion fu concepita come un’agile e lussuosa testata con formato da comic book, costituito da albi brossurati di 96 pagine a colori, su carta patinata.
Il sommario era composto prevalentemente da materiale pubblicato da – all’epoca – il terzo polo editoriale americano dopo Marvel e DC, ovvero l’indipendente Dark Horse Comics: una casa editrice che negli anni aveva ottenuto un crescente successo proponendo titoli alternativi e for mature readers basati su generi come la fantascienza, l’horror, l’hard boiled e il fantasy.

Prendendo in prestito il titolo dalla tetralogia di fantascienza letteraria di Dan Simmons, "Hyperion" aveva un indirizzo editoriale chiaro fin dalla copertina, proponendo una scaletta variegata e composta da titoli importanti come il Nexus di Mike Baron e Steve Rude (celebre esempio di commistione tra space opera, superomismo e cultura pop), insieme alle creature di John Byrne, autore che all’epoca andava ancora per la maggiore e di cui furono pubblicate la graphic novel futuristica 2012 e poi la serie regolare Next-Men, quest’ultima incentrata su un gruppo di outsider paranormali in stile X-Men, ma più violenti e scafati. Accanto a questi titoli portanti, la rivista pubblicò altri fumetti che spaziavano tra generi completamente diversi tra loro: dalla spy-story della miniserie James Bond: I Denti del Serpente all’hard boiled della saga Sin City di Frank Miller; dall’horror arcano e psicologico del Primal di Clive Barker e D.G. Chichester al fantasy favolistico della graphic novel La Leggenda di Sleepy Hollow di Bo Hampton, passando per la feroce satira super-eroistica di The Mask di John Arcudi e il bellico fanta-sociale Black Cross di Chris Warner.

Un sommario che, nonostante fosse stato costruito con cura ed attenzione per la qualità, era comunque troppo altalenante per generi e valore stesso del materiale pubblicato, con titoli non legati da un filo comune che risultarono forse indigesti ai lettori; presumibilmente ci sono state anche altre concause che hanno decretato la fine della corsa editoriale di questa rivista ad appena il suo nono numero, rintracciabili sia nella progressiva disaffezione dei lettori per le riviste antologiche e patinate, sia nella proposta di materiale da parte di "Hyperion" forse troppo di nicchia, troppo d’élite per un mercato in fase di transizione ed inizio di restringimento come quello del nostro paese.
Quasi completamente dimenticata dai lettori, "Hyperion" costituisce uno dei pochi fallimenti nella storia editoriale della Star Comics, ma bisogna sicuramente riconoscere a questa testata il coraggio ed il merito di aver presentato materiale poliedrico e (nel caso di Sin City e Nexus) di indubbio valore nel marasma di proposte editoriali tradizionali di quegli anni.

Paolo Pugliese


A cura di Giovanni La Mantia


scheda #20
HYPERION - Odissea nel Fantastico
Edizioni Star Comics
albi brossurati di 96 pagine a colori – pubblicati 9 numeri

N° 1 (11/1992)
• 2112 (I)
John Byrne
(2112)
• NEXUS: L’origine (I)
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, Gary Martin
(Nexus: the Origin)
• MASK: Chi riderà adesso?
John Arcudi & Dough Mahnke
(Mask #1)
• SIN CITY (I)
Frank Miller
(Dark Horse presents 5th Anniversary Special)
• SIN CITY (II)
Frank Miller
(Dark Horse presents #51)

N° 2 (12/1992)
• 2112 (II)
John Byrne
(2112)
• NEXUS: L’origine (II)
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, Gary Martin
(Nexus: the Origin)
• MASK: Che cos’è per me la vendetta
John Arcudi & Dough Mahnke
(Mask #2)
• SIN CITY (III)
Frank Miller
(Dark Horse presents #52)
• SIN CITY (IV)
Frank Miller
(Dark Horse presents #53)

N° 3 (3/1993)
• NEXT MEN: Preludio
John Byrne
(Dark Horse presents #56)
• NEXT MEN: Interludio (I)
John Byrne
(Dark Horse presents #54)
• NEXUS: Il Martello colpisce (I)
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, George Freeman
(Nexus #1)
• PRIMAL: Dalla culla alla bara (I)
Clive Barker/D.G. Chichester/Erik Saltzagaber & John Van Fleet
(Primal #1)
• MASK: Una pistola scatenata
John Arcudi & Dough Mahnke
(Mask #3)
• SIN CITY (V)
Frank Miller
(Dark Horse presents #54)
• SIN CITY (VI)
Frank Miller
(Dark Horse presents #55)

N° 4 (2/1993)
• PRIMAL: Dalla culla alla bara (II)
Clive Barker/D.G. Chichester/Erik Saltzagaber & John Van Fleet
(Primal #1)
• NEXT MEN: Interludio (II)
John Byrne
(Dark Horse presents #55)
• NEXT MEN: Natività
John Byrne
(Dark Horse presents #57)
• NEXUS: Il Martello colpisce (II)
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, George Freeman
(Nexus #1)
• MASK: Lo sballo finale
John Arcudi & Dough Mahnke
(Mask #4)
• SIN CITY (VII)
Frank Miller
(Dark Horse presents #56)
• SIN CITY (VIII)
Frank Miller
(Dark Horse presents #57)

N° 5 (3/1993)
• LA LEGGENDA DI SLEEPY HOLLOW
Bo Hampton
(The Legend of Sleepy Hollow)
• NEXUS: Ave Clausius (I)
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, Les Dorscheid
(Nexus #2)
• SIN CITY (IX)
Frank Miller
(Dark Horse presents #58)
• SIN CITY (X)
Frank Miller
(Dark Horse presents #59)

N° 6 (4/1993)
• JAMES BOND: I denti del serpente
Dough Moench & Paul Gulacy
(James Bond: Serpent's Tooth #1)
• NEXUS: Ave Clausius (II)
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, Les Dorscheid
(Nexus #2)
• BLACK CROSS (I)
Chris Warner
(Black Cross special #1)
• SIN CITY (XI)
Frank Miller
(Dark Horse presents #60)
• SIN CITY (XII)
Frank Miller
(Dark Horse presents #61)

N° 7 (5/1993)
• NEXT MEN: In fuga
John Byrne
(John Byrne's Next Men #1)
• JAMES BOND: Sangue sull’Eden (I)
Dough Moench & Paul Gulacy
(James Bond: Serpent's Tooth #2)
• SIN CITY (XIII)
Frank Miller
(Dark Horse presents #62)

N° 8 (6/1993)
• NEXT MEN: Visioni del mondo
John Byrne
(John Byrne's Next Men #2)
• JAMES BOND: Sangue sull’Eden (II)
Dough Moench & Paul Gulacy
(James Bond: Serpent's Tooth #2)
• NEXUS: Un bel posto da visitare
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, Les Dorscheid
(Nexus #3)
• BLACK CROSS (II)
Chris Warner
(Black Cross special #1)

N° 9 (7/1993)
• JAMES BOND: Estinzione di massa
Dough Moench & Paul Gulacy
(James Bond: Serpent's Tooth #3)
• NEXT MEN: Fattore omicidio
John Byrne
(John Byrne's Next Men #3)
• NEXUS: Lo ziggurat
Mike Baron/Steve Rude & Steve Rude, Les Dorscheid
(Nexus #4)

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