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Animation History #53: Zio Paperone alla Ricerca della Lampada perduta

LampadaPerdutaIl successo televisivo senza precedenti della serie animata DuckTales si meritava di essere premiato; la Disney decise di farlo con un lungometraggio per il grande schermo che proietta Paperone in un'avventura di ampio respiro che espande le atmosfere e le situazioni del cartone. Un po' per "ridare a Paperone ciò che è di Paperone", un po' per fini pubblicitari, il progetto cerca di avvicinarsi il più possibile alla trilogia di Indiana Jones: è sufficiente osservare la locandina, il carattere con cui è scritto il titolo e la sequenza introduttiva del film per rendersi conto delle similitudini con il celebre archeologo, per creare il quale Steven Spielberg si era ispirato proprio ad alcune storie di Carl Barks. E il cerchio si chiude.

Dopo un movimentato prologo ambientato nell'Antico Egitto, la trama si sposta a Paperopoli dove prende vita una versione moderna della storia di Aladino e la Lampada Magica tratta da "Le Mille e una Notte" (dalla quale un paio d'anni dopo la Disney ricaverà Aladdin): Qui, Quo, Qua e Gaia liberano infatti un genio in grado di esaudire tre desideri per ognuno di loro e sfruttano i suoi poteri per realizzare alcuni loro sogni. Dopo alcune scene più scanzonate in cui la lampada è in mano ai giovani paperotti, Zio Paperone scopre la sua esistenza ed è pronto ad usarla per i suoi scopi; su di lui incombe però la minaccia di Merlock, un massiccio antagonista con pericolosi poteri magici che preferisce mandare a fare il lavoro sporco il suo viscido servo Dijon.
Paperone si troverà coinvolto in uno scontro per il possesso della lampada magica, nel quale verra addirittura privato di tutte le sue proprietà... Come nella serie DuckTales, anche in questo film il personaggio del papero di origini scozzesi viene approfondito mostrando divertenti scene legate alla sua spiccata avarizia, ma anche momenti più toccanti che svelano una sensibilità meno evidente. Il lungometraggio ha però una particolare attenzione sulla componente action della storia, accentuando quanto già era presente nella serie televisiva; in particolare rimangono impresse l'iniziale ricerca del tesoro di Collie Baba e l'intrusione di Zio Paperone all'interno del suo stesso deposito.

Dal punto di vista visivo Zio Paperone alla Ricerca della Lampada Perduta non può essere messo al livello dei Classici Disney, ma è di certo superiore alle avventure televisive di Paperone e dei nipotini, soprattutto grazie a fondali curati; ad inficiare il risultato tecnico ci sono modelli e animazioni dei personaggi abbastanza discontinue, che denotano una scarsa attenzione alla coordinazione dei modelli.
Le musiche sono buone, ma perdono il confronto con la colonna sonora di DuckTales che era particolarmente ispirata e di cui basta sentire le prime note della sigla durante i titoli di coda per dimenticare tutto quanto si sia sentito prima di essa.
Narrativamente il film diverte e riesce a infondere una dose di epicità sufficiente a giustificare il passaggio al grande schermo, pur non avendo come base una storia di Barks, com'era invece in molti episodi destinati alla TV.
È un peccato che il personaggio di Genio, che a fine film si trasferisce a vivere a villa De' Paperoni, non sia stato ripescato per la quarta stagione della serie televisiva andata in onda dopo questo film, nella quale però c'è spazio per un paio di apparizioni per Dijon passato addirittura al servizio di Cuordipietra Famedoro.

Nonostante il grande successo di DuckTales, il lungometraggio non avrà la fortuna che si aspettavano gli studi d'animazione; il motivo principale è da ricercare nell'uscita in concomitanza con altri film per ragazzi, tra cui il più grande rivale è stato "Piccola Peste". Questo risultato tiepido bloccherà all'istante altri film su Paperone che erano già in programma, oltre a far svanire il progetto di un lungometraggio di Cip & Ciop - Agenti Speciali che la Disney stava prendendo in considerazione.
Ma solamente un paio d'anni dopo, un'altra lampada magica fornirà soddisfazioni maggiori alla Disney...

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