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New 52: la Bat-Family

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Detective_Comics_v2_001Flashpoint. L'azzeramento DC si divide in tre categorie. La prima riguarda le testate che ne hanno effettivamente beneficiato e che boccheggiavano nelle acque sporche della continuity. La seconda comprende quei personaggi che hanno preso il paradosso spazio temporale al balzo per tornare nelle edicole come Aquaman e Hawkman. La terza ci porta dritti nel cuore dell'analisi delle bat testate e si riferisce a quei personaggi che, complici rilanci non troppo antichi appunto come il Batman morto, risorto e incorporato di Grant Morrison, non avevano un gran bisogno di ripartire da 1.

Il progetto 52 non poteva prescindere dal pipistrello e così ha avuto anche lui il suo “reboot in società” e dopo aver letto i numeri uno delle serie principali e quelli della bat-family (Batgirl, Batwoman, Nightwing, Catwoman etc) non tutto è chiaro con alcuni personaggi che sembrano proseguire dalle serie precedenti e altri che invece sono stati investiti dal cambiamento. Le serie di Batman in mano ai disegnatori Tony MacDaniel e David Finch ambientate 5 anni prima e le restanti 5 anni dopo, creano già un po' di confusione.

Vediamo nel dettaglio alcuni dei filoni, dei temi comuni o meno che si riscontrano nel nuovo corso. Temi che generano domande. Cosa rimane, ad esempio, del Batman Incorporated ossia del Bruce Wayne che dichiara alla stampa di finanziare lui il pipistrello fin dall'inizio della sua carriera senza dimenticarci il piano interessante di creare un Batman in ogni continente e città? La risposta è pochino. In Batman The Dark Knight un poliziotto persegue Bruce accusandolo di finanziare segretamente il suo alter ego. Vista l'ambientazione di 5 anni prima è possibile che nel tempo che manca il miliardario riveli al pubblico le sue carte. In questo modo avrebbe senso una testata come Batwing che ci racconta le avventure del pipistrello africano. Un poliziotto impegnato in guerre civili e contro il suo Joker di colore, la somiglianza della nemesi però è più forte con il Bushman di Moon Knight, che per ora è l'unico altro Batman che si vede nel mondo. La speranza è che il gap temporale venga colmato e si arrivi ad avere una cronologia precisa dall'avvento di Batman fino agli eventi più recenti.

Questo compito dovrebbe essere appannaggio di Detective Comics e Batman the Dark Knight. Le due serie vedono l'inizio della carriera di Batman. Leggendole c'è la forte sensazione di rivedere in salsa cool moderna il Batman: Anno uno di Frank Miller. Non è un caso visto che al tempo segnò la rinascita dopo la crisi sulle terre infinite. Negli anni '80 la DC per essere concorrenziale puntò su autori svezzati e cresciuti in Marvel come il Frank Miller di Daredevil e il John Byrne dei Fantastici Quattro. In questo post Flashpoint l'editore dà responsabilità e credito, più del necessario, a Tony MacDaniel che scrive Detective Comics (e Savage Hawkman) e il disegnatore ricambia la fiducia con un compitino di milleriana memoria mostrandoci lo scontro con il Joker, ma in realtà lui è vittima di un carnefice ancora più spietato, e un Batman braccato dalla polizia senza sfruttare appieno il rilancio ma andando sul sicuro. Il nuovo Dark Knight di Finch, ricordiamo che la testata riparte dopo una manciata di uscite, fa in parte ammenda della scelta di dare all'abilissimo disegnatore i testi oltre ai disegni e gli affianca il veterano tutor Paul Jenkins. Rispetto ai discontinui, non solo nelle uscite a singhiozzo, numeri precedenti lo scrittore dà spessore ai disegni di Finch e un altra nemesi storica fa la sua comparsa, Due Facce anche se questa volta si fa chiamare Una Faccia ed è piuttosto grosso e muscoloso.

Archiviate le testate “5 anni prima” c'è da parlare di quelle che proseguono dal pre-Flashpoint e che sono accomunate da cambiamenti minimi e assai fisiologici. Niente stravolgimenti ma uno status quo reso solo più semplice e più moderno e accattivante con l'inserimento di tecnologie sofisticate (come nel Batman di Scott Snyder) più aderente al nuovo universo DC che le malelingue, non a torto, hanno già ribattezzato Ultimate DC. In Batman and Robin Bruce fa coppia con il figlio Damian mentre Dick Grayson torna nei panni di Nightwing nell'omonima serie. In entrambe le testate si parla della nuova Gotham City finanziata da Bruce Wayne e c'è molta unità di intenti nella bat-family storica, quella che oltre ai già citati Dick e Damian comprende Tim Drake. Altro punto in comune il tentativo di ampliare la rogue gallery del pipistrello con l'introduzione di Mr. Nobody e di un nemico misterioso e crudele che potrebbe essere uno degli amici più cari di Bruce. Uno dei problemi che questi numeri 1 evidenziano è la struttura similare della narrazione con un inizio solitamente marcato da una scena d'azione per proseguire con un introduzione volutamente didascalica per i nuovi lettori e approdare quindi al finale. Tutto questo porta, nell'uscita di massa comune, ad appiattire le varie testate (non solo Bat) che finiscono per assomigliarsi troppo perdendo di personalità.

L'universo di Batman si sa va oltre il pipistrello e comprende quelle figure che negli anni si sono ispirate direttamente o meno a lui nella lotta contro il crimine. Nel gruppo delle serie della bat-family alcune spiccano anche più di quelle principali dimostrando che la DC nelle collane minori, avendo più libertà, riesce a dare il meglio di sé. Questo trend prosegue e si rafforza nel post Flashpoint. Tra i cambiamenti degni di nota c'è il fatto che Barbara Gordon non è più obbligata su una sedia a rotelle, ma è tornata nei panni di Batgirl. La sua serie è molto godibile grazie alla bravura di Gail Simone che aveva già avuto a che fare con lei, come Oracolo, nelle Birds of Prey. Altro punto di forza è Catwoman. Il plauso maggiore va ai disegni di Guillem March che riesce ad esaltare il lato sexy e d'azione dell'eroina ladra tornata in solitario dopo le avventure nelle Sirene di Gotham. È da attribuire a Judd Winick scrittore della serie il momento più hot dei 52 quando nel finale di numero si rivela la relazione da “amici con benefici” tra Catwoman e Bruce. Batwoman continua dal pre reboot con la lesbica Kathy Kane che si trova ad affrontare un caso probabilmente legato alla sua sorella morta. Lo scrittore disegnatore  J.H Whilliams III riprende personaggi dalla vecchia serie Chase come il direttore con la faccia di teschio dell'agenzia del sovrannaturale e soprattutto rimane in coerenza con il precedente arc grazie ai disegni sopraffini dettagliati, alle inquadrature strane, ai colori d'atmosfera che sono il suo marchio di fabbrica.

Chiudiamo con una serie che a sorpresa si è candidata come un ottima lettura per i mesi a venire ossia All Star Western. Il protagonista e Jonah Hex che si trova a Gotham City nel tardo ottocento a far coppia con il vecchio Arkham fondatore del celeberrimo manicomio. La loro missione è trovare una specie di Jack lo squartatore. Bella storia di Jimmy Palmiotti e Justin Gray e belle le atmosfere (rese bene dal tratto di Moritat) dove Gotham City, elemento fondamentale della mitologia di Batman, con la sua storia di uomini ricchi e corrotti, di male strisciante assurge a ruolo di protagonista.

In conclusione per la bat-family vale il detto qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo anche se prevale il primo e non è stato colto il momento favorevole per fare veramente piazza pulita quasi rimanesse la paura, atavica in casa DC Comics, di non osare troppo.

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