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Animation History #27: Mary Poppins

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In una retrospettiva dedicata all'animazione Disney come quella che stiamo proponendo settimanalmente nella rubrica Animation History, la presenza di Mary Poppins non è scontata: si tratta di un film conosciutissimo e uno dei più amati nella filmografia Disney, ma è a tutti gli effetti un live-action con solamente un quarto d'ora realizzato a tecnica mista, con gli attori immersi in scene con ambienti e personaggi animati. La sequenza però è una di quelle che rimangono più impresse nella mente degli spettatori e ha stabilito un nuovo standard per i film in tecnica mista: l'interazione tra umani e cartoon raggiunge infatti una qualità senza precedenti, fungendo da apripista per pellicole future come Pomi d'Ottone e Manici di Scopa, Elliott il drago invisibile e Chi ha incastrato Roger Rabbit.
Quindi, facciamo rientrare a tutti gli effetti Mary Poppins nella categoria "animazione" e addentriamoci nel film più lungo e più costoso mai prodotto da Walt Disney durante la sua vita.

Mary Poppins è la protagonista di una collana di romanzi per ragazzi scritti da Pamela Travers, che Walt Disney conosce alla fine degli anni '30 su suggerimento della propria figlia; subito cerca di ottenere i diritti per realizzarne un film, ma l'autrice non credeva che un adattamento avrebbe reso giustizia alla sua opera, soprattutto sottoforma di pellicola animata. Disney non demorde e periodicamente tenta di convincere la Travers, che accetta dopo più di 20 anni (complice anche un calo nelle vendite dei suoi libri); il film si farà, a patto che non sia girato in animazione e che l'autrice approvi la sceneggiatura.
Disney accetta, galvanizzato dal poter girare il film che inseguiva da così tanto tempo, facendo la Travers consulente; la scrittrice approva il cast e le canzoni, oltre ad aggirarsi spesso sul set.
Gli artisti Disney cominciano a sviluppare la storia, con storyboard che si basano sullo stile delle illustrazioni dei romanzi, realizzate da Mary Shepard (figlia dell'illustratore di "Winnie The Pooh", altra saga di libri per ragazzi che la Disney adatterà pochi anni dopo). Walt affida la colonna sonora ai fratelli Sherman, freschi del successo di "It's a Small World" per il parco di divertimenti di Disneyworld; i due cominciano a comporre un altissimo numero di brani, molti dei quali saranno modificati o esclusi durante la lavorazione del film. Si contano circa 30 canzoni create per Mary Poppins che poi non hanno trovato spazio nel prodotto finale; i fratelli Sherman saranno però i compositori della maggior parte dei film Disney degli anni '60, recuperando alcuni dei loro pezzi composti per Mary Poppins.
Scegliere la protagonista non era un'impresa facile: per il ruolo furono prese in considerazione alcune famose attrici dell'epoca, ma la parte andò a Julie Andrews, scoperta nel musical "Camelot" a Broadway e qui alle prese con il suo primo ruolo cinematografico. Per la spalla maschile la scelta cadde su Dick Van Dyke, attore americano di grande talento, famoso per il suo show in cui si esibiva in siparietti comici, canzoni e coreografie.
Gli ingredienti principali erano pronti: le riprese potevano cominciare.

Guardando Mary Poppins potrebbe sembrare il contrario, grazie al talento degli scenografi, ma tutto il film è stato girato in interni, negli studi di posa Disney in California. Walt Disney da diversi anni produceva pellicole live-action ma questo film per lui è diverso, per l'imponenza e per il messaggio di fondo che racchiude perfettamente il suo pensiero; in più di un'occasione lo definì come il suo capolavoro e dato che morì un paio di anni dopo l'uscita del film possiamo anche considerarlo come la sua eredità spirituale, l'ultimo suo lungometraggio che riuscì a vedere completato. L'importanza di Mary Poppins è evidente anche nella storia del cinema: si tratta del primo musical live-action girato da Disney, ma è anche il secondo musical in assoluto basato su un soggetto originale e non su un'opera teatrale pre-esistente.
La bambinaia praticamente perfetta in tutto sotto ogni punto di vista è un personaggio memorabile, interpretato magistralmente da Julie Andrews (che vince l'Oscar come Miglior Attrice proprio per Mary Poppins) che riporta davanti alla macchina da presa molti piccoli dettagli prelevati dai romanzi: alcuni esempi sono la sua posizione caratteristica con le punte di piedi rivolte verso l'esterno, oppure la vanità che le impedisce di passare davanti a uno specchio o a una vetrina senza guardare la propria immagine riflessa.
Il protagonista maschile Bert, altro vero mattatore della pellicola, in realtà non è ispirato a un unico personaggio dei romanzi bensì è la fusione di diverse figure che compaiono nei singoli episodi letterari; questa costruzione lo trasforma in un affascinante tuttofare, che a seconda delle occasioni può diventare cantastorie, venditore di caldarroste, spazzacamino, pittore di strada e molto altro ancora. È lui a introdurre il pubblico nell'ambientazione londinese, infrangendo la quarta parete per accompagnare gli spettatori fino a casa Banks, dove comincia la storia.
La vicenda è costellata da ben 13 canzoni, tutte orecchiabili e perfette per descrivere il carattere dei personaggi: tra quelle più riuscite ci sono "Can caminì, can caminì, spazzacamin", "Basta un poco di zucchero" e "Sempre, sempre, sempre", oltre alla spettacolare coreografia che avviene sulle note di "Tutti insiem".
Tre brani altrettanto memorabili sono concentrati nella sequenza animata, un viaggio con il quale Mary Poppins e Bert accompagnano i due piccoli Banks attraverso un dipinto sul marciapiedi.
"Com'è bello passeggiar con Mary" è una spensierata canzone che definisce il rapporto tra Mary e Bert; inizialmente tra i due ci doveva essere un accenno di relazione sentimentale, ma la Travers si oppose fortemente per cui si decise di chiarire con questo brano la loro amicizia platonica.
C'è poi la coreografia di tip tap in cui Van Dyke si esibisce con quattro pinguini camerieri, idea divertente nel corso della quale si può osservare forse la più riuscita interazione tra live-action e animazione, ripetutasi poco dopo nella scena della caccia alla volpe. Gli animatori all'epoca si lamentarono dato che le riprese fatte sul set erano abbastanza strette e lasciavano poco spazio per i loro disegni, così furono costretti a trovare ingegnosi stratagemmi per permettere ai personaggi animati di comparire. Chiude il viaggio nel dipinto la canzone scioglilingua "Supercalifragilistichespiralidoso", all'apparenza un delirio nonsense ma che poi tornerà utile come bandiera della spensieratezza e della voglia di divertirsi con le quali vale la pena vivere la vita.

MaryPoppins_imgA supportare i due attori protagonisti c'è un cast di tutto rispetto, a cominciare dal caratterista David Tomlinson nei panni del signor Banks. I due bambini meritano un discorso a parte, dato che la loro interpretazione più che recitare può essere definita come "reagire": durante le riprese erano quasi sempre lasciati all'oscuro di quello che avrebbero visto o sarebbe capitato quel giorno sul set, così per loro era sufficiente sbalordirsi di fronte a tutti gli effetti speciali, luoghi straordinari o performance spettacolari che compongono il film. In particolare è divertente pensare che abbiano scoperto solamente vedendo i titoli di coda, una volta che il film uscì nelle sale, l'identità del direttore della banca; il grintoso vecchietto è infatti interpretato da un irriconoscibile Dick Van Dyke, talmente affascinato dal ruolo al punto di proporsi con Walt Disney per interpretarlo gratuitamente.
Questo entusiasmo e il divertimento sul set traspare dal risultato finale, con attori che hanno evidentemente apprezzato un'esperienza come può essere stato il girare un film con la consapevolezza che si sarebbe trattato di un titolo fondamentale nella storia del cinema.
Il film aveva un budget di 6 milioni di dollari (quanto i più costosi film d'animazione realizzati fino a quel momento dalla Disney) per cui fu anche presa in considerazione l'ipotesi di far pagare un biglietto dal prezzo superiore alla norma; Walt si oppose bruscamente a questa ipotesi, dato che il suo film aveva un messaggio fondamentale che doveva poter raggiungere il pubblico più vasto possibile, comprese le famiglie meno ricche.
L'uscita del film fu celebrata con un grande debutto a Hollywood, una prima di gala alla quale, evento che allora la Disney aveva riservato solamente a Biancaneve e i sette nani; durante la cerimonia Walt era assolutamente radioso, come se tutte le sue speranze si fossero avverate.
Inutile sottolineare il successo che il film ebbe all'epoca e ha tuttora, ormai entrato nell'immaginario collettivo e con canzoni conosciute in tutto il mondo. Per il 40° anniversario è stata confezionata un'edizione home video nella quale è presente un cortometraggio che si può considerare una sorta di sequel di Mary Poppins: si tratta de Il Gatto che guardò il Re, corto animato basato su un episodio della Travers nel quale compare Julie Andrews assieme a due bambini, pronti a saltare in un dipinto sul marciapiede all'interno del quale si svolgerà poi la storia.

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