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Animation History #10: Musica Maestro

Dopo due film strettamente legati all'America Latina, Walt Disney produsse un altro film composto da segmenti indipendenti l'uno dall'altro, ma questa volta continuando il percorso musicale iniziato con Fantasia attraverso animazioni scaturite dalla propria colonna sonora; a differenza di Fantasia però, il nuovo progetto combinava musica classica con brani più moderni e da questa idea nacque il titolo preliminare Swing Street.
Per rendere il film più appetibile al pubblico, Disney reclutò diversi cantanti e musicisti in voga all'epoca per eseguire i dieci episodi che compongono Mike Mine Music, descritto durante la campagna promozionale come "una fantasia musicale in dieci parti".

"I Testoni e Cuticagna" è una canzone folkloristica eseguita dai The King's Men, quartetto vocale radiofonico popolare in quegli anni (sostituito in Italia dal Quartetto Cetra), nella quale si narra una faida tra due famiglie rivali di zotici campagnoli che lottano a suon di fucili a pallettoni. Un ragazzo e una ragazza discendenti delle due stirpi avversarie si innamorano, scatenando le ire degli antenati morti che li osservano da sopra le nuvole, ma la vita matrimoniale sarà l'ideale proseguimento della rivalità secolare…
Il contesto bizzarro in cui si svolge la vicenda è originale ed è un'ottima cornice che trasforma la love-story in un racconto decisamente sopra le righe. Il corto è stato censurato nella più recente edizione americana in DVD per la presenza di comicità legata all'utilizzo dei fucili, scelta piuttosto inspiegabile dato che i toni del cartone sono caricaturali e in molti altri film Disney compaiono armi utilizzate in modo drammatico o umoristico.

"Palude Blu" è la sequenza più elaborata per qualità delle animazioni e disegni grazie alle sue origini: ideata in origine per Fantasia accompagnata da "Il Chiaro di Luna" di Claude Debussy, non fu completata in tempo perciò inserita in questo film, con in sottofondo una canzone più recente eseguita in lingua originale dal Coro Ken Darby. Gli animatori sono riusciti a fare un ottimo lavoro rappresentando i movimenti maestosi ed aggraziati di una coppia di uccelli che volano in una suggestiva palude illuminata dal bagliore lunare riflesso sulla superficie increspata dell'acqua.
L'abbinamento tra la colonna sonora e le immagini sullo schermo è di certo il meno efficace dell'antologia di episodi; fortunatamente il corto è contenuto anche all'interno del DVD di Fantasia, dove lo si può apprezzare con la musica di Debussy sulla quale era stato concepito inizialmente.

"All the Cats Join In" è un interludio jazz eseguito da Benny Goodman in cui si evoca la società degli anni '40; i gatti del titolo non sono infatti esemplari felini (che ritroveremo abbinati al jazz ne Gli Aristogatti) bensì è l'appellativo con cui all'epoca venivano chiamati i giovani, che si riunivano per divertirsi mangiando e ballando swing attorno a un juke-box.
Una matita (affine al pennello di "Aquarela do brasil" in Saludos Amigos) disegna una ragazza invitata ad uscire da un ragazzo, seguendola poi nel corso dei suoi preparativi e durante la serata alla quale si aggregano altri giovani raccolti durante il tragitto. Secondo i critici l'immagine della ragazza che si cambia e si fa la doccia è una delle prime rappresentazioni dell'anatomia di una giovane donna nella storia del cinema; un altro importante esordio è quello dell'animazione limitata, una tecnica che porta sullo schermo personaggi stilizzati e fondali talmente semplici da apparire surreali, riutilizzata in futuro per spot pubblicitari e corti propagandistici o educativi.

"Senza Te" è una ballad cantata in lingua originale da Andy Russell e nella versione italiana da Natalino Otto, iniziatore del genere swing nel nostro Paese. Il testo parla di un amore perduto, stato emotivo raffigurato attraverso alcuni paesaggi desolati che si alternano "sciogliendosi" in dissolvenze incrociate osservate da una finestra attraverso la pioggia battente. Un corto malinconico che offre ben poco e stona per atmosfere e genere musicale all'interno di un'antologia di episodi decisamente dai toni più leggeri.

"Casey at the Bat" è un corto animato ispirato all'omonimo poema americano in cui il giocatore di baseball Might Casey evita volutamente di colpire la palla per due volte, talmente sicuro di riuscire a rispondere alla terza battuta per far andare in visibilio il pubblico. In realtà l'attinenza di questo frammento con la tematica musicale del lungometraggio è limitata, dato che "Casey at the Bats" è un cortometraggio standard in cui è però presente una canzone che introduce l'entrata in scena del protagonista; sei anni dopo Musica Maestro la Disney ne realizzò anche un sequel, un cortometraggio distribuito autonomamente intitolato "Casey Bats Again".
"Casey at the Bats" è stato per lungo tempo sconosciuto al pubblico italiano: quando uscì nei cinema italiani infatti questo corto fu eliminato perché si riteneva che il nostro pubblico non conoscesse minimamente le regole del baseball, ma fu poi ripristinato in lingua originale sottotitolato nella versione home video.

In "Two Silhouettes" due ballerini di danza classica si muovono al ritmo di una canzone eseguita da Dinah Shore; non sono però personaggi disegnati, bensì le sagome ritagliate dalle riprese live-action e immerse in un ambiente animato, con fondali, amorini ed elementi di contorno aggiunti dagli animatori. Il cartone animato non è quindi l'attrazione principale, ma un effetto speciale di post-produzione in grado di rendere visivamente più interessante l'esibizione, anche se distrae lo spettatore dall'effettiva esibizione dei due danzatori.

"Pierino e il lupo" è un brano composto da Sergei Prokofiev nel 1936 come una guida per bambini all'ascolto della musica classica, in cui ogni personaggio è distintamente associato ad uno strumento musicale; questa idea attirò subito Disney, che ne acquistò i diritti nel 1941 per creare un cortometraggio da inserire in un’eventuale riedizione aggiornata di Fantasia, rimasta in cantiere fino al 1999.
Inserito all'interno di Musica Maestro come episodio più lungo dell'intero programma, "Pierino e il lupo" è anche la parte più memorabile grazie all'orecchiabile colonna sonora, alla suggestiva cornice della steppa russa e all'ottima caratterizzazione degli animali. Pierino infatti è un bambino che si inoltra nella foresta innevata per sconfiggere un temibile lupo armato solo di un fucile a tappo; troverà però dei validi compagni nell'uccellino Sasha, nell'anatra Sonia e nel gatto Ivan, assieme ai quali potrà mettere in pratica una movimentata battuta di caccia.

In "After You've Gone" torna l'Orchestra Benny Goodman per eseguire un'energica melodia jazz che accompagna un quartetto di strumenti musicali dalle fattezze antropomorfe che si deformano per adottare comportamenti umani o animaleschi. Non c'è una trama ma una serie di scene che si fondono l'un l'altra, in un turbine di note, linee, tastiere e dita da pianista che si scompongono per assumere un ruolo completamente diverso, in un ambiente astratto nel quale si può intravedere un mondo musicale che ricrea la virtuosistica fusione tra suono e immagine vista nella "Toccata e Fuga in re minore" di Fantasia, ma con uno spirito più leggero e divertente.

"Gianni di Feltro e Alice di Paglia" è una storia d'amore cantata in lingua originale dal terzetto vocale The Andrew Sister ed eseguita in italiano dal Quartetto Cetra. Protagonisti sullo schermo due cappelli innamorati che tentano di ritrovarsi dopo essere stati separati dal negozio in cui erano in vendita e dove si erano conosciuti; si tratta di un altro dei numerosi esempi di personaggi inanimati che prendono vita in un'opera Disney assumendo atteggiamenti simili a quelli umani senza diventare antropomorfi, forse non uno dei più riusciti per via dell'eccessiva semplicità dei modelli dei personaggi che ne riduce la gamma espressiva, ma comunque piacevole da guardare.

"La Balena Ugoladoro" è un'opera melodrammatica incentrata su una balena dalle straordinarie doti canore, che sogna un giorno di potersi esibire in un grande teatro pieno di spettatori; un impresario nota il suo talento ed è pronto a catturarla, convinto che al suo interno sia prigioniero un tenore che può essere salvato uccidendo il capodoglio. Per un cortometraggio di ben quattordici minuti la trama è abbastanza semplice, ma riesce comunque a tenere accesa l'attenzione dello spettatore grazie alla simpatia della protagonista e al contesto urbano installato nel prologo; tra i momenti più memorabili però vanno citate le meravigliose scene oniriche con la balena impegnata a interpretare i diversi ruoli operistici sul palcoscenico.
Il finale dolceamaro è una chiusura toccante, un caso però molto raro nella produzione disneyana che verrà infatti bollata come "sdolcinata" e sempre alla ricerca dell'happy ending.
Una piccola curiosità: tutte le voci del cortometraggio sono state eseguite da un'unica persona, in lingua originale dal cantante e attore Nelson Eddy mentre in Italia da un trentenne Alberto Sordi.

Musica Maestro è un film a episodi piuttosto disomogeneo, privo di un qualsivoglia filo conduttore e dalla qualità piuttosto altalenante: a frammenti facilmente dimenticabili sono affiancate altre sequenze più ispirate, in grado di catturare nuovamente l'attenzione dello spettatore subito dopo uno sbadiglio. Questa struttura è una conseguenza delle circostanze in cui il film nacque: la Seconda Guerra Mondiale era appena terminata e gli studios Disney potevano tornare ad affacciarsi sulla distribuzione mondiale, dopo aver realizzato per diversi anni principalmente corti animati pubblicitari o propagandistici. Walt decise quindi, invece che concentrare gli sforzi su un unico progetto complesso, di affidare a più gruppi di animatori diverse idee da sviluppare, così da metterli nuovamente nelle condizioni di sfruttare al massimo la loro creatività.
Questo saliscendi qualitativo però ne ha fatto un film passato in secondo piano, da cui si sono salvati principalmente i due frammenti più lunghi ("Pierino e il lupo" e "La Balena Ugoladoro") distribuiti in futuro autonomamente. L'home video non ha riservato un trattamento dignitoso alla pellicola, dato che il DVD americano presenta una versione monca del primo cortometraggio; questa incompletezza ha fatto sì che il film non arrivasse mai in Italia su disco ottico (nell'attesa, forse vana, di una riedizione completa) per cui l'unico formato in cui è possibile reperire la versione italiana, piuttosto rara, è su videocassetta.

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