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Animation History #7: Saludos Amigos

Nei primi mesi del 1941 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti invitò Walt Disney a un tour diplomatico in America Latina per rappresentare gli Stati Uniti in un viaggio di propaganda che dimostrasse la politica di buon vicinato che intendevano attuare; gli USA non erano ancora entrati in guerra, ma erano preoccupati per le simpatie nei confronti dell'ideologia nazista che stavano nascendo nei Paesi dell'America del Sud.
Disney non era entusiasta all'idea di interrompere il lavoro dei suoi studi d'animazione per intraprendere una missione a fin di bene, così convinse il governo americano a finanziare la produzione di quattro cortometraggi animati, per i quali diversi artisti e compositori lo accompagnarono nel suo viaggio in Brasile, Argentina e Cile per documentarsi e conoscere approfonditamente la cultura locale.
I quattro cortometraggi furono assemblati, assieme ad alcune riprese documentaristiche effettuate dal vivo, per poter essere poi proposti al pubblico nelle sale cinematografiche come un unico lungometraggio (il più breve mai prodotto dalla Disney, coi suoi 42 minuti di durata è ascrivibile più come mediometraggio); si trattava di una buona occasione per trovare un nuovo mercato, dato che la II Guerra Mondiale aveva tagliato drasticamente gli incassi stranieri poiché i film non raggiungevano l'Europa.

In "Lago Titicaca" la zona del celebre lago peruviano viene esplorata da Paperino, qui nei panni del turista americano che si muove in un contesto a lui estraneo: dopo una prima parte in cui il papero prova ad solcare lo specchio d'acqua su un'imbarcazione artigianale, entra in scena un lama dispettoso che scatena la maggior parte delle gag del corto. Paperino era il principale protagonista della produzione cortometraggistica Disney di quel periodo ed è comprensibile il suo utilizzo in questo frangente, anche se con caratteristiche differenti dai suoi standard: pur essendo sempre oggetto di slapstick, non ritroviamo qui la sua caratteristica suscettibilità sacrificata in favore di una comicità muta commentata da una voce narrante, in un meccanismo più simile ai corti "How to…" di Pippo.

"Pedro" è un giovane aeroplanino alle prese con la sua prima missione postale attraverso l'Aconcagua, una temibile catena montuosa la cui traversata viene aggravata da un forte temporale; l'ambientazione ha una forte potenza evocativa e riesce a creare un climax finale emozionante. Buona parte del fascino e del coinvolgimento emotivo del corto derivano però dall'espressività di cui sono stati dotati gli aeroplani e la torre di controllo: si tratta di un processo di umanizzazione molto efficace simile a quello visto nel treno Casimiro di Dumbo, che sarà poi ripetuto ad esempio nel corto "Little Toot" all'interno de Lo scrigno delle sette perle, nel corto "Susie, the Little Blue Coupé" e negli oggetti de La Bella e La Bestia.

"El Gaucho Goofy" segue la struttura classica dei cortometraggi di Pippo per presentarci la figura del Gaucho, mostrandone usi e costumi rivisitati in chiave comica: il protagonista è qui più dinoccolato che mai, alle prese con alcune sequenze surreali nelle quali interagisce con il suo cavallo e gli strumenti del mestiere.
Da evidenziare come le immagini siano state modificate per l'uscita in DVD di Saludos Amigos, rimuovendo la sigaretta fumata dal protagonista.

"Aquarela do Brasil" può essere considerato un vero e proprio prototipo dei videoclip musicali, dove il pennello del disegnatore dona vita e colore all'ambiente e ai personaggi a ritmo di musica. La graduale costruzione attraverso l'esplicita creazione di un disegno animato è estremamente piacevole, così come tutte le interazioni con cui l'artista scherza coi protagonisti. Paperino qui divide lo schermo con l'esordiente Josè Carioca, pappagallo con la caratteristica parlata e i modi brasiliani che sarà ripreso in altri due film e in numerose storie a fumetti; i due formano una coppia efficace che consente di mettere alla berlina Paperino, prima disorientato per l'idioma del suo nuovo compagno, poi impegnato in goffi tentativi di emularlo.
La musica del carnevale di Rio immerge il pubblico nelle atmosfere latino-americane accompagnandolo, forse in modo un po' troppo brusco, verso il finale.

Il film ha una struttura abbastanza improvvisata, i cortometraggi sono legati tra loro in modo forzato e di qualità media; la critica dell'epoca attaccò il film per l'idea alla base della compilation, quando invece si sperava in un nuovo Biancaneve e i sette nani o Pinocchio. Saludos Amigos però dimostra come Disney volesse continuare a sperimentare cose nuove, spesso disattendendo le aspettative; la scelta si rivelò azzeccata, dato che la pellicola dimostrò che le compilation di corti richiedevano un budget ridotto e riuscivano ad attirare il pubblico più di quanto non facessero i film ad ampio respiro, al punto che la Disney continuò a realizzare solamente compilation di corti fino alla fine degli anni '40.
Nello specifico il successo ottenuto da "Saludos Amigos" fu tale da convincere Disney a realizzare un altro lungometraggio animato sempre ambientato in America Latina, che vedrà la luce due anni più tardi: I tre caballeros.

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