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Animation History #3: Fantasia

Verso la fine degli anni '30 il personaggio di Topolino stava gradualmente passando in secondo piano, messo in ombra nei cortometraggi animati da Paperino, il quale grazie alla sua energia e alla sua indole irascibile aveva conquistato il pubblico. Walt Disney pensò a un ritorno in grande stile per il personaggio che gli aveva portato fama mondiale, attraverso uno speciale cartone intitolato L'Apprendista stregone completamente muto se non per un brano di musica classica come colonna sonora; gli autori della storia suggerirono di utilizzare Cucciolo come protagonista per via della sua mimica, ma Walt era determinato nel riportare Topolino sotto i riflettori. Il direttore d'orchestra Leopold Stokowski accettò di collaborare al progetto gratuitamente registrando la colonna sonora con 100 dei migliori musicisti di Los Angeles; gli animatori intanto realizzavano il cartone con la consapevolezza che si trattava del cortometraggio d'animazione più ambizioso mai realizzato, prestando attenzione ad ogni minimo dettaglio. Il costo stava diventando eccessivo, oltre il triplo di qualunque altro corto Disney, così Stokowskì suggerì di inserirlo all'interno di una serie di altri corti simili, che come tante Silly Simphonies dalla forte impronta musicale avrebbero composto un film a episodi.

Quando Fantasia prese forma nel 1940 fu proposto al pubblico non come un film, ma come un evento speciale per assistere al quale gli spettatori avrebbero dovuto vestirsi eleganti, come se si recassero ad un grande concerto di musica classica; prima dell'inizio della proiezione veniva distribuito un libretto che conteneva un messaggio di Disney e Stokowsky, mentre le sale cinematografiche erano allestite con una trentina di casse acustiche in grado di offrire per la prima volta l'esperienza del suono stereofonico.
Anche il film in sé al di là della struttura a episodi era piuttosto bizzarro per via della durata superiore alle due ore, una lunghezza piuttosto rara all'epoca e unica per un prodotto animato, e per la completa assenza di titoli di testa o di coda; la proiezione infatti cominciava con un sipario che si apriva mentre i musicisti prendevano posto per suonare, i quali uscivano di scena prima della chiusura del sipario nella pausa tra primo e secondo tempo.
"Fantasia" tentava evidentemente di ricreare un'esperienza il più simile possibile a quella di un concerto di musica classica accompagnato da sequenze animate; l'unico elemento estraneo è un cartello, mostrato durante l'intervallo, sul quale trovano posto il titolo del film e il copyright.
Ognuno dei sette brani musicali è preceduto da una breve sequenza nella quale si vedono le silhouette degli orchestrali, mentre una voce narrante introduce l'episodio che si sta per vedere.

"Toccata e fuga in re minore" di Johann Sebastian Bach comincia con un frammento di riprese dei musicisti durante l'esecuzione del componimento, accompagnati da giochi di luce e ombre; si tratta di un espediente per concentrare l'attenzione dello spettatore sulla musica, vera protagonista di Fantasia prima di introdurre l'accompagnamento animato. Per la prima volta gli studi Disney si cimentarono con l'animazione astratta: sulle note di Bach si susseguono nuvole, dune e scie luminose, alle quali si fondono immagini di parti di strumenti musicali come corde e archetti. Il virtuosismo visivo di questo frammento animato è forse la migliore fusione tra suono e immagine che si potrà osservare nel corso del film, libera da un qualsivoglia vincolo narrativo; il legame si rafforza sulle ultime note di Bach, quando i disegni si sovrappongono al direttore d'orchestra sottolineando il sodalizio tra musica e animazione.

"Lo schiaccianoci" di Pyotr Ilyich Tchaikovsky accantona ogni possibile riferimento alla vicenda del balletto originale preferendole una serie di scene naturalistiche indipendenti, nelle quali viene mostrato il passaggio delle stagioni in diversi ambienti. I protagonisti si esibiscono in coreografie dai ritmi e dai toni nettamente differenti tra loro: fatine che all'alba si svegliano ricoprendo di brina le piante, funghi con tratti da orientali che ballano goffamente, petali di fiore che roteano con leggiadria sul pelo dell'acqua, pesci che nuotano in modo sensuale con movenze da danza araba, cardi con un aspetto da russi che ballano in modo forsennato e infine le fatine che provocano l'arrivo dell'autunno e dell'inverno. Un pezzo fresco ed eterogeneo, nel quale risalta l'abilità degli animatori di infondere a elementi inanimati movenze antropomorfe e anche psicologie accennate, come avviene per i funghi o per i fiori col colbacco."L'apprendista stregone" di Paul Dukas è il primo corto all'interno di Fantasia con una vera e propria storia: Topolino è alle prese con il cappello magico dello stregone Yen Sid (nome speculare a quello del suo creatore) in grado di fornirgli poteri magici di cui però abuserà, dando vita ad un esercito di scope animate che provocheranno un allagamento. La precisione tecnica con cui sono stati realizzati alcuni dettagli, come l'acqua o le ombre deformate sulle superfici sulle quali si proiettano; un'attenzione simile fu riservata anche al personaggio di Topolino, rinnovato completamente nel design per dotarlo di una maggiore espressività che gli consentisse di recitare tutta la gamma di emozioni richieste dalla vicenda. Fino a quel momento infatti Topolino era caratterizzato dagli occhi "a punto" con i quali era stato ideato, ma da qui sfoggia occhi bianchi dotati di pupilla; in realtà, anche se il nuovo look fu ideato per questa occasione, il pubblico dell'epoca lo aveva già conosciuto attraverso quattro cortometraggi realizzati dopo L'apprendista stregone, il quale però dovette attendere la conclusione degli altri episodi che compongono questo lungometraggio prima di arrivare sul grande schermo.

A corto concluso sullo schermo avviene una virtuale stretta di mano tra Topolino e Stokowsky, incarnazione dell'incontro tra musica e animazione che sta alla base di Fantasia.

"La Sagra della Primavera" di Igor Stravinsky passa in rassegna i primi anni del pianeta Terra, dal Big Bang alla nascita dei primi organismi monocellulari, per poi mostrare i dinosauri durante il loro regno fino all'estinzione. È un corto cupo, ma impressionante per la resa realistica delle creature preistoriche senza precedenti; tecnicamente si fanno notare anche gli effetti speciali con i quali sono stati realizzati i vulcani, la lava e i terremoti che contribuiscono al processo di formazione della crosta terrestre. Forse qui la musica interagisce nel modo meno ottimale con le immagini, in certe scene creando un effetto di dissonanza con quanto si vede sullo schermo.
Alla realizzazione di questo frammento collaborò lo stesso Stravinsky, il quale però rinnegò il suo operato quando all'uscita del film gli intellettuali criticarono aspramente l'opera di Disney.

"La Pastorale" di Ludwig Van Beethoven è un quadro della vita sul Monte Olimpo, dove coesistono molte creature appartenentialla mitologia greca; il fascino del corto è racchiuso nella varietà di personaggi e nella suggestiva atmosfera, impreziosita dall'utilizzo di una ricca scala cromatica che caratterizza le sequenze. Il cast offre una proposta di eventi decisamente varia: pegasi che effettuano i primi tentativi di volo e putti che cercano di combinare appuntamenti tra centauri sono alcuni momenti caratteristici della tranquillità sull'Olimpo, bruscamente stravolta quando Zeus decide di attaccare coi suoi fulmini Bacco, in preda ai fumi dell'alcool. Alcune azioni effettivamente risultano eccessive mentre altre sequenze sono fin troppo lente, dovendo pagare lo scotto di una melodia di sottofondo che non si adatta alla perfezione alle singole scene: il corto mitologico doveva infatti essere accompagnato inizialmente dalle note di "Cydalise", brano però cambiato in corsa dopo aver riscontrato difficoltà nel costruire una storia attorno ad essa.

"La danza delle ore" di Amilcare Ponchielli è di certo il più divertente episodio di Fantasia e uno di quelli che rimangono più impressi nella memoria: gli struzzi rappresentano il mattino, gli ippopotami il giorno, gli elefanti la sera e gli alligatori la notte, in una coreografia nella quale sono contrapposte la grazia che ci si aspetterebbe da un balletto ai bizzarri corpi degli animali protagonisti del corto. I disegni non sono ai livelli di virtuosismo visti nei precedenti episodi, ma la loro semplicità riesce a dare vita con efficacia ad un'idea vincente già in partenza: non può non suscitare risate la visione di struzzi con scarpette da ballerina e ippopotami in tutù che danzano con leggiadria a ritmo di musica, fino al vorticoso finale in cui assieme agli elefanti sono costretti ad una rocambolesca fuga dagli affamati predatori.

L'ultimo episodio di Fantasia affianca "Una notte sul Monte Calvo" di Modest Mussorgski all'"Ave Maria di Franz Schubert, due brani che non potrebbero essere più differenti l'uno dall'altro: l'originale abbinamento è però funzionale alla rappresentazione del sacro e del profano che viene portata sullo schermo, un netto contrasto tra le forze del Male e le forze del Bene. Il demone Chernobog, il personaggio più imponente e inquietante mai comparso in un film Disney, evoca scheletri, arpie, spettri e mostri per dar vita all'inferno in terra; l'agonia festante delle creature dell'oltretomba viene però interrotta dai rintocchi di una campana, segnale che costringe i diavoli alla ritirata mentre ha inizio una processione di fedeli attraverso una foresta che con i suoi alberi, i riflessi nell'acqua e l'architettura di un ponte ricorda non poco l'estetica di una cattedrale gotica. La fede in grado di scacciare il maligno è la chiosa dell'opera che, con un sorprendente lirismo, cerca di congedare lo spettatore lasciandogli un messaggio di speranza.

L'ottimismo di Disney e tutti gli sforzi fatti per portare a compimento Fantasia non furono ripagati: il film fu un insuccesso e la critica accusò il film di un eccessivo formalismo. Il giudizio non è del tutto incomprensibile se si pensa che la versione proiettata nelle sale cinematografiche nel 1940 durava quasi mezz'ora in più rispetto al film che è sopravvissuto fino ai giorni nostri: gli intermezzi con le riprese dell'orchestra erano più lunghi e il narratore, di cui è stata conservata solo la voce fuori campo, era visibile sullo schermo mentre introduceva ampiamente ogni episodio descrivendo in modo fin troppo didascalico cosa gli spettatori avrebbero visto da lì a poco. Questi prologhi erano parte integrante dell'idea iniziale di Walt Disney di ricreare l'atmosfera di un concerto dal vivo, ma rallentavano drasticamente il ritmo del film; gli studi RKO qualche anno dopo riproposero Fantasia nelle sale tagliando gli interventi del presentatore e trasformando in mono la colonna sonora, così che il film potesse essere proiettato anche nei numerosi cinema all'epoca ancora sprovvisti di un impianto stereo. Da allora il film è stato riproposto più volte sul grande schermo e in home video, non riuscendo però a raggiungere mai l'apprezzamento delle masse: gli intellettuali lo ritengono troppo leggero mentre il pubblico generalista lo percepisce come qualcosa di troppo ricercato, così l'avanguardismo di Fantasia è stato riconosciuto sì come il capolavoro di Disney per l'impresa artistica affrontata, senza però incontrare mai un successo popolare; si salvano però alcuni degli episodi più leggeri del lungometraggio, come L'apprendista stregone e La danza delle ore, che sono entrati nell'immaginario comune come icone che rappresentano l'intero film.

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