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Fantastic Four: tutti i retroscena del flop Fox e dei deliri di Josh Trank

Il nuovo reboot cinematografico di Fantastic Four, diretto da Josh Trank, è stato ormai stroncato da critica e pubblico senza remore, e questo ha pesato sicuramente moltissimo sulle scarsissime rendite al botteghino dei primi giorni, ben al di sotto delle più buie previsioni. Ma a cosa è dovuto realmente questo flop? Da dove deriva tutta questa negatività che circonda la pellicola e chi ci ha lavorato? Nessuno sembra saperlo con certezza: c'è chi da la colpa unicamente al regista, chi incolpa la Fox per aver dato il via ad un progetto senza avere bene le idee chiare su cosa volesse fare e chi invece condanna direttamente il progetto per essere stato concepito "per i motivi sbagliati". Da quello che emerge da un articolo pubblicato da THR, in cui l'autore riporta le opinioni e le impressioni dei membri del cast e della crew del film, la colpa è di tutti, nessuno escluso, per aver dato vita ad un'opera senza arte né parte. Ma da questo articolo emergono anche eclatanti retroscena che riguardano Trank in prima persona e che forse ci permettono di capire come mai il regista sia stato allontanato anche dallo spin-off di Star Wars.

A quanto riportato da membri del cast, il regista non ha prodotto sufficiente materiale per realizzare un film compiuto, rifiutando l'aiuto di produttori e degli studios.
"Si rintanava in una tenda e si isolava da tutti gli altri. Ha costruito una tenda nera attorno al suo monitor. Era estremamente riservato".
Ma le follie di Trank non si possono ridurre unicamente a questo comportamento. "Durante le riprese, diceva al cast quando sbattere gli occhi e quando respirare. Continuava a spingerli ad una recitazione il più piatta possibile", forzando il tono scuro della pellicola anche quando non necessario. A questo si deve aggiungere anche il comportamento assurdo tenuto da Josh e dai suoi cani nella villa a Baton Rouge affittata dalla Fox per il periodo di riprese che si sono tenute in Louisiana. Danni per 100.000 $ sono stati arrecati agli interni della dimora, con "rimozione dei volti dalle fotografie del padrone di casa presenti nella villa".

Ma come già detto non tutta la colpa sembra essere del regista: la Fox ha realizzato la pellicola "progettata male, realizzata per i motivi sbagliati e senza una visione alle spalle. Temevano di perdere i diritti quindi hanno fatto pressione e non hanno dato aiuto a Trank né lo hanno voluto licenziare. Hanno solo messo la testa sotto la sabbia".

Lo scarso lavoro di Trank però non ha fornito sufficiente materiale alla Fox per poter realizzare un film con un capo e una coda, anzi, sembrerebbe che al termine delle riprese non ci fosse neanche una conclusione ancora concepita dal regista, facendoci dubitare sulla possibile bontà della versione che "non vedremo mai" della pellicola.
"Come si fa a chiedere a qualcuno di prendere il posto del regista con più della metà di un film girato da qualcun altro? O si assume qualcuno alla disperata ricerca di un lavoro o [si ricominciare], si butta via praticamente l'intero budget e si perde il cast".

Molto materiale è stato girato con dei sosia e la produzione si è trasferita a Los Angeles per girare le scene con Teller davanti ad un green screen. "Era puro caos" ha detto un membro della crew, aggiungendo che Trank era ancora presente al tempo, ma era stato neutralizzato da una commissione".

Ormai la lotta legale e verbale tra major e regista è già cominciata senza esclusione di colpi. Ma cosa trarre da tutto ciò? Che sicuramente la Fox ha sbagliato nel voler a tutti i costi realizzare un reboot così povero di idee e materiale, senza una visione di insieme, pur di non perdere i diritti della proprietà Marvel. Che la Casa delle Idee tutto sommato non ha fatto poi così male a prendere le distanze da questo progetto, salvaguardando quantomeno alla lunga il brand, e che Josh Trank, investito di una responsabilità così grande come il reboot di Fantastic Four, arrivando solo da un progetto a basso budget e un po' amatoriale come Chronicle, non ha retto alla pressione e ha rovinato una grandissima opportunità di decollo per la sua carriera.
Che dire quindi. Un progetto nato male e conclusosi ancora peggio.

(Via CBM)

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