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Starlight, il ritorno all'avventura di Mark Millar e Goran Parlov: la recensione

Introdurre Mark Millar, uno degli autori più noti e seguiti del mondo dei comics, è quasi un esercizio di stile. Dopo essersi fatto un nome scrivendo su svariate testate sia DC che Marvel fra gli anni ’90 e gli anni 00, lo sceneggiatore scozzese da una decina di anni cura principalmente fumetti di propria creazione, accompagnato dagli artisti migliori in circolazione, sotto l’etichetta Millarword. Le sue idee, che spesso si concludono nell’arco di un’unica miniserie di pochi albi, tendono ad essere tanto semplici quanto guidate da un’illuminazione di fondo che le rende avvincenti nonché originali e pronte per essere consegnate al cinema. L’abilità nella scrittura, poi, fa il resto. Non fa eccezione Starlight, realizzato in coppia con il croato Goran Parlov.

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La storia narra le vicende di Duke McQueen, un signore attempato ed ex-pilota, che un tempo è stato un eroe su un pianeta alieno. Sulla Terra, però, l’unica persona che gli crede è sua moglie, purtroppo scomparsa. Nonostante il lutto familiare, i figli di Duke trascurano il padre persi nei loro impegni quotidiani. Solo quando un ragazzo proveniente dal pianeta alieno che aveva salvato 40 anni prima lo convince a tornare per sventare la terribile minaccia di una dittatura esterna, Duke avrà il proprio riscatto.

Una delle caratteristiche tipiche di Millar è quella di giocare con i concetti chiave dei supereroi, sovvertirli o trattare tematiche e situazioni che non sarebbero possibili negli universi canonici come quelli delle due big americane Marvel e DC. In questo caso, quello dell’autore scozzese è un chiaro omaggio ai fumetti d’avventura classici americani, agli eroi spaziali come Flash Gordon, nonché alla leggerezza di quelle letture. Starlight, infatti, non ha una trama particolarmente intricata ed è narrato con gran naturalezza e semplicità, il che non è un difetto. Millar riesce in poche pagine a creare un universo narrativo nuovo e funzionante, attingendo al genere a cui si rifà, ma mettendoci molto del proprio. Bastano poche battute a dare spessore e tridimensionalità ai personaggi che risultano sì riconoscibili perché appartenenti ad archetipi, ma non per questo scontati.

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Una riflessione che emerge da quest’opera, inoltre, riguarda il ruolo degli anziani nella nostra società e i rapporti familiari che diamo per scontati. Seppur il tono dell’avventura resta sempre leggero e l’happy ending non manca, la parte iniziale che mostra un Duke sbeffeggiato dai ragazzini e messo da parte dai propri figli, che per giunta non danno credito al suo passato da eroe, mostra un quadro triste che fin troppe volte vediamo nella realtà. L’invito di Millar, dunque, è quello di rispettare e dedicare anche solo un po’ del nostro tempo alle persone davvero importanti della nostra vita.

Dal punto di vista grafico, Goran Parlov traduce in maniera perfetto lo stile narrativo asciutto di Millar grazie a un tratto quanto mai essenziale e dinamico. Il suo stile, completamente adatto al mercato americano, non rinuncia a evocare rimandi europei con qualche strizzatina d’occhio al fumetto franco-belga. La colorazione netta e brillante di Ive Svorcina, che tende sempre a virare nelle tonalità ciano e magenta quando ne ha l’occasione, fa il resto.

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Un lavoro non seminale ma riuscito questo Starlight, di cui spiace vederne le potenzialità narrative concludersi in questo volume unico. Ottima, come sempre l’edizione italiana curata da Panini Comics nel suo ormai consueto cartonato di ottima fattura, seppur condito da un paio di refusi nel lettering.

 

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Mark Millar, disegni di Goran Parlov, colori di Ive Svorcina
  • Genere: Supereroistico, avventura
  • Formato: 17x27 cm, C., 168 pp, col.
  • Prezzo: 18€
  • ISBN: 978-8891221629
  • Voto della redazione: 7,5
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