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Il settimo splendore

Per leggere l'intervista a Leonardo Favia e l'anteprima del volume, clicca qui.

Il passato, si sa, spesso nasconde scomodi segreti e fantasmi che sarebbe auspicabile non risvegliare: accade, a volte, che un figlio si trovi costretto a confrontarsi con verità sui propri genitori delle quali sarebbe stato meglio non venire mai a conoscenza.

Diciamocelo, nel corso dell’infanzia, o perlomeno nella maggior parte dei casi, vediamo i nostri genitori con occhi privi di oggettività: nostro padre è il nostro Superman personale, forte e coraggioso, senza macchia, mentre nostra madre rappresenta uno scudo indistruttibile dietro il quale trovare riparo dai nostri fallimenti, paure e ansie.
Arriva però un giorno nel quale i figli si emancipano dai loro genitori, e nella loro indipendenza arrivano alla consapevolezza che coloro che ci hanno dato la vita sono semplicemente uomini e donne, con i loro pregi, ma anche con i loro difetti.
A volte capita che questo processo, altrimenti fisiologico, risulti assai traumatico e destabilizzante: ciò avviene quando scopriamo che qualcosa che avevamo eretto a certezza assoluta crolla improvvisamente e irrimediabilmente, scatenando conseguenze spesso terribili da affrontare.

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Il settimo splendore, romanzo a fumetti scritto da Leonardo Favia e disegnato da Ennio Bufi, edito da Bao Publishing, narra la storia di un figlio, Modì, che parte alla volta di Parigi alla ricerca di verità nascoste sul passato di sua madre, nata in Francia e che proprio nella capitale aveva perso la vita in circostanze drammatiche.
Fra le strade e i vicoli di Parigi, Modì avrà modo di fare numerose conoscenze e di ricostruire, a poco a poco, la difficile esistenza della propria mamma, costellata di misteri e tragicità. Nel corso della sua ricerca, il Nostro avrà modo di fare nuove conoscenze, alcune delle quali determinanti per la sua vita, e di riscoprirsi come individuo, trovando uno scopo e una direzione, alla ricerca di una verità apparentemente irraggiungibile perché sepolta nel passato.

Il settimo splendore è un libro che riflette sull’importanza della memoria, custode sempiterna dei nostri trascorsi, ma talvolta fonte ingannevole, in quanto frutto di una percezione soggettiva,  quando si tratta dei ricordi della nostra infanzia, età nella quale, appunto, non si è ancora in grado di cogliere ogni sfumatura degli eventi vissuti.
Il passato di Modì è infatti quello di un bambino cresciuto in un contesto difficile, in una famiglia “spaccata” a causa della separazione dei propri genitori. A questo si aggiunge il peso di una madre afflitta da seri problemi psicologici, che ne hanno condizionato la vita fino alla sua prematura fine.

Ed è proprio l’attenta analisi psicologica dei protagonisti uno dei meriti maggiori dello sceneggiatore, il quale riesce, con delicatezza e attenzione, a parlare di un tema assai spinoso da raccontare: sia Modì che la mamma sono infatti personaggi che le persone “normali” non faticherebbero a definire "instabili".
Ma chi è veramente una persona instabile? Probabilmente questi sono semplicemente esseri umani nati con una sensibilità diversa, più profonda e intensa, che porta a somatizzare in maniera più accentuata le varie vicissitudini che la vita ci impone di affrontare: in un mondo frenetico e superficiale, quale è quello in cui viviamo, capita spesso che dentro questi soggetti qualcosa si rompa, a volte in maniera irrimediabile, trasformando la vita in un vortice di ansie e preoccupazioni, di frenesia e paura, dal quale diventa sempre più difficile uscire.

Il settimo splendore è una storia che parla di crescita individuale, di presa di coscienza e coraggio, quando è troppo tardi per continuare a temporeggiare: evolversi o soccombere, dunque, con la consapevolezza che ogni crescita impone un sacrificio.
Cosa siamo quindi disposti a sacrificare veramente per crescere e superare i nostri limiti e le nostre paure?

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Il lavoro di caratterizzazione dei personaggi, protagonista “in primis”, è encomiabile: Favia riesce a creare in Modì un character a tutto tondo, dotato di una complessità emotiva e psicologica straordinaria, ricco di sfaccettature che rendono il Nostro, in una parola, umano.

Come già detto, la storia si svolge a Parigi: la capitale francese è vera e propria protagonista, silenziosa ma onnipresente, del racconto.
La città che ci viene presentata non è però quella “da turista”, quanto piuttosto quella dei vicoli e dei Cafè, dei lampioni dalla luce gialla e della scalinate nascoste.
Parigi è quanto mai rappresentata in maniera sincera e romantica, in un vero e proprio tributo dell’autore a una città archetipo per ogni artista.

Se la città ci appare più bella che mai grande merito va dato all’artista che si è occupato della parte grafica del libro: Ennio Bufi riesce, con il suo tratto morbido e ricercato, a infondere vita ad ognuna delle 120 e passa pagine de Il settimo splendore.
Il lavoro compiuto sulla resa espressiva dei personaggi, oltre che sulle precisa resa delle scenografie, contribuisce in maniera rilevante a dotare l’opera di quella piacevole gravità emotiva che ogni lettore apprezzerà.

Non si può non sottolineare, in questo senso, il pregevole lavoro compiuto da Walter Baiamonte ai colori: con i suoi pastelli dalle tonalità cangianti il colorista riesce al meglio a esprimere il “mood” in continua evoluzione del racconto.

Il settimo splendore, dunque, parla di crescita e sacrificio, perdita e dolore, paura e coraggio: in sostanza, parla di vita.
Perché Modì potrebbe essere potenzialmente ciascuno di noi, dato che, nella vita, ogni essere umano si trova a dover compiere delle scelte che ne influenzeranno il destino, scelte a volte difficili, a volte doverose, e non necessariamente giuste.
Arriva per tutti il giorno nel quale dobbiamo decidere chi vogliamo essere, e, una volta presa una decisione, iniziare a correre verso il nostro futuro, senza mai fermarsi a guardare indietro, nella speranza che ciò che c'è ad aspettarci sia migliore di ciò che ci siamo lasciati indietro.

Dati del volume

  • Editore: Bao Publishing
  • Autori: Testi di Leonardo Favia e disegni di Ennio Bufi
  • Formato: 17x23, B, 128 pp, colore
  • Prezzo: 15 €
  • Voto della redazione: 7,5
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