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Oudeis vol. 2

Oudeis vol. 2Similmente al viaggio del protagonista, anche la lunga avventura editoriale di Oudeis giunge infine al termine. Dopo il primo volume, edito nel 2004, esce in questo inizio 2008 il secondo libro con cui si conclude questa peculiare rivisitazione dell’eroe omerico.

Anche in questo caso, dopo un’introduzione in forma di poema di Fabrizio Tavernelli, il timone passa totalmente nelle mani di Carmine Di Giandomenico, che ci riporta alle travagliate vicende di Nessuno/Oudeis.

E ancora la spiaggia è lo scenario da cui riparte la storia del protagonista con un’apparizione che tenta a suo modo di dargli le riposte che cerca. Quindi, da una visione all’altra, da una “schermata” alla seguente, il nostro Oudeis ripercorrerà in chiave fantascientifica le tappe dell’Odissea, dalla tentazione della sensuale Circe ai canti delle Sirene e via ancora fino al confronto con Nettuno sempre alla ricerca della memoria perduta, di una rivelazione, della strada che permetterebbe il ritorno ad .it (aca).

E, alla fine, questa risposta l’avrà sia il frastornato Oudeis, che capirà il suo ruolo nella vicenda, sia chi legge, fino a quel momento perplesso dall’avere a che fare con un Ulisse che ha più domande che risposte quando sia l’originale che le rappresentazioni passate ce lo rappresentano come scaltro e lucido davanti ad ogni avversità. Anche se è vero che, come fa notare lo stesso autore, Ulisse è anche l’opera di James Joyce, quella che con la sua decostruzione del linguaggio ha messo alla prova più di un lettore.

Un’opera complessa quindi, ma affascinante, con delle soluzioni grafiche ed uno studio della tavola innovativi e funzionali alla storia stessa che ci confermano la bravura dell’autore e spiegano una volta di più perché si sia affermato (non solo in veste di disegnatore) anche oltreoceano.

In definitiva un’opera coraggiosa in cui (traspare dalle pagine oltre che dalle sue parole) Di Giandomenico investe tanto di sé immedesimandosi con il protagonista. Immedesimazione che per il lettore è resa più facile in questa parte finale della storia in cui le carte vengono scoperte.

Infine un consiglio: ci sono molte interviste e considerazioni circa Oudeis fatte in questi 4 anni dagli autori e dalla critica, le quali possono dare diverse chiavi di lettura della storia (e anche un ripasso all’Odissea non guasta), ma l’approccio migliore è probabilmente quello di leggerla senza porsi domande, lasciandosi smarrire da essa come l’autore ci augura nelle note finali.



Andrea "Zio-P" Poli
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