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Attacco terroristico alla sede di Charlie Hebdo, morti 5 vignettisti - UPDATE

Update ore 22:15

Ultim'ora: strage Charlie Hebdo, localizzati e identificati gli attentatori.

Intanto, i vignettisti identificati sono 5, oltre a Charb, Cabu, Tignous e Wolinskia, fra le vittime c'è Honoré, autore del disegno dell’ultimo tweet dell’account di Charlie Hebdo.



Era il novembre del 2011 quando riportavamo la notizia dell'attentato alla sede della rivista francese Charlie Hebdo. All'epoca non c'erano state vittime ma le minacce non si sono mai placate, fino ad oggi giorno in cui, come avrete già letto o sentito al telegiornale, un terribile attentato ha colpito la sede della rivista satirica a Parigi coinvolgendo almeno 12 vittime. Due uomini incappucciati e vestiti di nero al grido di  «Vendicheremo il profeta» hanno aperto il fuoco fuoco nella redazione del giornale chiamando i giornalisti per cognome. Successivamente, nella fuga, hanno ucciso due poliziotti di guardia alla sede del giornale e sono fuggiti in un'auto trovata poi abbandonata. Tra le vittime, il direttore Stephan Charbonnier, e i noti tre colleghi vignettisti Cabu, Tignous e Wolinski.

Un atto terribile avvenuto per motivi ideologici, considerando le posizioni dissicranti e provacatorie di Charlie Hebdo. Ricorderete che nel 2006 la stessa rivista fu al centro di numerose polemiche dopo la pubblicazione di alcune vignette danesi che raffiguravano Maometto. Un'ora prima dell'attentato, era stata postata la seguente vignetta su Twitter:

Naturalmente, forti sono le posizioni prese dalle autorità, il presidente francese Hollande parla di terrorismo e di attacco alla libertà e dichiara che la Francia agirà con fermezza.

Charlie Hebdo è una rivista francese satirica pubblicata da Les Éditions Rotative e fondata nel 1970 dalle ceneri di Hara-Kiri, periodico bloccato dal ministero Ministro dell'Interno per una sua copertina. Direttore dell'epoca era Georges Bernier. La rivista chiuse per scarsità di lettori nel 1981 e rinacque nel 1992 con Philippe Val redattore capo e Gébé responsabile artistico.

Mentre si susseguono le notizie su questa triste vicenda che mina alla libertà di satira e d'espressione, vi inviato a dare uno sguardo alla gallery in basso per ripercorrere alcune celebri copertine della rivista. Non mancheremo di segnalare nuovi aggiornamenti in futuro.

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