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Speed Rece #22: le nostre letture in breve

  • Pubblicato in Focus

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4Hoods 4 – Prigioni di Vetro (Sergio Bonelli Editore)

di Federico Rossi Endrighi, Marco Matrone, Davide La Rosa, Samuel Spano
La serie young Bonelli 4Hoods riesce sempre, come ogni eroe che si rispetti, a portare a compimento il proprio obiettivo: esplorare (e creare contestualmente) un mondo fantasy dalle molteplici diramazioni. Il primo racconto, scritto con la consueta ironia da Federico Rossi Endrighi, accompagnato stavolta dai disegni Marco Matrone, porta avanti la narrazione principale spostando il tono prettamente avventuroso verso una dimensione onirica grazie al pretesto del tranello magico. Il secondo racconto, esterno al plot principale, è affidato ai testi divertenti di Davide La Rosa e al tratto riconoscibile di Samuel Spano: l’avventuriero Barba è stato infettato da un virus e toccherà all’elfo Rosso il compito di salvarlo. La sceneggiatura di La Rosa è un “viaggio allucinante” citazionistico e parodico dal tipico sguardo surreale dello scrittore, mentre Spano riesce ad adattare il proprio stile (principalmente nella raffigurazione degli ambienti e nell’utilizzo del colore) con grande facilità, senza scostarsi dal design della serie.
Voto: 8
Leonardo Cantone

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Aliens 14 (Saldapress)

di David Wenzel, James Vence, Guy Davis
Esplorare l’Aliens Universe non vuol dire solo indagare lo spazio profondo, i “luoghi” in cui vivono gli Xenomorfi e scoprire in quali modi raccapriccianti l’essere umano soccombe a queste creature ma vuol dire anche esplorarne le possibilità narrative. Lo fa David Wenzel con Cacciatore, storia breve che vede un manipolo di guerrieri norreni combattere contro un “drago”: spostando l’asse temporale e spaziale, l’autore, imbastisce una storia tipicamente da fantasy avventuroso inserendo felicemente l’iconico alieno immaginato da Giger. Con l’inizio della miniserie Sopravvissuto, James Vence ai testi e Guy Davis ai disegni, portano l’Alien Universe verso una dimensione più introspettiva, attraverso la figura del protagonista, confondendo continuamente i piani narrativi in una continua alternanza tra sogno, allucinazione e realtà: la vera e propria “trama” deve ancora essere raccontata.
Voto: 7
Leonardo Cantone

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Avengers 100 (Panini Comics)
di Mark Waid, Al Ewing, Jim Zub, Pepe Larraz, David Curiel
L’uscita nei cinema di Avengers nel 2012 diede il via al proliferare bulimico di uscite dedicate agli Eroi più potenti della Terra. A distanza di un lustro questo sfruttamento intensivo ha cominciato a segnare il passo, con la serie principale incartatasi in un non brillantissimo ciclo scritto da Mark Waid e le altre collane secondarie (Uncanny Avengers, U.S. Avengers, Occupy Avengers) che avevano ormai perduto la loro ragion d’essere iniziale. Con una mossa a sorpresa, la Marvel ha chiuso le serie ancillari, riunendo squadre e sceneggiatori e dando il via a No Surrender, saga in 16 capitoli che ha il compito di chiudere questa fase creativamente convulsa. Senza tregua vede gli Avengers di tutte le squadre riunite per affrontare una minaccia dallo spazio che rischia di mettere in serio pericolo la Terra.
Bizzarro incrocio tra la classica saga di Roy Thomas e Sal Buscema di fine anni ’60 e la controversa Traversata di Bob Harras, Terry Kavanagh e Mike Deodato degli anni ’90, Senza Tregua si legge con piacere ma non resterà certamente tra i capitoli narrativamente più validi della lunga storia dei Vendicatori. Discorso diverso per il comparto visivo: una vera gioia per gli occhi l’accoppiata Pepe Larraz e David Curiel.
Voto: 6,5
Luca Tomassini

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Doctor Strange 38 (Panini Comics)
di Donny Cates e Gabriel Hernandez Walta
Fattosi notare con la serie Image Redneck, una saga di vampiri ambientata nel sud degli Stati Uniti condita da atmosfere alla Joe R. Lansdale, Donny Cates è il nuovo golden boy del fumetto a stelle e strisce. Non stupisce che la Marvel se ne sia subito voluta assicurare i servigi, mettendolo inizialmente al lavoro su Doctor Strange come successore dell’uscente Jason Aaron. Se quest’ultimo aveva profondamente rinnovato la mitologia del buon dottore, pur rimanendo nel solco della tradizione, Cates spariglia subito le carte, sconvolgendo lo status quo della serie. C’è un nuovo inquilino a Blecker Street, un nuovo Stregone Supremo annunciato fin dalla copertina: Loki Laufeyson, il Dio degli Inganni! Ma come è potuto succedere? E che ne è di Stephen Strange? Come se non bastasse, farete un balzo sulla sedia assistendo al ritorno di un personaggio potentissimo quanto pericoloso, uno dei simboli della Marvel dei primi anni duemila. Divertimento, dialoghi irresistibili e trovate fuori di testa per uno dei migliori debutti dell’iniziativa Marvel Legacy. Il tutto illustrato dal minuzioso tratto di Gabriel Hernandez Walta, già vincitore del premio Eisner per The Vision. Tanta carne al fuoco, ma cotta davvero a puntino. In attesa di leggere anche in Italia le folli storie partorite da Cates per Thanos e Venom.
Voto: 8
Luca Tomassini

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Il Commissario Ricciardi – Magazine 2018 (Sergio Bonelli Editore)
di Maurizio Di Giovanni, Sergio Brancato, Daniele Bigliardo, Paolo Terracciano, Alessandro Nespolino, Lucilla Stellato, Claudio Falco, Luigi Siniscalchi
Primo magazine Bonelli dedicato alla new entry della collana “romanzi a fumetti” della casa editrice: il dolente Commissario Ricciardi, capace di vedere lo spirito dei morti nei loro ultimi attimi di vita. Il magazine si articola in quattro brevi racconti inediti che hanno il compito di porsi come utile compendio narrativo agli albo già usciti e a quelli di prossima pubblicazione: “Dieci Centesimi” rivela la ragione per cui Ricciardi ha scelto di diventare commissario, “Partire e Lasciare” è un drammatico sipario sulla vita del dottor Modo mentre “Un mazzo di fiori” porta il lettore indietro nel tempo per indagare il commovente rapporto tra Maione e suo figlio e, in ultimo, “Febbre” riprende i toni prevalentemente da giallo della prima storia e reinterpreta la tradizione dei morti che vengono in sogno ai vivi per dare loro i numeri. Di grandissimo interesse è la corposa intervista a Maurizio De Giovanni, posta in apertura del magazine, che oltre ad una panoramica sul proprio lavoro, ricostruisce la vita editoriale del Commissario e descrive i suoi personaggi.
Voto: 8
Leonardo Cantone

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The Postal 2
(Panini Comics)
di Matt Hawkins, Bryan Hill e Isaac Goodhart
Dopo gli eventi narrati nel primo numero di The Postal, la vita a Eden – la città nascosta al mondo dove vivono gli ex-criminali che vogliono rifarsi una vita - va avanti. Fulcro delle vicende è il postino Mark, figlio dell’autoritario sindaco Laura Shiffron, affetto dalla sindrome di Asperger. Anche in questo volume sono presenti 2 cicli da 4 albi ciascuno che vedono l’arrivo della squilibrata figlia dell’agente FBI che copre l’esistenza della città e la problematica difesa da una minaccia esterna di un cittadino ex-nazista colpevole di aver ucciso un ragazzo solo per il colore della sua pelle.
La serie di Matt Hawkins e Bryan Hill si dimostra sempre piacevole e interessante, ma è il cambio di colorista da Besty Golden a K. Michael Russell a metà volume a dare una svolta definitiva anche al comparto visivo, esaltando il lavoro del disegnatore Isaac Goodhart facendo salire di molto la qualità della serie. Le tavole, ora, hanno una luce e una gamma cromatica molto più naturale e questo miglioramento giova all'intera serie.
Voto: 7
Gennaro Costanzo

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Speed Rece #21: le nostre letture in breve

  • Pubblicato in Focus

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4Hoods 3 – Il dedalo e lo specchio (Sergio Bonelli Editore)

di Federico Rossi Endrighi, Riccardo Torti ed Elisabetta Melaranci
Il fantasy per ragazzi creato da Roberto Recchioni prosegue il suo cammino rispettando le giuste aspettative. Come con Dragonero Adventure, anche 4Hoods ha un arduo compito portato felicemente a compimento: essere un ponte plurigenerazionale. Se la prima serie vuole accomunare lettori di fasce d’età differenti, con finalità plurinarrative, la seconda li vuole fondere: leggere 4Hoods è tornare bambini, immaginare stupefatti che oltre la vignetta esista un mondo fantasmagorico da scoprire, è l’avventura da serie animata d’altri tempi. Che tu sia un bambino o meno, il piacere della scanzonata lettura è assicurato. Con questo terzo numero, Sergio Rossi Endrighi ai testi e Riccardo Torti ai disegni della prima storia, imbastiscono un racconto che richiama i giochi di ruolo e che diverte nella sua citazionistica evoluzione narrativa. Endrighi, accompagnandosi ai disegni con Elisabetta Melaranci, nel secondo racconto (con protagonisti due dei 4Hoods) esplora una parte del mondo fantastico, ancora mai mostrata, le profondità degli abissi, e lo fa con la consueta spensieratezza. Coerente con i numeri precedenti e con il tono della serie, anche questo albo è leggibile e godibile a prescindere dall’età anagrafica, basta essere piccoli avventurieri nel proprio animo.
Voto: 7.5
Leonardo Cantone

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Deadpool Serie Platino - Deadpool uccide l’Universo Marvel ancora (Panini Comics)

di Cullen Bunn e Dalibor Talajic
Deadpool uccide l’Universo Marvel è uno straordinario capolavoro di metanarratività, citazionismo esasperato e grottesco non sense. Gli altri capitoli dell’"Uccidologia" (Deadpool uccide i Classici su tutti e Deadpool uccide Deadpool) mantengono alta l’asticella del divertimento surreale e della matrioska metafumettistica. Non stupisce, da parte degli autori del primo capitolo, Cullen Bunn e Dalibor Talajic, la volontà di voler esplorare le possibilità genocide di Deadpool. Stavolta, il Mercenario Chiacchierone è stato condizionato mentalmente e ipnotizzato: fa una strage di supereroi senza saperlo. Nei momenti di follia omicida, Deadpool, entra in mondi onirici dal sapore fumettistico: più che un seguito narrativo, il graphic novel è un seguito ideale. Il volume, difatti, prende il motivo dominante del primo e ne indaga una variante. Il gioco metanarraitvo, infatti, risiede nelle allucinazioni fumettistiche di Deadpool, che acquisiscono grafica diversa – da manga, da linea chiara francese, da comics per bambini – a seconda delle diverse situazioni. Nonostante la squadra non sia cambiata e il testo come il disegno siano di grande solidità, complice (forse) l’aspettativa, il fumetto non decolla mai del tutto e non riesce ad attestarsi ai livelli qualitativi della “trilogia originale”.
Voto: 6,5
Leonardo Cantone

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Dragonero Adventures 7 – La Palude Misteriosa (Sergio Bonelli Editore)

di Stefano Vietti, Federico Vicentini, Francesca Aureli
La volontà di creare un mondo narrativo ampio e saldamente strutturato, con le varie opere legate alla testata principale di Dragonero, è sempre più evidente. Con questo numero delle avventure giovanili di Ian, Stefano Vietti, affidandosi ai caratterizzanti disegni di Federico Vicentini, semina personaggi che i lettori più fedeli già hanno incontrato e che sanno essere importanti per lo sviluppo narrativo di Ian e Gmor, utilizzando come pretesto un agguato degli Uomini Lucertola. Medesima volontà narrativa è presente nel secondo racconto del volume, scritto sempre da Vietti e disegnato da Francesca Aureli che non disdegna spregiudicate prospettive per mostrare una breve avventura nella torre segreta della madre di Ian, naturalista imperiale. Interessante, dunque, diventa la possibilità di esplorare (specialmente in funzione della serie principale) il passato di alcuni personaggi secondari che si sono rivelati fondamentali per la vita avventura di Ian e soci.
Voto: 7
Leonardo Cantone

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Il Corvo – Memento mori n°2 (Edizioni BD)

di Roberto Recchioni, Werther Dell’Edera e Davide Furnò
Secondo dei quattro albi previsti per questo nuovo corso de Il Corvo. Le vicende di David, nella corsa alla sua vendetta, prendono fiato. Lo spillato si concentra sul protagonista e sul suo passato, fino all’atroce morte per mano di un kamikaze. Roberto Recchioni ripercorre la storia di Amadio e ogni episodio è un tassello della gioventù del ragazzo precocemente ucciso. Si intravedono alcuni indizi importanti del suo avvicinamento alla chiesa, al suo amore per Sarah e al suo mentore, padre Raphael, il tutto strutturato mentre ricompone i suoi pezzi (letteralmente parlando). Werther Dell’Edera sfodera un’altra grande prova di stile, accompagnato sempre dai colori di Giovanna Niro.
La short story di questo volume è di Davide Furnò che si concentra sulla vendetta secondo due punti di vista opposti: il carnefice e la vittima. Accompagnato dall’onnipresente corvo che recita la celebre ed omonima poesia di Edgar Allan Poe e che ripete in maniera ossessiva “Mai più”, portando alla follia l’uomo.
Voto: 7
Emanuele Amato

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Punisher Collection – Diario di guerra: Occhio per occhio (Panini Comics)

di Carl Potts e Jim Lee.
A distanza di quasi 30 anni dalla loro prima apparizione nel nostro paese, tornano le storie di Punisher War Journal firmate da Carl Potts e da Jim Lee, ristampate da Panini Comics all’interno della collana antologica dedicata alle avventure di Frank Castle. All’epoca della loro pubblicazione ne Il Punitore delle Edizioni Star Comics, queste storie vennero adattate al formato ridotto e in bianco e nero, di stampo “bonelliano”, con cui l’editore perugino aveva lanciato la rivista dedicata al vigilante. La resa finale fu ovviamente distante anni luce dall’originale americano, e ad essere penalizzate furono soprattutto le tavole degli artisti coinvolti, tra cui un giovane e promettente Lee. Il volume proposto da Panini cancella lo scempio perpetrato dalla Star in quella prima e ormai lontana edizione, proponendo per la prima volta in Italia il Punitore di Potts e Lee nel formato originale.
A fare la parte del leone è soprattutto il lavoro del futuro disegnatore di X-Men: dalle sue tavole, che già stupiscono per composizione e dinamismo, è possibile scorgere lo stile muscolare che lo trasformerà nel giro di pochi anni in uno degli artisti più amati del settore. Non ha superato invece la prova del tempo la prosa di Carl Potts, verbosa e prolissa, capace di appesantire oltremodo la narrazione. Scarso anche l’approfondimento psicologico del protagonista, che sembra uscito da uno dei tanti action movie in voga in quegli anni. Per versioni più centrate del personaggio bisognerà aspettare l’arrivo di sceneggiatori più dotati come Chuck Dixon e, in anni più recenti, Garth Ennis.
Serie invecchiata malissimo, rileggere oggi Punisher War Journal di Potts& Lee ha senso solo nel caso in cui si voglia assistere ai primi passi di un giovane ma già dotatissimo artista.
Voto: 6,5
Luca Tomassini

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Star Wars Collection: Star Wars Han Solo (Panini Comics)

di Marjorie Liu e Mark Brooks
L'uscita al cinema del film Solo: A Star Wars Story, diretto da Ron Howard con Alden Ehrenreich nel ruolo del protagonista, non poteva certo lasciare indifferenti la Marvel e la Panini Comics che propongono una mini di 5 albi dedicata al celebre contrabbandiere.
Marjorie Liu e Mark Brooks ci propongono un Solo ancora distante col cuore dalla Ribellione, ma che non riesce a dire no alla chiamata dell'amata Leia. A lui è stato dunque affidata una missione top-secret: recuperare degli informatori della ribellione, vittime di una spia assassina, partecipando alla gara più pericolosa della galassia: il Vuoto del Dragone. Una trama lineare per un fumetto che fa dell'azione il suo punto di forza.
Mark Brooks offre una prova stellare con tavole rese spettacolari anche grazie al grande lavoro di Sonia Oback e Matt Milla ai colori. L'artista è uno dei migliori a rendere naturali le espressioni dei personaggi che devono sottostare alla controporte in carne e ossa.
Una lettura, dunque, veloce e divertente, oltre che piena d'azione, consigliata a chi è uscito dal cinema e vuole vive nuove avventure con Solo.
Voto: 7
Gennaro Costanzo 

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Speed Rece #20: le nostre letture in breve

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Cybersix 1-3 (Editoriale Cosmo)

di Carlos Trillo e Carlos Meglia
La collana I Maestri della Historietas inizia alla grande con la ristampa di uno dei titoli di maggior successo degli anni '90: le avventure della bella Cybersix, nata da improbabili esperimenti genetici, ribellatasi al suo sadico creatore e alla ricerca della sua umanità. Carlos Meglia con tratti agili e sottili dipinge la torbida città di Meridiana: tavole ricche di dettagli, con molto nero, inquadrature ardite, montaggio dinamico, per un ambientazione in bilico fra post-moderno e decadenza. Il character desing irresistibile, parimenti debitore di Disney e Tezuka, descrive flessuose e prorompenti figure femminili, sexy e toste, mentre i nerboruti personaggi maschili conservano sempre qualcosa di infantile e tenero. Il grande e compianto Carlos Trillo cavalca questo stravolgimento di ruoli fondendo un ampio insieme di citazioni e suggestioni metanarrative: Frankenstein e il vampirismo, i supereroi e Blade Runner, i romanzi hard boiled e il fantasy, la cultura pop e la storia dell'Argentina. Un fumetto-fumetto insomma in cui convivono azione, ironia, erotismo e una fine e impercettibile vena malinconica, tutta sudamericana.
Voto: 7,5
Luca Giovanelli

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La Grande Letteratura a Fumetti: L’Isola del Tesoro (Mondadori Comics)

di Christophe Lemoine e Jean-Marie Woehrel
Esordio della collana La Grande Letteratura a Fumetti, l’adattamento del seminale romanzo d’avventura “per ragazzi” di Robert Louise Stevenson, L’Isola del Tesoro, ha il compito di riportare nel medium fumetto una storia famosissima ed intramontabile: una mappa del tesoro, la promessa di ricchezze inimmaginabili, pirati “tagliagole” pronti a tutti e il racconto di formazione di un giovane adulto. La fedeltà all’opera di Stevenson è indubbia nelle mani dello sceneggiatore Christophe Lemoine, ma l’adattamento risente della foliazione: un numero maggiore di tavole avrebbe dato al racconto più respiro e agli autori più libertà narrativa. I disegni di Jean-Marie Woehrel descrivono, con amore per il dettaglio, le scene attraverso la linea chiara tipica del fumetto francese, senza osare nella composizione visiva. Un discreto adattamento targato Glénat e portato in Italia dalla Mondadori Comics che pone in appendice interessanti editoriali su Stevenson e le sue opere.
Voto: 6
Leonardo Cantone

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Mercurio Loi 10: L'uomo orizzontale (Sergio Bonelli Editore)

di Alessandro Bilotta, Francesco Cattani e Andrea Meloni
Mercurio Loi si riposa, letteralmente stendendosi sul divano e decidendo di non fare nulla. Non partecipa alla storia, non è protagonista, né tanto meno – come ci si aspetta – deus ex machina del finale. Ma è un numero attraversato da una prepotente tensione dinamica che si costruisce, nella storia, con la dicotomia azione/inerzia, e si dipana nel dialogo fitto con il lettore attraverso l'asse orizzontale/verticale, costringendoci giocosamente a girare l'albo fra le mani per proseguire. Le vicende narrate spostano il registro già surreale delle storie di Alessandro Bilotta verso picchi allucinati. La tavolozza di Andrea Meloni è ridotta questa volta a pochi colori (bianco, blu, giallo e rosso), ben definiti nel dipingere una Roma cupa e cruenta, sinistramente contemporanea e spietata nel considerare ozio e inazione come peccati massimi dell'uomo. Peccato per i disegni di  Francesco Cattani le cui linee tonde e morbide deformano troppo i tratti del volto dei personaggi e le chine sembrano “appesantire” in alcuni punti le tavole. Il risultato finale però, grazie all'originalità del soggetto, è come sempre ottimo.
Voto: 7,5
Luca Giovanelli

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Star Wars: Cronache degli Jedi: L'età dell'oro dei Sith (Panini Comics)

di Kevin J. Anderson e Dario Carrasco
Cinque millenni prima degli eventi di Una nuova Speranza, è esistito un periodo in cui i Sith prosperavano. La morte di Marka Ragnos apre un aspro conflitto fra Ludo Kressh e Naga Sadow, entrambi contendenti al ruolo di nuovo Signore Oscuro dei Sith e con visioni diametralmente opposte. Intanto i giovani esploratori iperspaziali Gav e Jori Daragon si ritrovano coinvolti in questa guerra di potere che mira direttamente all'Impero.
Panini Comics ristampa, dunque, nella collana Star Wars Legends - dedicata ai racconti fuori canone delle vecchie serie a fumetti dell'universo creato da George Lucas - la serie Cronache degli Jedi, fra le più amate dai fan della saga. Nel farlo, la casa editrice decide di proporre il materiale in ordine cronologico partendo dal primo dei due prequel della serie, pubblicato originariamente dopo la conclusione della stessa. La mini, uscita nel 1996, è godibile e appassionante e permette di andare indietro di millenni nel fantastico universo di Star Wars. Imperdibile per i fan della saga.
Voto: 7,5
Gennaro Costanzo

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Super-Eroi Classic 53 – Fantastici Quattro 12 (Panini Comics – La Gazzetta dello Sport)

di Stan Lee, Jack Kirby e Joe Sinnott.
Direttamente dai favolosi anni ’60, le storie che hanno forgiato il mito della Marvel! Continua la riproposta del celeberrimo ciclo dei Fantastici Quattro di Stan Lee & Jack Kirby, i Lennon & McCartney del fumetto americano. Il precedente volume della bella collana da edicola nata dalla collaborazione tra Panini e Gazzetta aveva ospitato la Saga di Galactus, con l’arrivo sulla Terra del Mangiatore di Mondi, del suo araldo Silver Surfer e dell’Osservatore, generalmente considerata come il momento in cui la testata decolla verso vette espressive mai toccate dal fumetto popolare fino a quel momento. L’immaginazione grafica di Kirby galoppa ormai a briglie sciolte, con matite potenti che raffigurano titani in lotta tra di loro tra scenari fantascientifici e una tecnologia avveniristica e impossibile, con pagine superbe che fecero meritare all’artista l’appellativo di “King”. All’artista giovò sicuramente l’arrivo alle chine di Joe Sinnott, capace di ripassare con eleganza le matite scatenate del Re. Il tutto arricchito dalla prosa enfatica e solenne di Lee, che aggiungeva pathos alle tavole scaturite dall’immaginazione selvaggia di Kirby. In apertura di questo volume troviamo la splendida e mitica Quest’uomo….questo mostro!, la storia singola più bella dell’intera run dei due mostri sacri e probabilmente di tutta la Silver Age. Sotto i riflettori Ben Grimm, alias La Cosa, il membro più amato e sfortunato del quartetto, in un giustamente celebratissimo racconto che narra di eroismo e sacrificio. A seguire, l’arrivo di Pantera Nera e il ritorno degli Inumani e di Silver Surfer, con la geografia dell’Universo Marvel che sboccia sotto i nostri occhi. Signori, la storia è servita e non potete farvela sfuggire.
Voto: 10
Luca Tomassini

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Speed Rece #19: le nostre letture in breve

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I Grandi Maestri 20 – Toppi 6: Colt Frontier (Editoriale Cosmo)

di Sergio Toppi
Nuova uscita della collana “I Grandi Maestri”, meritevole iniziativa dell’Editoriale Cosmo che sta proponendo in formato e prezzo popolare alcuni tra i più grandi classici del fumetto italiano ed internazionale, svolgendo una grande opera di divulgazione. In questo sesto numero dedicato all’indimenticabile Sergio Toppi sono raccolte sei storie western apparse tra gli anni ’70 e ’80 nelle gloriose riviste Il Giornalino e Comic Art. Ma parlare semplicemente di “western” è riduttivo: il maestro mette in scena come nessun altro l’ancestrale lotta per la sopravvivenza compiuta da un’umanità spietata e rapace, sullo sfondo di una natura inospitale ed arcigna. Queste storie con protagonisti cercatori d’oro bramosi di ricchezza e distrutti dalla loro avidità non sono invecchiate di un giorno e parlano con voce squillante all’uomo moderno, ammonendolo. Non diminuisce con gli anni neanche l’ammirazione per il tratto inimitabile di Toppi, per il sapiente uso del tratteggio col quale leviga volti, armi, suppellettili, rocce, armi, animali, richiamandoli dalle nebbie della storia.
Capolavoro indispensabile.
Voto: 9
Luca Tomassini

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Junky Cable (Shockdom)

di Claudio Avella
Colorata, esagerata, ricca di riferimenti e citazioni, Junky Cable di Claudio Avella è un concentrato iconico capace di solleticare l’immaginario del lettore. Un tratto sottile (di evidente ispirazione francese) fa da base per l’espressività tipica del fumetto nipponico per raccontare una storia cyberpunk dai diversi capovolgimenti narrativi. Avella ha costruito (e ricostruito) un mondo fantascientifico lontano, ma estremamente riconoscibile in cui la ricchezza compositiva delle tavole ne concede la giusta espressione: cyborg, alieni, vertiginose costruzioni, articolate sequenze d’azione sono la materia prima del volume che non disdegna, comunque, una buona dosa di ironia e leggerezza, capace di stemperare la storia dai risvolti drammatici.
Voto: 7
Leonardo Cantone

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Le Stagioni del Commissario Ricciardi – La Condanna del Sangue (Sergio Bonelli Editore)

di Sergio Brancato e Lucilla Stellato
La Bonelli continua ad esplorare l’universo narrativo creato da Maurizio De Giovanni con i romanzi dedicati al Commissario Ricciardi, detective per la polizia della Napoli degli anni trenta, con il dono (e la maledizione) di poter vedere i morti nel loro ultimo istante di vita e sentirne le ultime parole. Sergio Brancato ai testi riporta il romanzo di De Giovanni con grande attenzione per la narrazione intrecciata: il racconto giallo principale concentrato sull’omicidio di una cartomante, si alterna con la dimensione privata del Commissario e della sua “spalla”, il brigadiere Maione. Nonostante l’autonomia narrativa del volume, dunque, il legame con il precedente è evidente nella volontà di voler approfondire le vite private dei personaggi principali già presentati ne Il Senso del Dolore. La sceneggiatura è di grande solidità nel raccontare gli eventi e le dinamiche tra gli attori della storia. Il disegno di Lucilla Stellato è di straordinario impatto visivo, ricchezza ed eleganza e vivifica le emozioni dei personaggi, le misteriose atmosfere e gli scorci della città partenopea con grande sapienza narrativa e una tensione quasi fotorealistica. Questo secondo capitolo si allinea con il primo per la grande qualità dei testi e dei disegni e promette interessanti sviluppi per i prossimi numeri.
Voto: 8
Leonardo Cantone

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Saga 8 (Bao Publishing)

Di Brian K. Vaughan e Fiona Staples
Continua l’epopea fantasy del meraviglioso duo Brian K. Vaughan e Fiona Staples. Saga 8, che raccoglie i capitoli dal 43 al 48, affronta un tema abbastanza scomodo, come ormai ci ha abituati la serie: l’aborto. Alana ha ormai perso il bambino per un incidente. Il problema risiede nel fatto che è all’ottavo mese e si trovano in territorio nemico e deve provvedere ad eliminare il feto, prima che uccida anche lei. Per far ciò il team è sbarcato nelle Badlands, dove risiedono medici che permettono l’aborto. Qualcosa in lei però cambia, donandole strani poteri posseduti solo da chi ha sangue di Wrath. Un incantesimo in particolare, eseguito in maniera inconsapevole, metterà a dura prova la loro famiglia. La narrazione è delicata e diretta, tenendo bassi i ritmi che preannunciano una futura fase di azione. Siamo in pratica nell’occhio del ciclone. Non un volume memorabile ma sicuramente necessario per la costruzione del divenire che porterà sconvolgimenti certi, partendo proprio da qui. Vaughan sa come gestire alla perfezione i tempi narrativi, per cui non stupisce una serie di capitoli lenti e descrittivi. La Staples, di suo, confeziona un’altra perfetta performance di stile.
Voto: 7
Emanuele Amato

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Star Trek Comics Collection 23: Missione Terra (EaglemossCollections – La Gazzetta dello Sport)

di John Byrne
Come solo i trekkies più agguerriti sanno, Missione Terra fu il primo spin-off derivato da Star Trek, ma non andò mai oltre l’episodio pilota. Gene Roddenberry, ideatore dell’amatissima saga spaziale, lo ideò quando la serie principale stava rischiando la cancellazione. Una volta scongiurata quest’ultima, Missione Terra venne trasmesso comunque come episodio delle avventure di Kirk, Spock e compagnia, presentando due nuovi personaggi, l’austero e risoluto Gary Seven, interpretato da Robert Lansing, e la sua assistente, la svampita Miss Lincoln, a cui diede il suo volto una giovane Teri Garr. I due personaggi seppero catturare l’interesse degli spettatori, e da quel lontano 1968 sono tornati più volte in numerosi romanzi e fumetti. Nel 2008, a 40 dalla loro prima apparizione, furono protagonisti di una miniserie in 5 episodi scritta e disegnata da una leggenda dei comics, John Byrne, rimasta finora inedita in Italia come la gran parte del materiale prodotto dall’artista nell’ultimo decennio per la casa editrice IDW. Nonostante il tempo trascorso dai suoi acclamati cicli di X-Men, Fantastic Four e Superman, Byrne sforna un avvincente prodotto a cavallo tra fantascienza e spionaggio. Un’avventura “classica” nel senso migliore del termine, illustrata dalle sue efficaci e caratteristiche matite, sinonimo di “comics” per almeno tre generazioni di lettori italiani.
Bentornato in edicola, Mr. Byrne.
Voto: 8
Luca Tomassini

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Star Wars: Darth Maul (Panini Comics)

di Cullen Bunn e Luke Ross
Uno dei personaggi più apprezzato della trilogia prequel di Star Wars diretta da George Lucas è stato senz'altro Darth Maul, apparso ne La Minaccia Fantasma ma morto nel corso della stessa pellicola. Fortunatamente, il villain è stato recuperato nella serie animata in canone Star Wars Rebels dove abbiamo scoperto che il Sith non era affatto morto. Dopo la mini di 5 numeri intitolata Figlio di Dathomir, il personaggio ritorna ora grazie ai testi di Cullen Bunn e ai disegni di Luke Ross. Gli autori riportano Darth Maul ai tempi del suo apprendistato, qui la sua voglia di sangue Jedi lo porta ad agire alle spalle del suo maestro Darth Sidious per andare a "far visita" a un padawan tenuto prigioniero e venduto al migliore offerente. Bunn e Ross mettono in scena una vicenda appassionante e avvincente con un Darth Maul ancora giovane e inesperto, ma già determinato e perfido, scavando nella sua psicologia in maniera attenta e precisa.
Voto: 7,5
Gennaro Costanzo

Il richiamo della foresta cover
Zagor Jovanotti - Il richiamo della foresta

di Michele Masiero, Moreno Burattini e Walter Venturi
Allegato a Zagor 683 troviamo lo speciale albetto di 36 pagine Zagor Jovanotti - Il richiamo della foresta su soggetto di Michele Masiero, sceneggiatura di Moreno Burattini, disegni di Walter Venturi e con la cover di Alessandro Piccinelli. L'artista, da sempre fan dichiarato del personaggio, viene omaggiato con un'avventura che presenta un canovaccio molto semplice: Jovanotti che sogna di essere nella Foresta di Darkwood dove viene fatto prigioniero e liberato da Zagor. Gli autori infarciscono i dialoghi con citazioni tratte dalle canzoni del cantautore e il tutto scorre in maniera prevedibile e senza troppe sorprese. Trattandosi di un puro omaggio - anche per i lettori visto che il prezzo del mensile resta invariato - e di un'operazione che magari avvicinerà qualche lettore alla serie, non ci aspettavamo nulla di diverso. Consigliato, quindi, esclusivamente ai completisti di Zagor e ai fan di Jovanotti. Unica pecca, a nostro avviso, che l'albo principale presenti un'avventura già avviata. Magari sarebbe stato più saggio trovare il primo capitolo di una storia nuova se non una completa.
Voto: s.v
Gennaro Costanzo

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