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The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro: recensione in anteprima

tasm2-poster-receDopo la morte del Capitano Stacy avvenuta nel primo capitolo della saga, Peter Parker non riesce a vivere serenamente il suo rapporto con la bella Gwen Stacy, che intanto sogna la borsa di studio per Oxford in Inghilterra. La paura di Peter è quella di coinvolgere la ragazza nella sua vita da eroe, nella quale è ormai completamente a suo agio, finendo per esporla al pericolo. Il ritorno di Harry Osborn, a capo della Oscorp dopo la morte del padre, non fa che complicare il tutto. A questo si aggiunge un nuovo criminale, Electro, che minaccia la città e che Spider-Man deve fermare a tutti i costi.
Tutti questi elementi confluiranno in un'unica trama a cui bisogna aggiungere una traccia che ha il suo inizio nel primo film, e che apre anche il secondo capitolo, e che tormenta il ragazzo: il mistero legato alla scomparsa dei suoi genitori.
Centrale il ruolo del tempo: il film si apre e si chiude con un orologio e, durante tutta la durata della pellicola, i personaggi ribadiscono l'assenza di tempo, decisiva anche nelle loro scelte.

Come dicevamo, questi elementi si combinano in un'unica trama che viene sviluppata in maniera interessante e in alcuni casi originale, risultando convincente nel suo intreccio, un po' meno nella sua realizzazione. Se da un lato, infatti, la molteplicità degli elementi riesce a creare il giusto mix fra la vita privata di Peter e il suo essere Spider-Man, tenendo sempre viva l'attenzione dello spettatore, ci sono vari aspetti che rendono la pellicola tutt'altro che perfetta.
In particolare l'accelerazione e lo scarso approfondimento di alcune situazioni, specie per quanto riguarda le evoluzioni dei cattivi che risultano forzate e stereotipate e a cui bisogna spendere il bonus dell'"occhio chiuso".
Un bonus spendibile in quanto, alla fine, accettata la natura decisamente più cartoonistica di questo sequel rispetto al primo capitolo, il film risulta un gradino sopra all'1 e riesce a divertire ed emozionare i fan.
Chiariamo subito, si è usato il termine "cartoonistico" al posto dello spesso considerato offensivo "fumettistico"... Fatto sta che The Amazing Spider-Man 2 è sicuramente più vicino a una certa narrazione tipica dei fumetti rispetto a pellicole supereroistiche più complesse e realistiche. Ma non è detto che questo sia un male. Perché alla fine il film convince, diverte ed emoziona, facendosi perdonare le pecche controbilanciandole ad altre parti decisamente riuscite, regalando scene spettacolari ed emozionanti che vanno dritte al cuore dello spettatore e che eviteremo di spoilerarvi per non rovinarvi la visione.

A differenza della precedente trilogia, la volontà di creare una connessione più forte fra le varie pellicole permette di giocare a rimandi o di relegare attori del calibro di Paul Giamatti a semplici guest star. Un gioco che funziona tendendo viva l'attenzione degli spettatori e che apre le porte ai vari sequel e spin-off (Sinistri Sei e Venom).

La riuscita del film è merito sicuramente del più che ottimo cast, che potremmo definire perfetto, al di là della reale validità della scrittura dei singoli personaggi. Il top è sicuramente rappresentato da Andrew Garfield ed Emma Stone: il primo mette in scena un Peter Parker ai limiti della perfezione, un ragazzo reale e vero che riesce a farci vivere appieno le sue emozioni, un'incarnazione più convincente rispetto a quella di Tobey Maguire nella saga di Sai Raimi. Anche in costume, il suo Spider-Man è assolutamente pari alla controparte fumettistica, grazie anche all'evoluzione del personaggio che ormai non è più il supereroe spasesato e confuso del primo film, ma un eroe completamente a suo agio e spavaldo.
Dal canto suo, Emma Stone riesce a trasmettere una personalità unica al suo personaggio, molto più spigliato e intraprendente rispetto al ruolo della classica ragazza dell'eroe. Lei non è subordinata a Spider-Man, è pienamente consapevole delle sue scelte e del suo destino.
Ma è insieme che i due attori danno il meglio: le scene fra i due raggiungono un'intimità perfetta ed è difficile trovare una coppia sullo schermo capace di trasmettere le stesse sensazioni. La loro storia d'amore, con gli alti e i bassi dovuti al senso di colpa/responsabilità di Peter, è sicuramente la sottotrama più riuscita del film.
Ottimi anche il resto del cast: Dane DeHaan è un Harry Osborn carismatico e totalmente diverso da quello di James Franco, la sua presenza riempie da sola lo schermo, peccato che il suo personaggio subisca una metamorfosi troppo veloce, così come il premio Oscar Jamie Foxx, bravo nel doppio ruolo Max Dillon/Electro, ma con un personaggio troppo sopra le righe e non del tutto convincente nella sua evoluzione.
 
I costumi e il design dei personaggi, per quanto criticati su internet, funzionano bene sullo schermo, non solo quello di Spider-Man, il migliore finora realizzato, ma anche quello di Electro che trova una sua giustificazione durante il film. Nota positiva anche per la colonna sonora e per il suo utilizzo che rimanda al passato da regista di video-clip di Marc Webb.

Webb che ci sentiamo di promuovere: The Amazing Spider-Man 2 ha pregi e difetti, ma mixando gli elementi del film con intelligenza e creando un franchise riconoscibile e al tempo stesso diverso dal precedente, riesce a portare a casa il risultato.

Nota per il 3D: sappiamo bene quanto questo possa essere superfluo in generale. In The Amazing Spider-Man 2, a parte le scene spettacolari di combattimento e i vari volteggiamenti di Spidey, bisogna dare atto che in alcune occasioni riesce ad esaltare l'enfasi del film. Se ne avete la possibilità, ci sono un paio di scene in particolare, verso la fine, che potrebbero premiare questa scelta.

Aggiungiamo, in conclusione, che non sono presenti scene extra dopo i titoli di coda.

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