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I diritti di Action Comics #1 agli eredi Siegel

Finalmente un punto fermo nella travagliata questione sui diritti legati a Superman che vede coinvolte come parti la DC Comics e gli eredi di Jerome “Jerry” Siegel, cocreatore insieme al disegnatore Joe Shuster del personaggio, e suo sceneggiatore per molti anni. Mercoledì scorso, infatti, un giudice federale della California, Stephen G. Larson, ha emesso una sentenza che attribuisce agli eredi Siegel i diritti sul materiale contenuto in Action Comics #1. La sentenza si basa su una legge sul copyright del 1976 che permette agli autori, o ai loro eredi, di ridefinire i termini contrattuali sui diritti nel momento in cui il valore sul mercato del materiale in questione sia noto. A quanto pare è sicuro che Time Warner, proprietaria della DC, ricorrerà in appello contro questa sentenza.

Su questo caso le dispute giudiziarie non sono una novità: già negli anni ’40, Siegel e Shuster, in seguito al loro licenziamento, erano stati sul punto di far causa all’editore, salvo poi giungere a un accordo di tipo economico. Dopodiché i due scomparvero anche dai credit in quanto creatori di Superman almeno fino agli anni ’70, quando il rinnovato interesse intorno al personaggio, suscitato dall’uscita del film, consentì loro di denunciare il trattamento subìto dalla DC. In questa situazione, la casa editrice trovò conveniente non tirare la corda e, oltre a reinserire i loro nomi nei credit, accordò a entrambi gli autori un vitalizio di 20.000 dollari all’anno. Nel 1996, alla morte di Siegel, tale “diritto” decadde del tutto, e i suoi famigliari avviarono una serie di cause contro DC Comics e Time Warner.

La sentenza della settimana scorsa, oltre a riguardare solo il primo grado del procedimento, come si diceva, chiude solo una delle vertenze giudiziarie in corso. L’altra causa di rilievo riguarda i diritti su Superboy, ed il processo è tutt’ora in via di svolgimento. Tuttavia neanche la sentenza su Action Comics #1 chiude tutte le questioni che la riguardano: prima di tutto, è demandata a una giuria la determinazione dell’ammontare della cifra che Time Warner deve agli eredi di Siegel per lo sfruttamento del personaggio dal 1999 ad oggi negli Stati Uniti (mentre per i diritti nel resto del mondo, sempre di proprietà della Warner, la faccenda non è stata affrontata, ovviamente, dalla corte federale). Altra questione aperta è quella riguardante i diritti sui personaggi creati dopo Action Comics #1, in quanto questi successivi lavori furono svolti dai due creatori di Superman sotto compenso. Infine, un’importante incognita sul futuro del personaggio è introdotta da Marc Toberoff, rappresentante del patrimonio Shuster (il disegnatore non ha lasciato eredi), il quale afferma che, sulla base di alcune leggi (tra cui quella già richiamata del ’76), dal 2013 Time Warner non potrà più produrre materiale inerente a Superman senza l’espresso consenso dei detentori dei diritti riferibili a Siegel e Shuster. In più, qualche commentatore ha ricordato che, sulla base delle stesse leggi, dal 2033 il copyright su Superman potrebbero decadere del tutto, rendendo il personaggio di dominio pubblico.

 



Valerio Coppola
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