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N° 3

 

WEAPON PRIME

(conclusione)

 

di Luca Losito

 

New York. Times Square.

 

Il sole era alto nel cielo e il traffico non tendeva a diminuire un secondo. Era ora di pranzo e i marciapiedi si riempirono di persone come fosse un'inondazione. Tra di loro un bambino di sette anni teneva stretta la mano di sua madre per non perdersi in mezzo alla folla. Nell'altra mano stringeva forte il suo giocattolo preferito, una action figure dell'eroe nazionale per eccellenza, il super soldato Capitan America. In un momento di distrazione, il bambino perse la stretta sul gioco che cadde a terra rimbalzando tra i piedi dei passanti. Un uomo dai pantaloni rossi e dalla felpa verde con il cappuccio alzato ed un cappellino nero abbassato sul volto, si fermò subito ad osservare il giocattolo per terra. Il suo sguardo sotto il cappellino era fisso, come se improvvisamente avesse visto qualcosa che lo avesse paralizzato. Con un gesto molto lento si inchinò e lo raccolse tra le sue mani continuando ad osservarlo.

Dopo pochi secondi arrivò il giovane proprietario del giocattolo e vedendo il signore gli si avvicinò.

 

"Grazie signore” disse il ragazzino prendendo delicatamente il giocattolo tra le sue mani "Non è superfigo?! A casa ho come accessori anche il paracadute e la moto! Lui è Capitan America ed è il più forte di tutti!"

 

L'uomo continuava a guardare con occhi sgranati il giocattolo tra le mani del bambino, quei colori del costume e quel nome che aveva pronunciato, gli sembravano così famigliari anche se non ricordava bene dove gli avesse già sentiti. Dentro di lui sentì però montare una forte rabbia. L'uomo si voltò di scatto e iniziò a correre spintonando i vari passanti. Non ricordava nulla del suo passato, neppure il suo nome. Sul polso possedeva tatuato un codice a barre assieme alla scritta "WEAPON PRIME".

Aveva lasciato da qualche ora il Mondo, la sua casa dove era rinato per una seconda volta. Ma quel nuovo mondo in cui si trovava adesso, quella nuova realtà, gli sembrava quasi famigliare per quanto non ricordasse nulla. Eppure si sentiva così spaventato e terrorizzato, quella rabbia feroce dentro di lui era incontrollabile e aumentava sempre di più.

In un momento si trovò al centro di Times Square e davanti a lui un gigantesco schermo pubblicitario a led, mostrava le ultime notizie dal telegiornale:

 

"I Vendicatori sconfiggono nuovamente i Signori del Male. Sventata la minaccia del Barone Zemo." [1]

 

Scorsa la scritta, sullo schermo apparve una gigantesca immagine che ritraeva il gruppo degli eroi più potenti della terra, tra di loro Weapon Prime rivide nuovamente l'immagine di Capitan America in primo piano mentre impugnava il suo scudo. In quel secondo la rabbia selvaggia raggiunse il culmine dentro di lui e scoppiò in un strepitio che avrebbe attirato l'attenzione di tutti i passanti se le sue labbra non fossero state cucite e sigillate.

 

Elivelivolo dello S.H.I.E.L.D.

 

"Vi ho chiesto gentilmente di togliermi queste manette e di farmi parlare con il colonnello Fury. La prossima volta, ve lo chiederò con le cattive e non dite che non vi avevo avvertito."

 

Mi trovo dentro ad una cella di sicurezza, credo che John sia in quella affianco alla mia. Sono inginocchiato con manette sia ai polsi che alle caviglie, oltre a questo ho un collare di sicurezza attorno al collo pronto a darmi una bella scarica elettrica nel caso provassi a togliermelo. Nonostante ci sia il mio fattore rigenerante dalla mia parte a permettermi di sopravvivere, non ho proprio voglia di essere ridotto ad una frittella.

È la quarta volta che chiedo gentilmente ai due agenti S.H.I.E.L.D. che mi sorvegliano di liberarmi, ma sembra vogliano fare davvero i bravi cagnolini ed eseguire gli ordini.

 

Nick è su tutte le furie. Credo di averlo visto poche volte così incazzato, ma come dargli torto in fondo. Un esperimento del progetto Weapon Plus nominato Weapon Prime, è scappato dal Mondo, il suo luogo di nascita, struttura tenuta sotto stretta custodia dallo S.H.I.E.L.D. Io e il mio amico John abbiamo deciso di andare a darci un occhiata dentro, per scoprire qualcosa di più sul progetto che ci ha reso delle armi viventi. Fury ce lo ha permesso senza darci nessuna autorizzazione ufficiale. Poi è successo tutto quel casino. Ho cercato di convincere Nick a lasciare che sia io ad occuparmi di questa missione, essendo il migliore in questo genere di cose, ma non ne ha voluto sapere. O meglio non ne vorrà sapere fin quando non si renderà conto che io sono la persona più giusta per questo lavoro.

 

Le porte della cella si aprono e con passo deciso entra Nick Fury seguito dall'Agente Morales e da altri tre agenti dello S.H.I.E.L.D. che subito puntano i loro fucili verso di me.

 

"Giù le armi ragazzi" dice Fury facendo cenno ai suoi soldati, poi sbuffa una nuvola di fumo e si rivolge a me "Non sai quanto mi girano i c****** a chiedere il tuo aiuto Logan…"

 

Sorrido. Conosco troppo bene il vecchio guercio, è un vero duro. Ma è anche uno dei pochi vecchi tromboni rimasti in vita di cui so di potermi fidare, e se lui ora è qui, credo che la cosa sia al quanto reciproca.

I soldati mi liberano dalle manette, poi mi tolgono il collare.

"Tu e il tuo amico John Wraith avete circa sei ore per trovare Weapon Prime e risolvere questa situazione critica. Con voi avrete anche un gruppo di agenti S.H.I.E.L.D. capitanati dall'agente Morales. Fallite e passerete il resto della vostra vita a... Logan non credi tu stia approfittando un po' troppo della mia fiducia?!" chiese Nick Fury strappandomi di bocca il sigaro che mi ero appena acceso e buttandolo a terra.

 

 

New York.

Weapon Prime si guarda allo specchio sconcertato, le due lame di adamantio che gli escono dai polsi sono sporche di sangue. A terra, tutto attorno a lui, sono ammucchiati uno sopra l’altro i corpi di ragazzi e ragazze sventrati e lacerati. Tutti loro erano venuti travestiti con costumi blu e rossi a stelle e strisce, erano il primo fan club di New York in onore a Capitan America e stavano festeggiando l'anniversario della fondazione della loro associazione. Sui volantini avevano scritto anche che Capitan America in persona sarebbe venuto a festeggiare assieme a loro, ma non sapevano chi invece sarebbe arrivato. Weapon Prime stava passando davanti a quel locale, quando vedendo i partecipanti alla festa in costume, era stato preso da una rabbia furente ed era entrato facendo una carneficina.

Adesso si trovava davanti ad uno specchio a petto nudo, tutto il suo corpo è segnato da varie cicatrici che il suo fattore rigenerante artificiale ha rimarginato durante gli esperimenti fatti su di lui nel Mondo. Tra le mani stringe un cappuccio simile a quello di Capitan America con una grossa A bianca stampata sulla fronte, con gesto sicuro la indossa e guarda soddisfatto la sua immagine riflessa.

 

Tra le strade di New York.

Sfreccio tra i palazzi di New York. Sono davvero una figata questi alianti dello S.H.I.E.L.D. Basta salirci sopra e si muovono in base a come sposti il bilanciamento del peso del corpo. Inizio a capire il motivo per cui Goblin abbia scelto proprio questo mezzo per compiere i suoi misfatti. Ma a differenza sua, io non ho bisogno di una brutta maschera per incutere timore, lo fa già la mia faccia.

"Ehi Logan dove diavolo sei finito? Non riusciamo a starti dietro se ti muovi così velocemente."

John Wraith si trova su un minivelivolo S.H.I.E.L.D. assieme all'agente Morales e ad un piccolo gruppo di agenti. Gli avevo avvertiti che sarei stato più veloce io con l'aliante che loro dentro a quel jet, ma non mi hanno creduto. Meglio così.

Prima di partire Nick ha contattato una vecchia mia conoscenza che ha accettato di darmi una mano, l’appuntamento è in cima al palazzo del Daily Bugle. Spero davvero non si tratti di quella testa di tela.

Arrivo nel punto di incontro. Ad aspettarmi c'è tutt'altro che l'Uomo Ragno seppur sia un aracnide. Tuta nera attillatissima, pelle candida come neve e boccoli rossi fuoco che le scendono sulle spalle. Bella. Bella quanto letale.

Natasha Romanoff ma tutti quelli del giro la conoscono come la Vedova Nera.

"Ehi Logan da quanto tempo!"

Mi viene incontro abbracciandomi, riconoscerei il suo profumo su mille. Ne abbiamo passate tante insieme.

"Nick mi ha raccontato tutto. Si tratta davvero di un'emergenza. Avete scoperto qualcosa di più sul soggetto?"

"Ehi playboy! Credo sia ora di tornare a pensare alla missione eh"

John scherza ma ha ragione. È ora di entrare in missione.

"Agente Morales, avete scoperto qualcosa in più sul soggetto che potrebbe aiutarci nel capire dove possa trovarsi ora?"

"Qui Agente Morales. Sì, i nostri tecnici sono penetrati nei database del Mondo e siamo riusciti ad ottenere il profilo del soggetto Weapon Prime. Nome: Christopher M. Jacks. Militare operativo della Marina Americana. Ha dapprima tentato di entrare nelle forze armate degli Stati Uniti ma è stato respinto per motivi di salute, poi inspiegabilmente è riuscito ad entrare nella marina. È affetto da disturbi mentali ossessivi. Secondo quanto testimoniato da lui stesso prima di essere stato trasformato in Weapon Prime, la sua ossessione fin da piccolo è stata Steve Rogers. Se all'inizio era un ammiratore e appassionato del capitano, crescendo il sentimento di ammirazione si è trasformato prima in invidia e poi in odio. A causa di questo problema è stato successivamente allontanato dalla marina per stato di infermità mentale. Questi sono i motivi per cui è stato selezionato dal programma per i suoi esperimenti, era insomma un soggetto sacrificabile nel caso gli esperimenti fossero falliti. Per ora è tutto quello che siamo riusciti ad ottenere"

"Logicamente dovremo avvertire Steve Rogers, peccato che sia già passato a miglior vita…"

"Ma di questo, Weapon Prime non è a conoscenza. Stiamo parlando di una macchina nata per uccidere e potrebbe benissimo attaccare chiunque indossi un costume come quello di Capitan America." aggiunge la Vedova Nera.

"Come ad esempio il nuovo Capitan America dei Vendicatori!"

"Agente Morales deve avvertire la base dei Vendicatori della minaccia e di stare allerta"

"Mi dispiace Logan, ma la tua richiesta non può essere accettata. Nick Fury ha espressamente richiesto che la missione rimanga circoscritta a noi senza il coinvolgimento di nessun altro. Far intervenire i Vendicatori vorrebbe dire rendere pubblica la missione"

"Dì a Nick Fury che è un idiota! Dovrò fare di nuovo a modo mio, si passa al piano B"

Con un click su un orologio di polso, parte una chiamata verso la scuola Xavier base degli X-Men. Lì sono sicuro di poter contare su qualcuno. La risposta arriva prima di quanto sperassi.

*Buongiorno mister Logan. Siamo le Cinque-In-Una collegate da Cerebro dalla scuola Xavier. Mr. Madrox ci aveva avvertite della sua chiamata e siamo qui per aiutarla*

"Molto bene piccole telepati. Stiamo cercando niente di meno che Capitan America. Potete trovarlo?"

 

Tra le strade di New York.

Non fatevi ingannare dalle apparenze, nonostante il costume a stelle strisce e lo scudo che impugna al braccio Jeff Mace è prima di tutto un reporter del settimanale americano "Now". Il fatto che egli indossi il costume di Capitan America, ovvero l'incarnazione dei valori più puri della nazione americana, per lui a volte è una questione secondaria.

Si trovava alla base dei Vendicatori, quando è giunta la notizia della strage avvenuta nel suo fan-club a New York. Si è sempre sentito onorato e talvolta anche imbarazzato nel sapere di avere un fan-club tutto per se. Era una cosa più per Steve Rogers, in fondo lui è solo un giovane giornalista. Ma alla notizia della terribile disgrazia si è sentito in dovere di andare sul luogo per scoprire chi abbia potuto compiere un tale gesto codardo, per cercare di attirare la sua attenzione. Sta correndo sui tetti dei palazzi per arrivare prima, ma ad un tratto...

VT!

Weapon Prime si materializza improvvisamente davanti a lui facendolo cadere a terra.

"Ma che diavolo...!"

Capitan America non ebbe neanche il tempo di finire la frase, che una lunga lama di metallo stava per conficcarsi tra gli occhi se non avesse spostato la testa in tempo. Con un gesto rapido delle gambe riesce a far perdere l'equilibrio all'avversario che indietreggia, questo gli permette di rialzarsi velocemente e di riprendere lo scudo che durante la caduta aveva perso.

"Suppongo che sia tu quel mostro che ha ucciso tutti quei ragazzi. Se vuoi almeno che risparmi la tua vita, togliti subito quella maschera che porti addosso, non sei degno di indossarla!"

Se avesse avuto una bocca, in quel momento Weapon Prime avrebbe sorriso al ragazzo, si sentiva così fiero di indossare la maschera di Capitan America. Per la prima volta in tutta la sua vita, aveva davanti ai suoi occhi il suo più grande eroe e allo stesso tempo il suo più grande avversario. Era elettrizzato all'idea come se fosse indemoniato. La rabbia dentro di lui stava pompando sempre di più. L'arma umana in cui era stato trasformato era pronta ad agire in tutto il suo splendore.

I suoi occhi diventarono improvvisamente rosso rubino e da essi partì un raggio di energia diretto a Capitan America il quale riuscì a pararsi grazie al suo scudo. I raggi di energia erano sempre più potenti, e continuavano a colpire lo scudo dietro il quale Jeff Mace si stava proteggendo. Un nemico davvero determinato che non esitava a colpirlo con tutta la sua forza. Il raggio di energia era davvero potente e stava per schiacciarlo a terra, ma raccogliendo le forze Capitan America riuscì a deviare il raggio di energia. Con un balzo in avanti salta alle spalle del nemico e tenta di colpirlo con un pugno al volto. Ma i riflessi di Weapon Prime sono molto più veloci e in un battito di ciglia, si teleporta a sua volta alle spalle di Capitan America conficcando le sue lame di adamantio nella schiena dell’avversario.

Jeff Mace, colpito così brutalmente d’improvviso si rende conto di essere in difficoltà e tenendosi con una mano la ferita alla schiena cerca nuovamente di colpire Weapon Prime, il quale però si teleporta di nuovo evitando il colpo e con un calcio sbatte a terra l’eroe.

Weapon Prime trapassa la spalla di Capitan America infilzandolo al terreno, Jeff urla di dolore e cerca di liberarsi. Il sangue dalle ferite inizia a colorare di rosso il costume blu dell’eroe, il quale sembra non avere scampo alla morte certa. Weapon Prime è pronto a servire il colpo finale, la lama di adamantio pende sopra la testa di Jeffrey Mace.

Ad un tratto però dalla testa di Weapon Prime fuoriescono tre artigli di adamantio che gli sfondano il cranio.

“Ehi cocco. Ci si rivede, eh?”

Wolverine appare ritraendo gli artigli dalla testa di Weapon Prime che cade a terra sfregiato e agonizzante, ma il suo fattore rigenerante agisce subito a riparare i danni.

“Natasha porta al sicuro Cap e non intervenire fino a quando non te lo dico io. Questo grandissimo stronzo si rimetterà in piedi in pochi secondi!”

Subito la Vedova Nera aiuta Capitan America ferito ad alzarsi e a portarlo verso un gruppo di agenti S.H.I.E.L.D. pronto a medicarlo, mentre l’agente Morales ordina alla sua squadra di far evacuare la zona e mettere al sicuro tutti i cittadini.

Weapon Prime si rialza in piedi, le sue ferite si sono rimarginate ad una velocità impressionante che è sicuramente superiore al fattore rigenerante di Logan. Le sue vene pulsano, i suoi muscoli sono tesi e gonfi pronti a scattare ma è con i raggi ottici di energia che attacca Logan. Wolverine salta verso il nemico per evitare di essere colpito, questo non è abbastanza però per evitare il raggio di energia che colpisce la gamba sinistra di Logan riducendola all’osso di metallo. Wolverine urla dal dolore ma con uno sforzo riesce a sfregiare gli occhi di Weapon Prime sperando di accecarlo. L’attacco ha però l’effetto opposto, Weapon Prime privato della vista perde il controllo dei suoi raggi ottici, iniziando a colpire a caso qualsiasi cosa si trovi attorno a lui, compreso un elicottero dello S.H.I.E.L.D. che precipita.

“Logan sei ferito!” urla la Vedova Nera da un elicottero vedendo Wolverine a terra trascinandosi con le mani.

“Natasha è il momento! Colpiscilo!” le urla Logan.

Subito, la Vedova Nera imbraccia un bazooka e mirando verso il nemico lo colpisce con un missile creando un’esplosione che fa tremare i palazzi circostanti.

Wolverine è riuscito a nascondersi dietro ad un muro e a ripararsi dall’esplosione mentre aspetta che il suo fattore rigenerante agisca e gli rigeneri le carni e i tessuti attorno alla sua gamba.

Logan sei vivo?

Ottima mira ‘Tasha. Questo credo dovrebbe rallentarlo almeno per un po’’” rispose Logan alla ricetrasmittente.

Ma non fa ancora in tempo a chiudere il collegamento radio che Weapon Prime completamente sfregiato e avvolto dalle fiamme si abbatte su di lui infilando con le sue due lame il ventre. Wolverine colto di sorpresa fa lo stesso infilzandogli il petto all’altezza del cuore. Entrambi urlano di dolore e di rabbia, entrambe le armi viventi si scontrano per vedere chi è il migliore tra i due. Puntando i piedi contro di lui e spingendolo, Logan riesce a liberarsi dalla morsa dell’avversario. Il fattore rigenerante di Weapon Prime sembra non riuscire più a stare dietro a tutte le ferite che deve rigenerare. Weapon Prime è a terra agonizzante.

“Siamo molto simili io e te” dice Wolverine avvicinandosi all’avversario a terra “Siamo entrambi essere umani trasformati in armi viventi. La differenza tra me e te è che il mio fattore rigenerante è un gene nel mio DNA, mentre il tuo è del tutto artificiale. Quindi per quanto sia superiore di potenza al mio, deve essere stato innestato all’interno del tuo corpo in una zona ben precisa, ed ho come il sospetto di aver intuito dove potrebbe trovarsi”

“Natasha lanciami lo scudo!” urla Logan alla sua compagna sull’elicottero che continuava a girare attorno per monitorare la situazione.

Dall’elicottero spunta la Vedova Nera che con un gesto rapido lancia il famoso scudo di Capitan America verso Wolverine, il quale lo afferra con entrambe le mani e come fosse una lama affilata lo affonda sul collo del nemico troncando la testa di Weapon Prime dal corpo.

Lo scontro è finito, la missione è stata compiuta. Il vecchio Nick Fury sarà soddisfatto.

“Ottimo lavoro Logan” dice John Wraith comparendo al suo fianco, mentre una squadra di agenti giunge sul luogo “te la sei riuscita a cavare ottimamente”

Nick Fury qui è l’agente Morales. L’obbiettivo Weapon Prime è stato terminato. La missione è compiuta. Il soggetto verrà preso in custodia dallo S.H.I.E.L.D.

“Salutami il guercio” disse Logan scherzando facendo un cenno di saluto, mentre si avvicinava alla Vedova Nera e a Capitan America vicino all’elicottero.

“Questo è tuo ragazzo” disse Logan riconsegnando il mitico scudo al suo legittimo proprietario “Conoscevo bene Steve. È un impegno molto importante quello di indossare quel costume e di impugnare questo scudo. Ti auguro di esserne all’altezza. Comunque grazie per avermelo prestato” disse Logan facendo un occhiolino e salutandoli mentre un Blackbird degli X-Men stava atterrando lì vicino.

 

 

Note dell'autore

 

Termina il primo arco narrativo di questa nuova serie in cui vediamo Wolverine sconfiggere la terribile minaccia di Weapon Prime, super arma umana creata dal programma Weapon Plus che sì è attivata quando Logan e il suo compagno di avventure John Wraith sono entrati nel “Mondo” (base di laboratori del programma). Inoltre vediamo anche tornare un’altra vecchia amica di Wolverine, la letale Vedova Nera. Inoltre assistiamo al primo incontro “ufficiale” tra l’artigliato canadese e il “nuovo” Capitan America, Jeffrey Mace le cui gesta potete seguire nella sua collana personale “Capitan America” scritta da Carlo Monni, oppure tra le fila dei Vendicatori nella loro serie scritta da Carlo Monni e Fabio Furlanetto. Vi anticipo che nel prossimo episodio vedrete Wolverine partire in un’avventura solitaria in Canada per elaborare la morte del Professor Xavier avvenuta in X-Men #29. Ma molto presto la testata verrà coinvolta nel prossimo mega evento targato MarvelIt.

 


[1] I Vendicatori hanno sventato la grossa minaccia del Barone Zemo e dei Signori del Male in Vendicatori # (Mit)